Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: Aqua Keta    01/11/2019    6 recensioni
Forse il destino è già scritto ma con ostinazione e coraggio lo si può cambiare e tornare a vita nuova. Esiste un tempo per soffrire ma esiste anche un tempo per la ricompensa della gioia
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Aveva atteso a lungo che Oscar rientrasse.
Poi sua nonna lo aveva chiamato a pranzo –“ Lasciala perdere”- gli suggerì quella solita voce nella testa che propendeva per dimenticare e imboccare una nuova strada.
Fissò fino all’ultimo il cancello di palazzo Jarjayes sperando di vedere la sua sagoma in lontananza avvicinarsi.
“Dai Oscar….torna a casa! “- ma la parte innamorata parteggiava per il cuore.
“André! “- lo chiamò nuovamente.
“Si…arrivo...”- 
Con fare svogliato richiuse la porta della cucina e sedette a tavola con Nanny –“Ma non ti ha detto proprio nulla Oscar?”- gli rodeva ogni volta che prendeva decisioni senza coinvolgerlo.
“No, muta come un pesce! “- riempì il piatto al nipote.
Nel mentre rimuginava agitando nervosamente una gamba nei pensieri fece breccia il volto di Leah.
I suoi occhi verdi, le sue infinite lentiggini, il rosso dei suoi ricci…sentì ancora le sue dita sottili giocare con i suoi capelli –“Leah…”- mormorò. Senza volerlo era entrata nella sua vita improvvisamente come una ventata di aria fresca.
A pranzo ultimato, si tagliò la solita fetta di torta di mele….e quel pensiero come un tarlo, come una goccia che cade continua, insistente….pesante….tac…tac….lei,  solo lei….Era così complicato riuscire a cancellare anche se per poco la sua presenza …costante nella sua testa...sempre e comunque Oscar 
“André, il Generale ha chiesto se nel pomeriggio potresti aiutarlo a preparare qualche baule da portare via…senza troppo affaticarti naturalmente”- si mise a sparecchiare.
“Certo, quindi hanno deciso di andare…”- si pulì dalle briciole. 
“Si si, dovrebbe arrivare madame Marie Beatrice con alcune carrozze per portare via abiti e altro”- ripose le ultime stoviglie –“ Vado a dare una mano a madame Emilie, c’è così tanto da fare prima di partire….”- si allontanò agitata per il poco tempo rimasto a disposizione.
E Oscar? Lei cos’aveva deciso di fare? Se fosse andata lui l’avrebbe seguita?....e Leah? Non restava più molto per scegliere.
Guardò nuovamente verso il cancello. Possibile che non rientrasse? 

Oscar aprì gli occhi. Aveva pianto pensando e ripensando ad André fino ad addormentarsi.
Avrebbe voluto gridarlo ancora quel nome….una, cento, mille volte : André! 
Le sue spalle larghe, i suoi capelli scuri, i suoi occhi verdi e profondi,  il suo profumo. Un brivido lungo le attraversò la schiena. Questa la sensazione che ora la pervadeva ogni volta che pensava a lui.
Possibile che ci fossero volute le parole di Fersen per comprendere definitivamente cosa desiderasse veramente il suo cuore?
Si volse su di un fianco…..fuori stava facendo buio.
Dunque? Come si sarebbe comportata ora? Doveva confessargli di essersi resa conto che anche lei nutriva lo stesso sentimento nei suoi confronti? Che era malata e che sarebbe partita con i suoi per un lasso  di tempo ancora da definire per curarsi? E lui? Lui l’avrebbe seguita? –“ Ti ho aspettata per troppo tempo!”- non aveva tutti i torti e questo le incuteva angoscia … era definitivo o le avrebbe dato un’ultima possibilità?
Bussarono alla porta.
Asciugò velocemente gli occhi –“ Avanti!”
Spuntò il volto sereno di Fersen –“ Disturbo?”
Sedette sul letto –“ Venite, vi prego!”
“ Come vi sentite?”- le distese sulle gambe un tovagliolo e vi adagiò un piatto di brodo caldo, poi si accomodo' al suo fianco sulla poltroncina.
Sorrise imbarazzata –“ Siete troppo gentile….io credo di aver disturbato abbastanza”- 
“Come vi ho già detto, nessun disturbo”- 
Lei sorseggiò il brodo. Fersen prese a fissarla e se ne accorse.
“Cosa volete chiedermi?”- Rimase con il cucchiaio in mano.
Lui affondò la testa tra le mani –“ Oscar….cosa accadrà ora?....in città il clima ….è di paura….temo per sua maestà! “-
Fece un lungo sospirò –“Come vi ho accennato il colloquio avuto non è stato positivo. Ho tentato di farle capire quale fosse la situazione e che le cause non fossero da addossarsi solo ai sovrani….”
“…..ma…”- tentò di interromperla per poter difendere Maria Antonietta.
“…Fersen, so che l’amate…..ma ora è troppo tardi per correre ai ripari….le avvisaglie del cambiamento ci sono da tempo…”
“Voi che avete abbracciato gli ideali rivoluzionari che cosa vuole il popolo?”
“Il popolo è  stanco di soprusi, di ingiustizie sociali…di morire di fame e stenti…mentre nei palazzi nonostante tutto si continua a sperperare….”- si infervorì –“ desidera una vita più dignitosa….”
Comprese che veramente credeva in quei nuovi valori.
“Vi posso garantire che andrà sempre peggio. Quello che è accaduto qualche giorno fa alla Bastiglia è stata solo la scintilla per far esplodere la rabbia popolare…non si è ancora raggiunto il fondo….ma presto….”
Le parole di Oscar diventarono solo un ronzio nelle sue orecchie. Cominciò a cercare disperatamente nella mente una via, una strategia,  una soluzione per riuscire a proteggere la regina. 
“È troppo tardi! – no, no, no….doveva esistere una maniera per non precipitare nel baratro definitivamente. 
Emise un lungo sospiro…..
Tornò subito alla realtà …del resto aveva un ospite….e non uno qualunque….era lei…cambiò  pertanto discorso –“ Avete mai amato ?”- guardò oltre i vetri le prime gocce di pioggia fermarsi sul davanzale della finestra. 
“Perché me lo chiedete?....Voi la risposta la conoscete”- arrossì.
“A parte avermi amato un tempo…”
“….no, prima di voi mai!”- non c’era più nulla di cui vergognarsi o da nascondere.
“….e ora?....cosa provate ora?”- continuò volgendole le spalle.
Non ebbe dubbi e rispose –“ Ora non più! ….Quel sentimento è solo un lontano ricordo”-
Stettero in silenzio.
Abbassò lo sguardo –“Vi ringrazio Madamigella per la vostra franchezza….non avrei sopportato l’idea che voi poteste soffrire ancora …”
“….sto soffrendo  ancora ma in altra maniera ….per un altro uomo….per riuscire a comprendere realmente quali siano i miei sentimenti”
“André,  vero?”
Annuì. Le parve così strano essere tanto schietta con Fersen.
“Un giorno mi diceste che l’amore è solo una lenta agonia….spero di riuscire a cambiare la sofferenza in pura felicità..”
“Ve lo auguro con tutto il cuore…ve lo meritate Oscar! “- le sue parole erano sincere.
“Voi? Cosa Farete? ….per i nobili sarà sempre più un vero calvario, Axel….e a questo punto non solo…come ho potuto constatare personalmente in questa malaugurata vicenda”
Lui tacque. Il suo pensiero era solo lei, Maria Antonietta.
“Avete mai pensato di sposarvi? “- lo interrogò.
“Prima di venire a Parigi avevo una bella cerchia di corteggiatrici….ma al mio arrivo, quel ballo in maschera ha stravolto completamente la mia vita!”- gli si illuminò il viso –“ ….un fulmine a ciel sereno…”
Fuori la pioggia incessante.
“Credete nell’amore a prima vista”? – aggiunse
“Devo per forza rispondervi di si, con sua Maestà lo è stato!” – poi la fissò –“ Voi?”-
Scosse il capo con un leggero sorriso sarcastico –“ Mi fate una domanda un po’ assurda,  non credete?
“Non lo è….”- cercò di scavare nei suoi occhi per comprendere meglio.
Lei rimase turbata –“Non capisco…”
Non le staccava lo sguardo di dosso…voleva vedere fino dove potersi spingere –“ ….non fate l’ingenua….siamo in via di confessioni….”
Oscar ammutolì.
“Su Oscar….quando mi incontraste la prima volta!”
“Certo che no!”
“Quando fu allora?”- si accorse del leggero rossore sulle guance di lei.
“Credo quella sera….di ritorno dal ricevimento in cui vi impedii di danzare con sua Maestà!”
“Avreste mai pensato che sarei potuto tornare dall’America?”
“Ho pregato perché non vi accadesse nulla”- gli allungò il piatto e si pulì la bocca.
Lo sistemò sullo scrittoio accanto la finestra e -“ …perché quella sera avete deciso di indossare quello splendido abito da donna? Cosa cercavate? “
Si mise sulle difensive -“ Dove volete arrivare Fersen? Io vi sto confessando di tutto e di più, cosa cercate voi…o cosa volete dimostrare alla fine dopo questo?!!”
Portò una mano alla fronte –“ Vi prego di perdonarmi….”
“ ….credevo di poter far breccia nel vostro cuore….ero erroneamente convinta che aveste dimenticato Maria Antonietta…..Quando mi invitaste a ballare, il vostro braccio che mi cingeva,  i  vostri occhi solo per me….”
“…se mi fossi realmente accorto di voi…..vi avessi visto con occhi diversi….vi ….avessi baciata?”
“….non credete sia trascorso tropo da allora per rivolgermi questa domanda?  Il tempo cura le ferite!”- rispose.
“…ma le cicatrici restano!”
“….le mie le ho cancellate”- concluse fiera di ciò  che sentiva ora.
Fersen sorrise –“ Siete unica e straordinaria Oscar! “
Lei si rilasso’….non c’era più motivo di stare sulle difensive.
Il clima divenne più disteso.
“Ho fatto sistemare i vostri abiti”
Li vide lavati e accuratamente ripiegati sulla pediera del letto.
“Vorrei rientrare se non vi dispiace!”- gli fece capire che desiderava rivestirsi. 
“Sia chiaro che non tornerete da sola, io ed il mio attendente vi accompagneremo !”- quasi l’ammonì.
“Non credo di avere alternative mi pare, no?”- accennò ad un sorriso.
Axel uscì per permetterle di vestirsi indisturbata.

André aveva trascorse l’intero pomeriggio ad aiutare Augustin a preparare l’occorrente per il trasferimento in Bretagna.
“Grazie mille, senza di te ci avrei impiegato il doppio del tempo”- il Generale richiuse accuratamente uno degli ultimi bauli.
“Nanny ha deciso di continuare a prestare servizio presso la nostra famiglia, pertanto ci seguirà. …tu hai preso una decisione in  merito?”
“Sinceramente non ancora “- in effetti non aveva valutato alcuna opzione. 
“Sappi comunque che se volessi seguire tua nonna, sarai sempre il ben accetto”- gli posò una mano sulla spalla –“ Sei uno di famiglia oramai!”- sorrise –“ Mi renderebbe felice che tu scegliessi di venire in Bretagna”
Era sincero,  André ne ebbe la certezza. 
“…e credo che per Oscar sarebbe lo stesso nel caso la sua scelta ricadesse per partire”
“…chissà….” – pensò.
“Fra qualche giorno…dovrebbe arrivare Maria Beatrice, pertanto hai ancora un po’ di tempo per decidere. E comunque se per caso volessi partire successivamente non sussistono problemi, potresti rimanere qui a palazzo”.
“Vi ringrazio di cuore, vedrò di farvi sapere al più  presto “- si accomiatò.
“Molto bene “- Augustin gli fece un cenno con la mano.
Attraversò l’entrata e rimase un istante davanti la vetrata principale. Finalmente aveva smesso di piovere.
“Oscar, dove sei? E’ da questa mattina che sei in giro.”- saperla ancora fuori a quell’ora lo rendeva terribilmente nervoso.
Sbuffò. 
Era inutile stare a casa…avrebbe continuato a rimuginare senza tregua.
“Al diavolo!” – esclamò. Prese il mantello per la pioggia e si diresse verso le stalle.
Sellò Alexander -“Caro mio….stasera si va in città”- avrebbe anche potuto incrociare lungo il tragitto. Infilò un piede sulla staffa –“ Domani o dopodomani potrete riprendere ad andare a cavallo”- gli aveva detto il medico –“ Ma si, non cambia nulla!”

“Avrei preferito riaccompagnarvi in carrozza!” – Fersen scrollò il mantello dalle ultime gocce di pioggia - “...ma questo è  l’unico mezzo al momento a mia disposizione “
“Non preoccupatevi, avete fatto anche troppo!” – legò Cesar in un punto riparato –“ Posso ricambiare la vostra gentilezza offrendovi qualcosa?”
“No Oscar…..magari la prossima volta…..quando e se tornerete a Parigi….”- aggiunse –“ ….ci conto”
Lo fissò a lungo –“Lo avete promesso”
Annuì sorridendo –“Non preoccupatevi! Vi prego, prima di partire non dimenticate di venirmi a salutare“- e facendo un cenno con la mano riprese la strada verso casa.
Li vide allontanarsi lungo il viale alberato –“ Grazie Fersen, siete un grande amico! “ mormorò.
“Santo cielo…cosa ti è  accaduto figlia mia? “- madame Emilie si spaventò scendendo le scale e vedendola con una fasciatura alla testa e tuemefatta in volto.
“State tranquilla madre, nulla di grave. Il Conte di Fersen si è prestato ad aiutarmi in questa spiacevole vicenda”- cercò di rassicurarla vedendola angosciata.
“Numi del cielo”- esclamò Nanny –“ la mia bambina. …chi è stato quel delinquente?.....se gli metto le mani addosso ci penso io a sistemarlo”- era furiosa. Si avvicinò per osservare meglio la situazione.
“Su, non preoccupatevi…è  tutto apposto….prometto di andare a riposarmi dopo”- aprì le braccia per invitarle ad entrare –“ Ora vi racconto”.
Si accomodarono nel salottino e Nanny portò del tè caldo.
“Ma André?...è andato poi dal medico?”
“Si cara….procede tutto perfettamente, gli ha ridotto la medicazione” – Nanny riempì  due tazze.
Provò  un senso di sollievo –“ Ma ora, dov’è?”
La donna guardò in giro –“ Che strano…ha aiutato il Generale a preparare qualche baule per la Bretagna….chissà dove si è  cacciato”
Oscar pensò  che forse aveva preferito rimanere nella sua camera. Certo non aveva torto. 
Chissà cosa avrebbe pensato vedendola in quelle condizioni. Le avrebbe fatto sicuramente una bella ramanzina. Le aveva ripetuto più di una volta che recarsi a Parigi da sola sarebbe stata un’imprudenza….quella era stata la giusta punizione per non averlo ascoltato –“…hai sempre ragione….”-avrebbe dovuto ammettere.
Più tardi sarebbe andata a bussare. Era giunto il momento di chiarire.

Il locale era pieno di gente.
Sfilò il mantello, lo scrollò e si avviò  verso un tavolo libero.
“Ehi André! “ - si sentì chiamare.
“Alain!” – gli strinse una mano e con l’altra gli diede una pacca sulla spalla –“ Sono felice di vederti!”
“Grande roccia!”- esclamò – “Tutto bene? E’ un po’ che non  ci vediamo”- sedettero.
“Abbastanza bene, dai. La ferita è migliorata notevolmente. Tu mi sembri in formissima”
Lui si pavoneggiò spostando lo stuzzicadenti da un angolo all’altro della bocca – “….eppure le donzelle pare siano intimidite dal mio incredibile fascino di bel maschio francese”
André sollevò le sopracciglia –“ Ah si?!”- 
Scoppiarono entrambi in una risata.
“Senti, bel maschio francese, sei al corrente che dopodomani ci dobbiamo incontrare  con Du Mont,  Bernard, Pierre e Oscar?”- gli chiese André. 
“Ho visto Rosalie proprio ieri e mi ha informato della cosa”
“Tu perché sei qua? “- ad Alain parve strano vederlo solo nel locale.
Proprio in quel momento tra la calca spuntò Leah.
“Allora sei venuto bel moretto !”- era raggiante di gioia.
“Beh…non te lo avevo promesso?”
Alain li fissò  entrambi.
“Il solito?”- gli scompigliò come sua abitudine i capelli.
Fece cenno di si –“Ehi!”- diede una gomitata ad Alain –“ Ti va bene ?”
“Ah…beh…si…va bene!” – era stupefatto.
Leah andò al bancone.
“Bel moretto?” – lo squadrò’ allibito.
André sorrise scuotendo la testa.
“Caspita, abbiamo fatto colpo allora!”- gli mise un braccio attorno al collo –“ Il mio bel moretto”- arricciò  la bocca come per dargli un bacio e gli diede una carezza sulla guancia –“ Ma quant’è bello questo moretto…”- ironizzò.
Lui si liberò dal braccio –“ Dai…piantala di fare lo scemo…!”
Leah posò i due boccali –“ Io però devo lavorare…”- era dispiaciuta.
“Tranquilla….non  ho fretta, posso aspettarti”- la rassicurò. 
Riprese il suo giro per i tavoli tutta allegra.
“Da quando hai una punta? ….credevo volessi corteggiare Diane”
“Non sono mica matto….con uno come te al primo sgarro ….giù legno!” – sbottò  sgranando gli occhi.
Alain tacque un istante, poi scoppiò in una risata –“ È  vero, me lo avevi già detto!”
Nonostante non fossero trascorsi molti giorni da quel quattordici luglio non mancarono gli argomenti.
“E così….ora...c’è di mezzo la rossa Leah….sei un vero cacciatore! “
“Piantala….siamo amici…”
“….come no….bel moretto! “- sbatte’ le palpebre ripetutamente cercando di fare lo sguardo languido.
André  scosse la resta -“Sei proprio un mattacchione”
“Sentì un po’ ….io tornerei a casa…non  mi va di lasciare a lungo sola Diane “
“Si, certo. Salutamela tanto comunque ….ci si vede allora”- André gli strinse nuovamente la mano.
“Fai il bravo ragazzo “- si raccomandò Alain allontanandosi.
“Sempre “- gli strizzò un occhio.
“…e se tardi…..in bocca al lupo!”
   
 
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