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Autore: lmpaoli94    02/11/2019    1 recensioni
Dopo il divorzio definitivo da parte di Aladdin e di Jasmine, il giovane uomo lascia per sempre Agraba alla ricerca di sé stesso e di nuove avventure.
Ma dopo la sua partenza, la città in mezzo al deserto scopre una delle più grandi invasioni della sua storia.
Gli abitanti vengono imprigionati contro ogni volere mentre tutto il regno deve arrendersi ad un nemico misterioso.
Che cosa farà quando Aladdin verrà a sapere che quello che conosceva di Agraba non esiste più? E soprattutto, Jasmine verrà liberata o verrà fatta uccidere per alto tradimento contro il nuovo Regno?
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aladdin, Genio, Il Mercante, Jafar, Jasmine
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mentre i Cavalieri del deserto galoppavano sui loro cavalli indemoniati senza perdere di vista le loro prede, Aladdin e il mercante riuscirono a nascondersi e a chiudere il passaggio che portava dritto nelle piramidi.
< Lasciateci entrare, maledetti! >
< Vi è andata male, ragazzi > fece Aladdin prendendoli in giro < La prossima volta dovrete cavalcare molto più veloce per raggiungerci. >
< Ottimo lavoro, Aladdin. Sei un portento. >
< Dovresti conoscere di che pasta sono fatto, no? >
< Eppure continui a sorprendermi. >
< Adesso meglio lasciare questa uscita e cercarne un’altra. >
< Credi che ce ne siano ancora? >
< Non lo so. Basta cercarle. >
Mentre il sentiero dentro le piramidi era a malapena illuminato dalle torce di fuoco, Aladdin e il mercante poterono contemplare tutti i disegni e i geroglifici scritti sui muri.
< Certo che gli egizi erano un popolo molto misterioso e avanti con i tempi. >
< Sicuramente > rispose Aladdin cercando di decifrare i disegni < Peccato che non riesco a capire nulla di quello che sta scritto su questi muri. >
< Ma cosa te ne importa? Magari non è niente d’importante. >
< E se poi ci portasse all’uscita? >
< Questo vuol dire che dovremmo riuscirci con le nostre forze > rispose il mercante.
< Proviamo a tornare indietro. Magari i cavalieri del deserto se ne sono andati. >
< D’accordo, come vuoi tu. >
Ma nel mentre Aladdin e il mercante stavano facendo il sentiero inverso, notarono che era tutto cambiato.
< E questo salone? Qui non ci siamo mai passati > fece Aladdin.
< Hai ragione. Sei sicuro che non abbiamo sbagliato strada? >
< L’unica strada percorribile era proprio questa che abbiamo appena fatto. >
< Eppure ci dev’essere qualcosa di molto strano… >
< E se il sentiero cambiasse senza che noi ce ne potessimo accorgere? >
< A quel punto vorrebbe dire che non c’è un modo per uscire da qui. >
< Certo che ci deve essere! >
< Allora illuminami, misterioso mercante: quale porta dobbiamo prendere per proseguire oltre? Quella di sinistra, quella di destra o quella centrale? >
< Purtroppo non lo so visto che il mio senso d’orientamento è uguale a zero. >
< Certo che sei molto d’aiuto tu. >
< Che cosa dovrei fare secondo te? >
< Non lo so! Dammi qualche consiglio! >
Ma nel mentre Aladdin e il mercante stavano decidendo quale porta scegliere, la porta dietro le loro spalle si stava richiudendo mentre una moltitudine di sabbia stava ricoprendo tutto il salone.
< Aladdin! È una trappola! >
< Ho notato. >
< Non abbiamo molto tempo per decidere! Che facciamo? >
Dopo alcuni secondi di silenzio, alla fine Aladdin obiettò per la porta centrale.
< Corriamo! Si stanno richiudendo! >
Una volta superata, la porta dietro di loro si richiuse all’istante.
< Perfetto. Non riusciamo a vedere niente > fece il mercante.
< Dobbiamo proseguire al buio. È l’unico modo. >
< Non avrei mai pensato che queste costruzioni fossero una trappola in piena regola. >
< Gli egizi erano molto più intelligenti di quello che volevano far sembrare. >
< Adesso però cerchiamo una via d’uscita! Ah! >
Dopo aver camminato alcuni passi, il mercante andò a sbattere contro il muro.
< Aladdin, qui non si va avanti. >
Toccando con le proprie mani, Aladdin pensò che si trattava di un altro muro che gli bloccava la strada.
< E adesso? Non possiamo tornare indietro. Siamo intrappolati a rimanere qui per sempre. >
< Non così in fretta, mercante. >
Facendo strusciare le sue mani sui muri, alla fine Aladdin trovò il meccanismo per riuscire ad aprire il muro.
< Ma come diavolo hai fatto? >
< Ingegno e un po’ di fortuna. >
Una volta abbandonato l’oscurità dei vicoli delle piramidi, Aladdin e il mercante si ritrovarono in un salone illuminato esclusivamente dai raggi solari.
< Chissà cos’è quell’oggetto che si trova in mezzo alla stanza… >
< A giudicare dalla forma, sembra quasi una reliquia > rispose il mercante.
< Una reliquia che magari mantiene l’equilibrio di questo posto. >
< Ne sei sicuro? >
< Non sono sicuro di niente in questo posto. È tutto tremendamente strano… Forse era meglio affrontare i cavalieri del deserto. >
< Sì, forse hai ragione. Sarebbe stato molto più divertente. Qui non sappiamo nemmeno se riusciremo ad uscirne vivi. >
< Invece dobbiamo farlo, Aladdin. Per il bene di Jasmine e di tutta la popolazione di Agraba. Lo sai che ti stanno aspettando. >
< Sinceramente non so se penseranno a me nel salvare la città e il palazzo del sultano… >
< Te l’ho già detto: se non ci pensi tu, chi deve farlo? >
< Il mondo andrà benissimo avanti anche senza di me, caro mercante. >
< Ma visto che adesso tu sei ancora in vita… >
< Non per molto. >
Improvvisamente, le pareti delle piramidi cominciarono a tremare una seconda volta.
< Aladdin! Guarda i raggi solari! >
Nel mentre il sole stava illuminando la stanza, la luce del sole fece spazio ad una luce rosso accesa simile alle fiamme dell’inferno.
< Che cosa facciamo adesso?! >
< Dobbiamo uscire alla svelta da qui. I pilastri stanno crollando sotto i nostri occhi. >
< Ma non c’è una via d’uscita in questo posto! >
< Ne sei sicuro? >
Dopo aver percorso giro giro per tutta la stanza, Aladdin e il mercante riuscirono ad individuare un passaggio sotterraneo.
< Proseguiamo da qui. >
< Dovremmo andare sotto terra? >
< Hai forse qualche idea la riguardo, mercante? >
Non sapendo cosa fare, alla fine il vecchio uomo diede ascolto ad Aladdin.
< E va bene! Meglio che rimanere schiacciato sotto questi blocchi di cemento. >
Una volta sfuggito al terremoto della piramide, Aladdin e il mercante furono condotti verso una scivolo intricato che li condusse inspiegabilmente fuori dalla piramide.
< Aladdin… Ce l’abbiamo fatta! >
Il mercante non riusciva ancora a credere ai suoi occhi.
Avrebbe creduto che la piramide fosse la sua tomba e che il suo destino fosse segnato, ma invece…
< Come sapevi che quel passaggio sotterraneo fosse la nostra uscita? >
< Non lo sapevo, mercante. È stato un colpo di fortuna. >
< Tu devi essere il ragazzo più fortunato del mondo. >
< Me la sono cavata in molto frangenti. >
< Sei quasi come un talismano magico, sai? >
< Peccato che la vostra fortuna finisce qui. >
La voce di alcuni uomini incappucciati risuonarono nelle orecchie di Aladdin e del mercante come un macigno.
< Pensavate davvero di sfuggirci? >
< Voi non mollate mai, vero? >
< Perché dovremmo farlo? Il Sultano di Agraba era sulle vostre tracce e adesso che vi abbiamo trovato… >
< Che cosa vuole il nuovo sultano da noi? >
< Semplice: incarceravi così che voi non possiate più costituire un problema per lui. >
< Io non lo conosco nemmeno il Sultano. >
< Davvero? Sono convinto che quando lo rivedrai con i tuoi occhi, cambierai subito opinione. >
< Si tratta forse di quel dannato di Jafar? >
< Non voglio rovinarti la sorpresa, ragazzo. Pronto a tornare ad Agraba? Ma non ci arriverai mai da uomo libero, ma da schiavo in catene. >
< Prima però dovrete riuscire a prendermi. >
Cercando di sfuggire dal gruppo dei cavalieri del deserto, alla fine Aladdin fu bloccato dal mercante.
< Ma che diavolo stai facendo?! >
< Non si può andare contro il nuovo Sultano e contro i Cavalieri del deserto, caro ragazzo… >
< Tu! Mi hai tradito fin dall’inizio! >
< Che ci posso fare? I soldi e le garanzie che questi uomini mi hanno dato va ben oltre qualsiasi cosa, sai? >
< Che tu sia maledetto, mercante. >
< Ecco qua il tuo guadagno > fece il cavaliere del deserto dando un sacco pesante al mercante.
< Che cosa c’è qui dentro? Lingotti d’oro? >
< Guarda tu stesso. >
Una volta aperto, il vecchio mercante fu colpito da una moltitudine di serpenti assonagli che gli iniettarono un veleno letale da ucciderlo immediatamente.
< Hai visto, ragazzo? Il tuo amico traditore ha avuto quello che si merita. E tu non vuoi fare la stessa sua fine, vero? >
< No… >
< Molto bene. Allora non ti resta altro che venire con noi. >
   
 
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