IV

Stava sfogliando le pagine del giornale con poca attenzione visto che si parlava sempre delle stesse cose (una guerra lì, una corruzione di là, un omicidio, una rapina finita male, del gossip e uno scandalo su un qualche personaggio famoso) quando sentì la voce di Lupin chiamare lui e Goemon "Jigen! Goemon! Venite qui a vedere!"

Alzando la testa dalle pagine, scambiò uno sguardo con il samurai che si stava prendendo cura della sua katana dall'altro lato del tavolino da caffè, prima di girarsi verso Lupin che seduto alla scrivania della camera d'albergo stava dando le spalle allo schermo del computer. Alla luce dello schermo, il ladro gentiluomo aveva un aria più pericolosa che mai "Questo vi interesserà."

Poggiando il giornale sul tavolo, Jigen si alzò e andò a vedere che cosa aveva catturato l'attenzione dell'altro ladro, affiancato ben presto dallo spadaccino. Sporgendosi oltre la sua spalla iniziò a leggere l'articolo giornalistico visualizzato. Era un semplice articolo giapponese che parlava dell'ultima mostra di antichità finanziata dal gruppo Suzuki a Tokyo.

Anche quando raggiunse la fine dell'articolo non vide cosa aveva di così interessante.

"Io non vedo niente." Gli disse girandosi a guardarlo con aria perplessa.

"Neppure io." Gli fece eco Goemon da dietro di loro.

Con un sorriso sornione, Lupin indicò una delle foto che accompagnavano l'articolo "Guardate qui. Ora lo vedete?"

Jigen si mise ad esaminare la foto, ingrandendo pure l'immagine per vederla meglio. All'inizio non ci vide niente di strano, solo un mucchio di antiche maschere di pietra, poi la notò, lì, sull'angolo in alto a destra, una maschera uguale a una che avevano trovato vent'anni fa, in una delle volte in cui i loro percorsi si erano incrociati con quelli dei Joestar.

Un avventura piena di pericolo e guai.

Jigen sbiancò. Si ricordava ancora di quei lunghi giorni infernali passati mentre cercavano di recuperare quella maschera maledetta che erano riusciti a distruggere solo dopo mille fatiche.

"Un'altra?" riuscì a soffocare fuori il pistolero con aria orripilata. Una condivisa anche da Goemon.

"Così sembra." Rispose Lupin voltandosi nuovamente verso lo schermo.

"Va distrutta immediatamente." Sentenziò Goemon, la lama della sua spada che luccicava con aria sinistra.

Lupin sorrise feroce "Ovviamente. Prossima fermata: Tokyo, Giappone."


 

V

"Così questo sarebbe il Gunkan Higashi Shinjuku, anche conosciuto come The Battleship Building." Disse Josuke con il naso puntato per aria mentre prendeva nota della forma da nave da guerra che l'intero edificio ricordava.

"Hm-mmm." Fece Giorno, anche lui con il naso per aria.

"Quando diamine hai avuto il tempo di comprarlo?" chiese stranito Josuke neanche cinque secondi più tardi "E soprattutto perché?"

"Alcuni anni fa." Fu la calma risposta di Giorno "Stava per essere abbattuto ma fortunatamente ero lì giusto in tempo per comprarlo. …a un prezzo stracciato. Per quanto riguarda il perché, mi ha ricordato di Jotaro."

"Jotaro?"

Giorno annuì "E il suo amore per le navi. Non lo so, quando l'ho visto non ho potuto fare a meno di pensare che gli sarebbe piaciuto poter vivere in una casa che aveva la forma di una nave."

Josuke alzò il naso un pelino di più, giusto per fare il punto della situazione "Venti piani di casa sono troppi anche per lui. Particolarmente lui."

Giorno ridacchiò "Sì, lo so. Era un idea davvero troppo bizzarra, anche per me. Ho finito per usarla per qualcosa di meglio. Più divertente si potrebbe anche dire."

"Sinceramente Giorno, trasformare un condominio, anche solo in parte, in una funhouse mi sembra esagerato, anche per te."

Giorno rise "Forse un po' lo è."

Josuke si girò a fissarlo annoiato "Togli il forse un po', Giorno, toglilo. E' esagerato." Gesticolando verso l'edificio.

"Ok, Josuke," rispose il biondo ridacchiando "Ok."

Alzando gli occhi al cielo il corvino tornò a osservare il palazzo.

"Così… è qui che lo faremmo."

"Sì."

"E nessuno può mettere le mani sulle reali planimetrie tranne te, giusto?"

"Già."

"Un vero labirinto, in poche parole."

"Proprio così."

Josuke inclinò la testa, pensieroso "Be', direi allora che la tua idea è fattibile. Il vero problema sarà convincere Jolyne a dare il suo permesso perché Emporio ci aiuti con il piano. In effetti…" e qui si girò verso suo fratello, in tutto tranne che per l'albero genealogico, alzando un sopracciglio a mo' di sfida "dovrai convincere un sacco di gente se vuoi davvero che il tuo folle piano abbia anche solo una chance di successo."

Giorno gli sorrise serafico "Lascia fare a me, Josuke. Lascia fare a me."

Note dell'Autrice:

I'm Back. Sì, lo so, due mesi più tardi, ma come avrete visto il mese scorso ero impegnata con altre storie e non avevo la testa per occuparmi anche di questa. Certo è più piccola di quanto avevo anticipato all'inizio - doveva avere almeno due spezzoni in più - ma mi sono ingolfata un attimo con la storia e spero che così facendo riesca a farla ripartire.

Inoltre cercherò questo mese di occuparmi anche delle altre mie storie multicapitolo oltre a questa, senza contare che visto che Smooth Criminal fa parte di una serie, probabilmente nei prossimi tempi - un lontano futuro, di quanto non lo so - vedrete anche altre fanfiction facenti parte della stessa serie di questa.

Ok, per ora ho detto tutto.

Farewell.