UNA STRANA PASSIONE PER I PINGUINI
Era stata una
giornata stressante per tutti, così decisero di comune accordo di andare
a dormire presto. Nami
si diresse verso la sua cabina e si coricò senza nemmeno
cambiarsi, ma il sonno non arrivava, a causa dei vorticosi pensieri che le affollavano la
mente.
Quel giorno erano stati attaccati da una
nave della marina. I suoi compagni erano ottimisti come al solito e non
vedevano l’ora di fare un po’ di sana attività fisica.
Nemmeno lei si
era tirata indietro e con il suo bastone era pronta ad aiutare i suoi
amici.
Durante lo scontro però un marine
l’aveva colpita di striscio ferendola ad un fianco. Zoro, poco lontano,
aveva assistito alla scena e liberatosi del suo avversario era accorso in suo
aiuto spedendo il marine a farsi un bagno. La ferita non era grave,
ma Zoro non aveva voluto sentire storie; le aveva trovato un
nascondiglio sicuro e poi era tornato a combattere. Il capitano della nave
avversaria però aveva visto tutta la scena, e si era accorto che lei era
l’anello debole della catena, così aveva cercato di catturarla per
non tornare alla base a mani vuote.Ma
prima che potesse condurla sulla sua nave i suoi compagni l’avevano preso
a pugni e calci, salvandola per l’ennesima volta.
Nami tornò al presente; in quel
momento si sentiva un peso per il resto della ciurma. Durante i combattimenti
non ne faceva mai una giusta, era debole e fifona, a volte peggio di Usopp.
Sentiva il
bisogno di sfogarsi, ma di andare dai suoi compagni non se ne parlava, non
voleva che provassero pietà nei suoi confronti.
Le venne però un’
idea improvvisa: si alzò e prese una grossa scatola ben nascosta
sotto al letto. Questa conteneva una miriade di peluches
a forma di pinguino. Lei adorava quei buffi e goffi animali e quando si sentiva
sola, triste o pensierosa ne prendeva sempre uno e lo stringeva forte forte. Ovviamente stava
sempre attenta a non farsi beccare dagli altri, altrimenti Zoro avrebbe avuto
una valida ragione per chiamarla mocciosa.
Decise di prendere Theodor, il suo
preferito. Si rimise a letto accoccolandosi contro il suo pinguino e in breve
tempo si addormentò.
Invece un’altra persona non aveva
avuto la stessa fortuna. Zoro se ne stava sul ponte con sguardo accigliato e
una bottiglia di sakè mezza vuota al fianco. Ormai aveva rinunciato ad
allenarsi, era troppo preoccupato per una certa testolina rossa. Mentre Chopper
la curava, e anche durante la cena era rimasta zitta e con lo sguardo perso nel
vuoto, a malapena aveva toccato cibo.Gli
altri avevano interpretato quell’atteggiamento come “trauma post
ferita-spavento”, ma lui sapeva che sotto c’era qualcos’
altro. Poteva solo indovinare quali pensieri la disturbassero, infatti lei non si sfogava quasi mai, preferiva tenere tutto
dentro, e difficilmente chiedeva aiuto.
Alla fine decise di mettere da parte
l’orgoglio e di andare a controllare come stava. In fondo si sentiva un
po’ in colpa, quel giorno non l’aveva protetta a dovere e lei era
stata ferita.
Di fronte alla
porta della sua cabina bissò leggermente, ma non udendo risposta decise
di entrare pian piano.
Ciò che
vide lo lasciò spiazzato: Nami dormiva beata e con il sorriso sulle
labbra appiccicata ad un pinguino molto più grosso di lei.
Inevitabilmente alle labbra gli
affiorò un dolce sorriso. Non aveva mai visto il lato tenero di Nami, e
quella scena lo aveva completamente disarmato. Rimase lì a fissarla con
un sorriso ebete adesso, pensando a quanto fosse bella. In quel momento la
navigatrice si mostrava vulnerabile, una bambina cresciuta
troppo in fretta e bisognosa d’affetto. Da sveglia non appariva
certo così; quello era uno spettacolo più unico che raro.
Decise di non disturbarla e uscì
dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
All’ improvviso un ghigno gli comparve sul volto: aveva
avuto un’idea geniale.
Il mattino dopo Zoro si recò per
ultimo in cucina. Si stiracchiò noncurante del fatto che nessuno gli
avesse lasciato da parte qualcosa da mangiare e disse -Buongiorno ragazzi! Fa
caldo oggi, vero? Di sicuro non vedremo un pinguino a spasso per la nave.-
Tutti lo
guardarono straniti. Da quando Zoro era così loquace, e di prima mattina
poi? Di solito il suo buongiorno era un borbottio incomprensibile accompagnato
da uno sguardo truce.
Nami invece
sentì un campanello d’allarme. Che Zoro avesse visto i suoi
pinguini? La sua allusione ai suoi peluches era
piuttosto evidente.
I suoi sospetti furono confermati quando
Zoro seduto di fronte a lei, le ammiccò e poi continuò a parlare
di pinguini per tutta la colazione.
Alla fine Zoro
si alzò da tavola e si diresse sul ponte, seguito a ruota da Nami.
Il resto della ciurma, rimasto in cucina,
era molto perplesso. Fu Franky a spezzare il silenzio. -Fa piacere vedere lo
spadaccino così cordiale e loquace, ma se deve dire tutte quelle
cavolate sui pinguini preferisco quando se ne sta zitto e imbronciato!-
Intanto sul
ponte…
-Ehm… Zoro?- lo chiamò Nami titubante,-per caso ieri
sera sei passato per camera mia?-
-Può
essere…- le rispose lui evasivo.
-E per caso- continuò lei -hai visto…-
-Un pinguino
gigante?- finì la frase per lei. -Sai, non passava inosservato.-
-Se ti azzardi a dirlo a qualcuno
io…- si infervorò subito lei. -Attenta mocciosa, adesso che ti ho
in pugno non puoi permetterti di minacciarmi- sghignazzò Zoro. Per una
volta Nami si sentì in trappola, era proprio riuscito ad incastrarla.
Con tutti quelli che potevano vederla con i suoi pinguini… doveva toccare
proprio a Zoro? -Sentiamo… cosa vuoi in cambio del tuo silenzio?- chiese
Nami. -Annulla il mio debito> propose Zoro, certo che lei non avrebbe mai
accettato. Per l’appunto venne colpito da un pugno. -Col cavolo!!!!- L’ovvia risposta della navigatrice. -Allora
facciamo così…- propose Zoro una volta ripresosi dal pugno. -La prossima volta che cerchi conforto non cercare un
pinguino gigante. Vieni da me, ok? Lo dovresti sapere che per te ci sono
sempre, a qualunque ora del giorno e della notte.- Senza attendere una
risposta, diede un bacio sulla fronte ad una Nami basita e se ne andò ad
allenarsi col sorriso sulle labbra.
ANGOLO DELL’AUTRICE
Ecco qua! Il primo capitolo è andato. Per l’idea dei
pinguini mi sono ispirata ad Anita Blake, la temutissima cacciatrice di vampiri
che però ha la camera piena di dolcissimi pinguini di peluches… XD
E’ da tanto che leggo fan fiction su One Piece, e soprattutto
sulla coppia ZoroxNami. Purtroppo però questo
è un momento di “carestia” e quindi mi sono decisa a
mettermi in gioco. Spero che questa fan fic non sia
un completo disastro, e spero anche di ricevere qualche commento, comprese
critiche costruttive che mi aiutino a migliorare. Beh, che altro dire… se
siete arrivati fino in fondo vi stimo! XD