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Autore: evelyn80    08/11/2019    3 recensioni
Greta e Linda sono due ragazze ventunenni, amiche da quando erano bambine. Entrambe studentesse alla facolta di Lingue e Letterature Straniere all'Università di Milano, coltivano il sogno di diventare interpreti. Nel frattempo, si esercitano nell'uso della lingua inglese ascoltando le loro canzoni rock preferite nel negozio di dischi del padre di Linda, in cui entrambe lavorano nel tempo libero. Mentre Linda è single e corre dietro a ogni ragazzo biondo che incontra, Greta è felicemente fidanzata con Matteo, col quale sta progettando il suo futuro.
Una triste notte di gennaio, però, tutti i suoi sogni più belli si infrangono contro il tronco di un albero. La ragazza, incapace di guardare al futuro, si chiude in se stessa, finché non incontrerà l'uomo che aveva sempre sognato: Terry Kath, il chitarrista dei Chicago.
Innamoratosi di lei a prima vista, Terry cercherà di conquistare Greta finché non riuscirà a riportarla di nuovo alla vita.
Storia direttamente ispirata dalla drabble "Disperazione", tratta dalla raccolta "Melodies" di Kim WinterNight
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Danny Seraphine, Nuovo personaggio, Terry Kath
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questa storia nasce da un'idea di Kim WinterNight, ed è direttamente correlata alla sua drabble “Disperazione”, contenuta nella raccolta “Melodies” che potete trovare qui: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3810353&i=1
I personaggi di Greta e Matteo, dei quali l'autrice mi ha gentilmente concesso l'utilizzo, sono di sua esclusiva proprietà, mentre gli altri personaggi originali che incontrerete nella storia sono frutto della mia fantasia. I Chicago appartengono solo a loro stessi, e con questo mio scritto non ho inteso offendere nessuno di loro.

Il titolo della storia è ispirato a una canzone dei Chicago, “Alive again”, tratta dall'album Chicago XII meglio noto come “Hot streets”. Le frasi tratte dal testo, che fanno da introduzione alla storia, sono il leitmotiv di tutta quanta la vicenda. Inoltre, ogni capitolo è introdotto da una citazione tratta da altre canzoni, più o meno datate, che hanno una particolare rilevanza all'interno del testo di ogni capitolo.
Oltre al banner principale, anche ogni capitolo avrà un suo piccolo banner, rappresentante un'immagine che viene citata nel testo.
Buona lettura.

 


 

 

Capitolo Dieci

 

I never thought that this could happen to me
In only seven days”

In only seven days – Queen

 

Al loro ritorno dal lago di Varese, Terry aveva insistito per parlare immediatamente con il signor Marcello. Greta avrebbe atteso volentieri la mattina dopo per affrontare l'argomento “matrimonio”, ma il ragazzo era stato irremovibile.
«Prima di tornare a casa devo assolutamente sapere la sua decisione», aveva detto mentre pigiava a tavoletta l'acceleratore della 127, «e non ha alcun senso aspettare. Io ti amo, Greta, e voglio sposarti. Se necessario, anche prima di partire per l'America».
La ragazza era arrossita alle sue parole. Terry le sembrava convinto di quello che diceva, e anche lei sentiva dentro di sé di volerlo fare, ma temeva moltissimo la reazione dei suoi genitori, in special modo quella del padre. Certo, non era bigotto come il papà di Linda e lo aveva dimostrato permettendole di continuare a frequentare il chitarrista, mentre la sua migliore amica era stata costretta a rimanere rinchiusa in casa dal signor Egidio. Ma un conto era andare a passeggio con un ragazzo che si conosceva da poco; un altro era decidere di sposarlo così, su due piedi.


Non appena vide entrare i due giovani nella concessionaria, il signor Marcello capì subito che doveva essere successo qualcosa di grave. La figlia gli riconsegnò le chiavi della macchina, ma senza avere il coraggio di guardarlo in faccia. Il chitarrista americano, invece, aveva lo sguardo risoluto di chi ha preso una decisione perentoria.
Terry rivolse un'occhiata penetrante a Greta, che trasse un lungo sospiro.
«Papà, Terry e io dobbiamo dirti una cosa», attaccò a dire, sempre senza riuscire ad alzare lo sguardo. Il ragazzo le prese la mano e gliela strinse forte e, a quella vista, Marcello capì che ciò di cui gli volevano parlare riguardava loro due.
«Parla pure, tesoro. Sei libera di dirmi tutto ciò che vuoi», la stimolò il padre.
Fu Terry a prendere la parola e Greta fu costretta a fare da interprete.
«Signor Marcello, devo dirle una cosa molto importante», esordì, fissando l'uomo dritto negli occhi. «Per quanto potrà sembrarle strano, visto che io e Greta ci conosciamo solo da pochi giorni, sono qui per chiederle di poter sposare sua figlia. Mi sono innamorato di lei fin dal primo momento in cui l'ho vista, al concerto qui a Milano. È stato un colpo di fulmine, una cosa che non mi era mai capitata prima d'ora e che non avevo assolutamente previsto». Prese fiato, scrutando nel frattempo l'espressione dell'uomo di fronte a lui, che era rimasta impassibile. «All'inizio Greta non aveva alcuna considerazione per me», riprese. «È stata Linda a raccontarmi cosa le era successo...». Si interruppe, lasciando cadere la frase nel vuoto. Non voleva nominare Matteo in quel momento. «Ma io non mi sono lasciato abbattere dalla sua reticenza e, alla fine, anche lei si è innamorata di me».
Nel tradurre quelle parole, Greta arrossì ancor di più, diventando rossa come un peperone. Marcello sapeva già che la figlia provava qualcosa per quel ragazzo americano e annuì, facendo segno a Terry di continuare.
«Ne abbiamo parlato: vorrei tanto che potesse venire in America con me, per conoscerci ancora meglio, ma Greta ha paura del suo giudizio». Il chitarrista si interruppe ancora, per dare modo alla ragazza di aggiungere qualcosa, se avesse voluto. Lei intrecciò le dita con le sue e finalmente alzò lo sguardo sul padre.
«Papà, credo davvero di essermi innamorata di Terry. E mi piacerebbe molto partire insieme a lui...».
«Ma hai paura che non te lo faccia fare se prima non vi sposate, non è così?», la interruppe il padre, guardandola con dolcezza.
Greta annuì, per poi tradurre le loro parole al chitarrista.
«E io sono disposto a farlo, anche subito», riprese Terry, avanzando di un passo e portandosi il pugno al petto, come un cavaliere medioevale che presta giuramento davanti al suo signore e alla sua dama. «Amo sua figlia e farei di tutto, per lei».
Marcello annuì ancora, chinando lo sguardo a terra.
«Capisco il sentimento che vi lega, anche se la vostra decisione mi pare un pochino affrettata».
Le spalle dei due ragazzi si abbassarono vistosamente e la stretta delle loro mani si fece più intensa.
L'uomo si lasciò sfuggire un sorriso prima di continuare. «Lasciatemi un po' di tempo per pensarci, e per parlarne con tua madre», aggiunse, rivolto alla figlia. «Tra qualche giorno vi farò sapere la mia decisione. Non temere», concluse, notando l'espressione preoccupata di Terry, «ve lo farò sapere prima che venga il momento della tua partenza. Nel frattempo, vi consiglio di godere appieno di ogni minuto che avete a disposizione».
Con quelle parole congedò i due ragazzi, che uscirono dalla concessionaria con il cuore in tumulto.
«Se tuo padre non acconsente al matrimonio, giuro che ti rapisco!», esclamò Terry, facendo gemere Greta.
«Non dirlo neanche per scherzo, ti prego!».
Il chitarrista esplose in una sonora risata alla vista della sua faccia sconvolta. «No, stai tranquilla, non ti rapisco», disse, per poi tornare serio di colpo. «Se non ci farà sposare, rimarrò qui finché non ci saremo conosciuti abbastanza per avere il suo benestare». E, guardandolo negli occhi, Greta capì che niente e nessuno al mondo avrebbe potuto fargli cambiare idea.

 

Il signor Marcello li tenne sulle spine per una settimana. Il momento della partenza di Terry si avvicinava, e il ragazzo era già pronto a chiamare i suoi compagni di band per informarli di tenersi pronti a dover cercare un nuovo chitarrista che lo sostituisse. Anche per sempre, se necessario. Pur di rimanere con Greta avrebbe chiesto la cittadinanza italiana e si sarebbe trovato un lavoro a Milano. Qualsiasi impiego sarebbe andato bene, per lui, pur di poter rimanere vicino alla donna che amava.
Aveva già preso contatti con il consolato americano, per richiedere quali documenti sarebbero stati necessari per ottenere la cittadinanza, quando finalmente il padre di Greta si decise a comunicare loro la sua decisione.
Li fece accomodare nel suo ufficio nella concessionaria e, dopo aver chiuso la porta alle loro spalle ed essersi seduto sulla poltrona di pelle, attaccò in tono grave.
«Ho valutato a lungo la tua proposta», disse, rivolgendosi direttamente a Terry, «e molte volte sono stato sul punto di rifiutarla. Mia figlia ha ventun anni, ed è pur vero che stava progettando il matrimonio con il suo vecchio fidanzato. Ma lei e Matteo si conoscevano da tempo, mentre tu sei entrato nella sua vita solo da un paio di settimane».
Si interruppe, attendendo che la figlia traducesse le sue parole e osservando l'espressione del chitarrista, che si incupì ma rimase in silenzio.
«Ho parlato molto anche con tua madre», riprese Marcello, voltandosi verso la figlia, «e anche lei è stata combattuta sulla decisione da prendere. Da un lato, le piacerebbe molto vederti sposata; dall'altro, teme che voi due non vi conosciate abbastanza e che Terry voglia solo prenderti in giro».
Il ragazzo strinse i pugni e fece per replicare, ma l'uomo lo fermò con un gesto.
«Per questo motivo», continuò, «abbiamo pensato di scendere a un compromesso. Non vogliamo che vi sposiate senza prima essere pienamente consapevoli della vostra decisione. Ma, per far sì che possiate continuare a frequentarvi, abbiamo deciso di darti la possibilità di andare in America». Marcello si interruppe ancora, lasciando alla figlia il tempo di assimilare le sue parole. «Ho avuto un colloquio con il rettore dell'Università, che mi ha parlato dell'esistenza di alcuni scambi interculturali. Visti i tuoi risultati egregi negli studi, ti ha concesso una borsa di studio. In altre parole, potrai continuare a studiare la lingua inglese direttamente alla UCLA, l'Università della California che si trova a Los Angeles. Così avrai una buona scusa per andare in America senza destare la curiosità e i pettegolezzi dei vicini». Fissò l'espressione sbalordita dei due ragazzi prima di concludere. «Allora, che cosa ve ne pare di questa soluzione?».
Terry e Greta si fissarono negli occhi prima di rispondere, all'unisono. «Ci sembra un'ottima idea!».


Quando Carmelinda venne a sapere la notizia, non poté fare a meno di sentirsi un po' invidiosa di Greta.
«Beata te, che te ne andrai in America! Così, con la scusa dello studio, potrai stare con Terry tutto il tempo che vorrai, senza i tuoi genitori che ti controllano come avvoltoi!», esclamò, riferendosi al padre che non aveva ancora revocato la sua punizione.
«Guarda che dovrò darmi da fare. Se la media dei miei voti cala, l'Università di Milano revocherà la borsa di studi e dovrò tornarmene a casa», rise Greta.
«Ma va là... che Terry ti ricoprirà d'oro, e non avrai certo bisogno dei soldi del magnifico rettore per mantenerti».
Le due ragazze scoppiarono a ridere, lasciandosi cadere sul letto di Linda.
«Anzi, sai cosa ti dico?», riprese a dire la ragazza mora. «Quasi quasi mi rimetto sotto con gli studi, così mi farò dare anch'io una borsa di studio e verrò a studiare a Los Angeles con te».
«Magari! Sarebbe davvero magnifico», esclamò Greta, stringendo le mani dell'amica.
«E forse potrò anche riuscire a conquistare Peter. Anche se è sposato, può sempre divorziare, no?», disse Linda, strizzando l'occhio.
«Certo che sei proprio incorreggibile, però!», rise ancora Greta, abbracciando l'amica.

 

Le due amiche si abbracciarono strette davanti al metal detector. L'aereo per Los Angeles sarebbe partito da lì a un'ora, e Greta e Terry dovevano varcare i controlli doganali prima di dirigersi al loro gate.
Appoggiarono le loro fronti l'una contro l'altra e rimasero in silenzio per alcuni minuti, sotto gli sguardi benevoli del chitarrista e del signor Marcello. Il signor Egidio, invece, sbuffò. Era stato costretto dall'amico a concedere alla figlia il permesso di andare a salutare Greta, e l'uomo non aveva fatto assolutamente nulla per nascondere la sua contrarietà, anche nei confronti di quel viaggio.
«E basta, Egidio. Non ti sembra di essere stato fin troppo severo con tua figlia?», chiese Marcello, stringendo una spalla all'amico.
«Forse io sarò stato anche troppo severo ma tu, amico mio, sei anche troppo permissivo. Io non manderei mai mia figlia a studiare in un paese straniero, soprattutto se sapessi quali compagnie potrebbe frequentare!», replicò Egidio.
«Mai dire mai, amico mio...», concluse Marcello in tono profetico, voltandosi poi a tendere la mano a Terry, che gliela strinse con vigore.
«Abbi cura di lei», biascicò l'uomo in un inglese stentato, tentando di farsi capire dal ragazzo, che apprezzò lo sforzo e replicò, in un italiano altrettanto incerto:
«Lo farò, mister Marcello, stia tranquillo».
Subito dopo sfiorò la schiena di Greta con le dita. Gli dispiaceva molto interrompere l'abbraccio delle due ragazze, ma ora dovevano proprio andare.
Carmelinda si staccò dall'amica e abbracciò brevemente il chitarrista, poi fece alcuni passi indietro e si voltò, scoppiando a piangere.
Greta la raggiunse e le sussurrò all'orecchio: «Guarda che io ti ho preso in parola. Mettiti sotto a studiare e vieni in America prima che puoi».
Linda si asciugò le lacrime e annuì, per poi scoppiare a piangere di nuovo, questa volta senza ritegno alcuno.
Marcello continuò a salutare la figlia con la mano finché non fu scomparsa oltre i doganieri. Poi prese Egidio sotto braccio da una parte e Linda, che continuava a piangere come una fontana, dall'altra e con loro si incamminò verso l'uscita dell'aeroporto.
«Eh sì...», ripeté tra sé e sé. «Mai dire mai...».

 

Spazio autrice:

Come avevo anticipato nel capitolo precedente, il signor Marcello è stato un uomo davvero intelligente. Non poteva concedere la mano di sua figlia a Terry così su due piedi, visto che si conoscono da troppo poco tempo, ma non voleva nemmeno negare loro l'opportunità di continuare a frequentarsi, così ha trovato il modo di unire l'utile al dilettevole: Greta andrà a studiare in America e potrà continuare a frequentare il ragazzone, che a questo punto può continuare a suonare con la band (non potevo proprio fargli lasciare i Chicago).
Linda, a questo punto, vede uno spiraglio anche per se stessa: se si metterà a studiare sodo, potrà approfittare dell'occasione e fuggire dalle grinfie di suo padre. E chissà, magari anche riuscire a conquistare il suo bel Peter Cetera. Ci riuscirà?
Purtroppo siamo arrivati alla fine della storia: il prossimo capitolo, l'epilogo, porterà tutto alla conclusione.
L'immagine che accompagna il capitolo è la foto di un aereo in volo, diretto magari verso Los Angeles ;-)

  
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