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Autore: AryaDream    09/11/2019    2 recensioni
La sacerdotessa è stata rapida.
Il regno degli inferi ha perso la sua comandante: Il signore degli inferi e gli specter specialmente Rhadamanthys faranno di tutto per ritrovarla.
"Il signore degli inferi era inquieto, ma qualcosa gli diceva che sarebbe accaduto qualcosa nel suo regno, ma non avvertiva nessun cosmo estraneo o nemici in avvicinamento."
[Aggiornamento ogni sabato]
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Geist / Morgana, Hades, Pandora, Personaggi Lost Canvas, Wyvern Rhadamanthys
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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“C'era una grotta profonda e immensa per la sua vasta apertura, rocciosa, protetta da un nero lago e dalle tenebre dei boschi, sulla quale nessun volatile impunemente poteva dirigere il proprio volo con le ali, tali erano le esalazioni che, effondendosi dalla nera apertura, si levavano alla volta del cielo."

                                                                             [Virgilio nel VI libro dell'Eneide]


 
Tutti i morti, fossero stati in vita buoni o malvagi, giungono negli inferi attraverso una qualsiasi voragine aperta nel terreno. Quindi, l'Ade comunica con l'esterno tramite tutti quei luoghi della superficie terrestre che emanano vapori sulfurei, ribollono di lava o si spalancano in tetre voragini.
In rari casi, anche i vivi potevano accedere al regno dei morti, ad esempio i cavalieri d'oro.
Erano quelli i pensieri di Rhadamanthys che si trovava sulla riva del fiume Acheronte, osservando il continuo flusso di anime che aspettavano Caronte colui che avrebbe permesso a quelle anime di oltrepassare il tetro fiume Acheronte. La viverna conosceva molto bene quel luogo, ma mai prima di quel momento si era soffermato ad osservare il panorama brullo e arido, pianeggiante ma intervallato con ammassi di pietra e spuntoni rocciosi, che si interrompevano di netto in presenza del fiume.
Quel tratto degli inferi può sembrare deserto, ma non era cosi, infatti era popolato dagli ignavi, ovvero coloro che in vita non compirono né il bene né il male, e che ora sono puniti con l’impossibilità di entrare negli inferi. Oltre a loro, si trovano qui i defunti privi di un obolo per Caronte, che quindi aveva rifiutato loro il passaggio. Quando il traghettatore tornò per portare altre anime nell'altra sponda, osservò Rhadamanthys chiedendosi, il motivo per cui uno dei giudici infernali, si trovava in quel luogo. Di solito la Viverna per uscire dagli inferi usava il passaggio che l'avrebbe condotto al castello di Pandora, ma in quel momento nemmeno Rhadamanthys, sapeva il motivo per cui si trovava in quel luogo. L'unica cosa a cui riusciva a pensare era la sua sacerdotessa e che stava impazzendo in quel luogo senza far nulla per andare a cercarla, ma gli ordini di Hades erano tassativi: nessun giudice degli inferi doveva lasciare il regno. Lui aveva inviato delle Fairy, ma ancora non aveva avuto notizie e in più essere alleato di Athena, ma specialmente dei Gold Saint, lo mandava su tutte le furie.
Prese ad osservare Caronte che stava facendo salire sulla sua zattera altre anime, per poi soffermarsi sul fiume le cui acque avevano un colorito marroncino e salmastro tale da impedire di vedere qualcosa anche appena sotto il pelo dell’acqua. In realtà Rhadamanthys non era certo che quella fosse acqua, visto che a differenza dei fiumi normali al suo interno non era possibile nuotare o galleggiare, e si finiva per sprofondare ed affogare.
Chi faceva questa fine era destinato a restare nel letto del fiume, condannato ad assalire a sua volta altri avventurieri ed a trascinarli verso il fondo.
Poco dopo vide l'imbarcazione di Caronte allontanarsi, mentre una leggera foschia cominciò a coprire le acque del fiume e lui decise di uscire dal regno di Hades per schiarirsi le idee e pensare a cosa fare e tentare di convincere il suo signore a dargli il permesso di andare a cercare la donna di cui era innamorato.
Una volta uscito dagli inferi, non sapeva dove andare, ma alla fine il suo volo si fermò su una spiaggia isolata.
Aveva sempre odiato il mare, la salsedine che gli invadeva il respiro, l'odore viscido delle alghe e di tutte quelle creature che vivano nell'acqua.
Non riusciva a comprendere come Pandora amasse quel luogo, ma le diceva sempre che la rilassava e che il mare è un ottimo amico se volevi stare solo.
D'altronde non poteva cadere più in basso di cosi, almeno credeva. Aveva raggiunto quel luogo perché in qualche modo Pandora era collegata a quel luogo o perché sperava di trovarla li che correva sulla subbia, mentre i suoi capelli corvini giocavano con il vento.
-Ti troverò Pandora e troverò chi ha osato portarti via da me e dagli inferi.-
Osservò per un ultima volta quella distesa immensa, per poi voltarsi e tornare negli inferi.
 
Pandora si era rimessa completamente e le ferite che aveva riportato si erano rimarginate, non lasciando nemmeno una cicatrice.
Morgana era felice, ma ora doveva nasconderla. Se Pandora era in quello stato qualcuno o qualcosa stava cercando di mettere in difficoltà il regno degli inferi.
Si chiedeva se la stessero cercando, ma fino a quel momento nessuno aveva raggiunto il luogo in cui si trovava lei insieme alla sacerdotessa degli inferi.
-Mi dispiace darti problemi.-
-Non sei un problema Pandora, ma vorrei capire cosa ti è accaduto...-
La sacerdotessa in quel momento abbassò lo sguardo, non ricordava nulla di chi era e da dove veniva, l'unica cosa che sapeva era il suo nome. Tutto il resto era avvolto dall'oscurità.
Morgana nel vederla triste si avvicinò a lei, mettendole le mani sulle spalle.
-Scopriremo cosa ti è accaduto, ma per il momento resterai con me e sarai presentata come mia sorella.-
Non capiva il motivo per cui la stava aiutando, ma non le sembrava una persona cattiva e sentiva di potersi fidare e aprirsi con lei.
In qualche modo Pandora era venuta a conoscenza che Morgana gestiva dei bordelli e che le ragazze erano molto richieste e sapeva che “lavorava” per una donna molto importante, ma non sapeva che si trattava della dea dell'amore e della bellezza e che le ragazze che Morgana comandava, sacerdotesse della dea stessa.
Di certo Pandora non avrebbe mai fatto parte di quella schiera, anzi Morgana l'avrebbe tenuta lontana, anche se la sacerdotessa di Hades, avrebbe attirato molti uomini facoltosi in nome della dea dell'amore, non voleva di certo far infuriare il signore degli inferi.
-Pandora.-
La sacerdotessa alzò lo sguardo verso Morgana che sorride.
-Voglio che tu venga con me, ma non pensare che voglio farti fare cose che non vuoi...Voglio solo che mi aiuti ad arredare quella chiesta sconsacrata nella foresta.-
In quel momento la donna annuì alla proposta di Morgana e insieme si diressero verso la foresta dove Pandora era stata trovata.



Note Autrice:
Gestire un personaggio come Rhadamanthys non è per nulla facile, ma ho tentato di  lasciare il personaggio il più possibile simile all'originale e spero di esserci riuscita.
Mi sono divertita a descrivere Morgana in questa nuova veste, lasciare Athena sempre in guerra per servire la dea dell'amore.
Questo capitolo di transizione mi sono dedicata a descrivere i sentimenti di Rhadamanthys e "l'amicizia" nata tra Morgana e Pandora.
Ringrazio Foschi per leggere in anteprima i capitoli.
Grazie per essere arrivati fin qui.
 
 
  
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