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Autore: ladyzaphira    09/11/2019    1 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
-“Come sarebbe a dire che NON PUOI PIU’ VENIRE?!”
“Devi credermi Marcela mi dispiace, mi dispiace davvero ma …”
“TI DISPIACE?!” i toni della donna divennero talmente alti che l’uomo all’altro capo del telefono dovette allontanare l’orecchio dal ricevitore per non rischiare di perdere un timpano “MADRE DE DIOS!! Domani è il compleanno di TUO FIGLIO, praticamente una delle POCHE OCCASIONI in cui ti degni di venire a trovarlo visto che, evidentemente, SEI TROPPO IMPEGNATO a girare per il mondo a fare ricerche per conto del SciLab, e tutto ciò che hai da dire è un maledettissimo MI DISPIACE?!”
“Marcela …”
“Sei un pezzo di merda Yuichiro!! Lo sai questo?! LO SAI ALMENO CHE SEI UN PEZZO DI MERDA?!”
Yuichiro Hikari non rispose, attendendo con pazienza che l’altra finisse di sfogarsi.
Probabilmente perché una parte di lui, infondo, sentiva di meritare le parole dure della ex-moglie.-
...........
AU/What if ... che ripercorre gli aventi dell'anime dove però sostituisco Haruka Hikari, la mamma di Lan (o Netto, nella versione giapponese), con un personaggio di mia invenzione.
Spero vi piaccia ^^
Genere: Azione, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Una leggera sensazione di vertigine accolse il risveglio di Lan.
 
L’undicenne socchiuse a malapena gli occhi per poi richiuderli subito dopo, infastidito dalla troppa luce al neon bianca, che sembrava quasi riflettersi sulle pareti ed il soffitto immacolati della stanza.
Li tenne chiusi per diversi minuti, inspirando ed espirando ossigeno puro attraverso la mascherina che gli copriva naso e bocca.
 
Poi riaprì gli occhi, muovendo lentamente la testa prima da una parte poi dall’altra per sondare l’ambiente intorno a lui.
 
“Mijo …?”
 
Marcela sbatté leggermente le palpebre, alzando la testa.
Era seduta su una poltroncina color beige, con il busto piegato in avanti e le sole braccia appoggiate conserte sul bordo del letto, a farle da cuscino.
I folti capelli castano scuro erano tutti in disordine, con diverse ciocche arricciate che le ricadevano sugli occhi rendendoli ancora più scuri e cupi di quanto non fossero in realtà.
A quanto pareva anche lei si era appena svegliata.
 
Difatti le ci volle qualche momento per realizzare che anche suo figlio si era svegliato, così come a Lan ce ne volle per rendersi conto di trovarsi in una stanza d’ospedale.
 
“… Oh, mijo” ripeté, sorridendo sollevata.
Prese una delle mani di Lan, baciandone teneramente il dorso per poi di stringersela al petto.
 
Lan sorrise a sua volta dietro la mascherina.
 
“Mama”
 
Dietro di lei, fuori dalla finestra il cielo era sfumato a strati arancione, viola e blu.
 
Era quasi sera?
Per quanto tempo era rimasto incosciente?
 
“Alabado sea el Señor*” sussurrò Marcela, accarezzandogli i capelli “I dottori mi avevano avvertita che ti saresti svegliato tra qualche ora, però …”
 
La donna scosse la testa con aria stanca, lasciando la frase in sospeso e fu allora che Lan notò gli occhi leggermente arrossati sotto le ciglia scure.
Il senso di colpa gli strinse lo stomaco mentre gli tornarono in mente i motivi che lo avevano condotto in quella situazione: L’incendio a casa di Maylu, lo scontro con Torchman, il fuoco, il fumo …
Si era gettato in quell’inferno senza pensarci troppo, spinto unicamente dal desiderio di aiutare un’amica di scuola ma poi era rimasto.
 
Aveva deciso di restare e combattere, mettendo in pericolo sé stesso e il suo Net-Navi.
 
“Lo siento*” mormorò affranto “Volevo … volevamo solo aiutare”
 
“Ssssh, sta tranquillo” replicò Marcela “Ora pensa a respirare, dobbiamo ancora disintossicare i tuoi polmoni da tutto il fumo che hai inalato”
 
“Ma Megaman, lui …?” insistette l’altro, guardandosi intorno alla ricerca del suo PET.
 
Lo trovò appoggiato sul comodino accanto al letto, vicino a quello della madre.
Entrambi i loro schermi erano neri, come se fossero spenti, fatto che fece sbocciare la paura nel cuore del ragazzino.
 
“Lui sta bene, credo sia ancora da qualche parte in giro per il network dell’ospedale insieme a Scarlet” si affrettò a rassicurarlo Marcela, vedendo la sua espressione spaventata “Quando si è risvegliato dallo stato di stasi indotto dal programma di ripristino dati la prima cosa che ha fatto è stata chiedere di te, sai? Era molto preoccupato”
“Davvero?”
“Eccome, ci è voluto un po' a Scarlet per convincerlo ad andare con lei a svagarsi un po', non voleva lasciarti solo”
“Posso vederlo?” domandò Lan, speranzoso.
 
“Più tardi tesoro, prima devi finire l’ossigenoterapia” disse Marcela “Ora che sei sveglio non ci vorrà molto e se ti concentri solo sul respiro sono certa che ci vorrà anche meno”
 
“E’ proprio necessario? Già mi sento meglio” si imbronciò il ragazzino.
 
“Sì, lo è” rispose la cubana con il tono gentile ma fermo di chi non ammetteva repliche mentre si alzava “Hai bisogno di tranquillità, più tardi manderò a chiamare Megaman e Scarlet ¿Està bien?*”
 
“Està bien” sospirò Lan arrendendosi.
 
Beh, in fin dei conti sarebbe potuta andare peggio …
“… E una volta tornati a casa potremo discutere della tua PUNIZIONE, uh?” concluse Marcela con un sorriso ironico, prima di chinarsi a baciargli la fronte.
“¿Què? Mamaaa …”
“Mijo, per quanto io sia fiera del coraggio che hai dimostrato nell’andare a soccorrere la tua amica resta comunque il fatto che ti sei lasciato coinvolgere in una situazione estremamente pericolosa” lo interruppe la donna tornando seria “Ciò che è accaduto oggi non dovrà ripetersi MAI più …” aggiunse a tono basso dandogli le spalle.
 
Lan non disse nulla, limitandosi a lasciar ricadere stancamente la testa sul cuscino con un sospiro rassegnato.
 
E non aveva ancora saputo della ramanzina che Scarlet aveva fatto, su sua richiesta, a Roll, per essersi permessa di andare a chiedere aiuto a Megaman.
 
Ramanzina a cui quest’ultimo, tra l’altro, aveva assistito essendo avvenuta un paio d’ore prima.
Già!! Perché oltre che su Torchman ed il suo ancora sconosciuto Net-Operatore, la rabbia e la paura di Marcela si erano riversate anche sulla Net-Navi di Maylu Sakurai, in quanto colpevole di aver tirato i ragazzi in mezzo ad una situazione che non competeva loro risolvere.
 
Non che Scarlet avesse un’opinione diversa a tal proposito, anzi.
 
La Navi in rosso era stata particolarmente dura con la ragazzina, non essendole andato giù il fatto che, ad un certo punto della battaglia, si fosse nascosta terrorizzata in un angolino a guardare mentre Torchman massacrava Megaman.
 
………………………
 
“… M-Mi dispiace, io a-avrei voluto aiutarlo ma …” balbettò la Net-Navi rosa, sull’orlo delle lacrime.
“Ma eri spaventata, va bene!! Lo capisco!!” sibilò Scarlet “Quello che non capisco è perché DIAVOLO non sei andata a chiamare altro aiuto, che fosse polizia, pompieri, CHIUNQUE ALTRO!!”
 
Roll abbassò gli occhi, mordicchiandosi il labbro.
 
“Mi … mi sono bloccata” ammise colpevole “M-Mi dispiace …”
 
“Però sei stata abbastanza lucida da correre a chiamare Megaman che, fino a prova contraria, non mi risulta sia stato programmato per svolgere i compiti di un Net-Navi della sicurezza anti-incendi …” fece l’altra sarcastica.
 
In tutto questo Megaman se ne stava in disparte, non osando intromettersi per quanto gli dispiacesse per Roll.
 
Si trovavano all’interno del sistema elettronico centrale della stanza n. 209, la stanza dove avevano sistemato Lan.
Lì dentro il Navi blu non solo poteva vedere il suo Net-Op, attraverso la telecamera di controllo, ma allo stesso tempo poteva tenere d’occhio i suoi parametri vitali, in particolar modo il livello di ossigeno nel suo sangue, che da quel che Scarlet gli aveva detto era ciò che più aveva preoccupato i medici all’inizio.
 
In ogni caso, per fortuna, sembrava fosse tutto a posto e non restava da fare altro che aspettare che Lan si svegliasse.
 
Fu allora che apparve Roll, la quale era venuta a chiedere di Lan per conto di Maylu.
 
“… Fai un favore a tutti e chiama i pompieri la prossima volta che la vostra casa rischia di andare a fuoco perché è il LORO LAVORO!!”
"S-Sì, signora" pigolò Roll mortificata, prima di andarsene.

"Bene, quel che dovevo dirle l'ho detto" concluse Scarlet per nulla impietosita dalla fuga della Navi rosa, con l'espressione di chi aveva la certezza assoluta di essere nel giusto "Tornado a noi, come stavo dicendo prima che l'arrivo della tua pseudo-amica, sono sicura che un giretto fara bene ad entrambi" seguitò voltandosi verso Megaman "Ora come ora siamo del tutto superflui qui"
"Ma non posso lasciare Lan, adesso" protestò Navi blu "Se si sveglia ..."
"Non andrà da nessuna parte e ti assicuro che non potrebbe essere in mani migliori"  lo bloccò Scarlet, accennando con lo sguardo all'immagine della sua Net-Operatrice. 

Ci volle un altro quarto d'ora per riuscire a convincerlo ad andare con lei.

 
………………………
 
“… In ogni caso, ne riparleremo una volta tornati a casa” concluse Marcela “Vado a chiamare l’infermiera”
Detto ciò uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
 
Fuori ad attenderla c’erano un paio di agenti di polizia, che aveva chiamato lei stessa subito dopo che i medici l’avevano rassicurata che Lan fosse stabile.
“Signora Hikari …?”
“Signora SANTACRUZ!!” ringhiò lei con fierezza, fulminandoli entrambi con lo sguardo “Io e il mio ex-marito siamo divorziati da quasi tre anni ormai e mio figlio si chiama MARTI’N “LAN” HIKARI-SANTACRUZ, fatemi la cortesia di ricordarlo quanto farete rapporto”
 
Alla nascita di Lan la faccenda del doppio cognome era stata una cosa su cui lei e Yuichiro avevano discusso piuttosto a lungo prima che quest’ultimo cedesse, acconsentendo di aggiungere al nome Hikari anche quello Santacruz, con il trattino!!
 
I due agenti si scambiarono un’occhiata nervosa, prima di annuire.
 
“Ebbene?” riprese Marcela incrociando le braccia sul petto “Avete trovato niente sull’uomo o la donna che ha attentato alla vita di mio figlio?”

Non era che si aspettasse davvero una risposta, ma qualsiasi indizio, per quanto minimo, sarebbe stato meglio di niente dal momento che dubitava altamente che il Navi-torcia  si sarebbe fatto vedere troppo presto, non dopo come l'aveva ridotto la sua Scarlet.
Il pensiero la fece sorridere, seppur per poco, di sadica soddisfazione.
 
In ogni caso, ormai era certo che la questione si sarebbe protatta per chissà quanto tempo ma poco male ...
... Sapeva essere una donna paziente quando voleva. 

……………………………
 
*Sia ringraziato il cielo.
*Mi dispiace.

*Va bene?

Sesto capitolo ^^
Per fortuna la faccenda Torchman alla fine si è conclusa solo con un grande spavento per madre e figlio (sopratutto per la madre, povera), conclusa ma NON dimenticata, perché potete stare certi che Marcela non lo farà di certo e resterà vigile.
Un'altra cosa certa è che Roll, poverina, ci penserà due volte prima di andare a chiedere aiuto a Megaman, almeno per quanto riguarda gli incendi XD
Alla prossima!!

 

 
  
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