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Autore: padi6996    10/11/2019    6 recensioni
"Sei distesa al mio fianco e stai dormendo profondamente. I lineamenti del tuo viso sono sereni, rilassati. Sembra che tu sia tranquilla, hai il sorriso sulle labbra, quelle labbra carnose e morbide che ho baciato fino a qualche minuto fa.
Ti guardo e mi chiedo se tu sia un angelo o un demone, l'angelo che mi ha salvata dalla mia eterna condanna o il demone che mi condurrà alla pazzia e mi strapperà via l'anima."
Sunshine è una scrittrice e Kayleen un'attrice emergente. Si incontrano per caso e dal quel giorno inizia una bellissima quanto difficile storia d'amore. Tra alti e bassi vivranno momenti intensi e appassionati alternati ad altri drammatici e a presunti tradimenti. Sarà l'amore a guidarle e a portarle dove il destino ha già tracciato una strada per loro se saranno pronte a seguirla.
Tutti i diritti riservati
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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CAPITOLO  8
 
L’appuntamento
 
 
 
L’indomani mattina mi sveglio presto, ho molte cose da fare prima di rivederti, sempre che tu lo voglia ancora. Quasi non riesco a credere a quello che è successo ieri. Sono riuscita ad aprirti il mio cuore e tu mi hai dato un’altra possibilità. Mi hai baciato ed è stato meraviglioso, il bacio più bello della mia vita. Non avevo mai provato quelle sensazioni, quell’emozione così intensa, così coinvolgente. Hai detto che per riconquistarti dovrò sudare parecchio. Quindi ti avevo conquistata? Ti piaccio davvero ? Cosa provi per me piccola Kayleen ? Sarai anche giovane, ma sai già molto bene come fare a catturare le tue prede. Sarò solo questo per te ? Eppure i tuoi occhi sembrano così sinceri. Ma anche quelli di … no, mi rifiuto di paragonarti a lui.
Cercherò di non farmi troppe illusioni e di cogliere i bei momenti che tu mi vorrai regalare sperando che anche le tue intenzioni siano sincere come le mie.
Verso le undici ti chiamo.
“Ehi, sono io.”
“Ciao.” Dici poi rimani in silenzio. Sarà un buono o cattivo segno ?
Mi faccio avanti io sperando in un giorno fortunato.
“Hai da fare oggi ?”
“Hai in mente qualcosa ?” Mi chiedi in un sussurro. Sento i brividi lungo la schiena.
“Se avessi la giornata libera ti vorrei portare in un posticino molto carino, ma solo se lo desideri veramente. Non voglio che tu ti senta …
“Sì.” Rispondi prima ancora che abbia terminato di parlare.
“Cosa ?”
“Sì. Dove mi porti ?”
“Davvero ?”
“Basta che tu non mi faccia pentire di aver accettato.”
“Spero di no.”
“Come mi devo vestire ?”
“Sportiva, lo sai che sono una persona semplice. Non aspettarti niente di lussuoso, non sono tanto mondana. Se cerchi questo allora …”
“Mi basta stare con te.” Parli di nuovo prima che io abbia finito.
Accidenti, che bello sentirselo dire in questo modo. Rimango senza fiato.
“Davvero ?” Continuo a ripetere come una stupida.
“Ti passo a prendere fra mezz’ora. Ok ?”
“Vuoi fare una passeggiata ?” Dici curiosa.
“Non proprio, vorrei portati in un posticino per stare solo un po’ con te senza troppi scocciatori intorno.”
“Hai un’auto ?”
“Certo, cosa credi. Me la so cavare. A fra poco Kay.”
Sono al settimo cielo, cammino a un metro da terra e mi sento il cuore così leggero che potrei prendere il volo. Vuoi stare con me, non importa dove. Non credevo ti saresti arresa così presto.
Sono così felice che non aspetto le undici e mezza e appena  chiudo il telefono sono già sotto casa tua. Suono alla porta.
“Sun, sei già arrivata ? A proposito, come vuoi essere chiamata ? Tyler, Sun … dimmi tu.” Dici dopo avermi fatta entrare ed iniziando a girare per casa riordinando le pochissime cose fuori posto. Sei proprio maniaca dell’ordine.
“Chiamami Sun, quella parte della mia vita è passata e …”
“Va bene Sun. Sei in anticipo.” Parli ancora prima che io abbia terminato di farlo.
“Ero qui vicina quando ti ho chiamata. Scusa se sono arrivata subito, ma ... ecco … non vedevo l’ora di rivederti.” E ti porgo una rosa.
Sorridi e mi fai accomodare. Annusi la rosa che ti ho portato e la infili nel vaso coi gigli di ieri pomeriggio.
“Non sono ancora pronta, non ne ho avuto il tempo.”
“Aspetto non ti preoccupare.”
Esci dal salone e mi lasci sola. Approfitto per guardarmi intorno. Torno ad ammirare le foto appese al muro. Credo di riconoscere tua madre, ha i capelli ricci e lunghi, ti somiglia. Ci sono alcuni ragazzi che mi pare di riconoscere, saranno sicuramente degli attori. Alcuni ti abbracciano e questo mi rende gelosa. E’ la prima volta per me. Chissà se un giorno avrai una foto con noi due tra tutte queste ?
Continuo a guardare anche quelle sui mobili e rimango di sasso quando in un portafoto ne vedo una con una ragazza bionda che ride accarezzando il muso di un cavallo.
Caspita, ma sono io, non ci posso credere. Quando me l’hai scattata ? Non ricordo.
Quando rientri nel salone ci guardiamo. Hai indossato un outfit sportivo come ti avevo suggerito. Hai dei jeans skinny che sembrano una seconda pelle, ti avvolgono in un modo quasi doloroso da guardare, una camicetta azzurra chiara, sneakers ai piedi e i capelli stretti in una coda alta. Sei splendida nella tua semplicità.
“Come sei bella.” Ti dico, ma tu non rispondi subito.
“Non ci provare, l’adulazione non servirà.”
Sorrido.
“Volevi forse che ti dicessi la verità ?”
Cambi velocemente espressione.
“Sto scherzando Cooper, se vorrai conoscermi devi sapere che sono una gran simpaticona.”
“Sì come no, si vede. Nessuno sa fare i complimenti come te.”
“La classe non è acqua.”
Fai la sostenuta, ma ti viene da ridere anche se ti trattieni.
“Se sei pronta possiamo andare, ho la macchina parcheggiata qui sotto.”
“Che auto hai noleggiato ?” Chiedi curiosa.
“L’unica rimasta disponibile in agenzia. Spero ti vada bene.”
Usciamo e vediamo un Suv bellissimo proprio davanti alla mia.
“E’ quella ?” Domandi sbalordita.
“No, quella dietro.”
Dietro il Suv c’è una carriola di almeno cent’anni che dubito riesca a mettersi in moto e ti vedo incredula.
“Avevano solo quella, cosa dovevo fare. Ma è una cabrio visto ?”
Ci avviciniamo ed io aziono la chiusura centralizzata che fa scattare le frecce di un altro Suv nero due auto più in giù.
“Avresti dovuto vedere la tua faccia dieci secondi fa. Sarai anche un attrice, ma non dissimuli tanto bene.”
“Vaff……” Ti trattieni a stento e sali.
Esco dal parcheggio e accendo il navigatore. Non conosco Los Angeles e non voglio sbagliare niente, oggi dovrà essere tutto perfetto.
Mi hai risposto male, ma ti vedo serena e sembri addirittura felice.
“Allora dove mi porti ?”
“Lo vedrai quando saremo arrivate, altrimenti che sorpresa sarebbe ?”
Guidare nella città degli angeli non è proprio come farlo nel mio paesino italiano ed io ormai non sono più abituata alla confusione. Per fortuna me la cavo lo stesso ed iniziamo ad uscire dal caos per avventurarci in periferia e più precisamente verso le colline.
Ti vedo curiosa, ma non chiedi più niente. C’è un po’ di imbarazzo tra di noi.
“Allora cos’hai fatto in questo ultimo mese ? Hai passato il secondo provino ? Ti ha chiamato Jack ? Non ho saputo niente.”
“La prossima settimana ci sarà il secondo.”
“Ti senti pronta ?”
“Non lo so. Ho dei dubbi.”
“Quali dubbi ?
“Dobbiamo proprio parlare di questo ?”
“Ero curiosa.”
“Non so se andare al provino.” Dici tutto d’un fiato.
“Cosa ? Sei pazza.”
Per la foga del momento vado quasi fuori strada.
“Ehi, guarda davanti.” Mi dici spaventata.
“Kay, non sarai tanto sciocca da rinunciare.”
“Abbiamo litigato per questo. E’ l’unico modo per farti capire che non ti volevo conoscere per la parte.”
“Senti Kayleen.” Accosto l’auto e la fermo in una piazzola. “Ti chiedo scusa per quello che ti ho detto e per non essermi fidata di te. Allora ho dubitato, ma ora non più. Se tieni davvero a quella parte e te la senti di interpretarla provaci. Hai molto talento Kay, non perdere questa occasione.”
“Non so se sono veramente all’altezza.”
“Lo saresti senz’altro, ma ti avverto, non sarebbe comunque facile. La sofferenza di quella notte e dei giorni seguenti non la auguro al peggior nemico. Ci sono scene dure, violente. Ne sei consapevole vero ?”
“Sì ovviamente.”
“Di cos’hai paura ?”
“Ho paura di non essere abbastanza credibile. E’ la prova più difficile che abbia mai sostenuto.”
“Se vuoi potrei aiutarti.”
“Non sono venuta con te oggi per parlare di questo. Se sei qui solo per convincermi a …”
“Ferma, ferma, non partire in quarta come al solito. Ti ho invitata per passare un po’ di tempo con te, per conoscerti meglio e farmi conoscere, non per promuovere un film. Volevo solo …”
Mi appoggi un dito sulle labbra e poi le tue. Mi dai un bacio a schiocco e ti metti a ridere.
“Riparti che facciamo tardi e ho fame.” Mi dici sorridendo.
Dieci minuti dopo siamo sulla collinetta che avevo scelto per il nostro picnic.
Prendo il cestino che avevo messo sul retro del Suv e ci spostiamo dal parcheggio all’altura sotto il grande albero che ho scelto per il nostro appuntamento.
Da lì si gode un paesaggio meraviglioso e ci fermiamo entrambe ad ammirarlo.
Mentre tu ancora fissi l’orizzonte io preparo per il pranzo.
Ho portato pasta fredda, dei sandwich, prosciutto e melone e una torta di mele. Da bere acqua perché da quanto ho capito il vino ti piace troppo e ci vuole poco a farti decollare ed io ti voglio sobria.
“E il vino ?” E’ la prima cosa che chiedi guardandoti intorno.
“Niente vino oggi. Tu bevi troppo.”
“Mi hai preso per un’ubriacona ?” Rispondi impertinente.
“Ammettilo vecchia spugna che ti piace bere.”
Scoppi a ridere. “Vecchia spugna ? Certo che hai un modo molto originale di conquistare le belle ragazze.”
Mangiamo prosciutto e melone come antipasto poi la pasta fredda. Sei così piena che non vuoi i sandwich, assaggi solo un po’ di torta di mele. Sei allegra, i tuoi occhi brillano come smeraldi e sembri felice. Quasi non riesco a crederci che tu stia scegliendo me, che voglia davvero stare con me, forse … forse ho ancora qualche speranza.
Improvvisamente mi torna in mente Bridget, devo dirti di lei, ma potrei metterla nei guai e mi dispiacerebbe. Cosa devo fare ?
“Senti Kay, dovrei dirti una cosa. Il fatto è che non trovo le parole giuste …  non so come … non vorrei … beh insomma … ecco …”
“E tu saresti una scrittrice ? Perdonami, ma non riesci nemmeno a mettere insieme una frase completa.”
“Ehi sapientona dei miei stivali, sei vendicativa eh ?”
Ridi di nuovo tanto che sembri quasi ubriaca.
“Se non sapessi che hai bevuto solo acqua giurerei che sei brilla.”
“Insomma Sun, adesso vuoi ricominciare a offendermi ?” Dici continuando a sghignazzare.
“Vedrai che dopo quello che ho da dirti tornerai subito seria.”
Smetti subito di ridere e mi fissi.
“Cos’hai combinato stavolta ?”
“Senti io dovrei dirti il motivo che mi ha portato qui.”
“Pensavo fossi io.”
“Certo che sei tu, ma una persona mi ha invitato a farlo.”
“Prego ?”
“Una persona è venuta da me in Italia e dopo avermene dette di tutti i colori mi ha suggerito di venire qui a parlare con te. Non potevo tenertelo nascosto. Se siamo disposte a ricominciare da capo dobbiamo farlo onestamente l’una con l’altra.”
“Mi stai dicendo che sei qui solo perché qualcuno te lo ha chiesto ? Non saresti venuta se ...”
Ti fermi, vedo la rabbia montarti dentro.
“Calmati Kay, fammi spiegare tutto per bene.”
“Cos’altro c’è da spiegare ? Mi hai appena detto che non saresti mai venuta se non ti avessero invitato a farlo, c’è qualcosa da aggiungere ?” E stai per alzarti.
Ti fermo con la mano e ti sento rigida. Mi dai un’occhiataccia.
“Le cose non stanno proprio così.”
“Ora voglio sapere chi è venuto in Toscana da te. Dimmi chi è stato ?”
“A chi hai parlato di me ?”
“Oh no, Bridget non ci posso credere, non può aver fatto una cosa del genere.”
“Sei fortunata ad avere una persona così al tuo fianco.”
“Gliela farò pagare.”
“Non lo fare Kay, vorrei avere io un’amica come lei. Dovevi sentire come ti ha difesa. Farebbe di tutto per te, ti vuole bene.”
Resti in silenzio, ma sei infastidita.
“Ti prego di non prendertela con lei.”
“Credevo tu volessi vedermi, non che fossi venuta solo perché te lo ha chiesto lei.”
“Ti ho già spiegato cosa mi è successo. Ho solo cercato di allontanarti, figuriamoci se tornavo a cercarti e poi non pensavo di piacerti così tanto. Credevo che mi avresti dimenticata presto.”
“Piacermi, credi sia solo questo ?” Mi domandi ferita e distogli lo sguardo.
“No, credo ci sia molto di più, da parte mia almeno.” E ti giro il volto appoggiandoti un dito sotto il mento.
“Tu non hai idea di quello che hai scatenato dentro di me. Non ho mai provato l’emozione che sento in questo momento. Ho voglia di stare con te, di guardarti, di toccarti, di farti una carezza, un sorriso. Da quando ti ho rivista ieri non faccio che pensare ai nostri baci e vorrei … vorrei di più, ma ho paura della mia reazione e di ferirti ancora. Dopo quei giorni io non … non sono stata più con nessuno.”
Ti avvicini a me e mi accarezzi una guancia. Ti prendo la mano e la bacio teneramente.
“Non pretendo niente Kay, non ne ho il diritto. Voglio solo che tu sappia che per me sei molto importante, che provo dei sentimenti molto profondi.”
“Quanto profondi ?” Insisti, vuoi che ti dica tutto e lo farò.
“Molto profondi. Per tutto il tempo che siamo state separate non c’è stato un giorno che non ti abbia pensata. Che non abbia voluto correre da te, ma avevo paura. Non credevo che tu … che provassi qualcosa per me, qualcosa di simile a quello che provo io.”
“E cosa provi ?” Chiedi ostinatamente.
“Kay, io credo di essermi innamorata di te fin da quando ti ho vista scendere da quel camioncino a casa mia. Mi sei entrata dentro fino in fondo all’anima dove resterai, comunque vada a finire.”
Credo di averti lasciata senza parole, ma non riesco a comprendere la tua reazione.
Dopo attimi lunghi una vita in cui penso di tutto, finalmente vedo la tua mano alzarsi verso di me.
La infili tra i miei capelli e mi attiri a te. Mi dai un bacio talmente bello che rimango senza fiato. Dovrebbe essere un buon segno.
Continui ad attirarmi e mi fai sdraiare sopra di te. Immergo i miei occhi nel verde selvaggio dei tuoi che da chiari e limpidi che erano si fanno più scuri e intensi. Sei così bella amore mio, mi farai scoppiare il cuore prima o poi. Continuiamo a baciarci e per ora sono effusioni tenere e dolcissime. Passiamo diversi minuti ad assaporarci mentre sento la tensione crescere, qualcosa fremere nel mio basso ventre. Ho voglia di te. Non ho mai provato niente di simile, non mi ero mai innamorata come lo sono di te e non avevo mai desiderato nessuno come desidero te. Ho voglia di qualcosa in più anche se ho paura di bloccarmi, di deluderti e di farti ancora del male. Cerco di non pensare più a quello che potrebbe essere e mi lascio andare. Lascio le tue labbra e scivolo molto lentamente coi miei baci sulla guancia fino a raggiungere il lobo dell’orecchio e mordicchiarlo. Tu sussulti e mugugni di piacere incoraggiandomi a continuare e così scendo sul collo e ti bacio teneramente sotto l’orecchio. Cominci a muoverti sotto di me, sei eccitata anche tu e per darmi la spinta decisiva mi prendi la mano e la posi sul tuo seno.
Ci guardiamo ancora e mi sorridi. Sei stupenda ed io sto andando fuori di testa, sto impazzendo dalla voglia di fare l’amore con te. Ti slaccio la camicia molto lentamente e l’apro in modo da scoprire la tua pelle candida e morbida. Hai un reggiseno a balconcino azzurro veramente carino. Torno sui tuoi occhi e tu ti mordi il labbro inferiore. Mi sento avvampare, non capisco più niente. Quel piccolo gesto con le tue labbra mi ha dato il colpo di grazia. Il desiderio diventa improvvisamente insopportabile.
Mi avvicino di nuovo al tuo viso e ti bacio dolcemente. Tu mi prendi la testa con le mani e il bacio diventa più esigente.
“Dimmelo se è troppo.” Dici mentre riprendiamo aria. Non vuoi spaventarmi, pensi a me anche in questo momento così intenso in cui perdere il controllo sarebbe più che normale. Sorprendentemente non sono spaventata, vedo solo te e nessun altro, sento solo te, non ho i soliti flash che mi bloccano come è successo a casa.
“Sei sicura Kay, magari desideravi farlo in un luogo più romantico o quantomeno comodo. Se vuoi …”
“Smettila di parlare e datti da fare.” Dici col respiro in affanno.
“Perdonami per la goffaggine.”
“Sei meravigliosa Sun. Sei tutto quello che voglio. Fai quello che ti senti di fare, senza forzature. Non me la prenderò se non ce la farai a proseguire. Abbiamo tutto il tempo.”
Sei così dolce  Kay.
Ti bacio ancora le labbra scendendo con la mano sempre più giù. Sto per raggiungere i tuoi seni quando sentiamo delle voci e noi siamo all’aperto e completamente esposte.
“No caspita, proprio adesso ?” Dico sconsolata.
Tu sorridi e mi accarezzi il viso, mi dai un bacio a stampo e ti riallacci la camicia. Ti metti seduta mentre io resto disperatamente sdraiata sulla coperta, evidentemente ho una maledizione addosso.
Mi metto seduta anche io e ravvivo i capelli mentre tu sei già perfetta e sei con la schiena appoggiata al tronco dell’albero. Ci guardiamo per alcuni istanti negli occhi. Vedo le tue pupille dilatate e sento ancora la tua voglia che è anche la mia mentre le voci si stanno avvicinando.
“Si vede che non è destino.” Ti dico.
“Se vuoi ce ne andiamo, magari continuiamo da un’altra parte.” Tu sembri condividere il mio pensiero. Riordiniamo tutto e ripongo gli avanzi nel cestino a tempo di record.
Mentre ce ne andiamo vediamo una coppietta in lontananza che evidentemente ha avuto la nostra stessa idea, spero per loro che siano più fortunati di noi e poi a dirla tutta fino in fondo, con tutto il posto che c’è a Los Angeles ma proprio qui dovevano venire a rompere le scatole ?
Torniamo in auto ed io non so che fare. Vuoi andare da qualche parte a divertirti o tornare davvero a casa tua e terminare quello che abbiamo cominciato ?
“Perché non andiamo da me ?” Proponi e così mi togli dall’impiccio di decidere io.
“Aggiudicato.” In realtà ci speravo, avrei una mezza idea in testa e sarebbe più indicato un posticino tranquillo.
Ci rimettiamo in marcia e facciamo la strada in senso opposto.
Mi scuso con te per l’interruzione, ma tu non te la sei presa e mi sorridi.
Non incontriamo molto traffico  e mezz’ora dopo siamo nel parcheggio sotto casa tua.
Scendiamo e tu prendi le chiavi dalla tua borsa. Mi prendi la mano e mi trascini su per le scale. Ti volti continuamente verso di me, mi sorridi. Leggo ancora il desiderio nei tuoi occhi. Quando siamo in cima vediamo la vicina di casa che innaffia i fiori sul suo terrazzo. Ti saluta e tu rispondi cortesemente, poi mi guarda.
“Allora ti ha perdonata a quanto vedo.” Dice sorridendo.
“Sembra di sì.”
“Non farla arrabbiare più, è una brava ragazza.”
“Grazie signora Linch, ma non sono poi tutto questo granché, avevo le mie colpe.” Dici continuando ad attirarmi verso l’ingresso del tuo appartamento.
“Perché non venite a prendere un tè qui da me ? Mi farebbe piacere.” Ci dice mentre si raddrizza e ci guarda sorridente.
“Non si disturbi signora.”
“Non è un disturbo, venite, preparo tutto e lascio la porta aperta, ci vediamo tra dieci minuti. Vi aspetto.”
Non riesco proprio a crederci, adesso anche la vicina di casa. Ci guardiamo e scoppiamo a ridere fragorosamente.
Entriamo in casa e non appena varchiamo la porta tu mi spingi contro il muro e mi baci in un modo a dir poco illegale. Presa alla sprovvista quasi sobbalzo, ma ben presto ricambio l’effusione. Evidentemente hai molta voglia, ma dobbiamo andare a prendere un tè  così ti invito a darti un contegno e a seguirmi dalla tua vicina.
Ci mancava anche questa.
La signora Linch è molto simpatica, ma quando ti arpiona con la sua conversazione non lascia scampo e ci costringe a stare da lei per più di un’ora. Alla fine riusciamo a svignarcela.
Torniamo al tuo appartamento e già il cuore ricomincia a battere a mille. Sono agitata, ho un po’ di paura di deluderti, ma sono felice perché ti amo e non vedo l’ora di potertelo dimostrare.
Stiamo per tornare sul tuo pianerottolo quando vediamo Bridget seduta sull’ultimo gradino.
“Bry. “ La chiamo e fa un leggero cenno di diniego. Non sa che ti ho parlato di lei.
“Noi due dobbiamo fare i conti.” Le dici tu.
“Traditrice.” E fa una smorfia nella mia direzione.
Entriamo in casa e ti vedo molto nervosa. Non so se è per il continuo rimandare o perché sei arrabbiata con Bridget.
“Avete fatto pace ?” Ci chiede.
“Sì.” Rispondo sorridendo.
“Avete fatto sesso ?” Continua.
“Ehi ma pensi solo a quello ?” Dico io mentre tu le rispondi male. “Non sono affari tuoi.”
“E dai, ci conosciamo da una vita. Io te l’ho detto la prima volta che l’ho fatto.”
“Per me non è la prima volta.” Le rispondi tu.
“Sì per carità, ma ultimamente sei un po’ scarsina, devi recuperare. La biondina è un bel bocconcino.” Dice sottovoce, ma la sento benissimo.
“Non sono affari tuoi ho detto.” Insisti tu.
“Non ci siete andate nemmeno vicine ? C’avete provato o no ?”
“Ci abbiamo provato e stavamo per farlo ora, ma sei arrivata tu.” Dico tutto d’un fiato.
“Ops … davvero ?” Ride e mi fa l’occhiolino. “Allora devo andarmene.”
“Dai Bry, perché non resti per cena. E’ già da un paio di mesi che non ci vediamo. Mi sei mancata.” Dici tu e vi abbracciate.
“Davvero preferisci me alle cosacce insieme alla bionda ?” Chiede incredula.
“Le faremo dopo.” E mi guardi sorniona mentre io arrossisco violentemente.
Quando arriverà quel dopo ? Ormai comincio a disperare.
Ordiniamo la pizza e ridiamo e scherziamo per tutta la sera. Bry è davvero uno spasso e formate una bella squadra. Siete cresciute insieme, quello che inizia a dire l’una lo termina l’altra.
Raccontate di quando eravate bambine e ne combinavate di tutti i colori. Poi Bry mi rivela che hai perso la verginità a diciassette anni con un ragazzo della tua classe di chimica.
“Era un gran fico.” Mi dice ormai alticcia. “E lo sai cos’ha detto l’indomani la tua bella ragazza ?”
“Bry smettila per favore.” La interrompi tu.
“Ha detto che ce l’aveva piccolo.” E scoppia a ridermi in faccia. “Adesso voglio proprio vedere cosa mi dirà dopo averlo fatto con te.”
E continua a ridere sguaiatamente. Ormai è ubriaca fradicia.
Tu ed io ci guardiamo sgomente, come facciamo a mandarla via in questo stato ? Dobbiamo per forza tenerla qui. La portiamo in bagno e poi nella camera degli ospiti. La mettiamo a letto e tu la spogli sistemandola sotto le coperte. Non ce l’hai poi così tanto con lei visto come te ne stai prendendo cura. Non poteva essere altrimenti, sei proprio una brava ragazza.
Uscite dalla stanza rimettiamo in ordine il salone e la cucina.
E’ mezzanotte passata quando abbiamo sistemato tutto e ci sediamo sul divano davanti alla televisione. Hai uno splendido televisore su un treppiede che sembra una tela pronta da dipingere.
Tu stai cercando un film su Netflix mentre ti guardo. Hai sistemato i capelli in una crocchia puntata con una matita. Hai indossato gli occhialoni per guardare la tv e ti sei infilata una maglia più larga di due misure. Le tue gambe sono nude e questo non mi aiuta affatto. Non riesco a smettere di fissarti mentre il respiro inizia ad andare in affanno.
Ti volti e noti il mio imbarazzo. Sorridi e mi fai un occhiolino un po’ troppo malizioso.
Non so che fare. Se ricominciamo a baciarci e qualcos’altro ci interrompe allora vuol dire che non siamo fatte per stare insieme perché oggi tutto ha contribuito a rimandare questo momento. Probabilmente se lo facessimo si sveglierebbe Bry e ci beccherebbe insieme.
Ti avvicini e appoggi la testa sulla mia spalla, mi prendi la mano e la stringi nella tua. Hai scelto un film romantico e per me non va bene, decisamente no.
“Scusa Kay, forse è meglio se torno a dormire nel mio albergo. Ci vediamo domani se ti va.”
“Resta qui con me.” Dici con quegli occhi belli.
“Kay ti prego, non so se riuscirei a … sicuramente non riuscirei a dormire con te così vicina e di là c’è Bridget che riposa.
“Bry non si sveglierebbe nemmeno con una cannonata. Andiamo in camera mia.” Dici  in un sussurro ed io ho i brividi.
Ci siamo, sarà davvero la volta buona ?
“Dovrei farmi una doccia.”
“Possiamo farla insieme.” Dici con voce roca.
Caspita, fai sul serio.
“Kay … Kayleeeeen. Mi sento male … aiutami.” Urla lagnandosi Bridget dalla sua stanza.
Non ci credo, ma cosa ho fatto di male ? Sussurro disperata.
Andiamo nella camera di Bry che, sorpresa, sta vomitando nel secchio che le abbiamo lasciato di fianco al letto.
“Avevi detto ?” Ti dico.
“Di solito dorme, ma … “
Ti aiuto a portarla in bagno dove rimette anche l’anima. Mezz’ora dopo è tornato tutto alla normalità. Lei sembra essersi riaddormentata, ma anche noi siamo stanchissime. Ti saluto con un bacio a fior di labbra e torno al mio albergo, se restassi qui non riuscirei a chiudere occhio.
Sono talmente stanca che fatta la doccia mi addormento non appena appoggio la testa sul cuscino.
Doveva essere la nostra prima notte d’amore e mi ritrovo qui in albergo da sola. Evidentemente in una vita precedente devo aver pestato i piedi a qualcuno di importante.
 
 
Note autrice:
E così Sun ce l'ha fatta, ha trovato il coraggio di dichiarare il suo amore. Kayleen non ha risposto, ma il suo atteggiamento
lascerebbe pensare che stia ricambiando gli stessi sentimenti. Purtroppo quello che doveva essere un giorno indimenticabile
è diventato un giorno da dimenticare. Povera Sun, non sono riuscite a stare insieme, sembra che il destino sia piuttosto
dispettoso con loro due, prima la coppietta, poi la vicina ed infine anche Bry-Bry.
Speriamo bene.
Ringrazio tutti quelli che continuano a seguirmi. Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate del mio lavoro.
Un abbraccio
Padi

 
   
 
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