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Autore: padi6996    13/11/2019    7 recensioni
"Sei distesa al mio fianco e stai dormendo profondamente. I lineamenti del tuo viso sono sereni, rilassati. Sembra che tu sia tranquilla, hai il sorriso sulle labbra, quelle labbra carnose e morbide che ho baciato fino a qualche minuto fa.
Ti guardo e mi chiedo se tu sia un angelo o un demone, l'angelo che mi ha salvata dalla mia eterna condanna o il demone che mi condurrà alla pazzia e mi strapperà via l'anima."
Sunshine è una scrittrice e Kayleen un'attrice emergente. Si incontrano per caso e dal quel giorno inizia una bellissima quanto difficile storia d'amore. Tra alti e bassi vivranno momenti intensi e appassionati alternati ad altri drammatici e a presunti tradimenti. Sarà l'amore a guidarle e a portarle dove il destino ha già tracciato una strada per loro se saranno pronte a seguirla.
Tutti i diritti riservati
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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CAPITOLO  9
 
Amore e battibecchi
 
 
 
La mattina seguente mi sveglio un po’ tardi, non ho sentito la sveglia del cellulare o forse non l’ho messa, non ricordo. Mi vesto e vado nel primo bar vicino a casa tua. Prendo delle brioche e dei caffè e vengo da te. Suono il campanello, ma nessuno si affaccia. Devo aspettare una buona decina di minuti e finalmente compari tu con i capelli tutti scompigliati. La maglia larga lascia scoperta la spalla sinistra e copre a mala pena gli slip. Sei così seducente che per un attimo quasi mi sfugge il cartone coi caffè.
“Dormivate ancora ?”
“Stanotte Bry è stata male, si è svegliata per il gran mal di testa.” Rispondi dandomi le spalle.
“Ha bevuto troppa birra, siete due vecchie spugne.”
Non ridi, sei talmente assonnata che non ti rendi conto nemmeno di quello che dico.
“Ho portato la colazione. Hai fame ?”
“Affatto.”
“Vuoi il caffè ?”
Ne prendi uno senza nemmeno ringraziare, sembri arrabbiata.
“Qualcosa non va Kay ?”
Bevi un sorso e ti siedi sulla penisola della cucina. Appoggio il cartone con le brioche e ne prendo una insieme al mio cappuccino. Tu non dici una parola, sembri davvero incazzata.
“Ho fatto qualcosa di sbagliato ? Non capisco.” Dico incerta.
“Bry mi ha parlato di Lucia.” Dici dandomi ancora le spalle.
“Lucia ? Che c’entra Lucia adesso ?” Chiedo senza capire.
“Dorme nella stanza che avevi dato a me ?” Insisti.
“Sì col figlio. Due anni fa hanno avuto un incidente, il marito di Lucia è morto e il figlio è rimasto sulla sedia a rotelle. Non se la passavano bene e Luisa mi ha pregato di assumere lei. Non potevano permettersi l’affitto e così li ospito io. Ho bisogno di qualcuno tutto l’anno con la casa e ho pensato a lei. Sei arrabbiata perché ho dato loro la tua stanza ?”
“Bry mi ha detto che tu e lei siete molto affiatate e che è una gran bella ragazza.”
“Starai scherzando spero.” Ti dico quasi senza fiato per la sorpresa.
Ti alzi, prendi il bicchierone di caffè e te ne vai in salotto. Evidentemente non scherzi affatto.
“Kayleen, ma che ti ha detto Bridget scusa. Non ho mai pensato a Lucia in quel senso, neanche lontanamente.”
“Si forse tu non c’hai pensato, ma lei sì, Bry se n’è accorta da come ti guarda.”
“Bry ieri sera ha fatto una sbornia colossale e tu credi a quello che ha detto ?”
“Me lo ha detto stamattina.”
“Kayleen spero proprio che tu stia scherzando perché non mi piace per niente questo tipo di atteggiamento.”
“Guardami in faccia e dimmi che Lucia non ti interessa.”
Ti fisso sconvolta e adesso sono io ad essere incazzata.
“Io non ti dico proprio niente e mi offende il fatto che tu pensi di me una cosa del genere dopo che ho fatto diecimila chilometri solo per chiederti scusa e per aprirti il mio cuore. Ti rendi conto di quello che ho fatto per te ? Hai minimamente pensato a quanto sia stato difficile per me confidarti quello che mi è successo ? Se pensi che sia tanto stupida da farmela con una mia dipendente per poi venire qui e cercare di farmi anche te allora puoi benissimo restare con Bry Bry a farneticare su chi vi pare, ma non su di me. Sai benissimo quello che ho vissuto, Lucia non ne sa niente, questo dovrebbe farti riflettere. Se avessi voluto una storia con lei non sarei venuta qui non credi ?” Mi allontano da te perché sono davvero incazzata.
Questo è il colmo, tutto avrei pensato meno ad una cosa del genere. Venire accusata di avere una tresca con Lucia, quando non me la sono mai neanche lontanamente immaginata. Lucia sarebbe interessata a me ? Figuriamoci.
In questo momento mi sento una tigre in gabbia, devo sbollire l’arrabbiatura o finirò col dire qualcosa di sbagliato.
Non ho intenzione di continuare la discussione perciò mi avvio verso la porta e non ti ascolto nemmeno quando mi chiedi di rimanere. Esco e mi dirigo verso la spiaggia. Per un po’ ti sento chiamarmi, poi un’imprecazione e smetti. Farò una passeggiata così avrò modo di calmarmi.
Da casa tua si vede l’oceano, ma bisogna camminare parecchio prima di raggiungerlo.
Non so perché, ma l’arrabbiatura non passa e sono anche profondamente delusa da te che reputavo una ragazza intelligente. Come puoi pensare una cosa del genere. Ieri volevi fare l’amore, oggi mi accusi di averti tradita, non mi pare possibile.
Cammino lentamente e continuo a pensare all’assurdità di quello che sta succedendo. Penso che abbia fatto bene a venire qui e a raccontarti tutto, ma poi il tuo comportamento mi fa capire quanto tu sia ancora una ragazzina viziata ed immatura. Sono confusa e delusa e arrabbiata e … e non faccio che pensarti e pensare a noi due e se davvero potrà esserci un noi.
Sono così concentrata sui miei pensieri che non mi rendo nemmeno conto di essere arrivata in spiaggia e che una bella ragazza mi sta facendo dei cenni seduta al bancone di un bar.
All’inizio non capisco se il suo saluto sia rivolto proprio a me, poi mi rendo conto che ci sono solo io quindi mi avvicino e iniziamo a parlare. Si chiama Amber e fa l’attrice come te. E’ molto simpatica oltre che carina e facciamo subito amicizia così trascorriamo tutto il giorno insieme. Non le ho parlato di te e le ho detto pochissimo su di me, solo che sto trascorrendo una specie di vacanza lontana da casa dove tornerò entro la settimana e che ero venuta a trovare un’amica con cui avrei voluto fare pace dopo una lite. Mi ha invitato a cena e non so davvero se accettare o meno. Ho controllato il telefono e avrai chiamato una ventina di volte senza contare i messaggi che mi hai inviato, ma sono ancora arrabbiata, stavolta me la sono  legata al dito al punto che mi chiedo se valga davvero la pena continuare con te. Non immaginavo che saresti stata capace di offendermi così, non me lo aspettavo, in un certo senso hai tradito le mie aspettative.
Sto per accettare l’invito quando ci ripenso e declino. Lei mi guarda maliziosa poi mi fa un sorriso splendido e mi chiede il numero di telefono. Lo salva sul suo e mi fa uno squillo, ora volendo potremo rintracciarci.
Mi fa l’occhiolino e se ne va e solo adesso mi sembra di averla già vista da qualche parte, ma non ricordo dove, probabilmente in un telefilm, non so, non abbiamo parlato del suo lavoro.
E’ quasi l’ora di cena, ma non ho fame così decido di tornare in albergo a riposare. Sono ancora molto incazzata con te, non ti voglio vedere tanto che mi viene quasi voglia di prendere il primo aereo e tornare a casa.
Quando entro in camera noto subito la luce dell’abat-jour accesa quando ricordo benissimo di averla lasciata spenta. Ti trovo addormentata sul letto. Come cavolo hai fatto ad entrare ? Con quella faccia e quel corpo avrai corrotto qualcuno per aprirti la porta e mi hai aspettata qui.
Sono le nove e devo ammettere che sono stanca. In questo momento non ho proprio voglia di litigare così prendo della biancheria pulita e mi chiudo in bagno per farmi una doccia. Mezz’ora dopo esco con addosso la maglietta che uso per dormire, tu ti sei svegliata e mi guardi mentre gironzolo per la stanza sistemando i panni sporchi in una busta. Ora sei seduta sul letto, mi guardi restando in silenzio.
“Ce l’hai ancora con me ?” Dici finalmente.
“Sì.” Rispondo senza esitazione.
“Cosa posso fare per farmi perdonare ?”
“Niente.”
“Mi odi così tanto ora ?”
“Non ti odio, ma mi hai delusa.”
“Perdonami.” E mi inviti a sederti accanto a te. Lo faccio e mi prendi la mano e la tieni sul tuo grembo.
Non ho voglia di risponderti, non ho voglia di fare niente. L’arrabbiatura non mi passa, sono più testarda di quanto immaginassi.
Mi rialzo in piedi e ti chiedo di andartene.
“Sun per favore, sono stata una stupida. Anche tu hai sbagliato e ti ho perdonata, perché ora non perdoni me ?”
“Io avevo un motivo che mi ha spinta ad allontanarti, lo facevo per il tuo bene, ma tu perché mi hai accusata di una cosa assolutamente senza senso ? Farai sempre così quando …”
Ti alzi e ti posizioni davanti a me. Avvolgi il mio collo con le mani e ti avvicini per baciarmi, ma ti respingo, non so come ma ci riesco. Sei stupita e ti guardo mentre ti si riempiono gli occhi di lacrime.
“Vattene Kayleen, torna a casa.”
“Non puoi avercela con me fino a questo punto, non per una stupidaggine.”
“Tu mi hai accusata ingiustamente. Non accetto questo genere di comportamento te l’ho già detto.”
“Ho sbagliato, non si può sbagliare ?”
“Il nostro rapporto sarà sempre così, dovrò sempre giustificarmi anche se non ho fatto niente ?”
“Non sbaglierò di nuovo, ma dammi almeno una possibilità. Io te l’ho data.”
“Mi hai tenuta fuori da casa tua per ore e non mi hai fatta entrare nemmeno per fare pipì.”
“Pensavo fosse una scusa.” Ridi, ma io non ho proprio voglia di farlo.
“Fammici dormire sopra, forse domattina sarò più ben disposta.”
“Posso restare qui con te ?”
“Assolutamente no.”
“Ti prego.”
Ti do le spalle e tu mi abbracci da dietro. Appoggi le mani sul mio ventre e cominci a scendere un po’ troppo.
“Smettila adesso.”
Ti afferro le mani e ti allontano da me.
Hai l’espressione smarrita. Probabilmente mai nessuno è riuscito a resistere ad un tuo tentativo di approccio e mi chiedo come ci stia riuscendo io, ma sono piuttosto decisa quando mi sposto e ti lascio con un palmo di naso. In quel momento mi viene in mente dove ho visto Amber e faccio un errore madornale, te lo dico.
“Oggi ho conosciuto una tua amica, mi sono ricordata adesso di averla vista in una tua foto.”
“Di chi stai parlando ?”
“Di Amber.”
“Amber Morgan ?”
“Sì, l’ho conosciuta stamattina in spiaggia. Mi sono ricordata adesso di averla già vista con te in una fotografia.”
“Cosa voleva Amber da te ?”
“Assolutamente niente. Dopo aver litigato con te sono andata in spiaggia e ci siamo incontrate per caso al bancone di un bar.”
Ti scansi da me e vai verso la seggiola dove hai lasciato la tua borsa. La riprendi e ti dirigi verso la porta.
“Te ne andresti perché ti ho detto che ho conosciuto Amber Morgan ? Siamo davvero a questo punto ? Capisco la gelosia, ma tu non sei normale ragazza mia.”
“Ci vediamo domani.” E appoggi la mano sulla maniglia della porta.
“Non scomodarti, domani parto.”
Ti giri di scatto.
Adesso non ho voglia di scherzare e sono piuttosto seria.
“Senti Kayleen, tu mi piaci molto, sono pazza di te, sei una ragazza stupenda, ma insieme ci comportiamo come due ragazzine isteriche, evidentemente i nostri caratteri non sono compatibili. Se c’è una cosa che proprio non sopporto è quella di sentirmi oppressa. Lo so che sono il massimo dell’incoerenza, della vigliaccheria, che è assurdo quello che sto per dire, ma tu sei troppo gelosa Kay, se noi due stessimo insieme cosa succederebbe? Dovrei esserlo io dal momento che sei un’attrice e frequenti tanta bella gente e invece sei tu che mi metti il muso anche solo per una cavolata che ti racconto. Non sarei mai capace di vivere così. Non voglio che il nostro rapporto amoroso diventi una prigionia. Perdonami Kayleen, ma non credo che noi due siamo fatte per stare insieme. Domani riprendo l’aereo per l’Italia.” Dico consapevole di stare scappando da te anche dopo quello che ho fatto per riconquistarti.
Rimani in silenzio, ma vedo il telefono che hai in mano tremare.
“Addio Kay. In bocca al lupo per tutto.”
Infili il telefono in borsa, ti avvicini di nuovo a me e vedo la furia nei tuoi occhi. Come se il tuo verde fosse un mare in tempesta. E’ un attimo, ho quasi la sensazione che tu stia per colpirmi, ti stai mordendo le labbra ma per fortuna ci ripensi giri i tacchi e te ne vai.
L’epilogo perfetto della giornata perfetta.
 
***************
 
L’indomani mattina mi sveglio prestissimo, a dire il vero non ho chiuso occhio, ho rimuginato tutta la notte. La conclusione è che sono una stronza, ormai s’è capito credo.
La tua immaturità e il mio timore di lasciarmi andare completamente e di soffrire più di quanto potrei essere felice ci hanno condotto fino a qui, fino al mio ritorno anticipato in Italia.
Sistemo la valigia dopo aver fatto la doccia e sono pronta per la partenza. Pago il conto dell’albergo e appena uscita trovo il taxi che mi condurrà all’aeroporto pronto ad aspettarmi. Guardo in direzione di casa tua e faccio un lungo sospiro. Sto facendo un errore, ne sono consapevole, ma credo sia meglio così, non avrebbe funzionato comunque ed alla fine ne sarei uscita distrutta. E’ meglio per tutte e due finirla qui, soffriremo di meno. Sto scappando come al solito, ti dico addio con un sorriso amaro e salgo sul taxi.
Quando arrivo all’aeroporto internazionale di Los Angeles mi rendo conto di aver fatto la seconda cavolata della giornata, avendo prenotato in fretta non ho guardato bene l’ora di imbarco ed invece di essere alle nove e trenta a.m. è alle nove e trenta p.m.
Che str……, non mi smentisco mai. E adesso cosa faccio dodici ore qui dentro ?
Mi volto verso l’uscita e chi ti vedo entrare ? Niente meno che Amber Morgan.
“Ehi Sunshine ? Che ci fai qui ? A quanto pare non hai fatto pace con la tua amica. Mi dispiace.”
Ci salutiamo con un bacio sulla guancia e sono quasi tentata di dirle di te poi ci ripenso.
“Non preoccuparti, si vede che doveva andare a finire così. Almeno c’avrò provato.”
“Non sa cosa si perde. Se tu non fossi così innamorata saprei io come consolarti.”
Mi lascia senza parole e mi guarda maliziosa come è suo solito fare. Ha quello sguardo furbetto al quale in pochi penso siano riusciti a dire no, ha capito subito che non si tratta solo di amicizia.
“Torni in Italia ?”
“Sì, torno a casa. E tu, dove vai ?”
“Dobbiamo ricominciare a girare la serie televisiva in cui ho lavorato negli ultimi due anni, ne avrò per altri due mesi. Ma dopo dovrei avere un paio di settimane di vacanza, dove hai detto che vivi?”
“In Toscana.”
“Dammi l’indirizzo, potrei anche decidere di venirti a trovare. Sei un bel tipo sai ? Ed io amo l’Italia. Ci sono già stata, a Milano per lavoro.”
“Ne sarei felice ed ovviamente saresti mia ospite.”
“Non vengo per scroccare.”
“Figurati.”
“A che ora parte il tuo aereo ?”
“Sono arrivata troppo presto. Da scema quale sono non ho letto l’orario esatto.”
“Io parto alle dodici, aspettiamo insieme ?”
“Ne sarei felice.”
“Vieni, ti presento a degli amici.”
Trascorriamo tutta la mattinata insieme, poi verso le undici deve ultimare le pratiche di imbarco e ci salutiamo. Mi ritrovo avvinghiata a lei che mi stringe in un abbraccio un po’ troppo focoso, ma Amber è fatta così.
“Ciao bellissima. Sono sicura che ci rivedremo.”
La saluto mentre si allontana col trolley.
Verso mezzogiorno prendo qualcosa da mangiare e mi siedo su una poltrona a leggere il libro che mi sono portata dietro.
Controllo il telefono, ma non trovo nessuna tua telefonata o messaggio. Stavolta è finita davvero.
Mi si inumidiscono gli occhi e sento una morsa stringermi il cuore, ma ovviamente è meglio così.
Riprendo a leggere quando mi accorgo che qualcuno si è fermato proprio davanti a me. Alzo lo sguardo e sei tu.
“Te ne saresti andata via davvero senza rivedermi almeno un’ultima volta ? E’ questo tutto l’amore che provi per me ? Con tutto quello che hai superato nella vita pensavo che fossi un tipo forte e coraggioso invece sei solo una vigliacca. Te ne vai alla prima difficoltà, non provi nemmeno ad affrontarla. Sei una cocente delusione Sunshine Skyler.”
Restiamo serie a scrutarci mentre la gente ci cammina indifferente intorno.
“Kayleen vattene, per favore. Le tue farneticazioni mi infastidiscono.”
“Lo farò, non ti preoccupare. Da oggi non saprai più niente di me. Questa volta non verrò a cercarti e nemmeno Bry. Volevo che lo sapessi.”
Sento una lacrima scivolare giù lungo la guancia.
“Addio stronza. Spero di non rivederti mai più.” Dici arrabbiata.
“Non credo che succederà, viviamo in due mondi troppo differenti.”
Mi stai mandando affanculo, ma continui a restare davanti a me, non riesci a staccare gli occhi dai miei. Il tuo verde immerso nel mio azzurro, la terra e il cielo, non ce la fai a lasciarmi andare e a dirla tutta nemmeno io.
Ci ritroviamo strette nell’abbraccio degli abbracci. Mi stringi così tanto che credo di soffocare, è così sconvolgente come sensazione che morirei contenta fra le tue braccia. Ho il viso immerso fra i tuoi capelli che profumano di vaniglia e non oso staccarmi da te, non so cosa potrebbe succederci e come al solito ho una gran paura, paura di essere felice solo per un po’ e poi soffrire più di prima. Fai per staccarti, ma io ti tengo forte, non voglio lasciarti andare, non ce la faccio. Ti scosti appena quel tanto per darmi un bacio meraviglioso e la sala d’aspetto esplode insieme al mio cuore.
Mi sussurri qualcosa all’orecchio, ma mi ci vogliono alcuni secondi per capire cos’hai detto.
“Andiamo a casa.”
Non ricordo bene che strada abbiamo fatto, ma abbiamo volato per le strade di Los Angeles impazienti com’eravamo. Ho lasciato la valigia nel tuo Suv, siamo arrivate a casa tua impazienti, emozionate, eccitate, stremate dall’attesa. Abbiamo incontrato la signora Linch che ci ha invitato a prendere un altro tè, ma hai declinato. C’era Bry ad aspettarci, ma l’hai cacciata via, è squillato il tuo telefono, lo hai spento, per sicurezza ho spento anche il mio. Abbiamo chiuso a chiave la porta di casa  e il mondo fuori.
Ora siamo in camera da letto, nude l’una di fronte all’altra. Nei tuoi occhi leggo la mia stessa voglia, lo stesso desiderio di appartenersi, di diventare l’una parte dell’altra finalmente senza paure, senza gelosie, senza niente altro che la forza dell’amore che ci unisce. Non me lo hai mai detto, ma so che mi ami esattamente come ti amo io, so che questo non sarà un amore facile, che dovremo attraversare tante difficoltà, ma so anche che dovessi percorrere le strade di tutto il mondo non troverò mai più nessuno come la ragazza che è scesa da quel camioncino in quel mercoledì di maggio, la mia piccola Kayleen, l’amore della mia vita.
Sollevi la mano e mi accarezzi la guancia.
Mi avvicino e ti bacio in modo deciso e sicuro.
Tu rispondi subito e mi trascini sul letto.
Mi vuoi  e lasci che sia io a condurre il gioco, non vuoi spaventarmi, temi che qualcosa possa rovinare questo magico momento.
“Fai tutto quello che ti senti di fare senza forzature, sono qui e sono tua.”
Mi lasci senza parole, quella che mi hai appena fatto è una dichiarazione d’amore.
“Kay, piccola mia.”
Torniamo a baciarci e tu mi abbracci e ricambi i miei baci accogliendo me, le mie carezze, la mia dolce adorazione. Forse sarò anche un po’ impacciata e per niente esperta, ma mi lascio guidare dai miei sentimenti e dalla forza del mio amore per te.
Tu mi lasci fare, sei dolce e tenera. Accetti ogni bacio, ogni sussurro, ogni parola d’amore. Ricambi le mie carezze, ma non prendi nessun tipo di iniziativa. Ti lasci amare, ti concedi senza difese, senza barriere donando tutta te stessa e proprio per questo ti amo ancora di più. Ti adoro teneramente, questa è la prima volta che faccio l’amore e voglio che sia tutto perfetto.
Sono distesa sopra di te, ti sto baciando, sento il sapore della tue labbra, della tua pelle morbida, il calore e la voglia che hai di me. Non credo tu ti renda conto di quello che sto provando ora, dell’amore immenso, ma è come se mi leggessi nel pensiero perché mi stai abbracciando senza stringermi troppo, mi lasci lo spazio che mi serve, la libertà di cui ho bisogno per amarti senza paura, senza sentirmi rinchiusa e oppressa o imprigionata neppure in un abbraccio. Sei semplicemente meravigliosa.
Quando con le mie carezze ti porto all’apice sono così eccitata che ti raggiungo subito dopo provando per la prima volta in vita mia la vera felicità. Tu sorridi e stavolta mi stringi dolcemente, sono col capo appoggiato al tuo cuore e lo ascolto mentre batte al ritmo del nostro amore.
“Sun ………… tesoro mio.” Sussurri.
“Ti amo.” Rispondo.
Tu mi baci fra i capelli, finalmente sono a casa e da ora in poi anche se mi perderò ritroverò sempre la strada per tornare da te.
 
 
Note autrice: 
Finalmente ce l'hanno fatta, ma non è stato facile raggiungere la meta. E adesso ?
Che altro succederà ? Pensate che andrà tutto liscio o avranno altri alti e bassi ?
Che ne dite del finale del capitolo ? Vi è piaciuto ?
Se vi va fatemi sapere.
Un grazie a tutti quelli che leggono e lasciano un pensiero e anche a chi legge in silenzio.
Al prossimo capitolo.
Padi
 
   
 
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