Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Shade Owl    10/11/2019    2 recensioni
Orlaith Alexander ha scoperto di non essere solamente una violinista estremamente dotata, tanto da guadagnarsi un esclusivo contratto con la Lightning Tune Records, ma anche di avere dei poteri incredibili, legati alle sue emozioni e alla sua musica. Tutto ciò però ha attirato le mire di potenti stregoni che hanno tentato di usare il suo potere per scopi malvagi, cosa che l'ha obbligata a lottare per salvare se stessa e le persone a cui vuole bene.
Quasi un anno dopo questi avvenimenti, la vita scorre tranquilla per lei, ormai lontana dalle luci della ribalta e dalla magia, e il suo unico obbiettivo è laurearsi e diventare una persona come tutte le altre, dimenticando il proprio dono, troppo pericoloso per essere usato con leggerezza.
Tuttavia, Orlaith ignora gli eventi che, in un luogo lontano, sono già in moto e che presto la raggiungeranno, portandola a scoprire un mondo per lei tutto nuovo e pericoloso, ma anche le risposte che per molto tempo ha ignorato: da dove viene la sua magia? Cos'è lei, realmente? E perché non ha mai incontrato nessun altro con le sue capacità?
Ma soprattutto... saprà affrontare quello che le riserva il destino?
Genere: Avventura, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Epic Violin'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Orlaith non accennò alcun movimento, tuttavia le lastre di cemento reagirono alla sua volontà senza bisogno di alcun ordine, cominciando a vorticarle intorno sempre più velocemente, trasformandosi presto in un minaccioso turbine grigiastro. Cominciò a camminare verso Allwood, che invece indietreggiò di qualche passo, alzando una mano.
Davanti a lui comparve un grande Cerchio Magico, da cui uscì una potente saetta crepitante diretta verso di lei che non riuscì mai a raggiungerla: sotto i suoi occhi lo spazio parve muoversi di propria iniziativa, modificando la posizione del flusso, che andò a schiantarsi contro uno schermo pubblicitario.
Sta deformando lo spazio fisico. Pensò Allwood, continuando a indietreggiare. E lo fa volontariamente! È molto più forte di prima.
Intanto la saetta, anziché fare esplodere lo schermo, sparì all’interno di esso come se fosse stata assorbita da un parafulmine e, poco dopo, ognuno degli altri cominciò a mostrare scintille sempre più frenetiche e minacciose, riempiendo la piazza di suoni tutt’altro che rassicuranti. Il tutto mentre Orlaith continuava ad avanzare, il vortice di cemento attorno a lei aumentava la velocità.
Allarmato, Allwood creò due nuovi Cerchi Magici, da cui uscirono delle scie di fumo luccicante. Quelle serpeggiarono verso di lei, polverizzando il cemento con cui venivano a contatto, inarrestabili e sinistre. Orlaith si fermò, senza smettere di fissarlo, e subito i rimanenti lastroni schizzarono contro di lui, come una pioggia orizzontale incredibilmente pesante e solida, mentre gli schermi di Times Square esplodevano uno dopo l’altro rilasciando saette potentissime.
Entrambi vennero investiti dal colpo avversario, nascondendosi vicendevolmente alla vista. Allwood sopravvisse all’assalto evocando un nuovo Cerchio Magico ai suoi piedi, da cui sorse un guscio di ghiaccio che lo circondò completamente, fermando l’attacco prima che potesse ferirlo.
- Accidenti…- ansimò, mentre lampi luminosi baluginavano a intermittenza dall’alto lato della protezione, subito soffocati da ombre scure che erano i lastroni strappati da terra.
Se voleva farcela doveva coglierla di sorpresa: un Trascendente era praticamente invincibile, ma se non sapeva di essere in pericolo non poteva proteggersi. Il problema era che non avrebbe potuto reggere in uno scontro prolungato: le sue forze erano limitate, e più potenza dava agli incantesimi più ne consumava. Anche solo in quel momento, per riuscire a difendersi, stava usando molte energie. Un attacco alle spalle era l’opzione migliore. Forse l’unica.
Sentì il ghiaccio che cominciava a scheggiarsi: pur non conducendo l’elettricità doveva comunque aver subito dei danni dai fulmini, e la pressione stava aumentando. Presto avrebbe ceduto.
Tracciò un nuovo Cerchio Magico dietro di sé e vi saltò dentro, attraversandolo come un portale. Si ritrovò così lontano dal pericolo, dall’altro lato di Times Square, proprio mentre il ghiaccio veniva fatto implodere dalle lastre che lo schiacciavano.
Orlaith gli dava le spalle, non si era accorta della sua presenza, e sembrava incolume: l’attacco con cui aveva cercato di vincerla non doveva aver sortito alcun effetto.
Conscio di avere poco tempo, Allwood fece comparire numerosi Cerchi Magici attorno a lei, circondandola completamente, ma piazzandone anche altri nascosti in alcuni punti più lontani, che rimasero visibili a occhio nudo solo per qualche istante prima di svanire. Resasi conto del pericolo, Orlaith si voltò verso di lui e appena Allwood sbatté le palpebre la perse di vista, proprio mentre i Cerchi Magici si attivavano, scatenando un vortice composto da fiamme, vento e radici legnose, che presto si trasformò in un furioso rogo infernale.
Contemporaneamente creò altri cerchi più in alto, da cui scatenò saette e lampi di energia crepitante, concentrando il fuoco nel punto esatto in cui sapeva che si trovava Orlaith.
Non stava cercando di ucciderla quanto di guadagnare più tempo possibile, distraendola con qualcosa di spettacolare mentre approntava i Cerchi Magici nascosti. Consumò una gran quantità delle sue energie per riuscirci, ma doveva sacrificare necessariamente qualcosa se voleva avere il tempo di incastrarla.
Scoprì tuttavia che il diversivo non era stato così efficace come aveva sperato perché, dopo pochi secondi di marasma, le fiamme e le saette si piegarono davanti ai suoi occhi, contraendosi e aprendosi, continuando a vorticare ma secondo una volontà che non era più la sua.
Seguì i movimenti di quel cataclisma con lo sguardo mentre si spostava come un enorme serpente di fuoco ed elettricità, trovando Orlaith in piedi sopra i resti dell’auto con cui era arrivata lì, che lo guardava direttamente negli occhi, mentre la pericolosa massa di incantesimi elementari le vorticava attorno senza ferirla.
Sferzate poderose, causate dal fuoco e dai fulmini, scuotevano i lembi della sua giacca e i suoi capelli, che frustavano l’aria con violenza, mentre sulla sua pelle e nei suoi occhi baluginavano i riflessi delle saette e delle fiamme, dandole un aspetto ben lontano da quello della ragazzina di Tresckow.
Comprese che stava per attaccare ancora, e che la prossima mossa non sarebbe stata molto divertente.
- Tutto qui, Jayden?- gridò, sovrastando il ruggito che l’attorniava - Ti ho visto fare di meglio!-
Ancora non mosse un muscolo, ma non ne ebbe bisogno: gli elementi attorno a lei risposero come se le appartenessero, solcando il suolo già martoriato. Se l’avesse preso non sarebbe sopravvissuto al colpo, doveva difendersi.
Fece comparire due nuovi Cerchi Magici, uno davanti a sé e un altro alle spalle di Orlaith, aprendoli contemporaneamente. Formarono un corridoio magico che collegò i due punti dello spazio, inghiottendo l’attacco che venne così rispedito indietro, scatenandosi su di lei e lasciandolo incolume.
Ciononostante, anche quel tentativo si rivelò inefficace, perché di nuovo le fiamme parvero incapaci di colpirla, separandosi in diversi flussi che andarono ad evaporare come acqua nel deserto, svanendo nell’aria, tutto senza che lei sembrasse accusare la minima stilla di fatica. Era brava, doveva ammetterlo.
Approfittando del fatto che fosse ancora intenta a proteggersi dal suo contrattacco, Allwood generò un ennesimo cerchio magico al disotto dell’auto sopra cui si trovava Orlaith, da cui fece sorgere acuminati speroni rocciosi, che sfondarono il già devastato piazzale in cui stavano combattendo e squarciarono i rottami del veicolo, spargendo frammenti di cemento e metallo tutto intorno.
Orlaith tuttavia si era già spostata al sicuro, in un angolo lontano, rendendosi inconsapevolmente una facile preda per il Cerchio Magico che aveva nascosto in quel punto, proprio sotto i suoi piedi.
Presa!
Lo fece scattare all’istante, scatenando una trappola di ghiaccio che la ricoprì da capo a piedi, rinchiudendola in un guscio gelido con cui la bloccò completamente, lasciandola inerme.

Con un sospiro sollevato, Allwood si avvicinò a lei con calma, generando altri due Cerchi Magici ai lati della prigione in cui aveva rinchiuso Orlaith, come misura di sicurezza: ormai il combattimento era finito, ma se in qualche modo fosse riuscita a liberarsi l’avrebbe colpita prima lui.
Non che avesse paura che ciò potesse essere possibile: quello era un incantesimo che aveva rubato a Vaněk dopo averlo ucciso, e lui lo aveva studiato proprio per intrappolare i Trascendenti come Orlaith in caso di bisogno. Non ne sarebbe mai uscita da sola.
- Sai, di relazioni malate ne ho viste in vita mia, ma la vostra è proprio al top.-
Allwood si voltò nella direzione da cui proveniva la voce, e vide che a parlare era stata una creatura color petrolio, dalle vaghe sembianze umane. Era in piedi sulle due zampe posteriori, e una lunga coda robusta si agitava pigramente nell’aria alle sue spalle. I suoi occhi ardenti erano puntati su di lui, e in una delle mani artigliate stringeva il collo di un Domunculus grande il doppio di lui. Se lo doveva essere trascinato dietro per molto tempo, a giudicare dalle escoriazioni che vedeva sulla sua schiena, e gli aveva anche staccato entrambe le braccia, che ora erano solo due moncherini argillosi.
- Sei lo straniero di prima.- osservò - Hai sconfitto una delle mie creature, vedo.-
- Una?- ripeté l’altro - Sarà almeno la quarantesima, finora. Di più se contiamo quelle che stanno cercando di sopravvivere alle mie Emanazioni.-
Allwood esitò.
- Cosa vuoi dirmi?- chiese - Che da solo potresti riuscire a decimare il mio esercito?-
- Veramente l’ho già fatto e potrei anche sconfiggerlo.- rispose lui - Ma al momento mi interessa di più quella poveretta che hai appena ibernato.-
- Non c’è modo per te di arrivare a lei.- disse Allwood, incrociando le braccia - Dovresti prima passare su di me, e io non ti attaccherò per primo. Conosco le vostre leggi.-
- Non così bene come credi.- replicò il nuovo avversario - Ma comunque non intendo colpirti. Ti sto solo distraendo.-
Un rumore fracassante gli disse che la prigione magica era andata in frantumi, dietro di lui, e voltandosi vide un grosso mostro simile a un rettile, fatto di quello stesso liquame nero che componeva lo sconosciuto, incombere sui frammenti di ghiaccio che fino a un attimo prima erano la prigione di Orlaith.
Questo fu tutto ciò che poté scorgere, comunque, perché prima ancora di poter azionare gli altri due Cerchi Magici si trovò una lama verde smeraldo rifinita di ametiste piantata nell’addome.

Anche questo scontro è finito, anche se stavolta ci siamo andati vicini...
Ringrazio, come al solito, John Spangler, Easter_huit, Old Fashioned, Roiben, Arianna96r, LadyTsuky e Thestragereylo, che mi stanno seguendo. Mancano solo due capitoli e l'epilogo, poi anche questa storia finirà, sappiatelo.
A presto!

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Shade Owl