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Autore: ZarxielZerg    12/11/2019    1 recensioni
Spin-off della fanfiction Pokémon Ghost (crediti per la creazione a Darken) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3490499&i=1
Genere: Avventura, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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“Le semifinali dei gironi sono cominciate!” Gridò Aaron.
Kain annuì, precipitandosi nella stanza e sedendosi al proprio posto “Chi abbiamo in gara?”
“Quanto importante? Lt.Surge è contro uno di quelli del Team Blood.” Replicò Vulcano.
“Freyr?”
“Lui.”
“Giuro su Arceus che se perde… Sarà anche una sorta di Darken malvagio ma Freyr è ben lontano dall’essere imbattibile.”
“Lorelei è contro un membro del Team Rocket.” Intervenne Terrie.
“Ripeto quanto detto prima, ma in effetti dubito ci sarà da preoccuparsi. Nello stesso turno…”

Lt.Surge fissò l’avversario con malcelata rabbia. Sapeva chi era, ma non aveva accuse da muovergli contro. E cosa peggiore, ci stava perdendo contro, interamente perché continuava ad usare Pokémon che erano i suoi diretti avversari.
Raichu aveva fatto del suo meglio contro lo Stunfisk, ma il Pokémon era in grado di reggere qualunque attacco, era immune alla paralisi ed era di tipo Terra. Si era dimostrato un avversario troppo difficile, quindi Surge aveva richiamato il Pokémon e schierato invece Electivire. Pur subendo ingenti danni, il Pokémon aveva vinto… Solo per perdere contro il Rhyperior. Lo scontro tra questi e Raichu era finito con il Pokémon Roccia e quello Elettro entrambi al tappeto, ma adesso restava un solo Pokémon ciascuno.
Surge sorrise e mandò Electrode, che si trovò davanti un Eelektross.
“Un Pokémon Elettro contro uno specialista? Non ti pare di prendermi sottogamba?”
“Al contrario, signor Surge. Sono serissimo.” Replicò l’altro, ed Eelektross colpì con Fuocopugno. Electrode incassò e rispose con Raggioscossa. Eelektross sopportò il colpo e attaccò ancora con Fuocopugno, resse nuovamente Raggioscossa, e a quel punto Freyr sorrise, mentre Electrode si agitava per la scottatura.
Surge capì perché un attimo troppo tardi. Eelektross colpì il terreno e la Rocciotomba conseguente investì il Pokémon. Rallentato, Electrode scagliò comunque Raggioscossa, ma mancò il bersaglio ed Eelektross colpì con Tritartigli. La scottatura fece il resto.

“OH MA ANDIAMO!” Gridò Kain saltando in piedi e tirando un calcio alla sedia.

Hvitserk lanciò un’imprecazione mentre Kecleon crollava come aveva fatto Starmie poco prima. Njodr, uno dei membri degli Skygger, era ancora al suo primo, un Dewgong che aveva congelato e sconfitto entrambi. L’uomo rifletté poi mandò in campo Dragalge. Il Pokémon si lanciò all’attacco con Fangobomba, che Dewgong incassò, ma subito dopo quello rispose con Bora. Dragalge schivò per un soffio e colpì ancora con Fangobomba. Dewgong finalmente crollò.
Njord sorrise e mandò in campo Empoleon. Il Pokémon Acciaio lanciò Surf, e Dragalge fu spinto indietro, danneggiato. A quel punto la sfida diventò semplicissima: dopo un secondo Surf e un Dragospiro incassato senza problemi, il Pokémon Acqua colpì con Acquadisale e Dragalge crollò, sconfitto.
Hvitserk si controllò a malapena richiamandolo. Davvero c’era quel divario tra Lod e Skygger?
Se lo stava ancora chiedendo uscendo dall’arena quando una mano gli toccò la spalla. Prima che potesse dire o fare qualcosa, una sensazione elettrica si diffuse in tutto il suo corpo, e crollò.

Wes osservò la sua avversaria. Da quel che aveva capito, era un altro gruppo interessato solo a far fuori il Team Blood.
“Non si sono fatti certo pochi nemici.” Pensò, mentre il Luxray della ragazzina crollava contro Espeon. Poco prima, Umbreon aveva sconfitto Sudowoodo, prima di perdere a propria volta contro il Pokémon Elettro. A quel punto, la ragazza schierò Pachirisu. Espeon colpì con Psichico, incassò Scarica e usò Psichico nuovamente. A quel punto, Pachirisu morse una bacca e si lanciò all’attacco con una seconda Scarica, mandando al tappeto l’avversario.
Wes richiamò il Pokémon e schierò invece Hariyama. Il Pokémon Elettro crollò colpito da Sberletese, e Wes sorrise.
“Brava, ma non fortissima. Tuttavia, potrebbe valer la pena parlare con lei, se le informazioni che ho sono esatte.” Pensò, mentre usciva dall’arena. Lanciò distrattamente un’occhiata all’altro campo e sorrise.

Lorelei mandò in campo Lapras, che investì l’avversario, un Flareon, con un rapido Surf, finendolo. Il Pokémon Fuoco si era battuto bene, ma come Magmar e Magnezone prima di lui era destinato a perdere.
“Il che vuol dire la cattura di un altro membro del Team Rocket.” Pensò la donna sorridendo, mentre il suo avversario, tal Zero, come dicevano i documenti di Kain, si portava le mani alla testa, infuriato.

“Almeno quello…” Pensò Kain “Zero era il più debole tra i membri degni di nota del vecchio Team Rocket.” Aggiunse poi, spiegando ai Superquattro.
“Beh, comunque meglio per lui e per noi che sia stato eliminato ora, no?” Chiese Vulcano.
“Assolutamente.” Replicò Kain, sorridendo “Speriamo continui a nostro favore.”

“Non abbiamo ancora notizie di quelli che hanno perso ieri, dico bene?” Chiese Alexander.
“Proprio così.”
Alexander si sfregò il volto “O sono fuggiti, o stanno venendo catturati. In entrambi i casi, non va affatto bene. Voglio occhi in quell’arena, fallo sapere alle nostre spie.” Rispose l’uomo. Il membro del Team Blood che stava guardando annuì e prese subito a fare una telefonata.

Charles, il ragazzo che era stato Charmander, fissò la Capopalestra Erba. Erika sorrise e Vileplume colpì Raichu con Petalodanza. Charles scosse la testa, ed il Pokémon attaccò con Tuono, scagliando via l’avversario.
Il ragazzo sorrise. Raichu era stato il suo compagno anche nell’altro mondo. Ricordò con nostalgia la costruzione della base e la scalata alla Torre dei Cieli. Non avrebbe di certo perso contro un qualunque Vileplume.
Sentì la bocca scaldarsi. Allora, sarebbe stato lui ad occuparsi del Pokémon Erba, mentre il Compagno gli copriva le spalle con la borsa pronta. Tuttavia, sapeva che Raichu avrebbe vinto. Sorrise vedendolo resistere a una nuova Petalodanza e concludere con Tuono. Prima, Infernape aveva sconfitto Tangrowth e Persian Exeggutor, perciò con questo la loro sfida era conclusa.
Tirò un sospiro di sollievo, e subito se ne pentì quando una fiammella uscì dalla bocca. La chiuse subito, e per fortuna nessuno sembrava averlo notato, dato che telecamera e pubblico erano concentrati momentaneamente sulla sconfitta di un’altra Capopalestra.
Forse non se n’era accorto nessuno.

“Oh, questo è interessante.” Commentò l’uomo alto.
“Cosa professore?”
“Il ragazzo. Ho visto qualcosa di sorprendente.” Aggiunse, ridacchiando. Forse era il caso di mandare una piccola richiesta al suo finanziatore.

“E questo è quanto?” Chiese Kain.
“Oserei dire di sì… Uno dei membri del Neo Team Rocket ha perso contro Nina…”
“Beh questo importa poco.”
“E un altro contro Kyoku? La ragazza del Team Rocket.”
“Questo mi importa di più, ma non sono del tutto sorpreso. Pierce ha mandato i suoi migliori, ma temo che questi non siano poi tanto al di sopra dei peggiori, in generale.” Commentò.
“Si chiamavano… Attila e Hun? Ma che davvero?” Chiese Aaron leggendo.
“Sì, allora ho capito chi sono. Non capirò mai perché il Team Rocket lasci decidere i nomi in codice ai membri stessi. Capisco Domino o Mondo, ma Attila ed Hun…”
“Non sono i veri nomi?”
“Beh a volte sì. Però credo quei due abbiano scelto apposta.” Commentò.

Kyoku si stiracchiò, sospirando. Un’altra vittoria e sarebbe stata inclusa nella Top 17, entrando nella fase ad eliminazione diretta.
“E se riesco a vincere, sarò Campionessa... Un pupazzo nelle mani del Team Rocket e del Team Blood, ma comunque Campionessa.”
Si chiese se Dragozard l’avesse notata. Era sicura stesse osservando i tornei, ma quasi sicuramente stava seguendo scontri più importanti del suo.

Dragozard fissò lo schermo a bocca aperta. Si era insospettito vedendo gli altri, ma vedere Kyoku gli aveva fatto realizzare che chiaramente il Team Rocket aveva infiltrati nel torneo. Si chiese se lo sapevano anche gli altri. Certo, a Kanto il Team Rocket non era più ricercato, e a Johto le indagini si sarebbero concluse presto, ma si domandò che effetto avrebbe avuto sulla carriera del Campione se si fosse scoperto che era stato membro del Team Rocket.
Il ragazzo la fissò, e prese a riflettere su altre cose. Cosa l’altro Team volesse fare, per cominciare. I Plasma di Vincent, che si stavano guadagnando il soprannome di White Plasma, perché seguaci del Re Drago Bianco ed alleati del Team che si faceva chiamare White Rocket, non si erano ancora mossi dalla Foresta Bianca.
“Giuro che se mi tocca pensare al colore bianco un’altra volta…” Si disse, ma senza interrompere le riflessioni. Perché erano ancora lì ad ostilità aperte. Aspettavano qualcosa di tanto importante?
“O qualcuno…” Realizzò il ragazzo.

N osservò il cielo, e Vincent gli si avvicinò.
“Non ancora?” Chiese “Ogni giorno che aspettiamo..”
“Tornerà.” Rispose N.
“E se si fosse unito a Giuls?”
“Non lo farà. Darken è un ragazzo di parola.” Replicò “Tornerà da noi con molti nuovi alleati.”
Vincent annuì, a disagio “Reshiram dice che quello che Darken vuol fare ha pochi precedenti.”
“Ha il mio, se ti fa star meglio.” Rispose N sorridendo.
Vincent annuì, e osservò per un po’ il cielo limpido con N, chiedendosi dove fosse Darken.
In quel momento il telefono squillò.

Dialga sospirò, seduto al sicuro nella propria dimensione. Arceus non aveva ancora saputo di ciò che aveva fatto, ma un giorno o l’altro, quando Shuko fosse comparsa insieme a Vincent, si sarebbe chiesto come sapessero chi era.
Ripensò alla loro conversazione.

“Mi serve saperlo.”
“Non ti sarà di aiuto.” Rispose Dialga “Anche se ti dicessi i nomi di altri Prescelti, saresti solo in difficoltà.”
“Difficoltà? Dialga, Raziel potrebbe decidere da un momento all’altro che deve porre fine a quella che definirebbe una farsa. Come contrasto Arceus, se Raziel decide di farlo o di unirsi a Giuls.”
“E se si unisse a voi?”
“Allora vorrei saperlo comunque. Nel peggiore dei casi, potrebbero usare questo metodo contro di noi.”
Dialga sospirò “Un modo sicuro c’è. Un altro Arceus.”

“Forse ho sbagliato?” Si chiese mentalmente. Rivelare che Shuko era un’Ascendente di un altro universo non andava contro un ordine esplicito… ma era sicuro che l’ordine ci fosse stato, implicitamente.
Sospirò. In ogni caso, adesso la situazione era fuori dal suo controllo.
   
 
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