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Autore: Sorella_Erba    31/07/2009    3 recensioni
“Teddy”, recitava, “fino a un po’ di tempo fa non riuscivo a concepire il perché di un nomignolo così ridicolo. [ ... ]”.
Per Alexluna. Auguri per i tuoi 18, ti voglio bene.
Genere: Romantico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I think you know by now,
I'll get to you somehow
Until I do I'm telling you
So you'll understand.

Michelle, The Beatles.


Teddy bear.

Il giorno di San Valentino spesso e volentieri sfociava nel comico, ad Hogwarts.
Victoire ne aveva viste tante, nei quattro anni in cui il castello le aveva fatto da casa per i suoi nove mesi di studio. C’era stata una volta, indimenticabile, in cui Mary Loveless, di Ravenclaw, aveva inviato un branco inferocito di Cupido fin nei sotterranei di Slytherin affinché recapitassero il suo messaggio d’amore a Liam Hitchens, un tipo che, peraltro, al solo sentir parlare di sentimentalismi dava di stomaco. E da quel giorno, si diceva in giro, Hitchens non faceva che pizzicarla nei corridoi, lanciandole fatture anche, ma solo in assenza di professori.
E dire che i Ravenclaw avrebbero dovuto essere delle menti a dir poco encomiabili.
Victoire però, ricordando gli episodi più noti stando rannicchiata fra le coperte del suo spazioso letto, non avrebbe commesso lo stesso sciocco errore di quelle ragazzine infatuate. Non che lei non lo fosse, cotta a puntino; solo, preferiva non sbandierare ai quattro venti il suo sentimento.
Un tipo timido come Ted Lupin non l’avrebbe apprezzato, poi.
Si chiese se Ted fosse così rincitrullito da non essersi accorto della cotta che serbava nei suoi confronti da tempi immemorabili. Victoire aveva tentato, spesso in maniera particolarmente perspicua, di farglielo capire, ma sembrava che il ragazzetto facesse orecchie da mercante. L’anno scorso, a Hogsmeade, credeva di essere stata chiara, cristallina come l’acqua: l’aveva imboccato con tanto affetto di caramelle e dolciumi vari che per un istante aveva temuto di vederlo esplodere lì davanti.
Con uno sbuffo irritato, si scrollò di dosso le coperte e si alzò cercando di evitare di fare rumore il meno possibile. Sul baule ai piedi del suo letto c’era il regalo che, sperava, avrebbe finalmente fatto rinsavire la fantasia assopita di Ted.
Ciò che serviva a quel ragazzo non era una bella dose di concretezza; piuttosto, una spinta verso quello che Victoire chiamava il mondo dei sogni, delle fantasticherie.
Agguantò la sorpresa e se la sistemò sotto un braccio, dirigendosi alla porta della stanza in punta di piedi, regalando uno sguardo fugace alle sue compagne ancora assopite.
In una manciata di secondi aveva sceso le scale, introducendosi nella sala di ritrovo dei Gryffindor, ed aveva intrapreso la salita dell’altra rampa, che l’avrebbe portata dritta alle camere dei ragazzi.
Quarta porta del corridoio, la cui scritta era oramai quasi del tutto illeggibile; Victoire, però, non aveva bisogno di indicazioni.
Trattenne il respiro mentre la porta, sotto la sua spinta, si apriva lentamente indirizzandola verso il buio della camera. Le ci vollero alcuni istanti per abituarsi all’assenza di luce, dopodiché si infilò del tutto nell’oscurità riuscendo ad orientarsi senza tanti problemi.
Il letto di Ted era il penultimo alla sua sinistra. Era impossibile riconoscere perfettamente i lineamenti del suo viso, in parte immerso nel calore delle coperte, ma Victoire sorrise ugualmente in direzione di quella mezza espressione tranquilla che a stento era in grado di intravedere. Posò il suo regalo al fianco di Ted, scostando di poco e con delicatezza le coperte, nel tentativo di non svegliarlo. Soddisfatta, infine, con il sorriso che continuava ad intenerirle i tratti del volto, uscì dalla stanza, silenziosa com’era venuta.
Poche ore dopo Ted, interamente bordeaux per l’imbarazzo, capelli compresi, nascondeva sotto le lenzuola l’orsetto di peluche che aveva magicamente trovato accanto al suo risveglio, mentre i suoi compagni di stanza gli lanciavano frecciatine che, con tutta sincerità e la stizza che covava dentro, non riusciva a trovare divertenti. Per nulla. Ringraziò mentalmente il cielo che non avessero adocchiato il biglietto fissato al fiocco rosso che avvolgeva il collo del peluche.
Teddy”, recitava, “fino a un po’ di tempo fa non riuscivo a concepire il perché di un nomignolo così ridicolo. Ora che l’ho capito, anche a costo di suonare patetica… ti andrebbe di essere il mio Teddy Bear?”.
Non c’era firma alcuna.
Adesso, non restava che scegliere fra due opzioni: uccidere o concedersi finalmente a Victoire Weasley. Ed era certo che, se l’avesse rifiutata, sarebbe stato lui a perire per mano della sua bella o dei suoi cari, esperti amici.




N.A.
Ebbene.
Non so se ridere o piangere per quest’affare xD Ma dovevo scriverlo, per quanto smielato e sciocco e romantico sia. Premetto che non sono per nulla un’esperta sulla coppia Ted/Victoire e sulla new generation di HP, né voglio esserlo. Se ho partorito questa flash-fiction e, soprattutto, sono ritornata in questo fandom, è stato unicamente per Alexluna. So che è una delle ship che preferisce – e se te l’ho rovinata, tesoro, sei libera di scrivermi una bella criticazza delle tue xD Ma confido – e continuerò a farlo – in quella piiiiccola lucina speranzosa di bontà che ti brilla nel cuore, affinché un giorno possa intenerirlo del tutto e farti diventare più malleabile. Stronza è bello, ma pecorella tenera lo è mille volte di più!, specie per una mammaH dolce come me. Vedi che cazzo mi fai fare? (L)
Auguroni per i tuoi 18, che ti diano la giusta dose di libertà e autonomia che ti serve per scendere qua da me!


Ah! Aggiungo due righe di chiarimento.
Non ho mai scritto sulla ship e non ho mai letto fanfictions che la riguardano. Nel caso in cui l'idea che ho utilizzato per questa flash fosse già stata presa in considerazione e portata su "carta", basta avvisarmi via e-mail e provvederò immediatamente a rimuoverla :) ovvio che prima voglio link e prove. Grazie.
   
 
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