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Autore: pampu    14/11/2019    5 recensioni
[storia scritta a quattro mani da pampu e blu992]
Agguanta il primo bicchiere di vino quando lo vede e il respiro gli si blocca in gola. Scott deve essersi accorto che qualcosa non va perché: “tutto bene?“ chiede.
“Co-cosa ci fa lui qui?”
Scott segue il suo sguardo e sgrana gli occhi sorpreso. “Derek?”
“A meno che non sia un suo clone, è lui. Cosa faccio? Cosa facciamo?” domanda in panico.
“Dimmi tu. Sei tu il suo ex marito. Io sono tuo amico. Se mi dici di ignorarlo, lo farò. Se vuoi che gli spacchi ancora la faccia, posso provarci. Anche se temo che ora avrebbe la meglio.”
Stiles vuole davvero bene a Scott e, dopo quella risposta, anche di più. Anche se, vedendo i muscoli sotto a quella giacca che gli calza a pennello, non può che dargli ragione sull’ultima affermazione. “A meno che non gli voglia saltare addosso tu” sussurra Scott.
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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Il giorno dopo, Stiles si sveglia che è davvero tardi, è quasi ora di pranzo e sente canzoni di cartoni animati provenire dal salotto. Si alza e raggiunge i suoi due ospiti: Amy sta saltellando sul divano cantando, Scott le sta di fronte, tenendole le mani e cantando insieme a lei.  

È felice di vederli così sereni, Scott non si merita per niente quello che gli sta succedendo. “QUALCUNO HA DETTO HEIDI?” urla, correndo verso i due e saltando a sua volta sul divano, facendo ridere Amy.  

“Tio ‘tiles!” lo accoglie, allungando le manine verso di lui. Stiles la prende in braccio e le dà un sonoro bacio con schiocco che la fa ridere ancora di più.  

Quando le canzoni finiscono, Stiles aiuta Scott a preparare il pranzo. “Hai parlato con Isaac?”  

“No, non so cosa dirgli. Ha ragione ad essere arrabbiato.”  

“Ti sei davvero strusciato su Derek?”  

Stiles si passa una mano sulla faccia. “Sì. Cioè no. Faceva freddo e mi ha abbracciato e mi ha un po'…marchiato? E io forse io ho marchiato lui, ma… Scott era… era Derek, quello mio. Non lo stronzo degli ultimi mesi” conclude, abbassando il capo.  

“Fratello, ma stai con Isaac, no? Se vuoi Derek, devi dirglielo.”  

“Non voglio Derek, davvero… è stato solo un momento di debolezza. Isaac è… è perfetto, no?”  

Scott gli passa un braccio sulle spalle, sporgendosi per guardarlo negli occhi. “Sì, è perfetto. Ma lo è per te?” chiede.  

Stiles lo guarda a sua volta, chiedendosi quando sia diventato così saggio. “Lo è. Lo sarà del tutto e il fantasma di Derek Hale sparirà" dice risoluto.  

“Allora mangiamo, poi pensiamo a come riprenderci il biondino!”  

Tre ore dopo, mentre Amy sta riposando, Scott e Stiles hanno deciso il da farsi. Scott chiederà ad Isaac di passare dopo il lavoro, perché Amy vuole vederlo. Solo che a casa ci sarà solo Stiles. Stiles che è convinto che sia una cazzata, ma deve provarci.  

Isaac suona al campanello alle sette di sera, mente Stiles sta quasi iperventilando. È agitato, ha paura, ma deve scusarsi. Quando apre la porta, Isaac sbuffa un sorriso sarcastico. “Sapevo che era una bugia" dice freddo.  

In Stiles si accende una piccola speranza, perché nonostante sapesse, Isaac è lì. “Entri?” chiede, e il biondo lo fa.  

Stiles lo fa accomodare sul divano e comincia a torturarsi le mani, non sa da dove cominciare. Ma sente un dito di Isaac che gli accarezza una guancia. “Non piangere…”  

Non si era nemmeno accorto di starlo facendo. Si volta verso Isaac che lo sta guardando con occhi dolci. Quel ragazzo è davvero troppo perfetto.  

“Oggi Derek mi ha invitato a pranzo" dice e Stiles sussulta. “Mi ha spiegato che ieri avete fatto tardissimo a lavoro, che avevate fame e che ti ha offerto delle patatine al volo, per strada, perché tu a cena con lui non volevi andarci. Poi mi ha detto che è stato lui a metterti la sua giacca perché stavi congelando e ti ha anche abbracciato. Ha anche detto di averlo fatto di proposito a marchiarti, per farmi ingelosire e che non voleva farlo davvero. Si è scusato. Confermi?”  

Stiles non riesce ad interpretare il dolore che sente all'altezza del petto. Derek davvero aveva fatto tutto quello per gioco?  

Annuisce. “Mi piaci tanto, Isaac. Non voglio Derek. Mi piaci tu.”  

“E a me piaci tu. Non volevo rivolgermi così male, ma… non voglio perderti" afferma sorridendo.  

Stiles, semplicemente, si sporge a baciarlo.  

Isaac passa lì la serata, resta anche quando Scott e Amy tornano dal cinema e lei decide di raccontare Oceania dall'inizio alla fine. Li saluta che è quasi mezzanotte. Stiles lo abbraccia così forte che Isaac lo blocca “ehi, se non fossi un lupo, mi avresti rotto le costole!” 

Stiles racconta tutto a Scott che quasi non crede a quello che ha fatto Derek, ma si dice contento e va a letto, dopo aver abbracciato il suo amico.  

Stiles sa che deve ringraziare Derek nonostante si sia sentito preso in giro anche se, parlando con Scott, il dubbio che abbia mentito solo ed esclusivamente per toglierlo dai guai con Isaac si è fatto molto insistente.  

(Ore 00:48) Non dovevi essere fuori per lavoro, oggi? SS 

(Ore 00:49) Hanno rimandato l'appuntamento. Prego, comunque. DH  

Bastano quelle due parole per confermare i sospetti di Stiles. 

(Ore 00:52) Grazie, idiota. Non dovevi prenderti la colpa, ma grazie. Non pensavo l’avresti fatto. SS 

(Ore 00:55) Mi piace stupire le persone. Chiarito, quindi? DH  

(Ore 00:56) Sì, tutto okay. SS  

(Ore 00:57) Ma continuo a non volere effusioni nel mio ufficio. DH  

Stiles sbuffa un sorriso. Quel Derek gli piace. Gli piace avere un rapporto normale con lui.  

(Ore 01:01) Potrebbe funzionare, sai? Tra me e te. SS  

Poi si rende conto di aver scritto un messaggio fraintendibile.  

(Ore 00:01) Intendo come amici. Potremmo esserlo, no? Non dobbiamo per forza essere stronzi se non è andata bene tra noi. SS  

Derek non risponde per mezz'ora. Si sarà riaddormentato.  

Stiles trova la risposta quando si sveglia alle sei quella mattina.  

(Ore 03:40) Potremmo. DH 

 

Derek resta fuori città per più di una settimana. Stiles era convito gli avesse parlato solo di qualche giorno ma, a quanto pare, avrà capito male. 

“Quando torna Derek?” si decide a chiedere ad Erica il lunedì seguente. 

Erica esita un momento. “Non lo so. C’è stato un imprevisto e si è dovuto trattenere più del necessario.” 

“Oh, capito. Tu come stai?” 

“Bene, anche se è già una peste e non sta fermo un attimo. Poi, da quando Derek è via, è ancora più inquieto. Come ora, continua a scalciare.” 

“Posso?” chiede Stiles allungando una mano. 

Erica sorride lasciando che Stiles le tocchi la pancia. “Oddio, si è calmato di colpo” esclama la ragazza. 

“Magari ha sentito un estraneo.” 

“No, di solito con gli estranei si agita ancora di più. Si calma solo con Derek o Boyd. E, a quanto pare, con te” termina scoppiando a ridere. 

Stiles non capisce come mai sembri così divertita dalla cosa anche perché, probabilmente, è solo un caso che abbia smesso di scalciare in quel momento. La saluta e torna a lavoro. 

Resiste solo fino a quella sera prima di prendere il telefono e scrivere a Derek. 

(Ore 21:34) Erica mi ha detto che ti sei dovuto trattenere. Stai bene? SS 

(Ore 21:36) Ti manco? DH 

(Ore 21:37) Senza i tuoi ringhi l’ufficio è troppo tranquillo. SS 

(Ore 21:37) Mentre il bambino di Erica no, lui sembra inquieto. Sai che oggi le ho toccato la pancia e si è calmato. Erica si è messa a ridere e mi ha guardato in modo strano ma, per me, è stato solo un caso. SS 

(Ore 21:39) O, forse, hai assorbito tutta la sua iperattività. DH 

(Ore 21:40) Ah. Ah. Ah. Divertente! Non mi ricordavo riuscissi a fare battute. SS 

(Ore 21:41) Colpa di un certo ragazzino, sicuro. Erica sta bene, però? DH 

(Ore 21:42) Sì, le porto anche la colazione al posto tuo. Però mercoledì devo passare prima in banca per farmi stampare dei documenti e non posso occuparmi di lei. SS  

(Ore 21:43) Stai cercando di darmi un motivo per tornare? DH 

(Ore 21:44) Forse… SS 

(Ore 21:58) Torno domani. DH 

E Stiles si ritrova a sorridere più felice di quanto dovrebbe esserlo davanti a quella notizia. 

(Ore 21:59) Bene. Buonanotte. SS 

(Ore 22:00) Buonanotte, ragazzino. DH 

 

Le settimane passando frenetiche, la prima neve ha cominciato a cadere su New York e Stiles ha appena finito di discutere con Scott sulla possibilità di riunirsi tutti a Beacon Hills per Natale. Stiles non sa se lo studio chiuderà o meno e, forse, sarebbe più semplice chiedere a John e Melissa di raggiungerli lì visto che Scott non sembra intenzionato a tornare a casa tanto presto ed Amy sembra decisamente più tranquilla da quando abita con Stiles. Solo una notte ha avuto una crisi e cercava sua madre ma, per fortuna, Isaac era riuscito a calmarla e aveva finito per addormentarsi sul divano con lei. Era stata una scena così tenera che Stiles gli aveva dovuto scattare una foto e condividerla con Scott. 

Entra in ufficio scuotendo i piedi e portando ad Erica la colazione. Aveva cominciato a farlo ogni giorno anche dopo il ritorno di Derek e il mannaro non aveva avuto niente da ridire. “A che ora arriva oggi Derek?” le domanda accarezzandole il pancione ormai evidente. 

“Non credo si presenterà” risponde Erica. 

“Ma avevo fissato la videochiamata con dei clienti” si lamenta Stiles. 

“Proprio oggi?” chiede Erica. 

Stiles sta per ribattere quando l’occhio gli cade sul calendario e si rende conto di che giorno è. Si maledice per non essersene ricordato prima. Si rimette il cappotto. “Erica puoi avvisare i clienti, scusarti con loro e posticipare la chiamata per piacere?” 

“Dove vai?” 

“Da Derek” risponde ovvio per poi correre fuori dal palazzo. 

“Le chiavi sono sotto il tappeto” gli urla Erica. 

Stiles arriva a casa di Derek pochi minuti dopo. Il portiere lo fa entrare senza chiedergli nulla e Stiles pensa sia merito di Erica. Apre la porta cercando di non fare troppo rumore per non spaventarlo ma, appena entra, si rende conto che Derek non se ne sarebbe accorto comunque. La scena che gli si presenta davanti gli spezza il cuore: Derek è seduto sul divano ancora in pigiama, gli occhi lucidi fissi nel vuoto e una fotografia in mano. Stiles sa che in quella foto c’è il suo più grande rimpianto, Paige, la sua ragazza del liceo, quella che aveva morso sperando di salvarle la vita e che, invece, aveva rigettato il morso ed era morta tra le sue braccia. Stiles si avvicina piano e si inginocchia davanti a lui. “Ehi, ragazzone.” 

Nessun segno da parte di Derek. Così Stiles decide di prendergli le mani e sfilargli la foto da esse. “Cosa ne dici se ci vestiamo e ti porto in un posto?” domanda. 

Derek non risponde ma lascia che Stiles lo faccia sollevare dal divano e lo porti in bagno. Lo spoglia con attenzione per poi prendere un asciugamano, bagnarlo con acqua calda e lavarlo con cura. Lo pettina e lo veste con una tuta e una semplice maglia bianca: non deve essere elegante per il posto in cui andranno. 

Lo tiene per mano mentre escono di casa e scendono. Derek non ha ancora parlato ma non oppone la minima resistenza a Stiles, nemmeno quando lo fa sedere in macchina. Guida per più di un’ora uscendo dalla città. Quando si ferma sono praticamente in mezzo al nulla. Derek lo guarda interrogativo e Stiles si gratta il retro del collo. “So che hai bisogno di sfogare la tua parte animale per stare meglio. Non ho trovato un bosco ma è ciò che c’è di più simile nella zona. E siamo soli” spiega. 

Derek esce dalla macchina, si spoglia lentamente, si trasforma in lupo e comincia a correre. Stiles vorrebbe davvero avere la forza di seguirlo ma sa di non poterla fare. Così si sistema in macchina sperando che Derek torni prima che si congeli del tutto. Passano ore e Stiles si è assopito quando qualcosa sbatte contro la porta. Apre gli occhi e si trova davanti un grande lupo nero. Sorride scendendo dalla macchina. “Ehi, lupone, sei tornato” sussurra allungando una mano per accarezzarlo. 

Derek va incontro alla sua mano facendolo ridacchiare. “Che ne dici se torniamo a casa? Ho freddo.” 

Il lupo lo fissa qualche istante prima di ritornare umano. Stiles non riesce a far a meno di osservare Derek completamente nuda davanti a lui. “Sei congelato” dice l’uomo con la voce roca di chi non parla da ore. 

“Devo imparare a vestirmi più pesante.” 

Derek se lo stringe contro. “Grazie” gli sussurra. 

Stiles si lascia stringere e scaldare chiudendo gli occhi. Nemmeno si accorge che Derek lo ha sollevato e portato dalla parte del passeggero. “Che fai?” 

“Andiamo a casa.” 

“Ma la macchina è mia, devo guidare io” si lamenta. 

“No, devi solo pensare a scaldarti. Al resto ci penso io.” 

E Stiles non trova davvero nulla su cui ridire. Arrivano a casa di Derek che il sole sta cominciando a calare. Derek si è fermato a prendere qualcosa da mangiare e una coperta da mettere sulle spalle di Stiles. “Vai a farti una doccia calda” gli suggerisce. 

“Non so se ne ho le forze” ribatte Stiles continuando a tremare. 

“Sei un idiota!” 

“Lo so, ma stavo pensando solo a te.” 

Derek lo spoglia per poi svestirsi a sua volta. Stiles ha capito cosa vuole fare e un brivido gli percorre la schiena: era da tempo che non stavano pelle contro pelle e Stiles pensa che sia una delle cose che gli manca di più. “Sei triste” gli sussurra Derek abbracciandolo. 

“Anche tu.” 

Si addormentano assieme poco dopo. 

   
 
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