01/08/2009
4 recensioniLet's take a drink?
コーヒー
ko^hi^
*caffè*
The last coffee... When something becomes too bitter
Sospirò guardando con tristezza l'uomo davanti a lei.
Era cambiato da quando l'aveva conosciuto, era maturato molto e non era più l'uomo di cui si era innamorata lei.
<< Quindi, siamo giunti alla fine... >> Teneva i suoi sottili occhi scuri sulla sua figura, non era arrabbiata con lui o che altro, solo non riusciva a passarci sopra come nulla fosse, era impossibile.
<< Già, mi dispiace Kikyo, con te sono stato davvero bene, però ora mi rendo conto che siamo troppo differenti... >>
Lei si lasciò sfuggire un sorriso, amaro, e accarezzò il suo viso con due dita, finchè era durata lei l'aveva amato con tutta se stessa.
<< Me ne rendo conto anche io, sono stata benissimo con te, e ti auguro di incontrare una ragazza che sappia tenerti testa >>
Lui rise, certo quella situazione era paradossale, si volevano bene però dovevano lasciarsi.
Non poteva proseguire, l'uno metteva al primo posto gli amici, l'altra il lavoro e la carriera.
E ora erano seduti al tavolo della cucina nell'appartamento di lui a dirsi addio.
<< Bene, è ora che vada o farò tardi al lavoro >> Disse lei guardando l'orologio che segnava le sette e trenta, il ragazzo scosse la testa. << Ecco lo vedi? Lo fai anche ora! Cosa ti costa accantonare il lavoro anche solo per pochi attimi?! >> Battè una mano sul tavolo seccato, amareggiato, e pose il suo sguardo ambrato su quello caffè di lei. << Dannazzione Kikyo, è il nostro addio! >>
La donna guardò nuovamente l'ora e sospirò, sistemò una ciocca nell'elegante chignon dietro al capo.
<< E va bene Inuyasha, ho il tempo per un caffè >>
L'uomo sospirò, sarebbe rimasta la stessa, si mise ai fornelli per preparare l'ultimo caffè, i movimenti erano più lenti del solito, voleva gustarsi l'amarezza di quel momento fino a fondo, voleva imprimersi nella mente tutti gli sbagli che l'avevano condotto a quelle situazione, sbagli ai quali lei non gli aveva permesso di rimediare, considerandolo un immaturo.
Appena il caffè fu pronto lo mise in due tazze e lo servì assieme al latte e allo zucchero.
Lei prese la tazza senza aggiungerci nulla.
Caffè nero puro.
In tutta la sua amarezza.
Lui invece lo riempì di zucchero, tre cucchiaini pieni, non sopportava quel sapore, gli dava la nausea.
Kikyo guardò nuovamente l'ora, si alzò di scatto e si diresse alla porta con la valigetta alla mano, si sistemò il tailleur grigio dopo essersi messa le scarpe all'ingresso.
Il ragazzo la seguì e si apoggiò alla parete dell'ingresso.
Lei si avvicinò e lo baciò, un bacio amaro e aspro.
Il suo bacio.
Gli donò un ultimo sorriso poi si voltò uscendo dall'appartamento, dalla sua vita.
Un sapore amaro gli risalì alla bocca, sentiva un groppo alla gola che non voleva spostarsi da lì, gli occhi gli si inumidirono.
Gliel'aveva sempre detto che era troppo sentimentale a volte, ma tanto lui non poteva farci nulla, l'amarezza non la sopportava.
Tornò in cucina, nella moka vi era ancora un goccio di caffè, lo mise nel bicchiere e lo buttò giù così, in tutta la sua amarezza.
コーヒー
ko^hi^
*caffè*
The last coffee... When something becomes too bitter
Sospirò guardando con tristezza l'uomo davanti a lei.
Era cambiato da quando l'aveva conosciuto, era maturato molto e non era più l'uomo di cui si era innamorata lei.
<< Quindi, siamo giunti alla fine... >> Teneva i suoi sottili occhi scuri sulla sua figura, non era arrabbiata con lui o che altro, solo non riusciva a passarci sopra come nulla fosse, era impossibile.
<< Già, mi dispiace Kikyo, con te sono stato davvero bene, però ora mi rendo conto che siamo troppo differenti... >>
Lei si lasciò sfuggire un sorriso, amaro, e accarezzò il suo viso con due dita, finchè era durata lei l'aveva amato con tutta se stessa.
<< Me ne rendo conto anche io, sono stata benissimo con te, e ti auguro di incontrare una ragazza che sappia tenerti testa >>
Lui rise, certo quella situazione era paradossale, si volevano bene però dovevano lasciarsi.
Non poteva proseguire, l'uno metteva al primo posto gli amici, l'altra il lavoro e la carriera.
E ora erano seduti al tavolo della cucina nell'appartamento di lui a dirsi addio.
<< Bene, è ora che vada o farò tardi al lavoro >> Disse lei guardando l'orologio che segnava le sette e trenta, il ragazzo scosse la testa. << Ecco lo vedi? Lo fai anche ora! Cosa ti costa accantonare il lavoro anche solo per pochi attimi?! >> Battè una mano sul tavolo seccato, amareggiato, e pose il suo sguardo ambrato su quello caffè di lei. << Dannazzione Kikyo, è il nostro addio! >>
La donna guardò nuovamente l'ora e sospirò, sistemò una ciocca nell'elegante chignon dietro al capo.
<< E va bene Inuyasha, ho il tempo per un caffè >>
L'uomo sospirò, sarebbe rimasta la stessa, si mise ai fornelli per preparare l'ultimo caffè, i movimenti erano più lenti del solito, voleva gustarsi l'amarezza di quel momento fino a fondo, voleva imprimersi nella mente tutti gli sbagli che l'avevano condotto a quelle situazione, sbagli ai quali lei non gli aveva permesso di rimediare, considerandolo un immaturo.
Appena il caffè fu pronto lo mise in due tazze e lo servì assieme al latte e allo zucchero.
Lei prese la tazza senza aggiungerci nulla.
Caffè nero puro.
In tutta la sua amarezza.
Lui invece lo riempì di zucchero, tre cucchiaini pieni, non sopportava quel sapore, gli dava la nausea.
Kikyo guardò nuovamente l'ora, si alzò di scatto e si diresse alla porta con la valigetta alla mano, si sistemò il tailleur grigio dopo essersi messa le scarpe all'ingresso.
Il ragazzo la seguì e si apoggiò alla parete dell'ingresso.
Lei si avvicinò e lo baciò, un bacio amaro e aspro.
Il suo bacio.
Gli donò un ultimo sorriso poi si voltò uscendo dall'appartamento, dalla sua vita.
Un sapore amaro gli risalì alla bocca, sentiva un groppo alla gola che non voleva spostarsi da lì, gli occhi gli si inumidirono.
Gliel'aveva sempre detto che era troppo sentimentale a volte, ma tanto lui non poteva farci nulla, l'amarezza non la sopportava.
Tornò in cucina, nella moka vi era ancora un goccio di caffè, lo mise nel bicchiere e lo buttò giù così, in tutta la sua amarezza.