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Autore: pampu    15/11/2019    3 recensioni
[storia scritta a quattro mani da pampu e blu992]
Agguanta il primo bicchiere di vino quando lo vede e il respiro gli si blocca in gola. Scott deve essersi accorto che qualcosa non va perché: “tutto bene?“ chiede.
“Co-cosa ci fa lui qui?”
Scott segue il suo sguardo e sgrana gli occhi sorpreso. “Derek?”
“A meno che non sia un suo clone, è lui. Cosa faccio? Cosa facciamo?” domanda in panico.
“Dimmi tu. Sei tu il suo ex marito. Io sono tuo amico. Se mi dici di ignorarlo, lo farò. Se vuoi che gli spacchi ancora la faccia, posso provarci. Anche se temo che ora avrebbe la meglio.”
Stiles vuole davvero bene a Scott e, dopo quella risposta, anche di più. Anche se, vedendo i muscoli sotto a quella giacca che gli calza a pennello, non può che dargli ragione sull’ultima affermazione. “A meno che non gli voglia saltare addosso tu” sussurra Scott.
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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Stiles scatta a sedere al centro del letto quando si rende conto che la musica che sente arriva dal suo cellulare. Lo afferra al volo. “P-pronto?” risponde senza vedere chi è.  

“Ti sto aspettando da un'ora, non sei venuto a lavoro e Erica mi ha chiesto di lasciarti stare. Avevamo un appuntamento e sono preoccupato, Stiles!”  

È Isaac. Stiles si sente intontito da quel fiume di parole urlate e si strofina gli occhi. Guarda l’orologio sul comodino, sono le nove e mezza di sera e aveva un appuntamento a cena con Isaac. Porco cazzo! “I-Isaac, scusa, io, sono…sono con Derek, scusa.”  

Dall’altra parte solo silenzio.  

“Isaac? Non è come pensi, da-davvero…”  

“Sono un suo Beta! Lo so perché sei con lui!” grida ancora di più l'altro.  

“Cerca… cerca di Capir-"  

“Capire che sei andato a consolare il tuo ex?! Senza nemmeno dirmelo?!”  

Stiles affloscia le spalle. “Hai ragione" ammette, sincero.  

Isaac chiude la telefonata.  

Stiles resta qualche secondi immobile, poi si passa le mani tra i capelli. “Lo so che sei sveglio" dice rivolto verso Derek che ha ancora gli occhi chiusi.  

Derek apre gli occhi, gli sbatte una mano sul petto e lo fa stendere di nuovo, abbracciandolo. “Der…” protesta Stiles.  

“Aggiusterò tutto. Ora dormi.”  

“No!” si ribella Stiles, alzandosi di nuovo.  

“Stiles" lo rimprovera Derek, ancora sdraiato.  

“Non puoi aggiustare le cose così! Cioè, lui ha ragione, ma io non ho fatto nulla di male! Volevo essere qui con te perché ne avevi bisogno e non voglio che tu gli dica qualche bugia! O capisce o fanculo!”  

Derek sbadiglia, poi si mette a sedere. “Va bene, non gli parlerò e farai quello che vuoi, ma ora ti sdrai e torni a dormire?”  

Derek sembra stia parlando con un bambino. Stiles si volta a guardarlo. “Ehi, non parlarmi come ad un bambino!” e mette il broncio.  

“Come ad un ragazzino."  

E a Stiles parte il filtro bocca/cervello. “Il tuo, giusto?”  

Derek non sembra minimamente colpito, ma non risponde. Anzi, gli passa una mano tra i capelli, si alza e va in bagno. Quando esce, Stiles è ancora nella stessa posizione. Derek si stende di nuovo, guardandolo e alzando un sopracciglio come a chiedergli cosa stia facendo lì fermo. Stiles sbuffa e si stende di nuovo, sulla schiena e fissa il soffitto. Si sente nervoso, irrequieto e non sa perché. Derek deve capirlo. Allunga una mano e comincia a passargli un dito sulla fronte aggrottata. Poi scende lungo il naso, dandogli un pizzicotto che fa sorridere Stiles. Dopo passa alle guance, agli zigomi alti, per poi passare alle labbra. Stiles sta ancora sorridendo, nemmeno sa perché, e afferra il dito di Derek tra i denti, girandosi sul fianco. Si ritrova di fronte al mannaro, e stringe un po' di più i denti. “Tanto non mi fai male" lo prende in giro l'altro. Stiles molla la presa, ma Derek non sposta la mano, anzi, gliela posa su una guancia. “Sei cresciuto, ragazzino."  

“Anche tu, ragazzone.”  

Stiles copre con la sua mano quella di Derek, stringendogliela piano e spostandola, fino a portarsela alle labbra. Gli lascia un lieve bacio su un polso, altro punto delicato per un animale come Derek, che però non si sposta. Derek, anzi, si sporge in avanti, spostando ora la mano su un fianco nudo di Stiles, facendo leggeri movimenti circolari, per poi proseguire verso la schiena. Stiles rabbrividisce appena per quel tocco, ma a sua volta si sposta verso l'altro, fino a scontrarsi con il suo petto. Affonda il viso all'altezza del cuore, inspirando forte l'odore così familiare. Non sa cosa gli prende, sta agendo di istinto e non sa se se ne pentirà a breve, ma ora stringe anche le braccia intorno alla vita di Derek. Sente chiaramente il cuore dell'altro battere forte, anche il suo respiro accelerare, mentre i tocchi sulla schiena sono sempre lenti. L'odore di Derek, il calore della sua pelle, quei tocchi, mandano in tilt il cervello di Stiles che invece di calmarsi si agita ancora di più.  

“Saprei toccare ogni neo della tua schiena anche così, ad occhi chiusi.” La voce di Derek sembra calma, ma Stiles sente un velo di…timore?  

Lui, di tutta risposta, comincia a tracciare dei segni sulla sua ampia schiena, tra le spalle. “Passato…Presente…Futuro…” dice, calcando alla perfezione il tatuaggio che Derek ha tra le spalle.  

La mano di Derek ora è dietro la sua nuca, sta giocando con le ciocche dei suoi capelli, gli sta massaggiando piano il collo, mentre Stiles sa che sta quasi facendo le fusa. “Ti ha sempre rilassato” dà voce Derek hai suoi pensieri, streingendoselo ora contro. Stiles sente Derek abbassare la testa, fino a quando non gli lascia un bacio tra i capelli. Decide che sta per soffocare e non vuole, quindi si muove fino a spostare di poco la testa e rivolgere lo sguardo verso l'altro, trovando subito i suoi occhi verdi. È lui ad avvicinarsi e a far scontrare le loro labbra, sa che Derek non l'avrebbe mai fatto. Il bacio è lento, troppo lento, ma perfetto. Derek lascia che sia lui a dettare il ritmo, a far scontrare le lingue, a guidare quella lenta e piacevole danza. Lascia anche che sia Stiles a decidere quando separarsi, anche se l'umano deve farlo solo per respirare. Non lo guarda, affonda di nuovo il viso contro il suo petto e Derek se lo stringe contro ancora di più. Questa volta Stiles è sicuro che il mannaro stia tremando, lo sente chiaramente. “Stai bene, Derek?” chiede.  

“Sì, Stiles, sto bene.”  

“Stai tremando" sottolinea l'ovvio. 

“Non sono l’unico.”  

Stiles prende coscienza del proprio corpo e sente chiaramente che Derek ha ragione. Alza lo sguardo e incontra di nuovo i suoi occhi. “I tuoi meravigliosi occhi verdi…” pensa ad alta voce.  

“I tuoi maliziosi occhi caramello" risponde l'altro. 

Stiles gli fa una linguaccia. “Dormi, ragazzino.”  

Si mette comodo e chiude gli occhi, mentre Derek riprende ad accarezzargli la schiena. Sta quasi dormendo quando sente l'altro sussurrargli “grazie” contro i capelli.  

Stiles si sveglia al suono di una fastidiosissima musica e di una voce che gli grida “RISPLENDI, CUCCIOLO, DEVI ANDARE A LAVORO!” 

Erica. “Erica?”  

“Sì, io. Su, non puoi non lavorare nemmeno oggi" lo esorta, spostando le lenzuola. Per fortuna ha i boxer.  

Stiles apre gli occhi e si guarda intorno.  

“Aveva un intervento alle otto, è uscito appena sono arrivata, non è scappato" spiega lei, leggendogli nel pensiero.  

Stiles sbadiglia, poi la guarda, una muta domanda.  

“Sta bene, tranquillo. E non devi farti problemi, fai quello che è meglio per te.”  

“E cosa è meglio per me?” chiede, pensando ancora a voce alta.  

Erica gli si siede di fianco. “Questo non lo so. Segui l'istinto?”  

“L'ho già fatto anni fa e sai come è finita.”  

“Non posso darti una risposta, ma secondo me dovreste parlare seriamente anche di quello che vi è successo, cucciolo. Ti voglio bene e ne voglio a Derek e so che avete tante cose da spiegarvi.”  

Stiles annuisce e l’abbraccia, accarezzandole il pancione; si alza, si prepara e vanno a lavoro insieme.  

Accende il cellulare solo in ufficio, perché solo lì riesce ad agganciarsi alla corrente per caricarlo. Quattro messaggi di Scott.  

(Ore 20:45) Non dovevi passare per casa? SM 

(Ore 21:33) Okay, mi sto preoccupando e anche Isaac che mi ha chiamato per chiedermi dove sei finito. Rispondi? SM 

(Ore 22:32) Stai attento, fratello. Isaac mi ha spiegato, è venuto qui. SM 

(Ore 00:34) Si è appena addormentato. Stiles, devi essere sincero con lui, non si merita di soffrire, lo sai meglio di me. Rispondi appena leggi i messaggi. Non sono arrabbiato, cioè un po’ sì, ma sono anche preoccupato. Non voglio che ti faccia di nuovo male, okay? E io ci sono sempre per te, anche se do ragione ad Isaac ora. SM 

Stiles prende un profondo respiro prima di far partire la chiamata. “Sono uno stronzo, hai ragione.” 

“Fratello non dovresti dire a me queste cose.” 

“È lì?” 

“No, è uscito poco fa.” 

“Non so cosa dirgli. Ha ragione, ho messo davanti Derek a lui e… non lo so, non lo so davvero. Stanotte è stato come riavere il mio Derek ed è stato bellissimo. Ma ho una paura fottuta.” 

“Mi sembra chiaro che, però, non sei più interessato a Isaac.” 

“Gli voglio bene, davvero. E non si merita di essere ferito, non in questo modo, non da me.” 

Sente Scott sospirare. “Sono tuo amico e anche il tuo Alpha. Il tuo bene deve venire sopra qualsiasi cosa. Risolveremo tutto.” 

“Pensi che si farà vedere a lavoro?” 

“Non lo so, ma dubito abbia voglia di vederti. Specialmente quando il tuo odore è mischiato con quello di Derek.” 

“Dio sono uno stronzo.” 

“Facciamo così, ora io chiamo Isaac e lo convinco a tornare qui. Ti aspettiamo qui, d’accordo?” 

“Okay.” 

Stiles stacca la chiamata e comincia a lavorare. Cerca in tutti i modi di concentrarsi ma non ci riesce, la testa vaga continuamente altrove. Mancano poco più di due ore alla fine dell’orario di lavoro quando compare un cioccolatino sotto al suo naso. Stiles alza gli occhi e si trova davanti Derek che lo guarda in modo strano. “Sei nervoso.” 

“Sì.” 

“Vieni con me” gli ordina. 

Stiles si alza e lo segue fino al suo studio. Derek si appoggia alla scrivania incrociando le braccia. “È colpa mia?” gli chiede. 

“È sempre colpa tua.” 

Stiles è arrabbiato ma sa che dovrebbe esserlo con se stesso, non con Derek. “Posso fare qualcosa?” gli domanda ancora. 

“Penso tu abbia già fatto abbastanza. Stasera chiudo con Isaac, contento?” 

Derek sembra ignorare le frecciatine dell’umano. “È quello che vuoi?” 

“È la cosa giusta per lui. Isaac è un ragazzo d’oro, non si merita uno come me.” 

Derek si avvicina e gli appoggia una mano sulla guancia. “Non hai niente che non va.” 

Stiles si sposta dal suo tocco. “Ho tutto che non va. Non riesco a cancellarti e continuo a farmi rovinare la vita da te.” 

Derek ora sembra ferito. “Non ti ho mai obbligato a fare nulla che non volessi. Puoi andartene in qualsiasi momento, non sarò io a trattenerti.” 

“È proprio questo il problema” sussurra prima di uscire dallo studio. 

Decide che è rimasto in ufficio anche troppo per quel giorno ma, prima di tornare a casa ed affrontare Isaac, ha bisogno di fare un giro e calmarsi un po’. 

Sono quasi le sette quando si decide ad entrare nel suo appartamento. Ha pensato a mille discorsi da fare ma gli sembrano solo un insieme di frasi fatte che Isaac non si merita. Apre la porta e vede Isaac che sta giocando con Amy. Appena si accorge della presenza di Stiles si irrigidisce girandogli la schiena. “Ciao” mormora Stiles. 

“Amy, tesoro, andiamo a prendere il cacao per fare la cioccolata calda stasera” dice Scott alla bimba. 

“Tiiiiiiiii” urla Amy lanciandosi verso la porta. 

Scott esce stringendo una spalla di Stiles. “Mi dispiace, mi dispiace davvero” comincia. 

“Esattamente per cosa?” domanda Isaac freddo. 

“Per non essere stato forte al punto da riuscire a dimenticarlo e renderti felice come meriti.” 

“Mi hai usato.” 

“No, Isaac. Te lo giuro. Volevo davvero che tra di noi funzionasse perché pensavo fossi il ragazzo giusto per me.” 

“Ma non sono il tuo Alpha.” 

Stiles sorride amaro. “Nemmeno lui è quello giusto per me e ne ho già avuto la prova anni fa.” 

Isaac abbassa lo sguardo. “Avevo capito di non avere possibilità il giorno che Derek mi ha offerto il pranzo e raccontato tutte quelle palle per giustificarti.” 

“Lo sapevi?” 

“Sì, ma mi piacevi davvero, Stiles. E ci ho voluto credere nonostante l’evidenza dei fatti.” 

“Mi dispiace.” 

“Lo hai già detto. Ma questo non cambia le cose.” 

“No.” 

“Bene, sarà meglio che vado. Ho disturbato Scott abbastanza in questi giorni. Salutamelo quando torna e ringrazialo.” 

“Cosa pensi di fare?” domanda Stiles con un nodo alla gola. 

“Ho un sacco di ferie. Penso che per qualche tempo non verrò in ufficio.” 

“Isaac non è giusto. Posso-posso andarmene io e trovare un altro lavoro.” 

“Non fare l’idiota! Derek non me lo perdonerebbe mai ed è pur sempre il mio Alpha.” 

“Isaac…” 

“Starò bene, tranquillo” dice sforzandosi di sorridere prima di uscire dalla casa senza nemmeno voltarsi indietro. 

Stiles resta sul divano con una grandissima voglia di piangere fino al ritorno di Scott che mette a letto Amy e poi si siede al suo fianco abbracciandolo. “Merito di essere solo e infelice.” 

“Non dire cazzate” ribatte Scott passandogli un fazzoletto. 

“Ho ferito Isaac e anche Derek.” 

“Perché?” 

“Perché è tutta colpa sua.” 

Scott sospira. “Non avrei mai pensato di dirlo, specialmente dopo avergli rotto le ossa quella notte ma… dovreste parlare seriamente.” 

“Sei già la seconda persona che me lo dice.” 

“Allora, forse, è la cosa giusta da fare.” 

Restano abbracciati ancora a lungo ma Stiles si rende conto che c’è qualcosa che non va in Scott, è troppo agitato. “Che succede?” 

“Non credo sia il momento giusto per parlarne.” 

Stiles si solleva a sedere e lo guarda. “Parla.” 

“Penso che sia giunto il momento per noi di tornare a Beacon Hills.” 

Stiles sente l’aria mancare: no, non era proprio quello il momento per parlarne ma se era quello che Scott pensava fosse meglio per lui lo avrebbe appoggiato. “È giusto che riprendiate in mano la vostra vita.” 

“E tu?” 

“Io me la caverò, tranquillo.” 

“Mi chiamerai in qualsiasi momento in caso, vero?” 

“Sempre. Quando pensi di ripartire?” 

“Tra un paio di giorni. Il tempo di raccogliere le nostre cose e prenotare il viaggio. Non volevo fare le cose senza prima avertelo detto.” 

“Grazie” gli dice Stiles abbracciandolo di nuovo e non solo per quell’attenzione. 

   
 
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