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Autore: Ciuffettina    15/11/2019    4 recensioni
C'è da spostare una casa!
Genere: Sovrannaturale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il 7 maggio del 1291 il suono del corno per la Battaglia Finale riecheggiò per tutto il Paradiso, perciò Michael, con tutte le armate celesti, si affrettò a volare da dove era partito.
Trovò Gabriel su una nuvoletta che fissava il suo corno con un’aria seccata. «Oh… salve Miki, ho due notizie da darti, una buona e una cattiva. Quella buona è che la Battaglia Finale non è ancora arrivata…» s’interruppe.
«E quella cattiva?» domandò Michael aspettandosi il peggio, d’altronde che cosa poteva esserci di peggio della Battaglia Finale?
«La cattiva notizia» disse Gabriel, con un sorriso imbarazzato, «è che non ho ancora imparato a suonarlo nella maniera corretta per radunare i miei subalterni.»
«È un altro dei tuoi scherzi?» ringhiò Michael, cominciando ad alterarsi. «Ti rendi conto che hai fatto prendere a tutti quanti un colpo? Dovrei…»
«Si tratta di Maria» lo interruppe l’altro arcangelo insolitamente serio.
Al sentire il sacro nome della Madre del Figlio del loro Padre, l’arcistratega chiese subito preoccupato: «Che cosa è successo?»
«Sai che a Nazareth c’è ancora la Sua casa» rispose Gabriel, «adesso è diventata meta di pellegrinaggi ma alcuni uomini malvagi assaltano i devoti che si recano lì per derubarli, potete immaginare come questo la addolori.»
Questa notizia li rattristò: tutti loro amavano Maria, all’inizio perché aveva detto il “Sì” più importante della Storia contribuendo al Grande Progetto di Redenzione per l’Umanità ma poi anche perché, una volta in Paradiso, si era sforzata di imparare il nome di tutti loro (miriadi e miriadi di angeli!), impresa tutt’altro facile per un semplice umano, pertanto avrebbero fatto qualsiasi cosa per renderla felice.
«Tutta colpa di Azazel» brontolò Uriel. «Ma come gli è venuto in mente di dire agli umani che vale la pena uccidere per impossessarsi di quattro pietre o per del metallo?»
«Ne pagherà le conseguenze quando la Battaglia Finale avrà luogo davvero» disse Michael, scoccando un’ultima occhiata di rimprovero a Gabriel.
«Michael» chiese Raphael, «non potrebbero pensarci quei monaci guerrieri, i Templari?»
«No, loro sono già impegnati a proteggere i pellegrini che vanno a Gerusalemme.»
«Inoltre» interloquì Gabriel, «non è quello che Lei vuole. So che Bernardo da Chiaravalle li ha giustificati dicendo che uccidere dei malvagi non è un omicidio ma un malicidio, comunque Lei ne soffrirebbe ugualmente perché spera sempre che i peccatori si pentano e si redimano e non possono farlo se vengono trafitti da una spada. Mi ha chiesto se era possibile spostare la casa, così i reprobi non peccano, almeno non a spese dei Suoi devoti, e i pellegrini possono andare a pregare in tutta tranquillità, per questo avevo chiamato i miei sottoposti o almeno avevo tentato di farlo…» Guardò corrucciato il suo corno.
«Spostare la casa?» si stupì Michael. «E come intenderesti procedere?»
Si fece avanti un angelo con le ali color pervinca. «Arcangelo Michael, posso rispondere io?» Avuto l’assenso, estrasse una pergamena dalla tunica. «Ritengo che la soluzione migliore sia numerare i mattoni, smontare la casa e ricostruirla altrove, seguendo la numerazione.» Mostrò il foglio all’Arcistratega, spiegando le varie fasi dell’Operazione Trasloco. «Ovviamente ci vorrà un po’ ma il risultato sarà perfetto» concluse.
Nel frattempo Sitael e Jeliel parlottavano fra loro e quando Adriel ebbe finito di parlare, si fecero avanti loro. «Con permesso, noi riteniamo che fareste molto prima a spostare la casa senza smontarla.»
«Spostare la casa così com’è?» Gabriel pensò rapidamente. «Ci vorrebbero molti più angeli dei miei sottoposti senza protetti e non posso sottrarre ai loro compiti di custodi quelli che ce l’hanno ancora… Vorrei ricordarvi che una casa pesa.»
Gli altri due arcangeli si consultarono. Michael disse: «Forse è stato un bene che non hai suonato il corno nel modo giusto, così possiamo contribuire tutti.»

Per tre giorni i tre arcangeli discussero come procedere e il 10 maggio del 1291 gli angeli incaricati prelevarono la Santa Casa e la portarono via in volo, alcuni reggendola da sotto e altri (quelli con quattro o sei ali) avvolgendola con le ali non utilizzate per volare in modo che non si distruggesse durante il trasporto, lasciando le basi dove si trovavano («La nostra Regina ha nominato solo la casa, non ha detto di spostare anche le fondamenta»), e per lo stesso motivo lasciarono là anche la grotta cui era appoggiata, e la depositarono a Tersatto, in Illiria.
Felici e soddisfatti, tornarono in Paradiso e Gabriel si precipitò da Maria per annunciarle l’ottimo esito della sua missione.
«Reggerà una casa alta 3 metri senza fondamenta e con soli tre muri?» si chiese perplesso Adriel, rimanendo invece sulla Terra e girandole intorno. Per fortuna Dio gli aveva accordato il dono di far sì che gli edifici durassero nel tempo, pertanto estese la sua protezione alla Santa Dimora.

Sfortunatamente però i pellegrini erano ancora assaltati da ladri e malfattori; così, il 9 dicembre del 1294, gli angeli la sollevarono di nuovo alzandosi in volo verso le Marche, depositandola nei pressi di Ancona.

Sembrava finita lì e invece dopo soli 9 mesi gli angeli dovettero trasportare la Santa Casa nei pressi di Porto Recanati, in località “Banderuola”, dove c’era un boschetto, proprietà di una nobildonna di Recanati chiamata Loreta, perciò i pellegrini, quando volevano andare lì a pregare, dicevano: «Andiamo dalla Madonna di Loreta.»

«Non ci credo! Non ci credo!» strillò Uriel esasperato dopo soli 8 mesi.
«Se non vuoi far parte della spedizione, nessuno ti obbliga» gli disse Michael freddamente.
«Ma no! Il punto non è questo, è solo che… possibile che ogni volta che abbiamo a che fare con gli umani, tutto si complica? Ed è così fin dall’inizio! Nostro Padre aveva dato loro un unico ordine, non centomila e l’hanno trasgredito!»
L’origine dell’angelico malumore? Il solito: malfattori che accorrevano per derubare i fedeli venuti in pellegrinaggio, pertanto la Casa fu nuovamente spostata nel campo di proprietà di due fratelli, i conti Simone e Stefano Rinaldi di Antici.
«Sono due conti, di sicuro proteggeranno i pellegrini dai malfattori» disse Gabriel con ottimismo.

Ora davvero nulla sembrava dovesse turbare la quiete dell’augusto edificio.
Invece le cose si misero diversamente.
I conti presto iniziarono ad approfittarsi dei pellegrini e a contendersi i guadagni. Stava per scatenarsi una furia fratricida, quando dopo soli 4 mesi, i soliti angeli, disgustati dall’avidità di quegli umani, sollevarono la casa e la posarono, nella notte fra il 9 e il 10 dicembre del 1296, al centro della strada che da Recanati va al suo porto, dunque in un luogo pubblico, che nessuno avrebbe potuto reclamare e sfruttare.
Dopo 7 secoli è ancora lì ma gli angeli sono sempre all’erta pronti a trasportarla altrove se gli umani vorranno di nuovo sfruttarla per il loro tornaconto.

*****

Storia scritta per il giornalino del mio paese e mi ha veramente svenata!
Ricordo a chi è delle Marche e dintorni che stata annunciata l’apertura della Porta Santa in vista di un anno giubilare straordinario.
Si tratta del Giubileo Lauretano che è stato istituito per i 100 anni dalla proclamazione della Madonna di Loreto come patrona degli aviatori.
Il Giubileo si aprirà il giorno dell’Immacolata Concezione, l’8 dicembre 2019.
Si tratta di una splendida occasione per festeggiare un Giubileo e andare a Loreto per visitare la Santa Casa dove Maria ricevette l’annuncio dall’Arcangelo Gabriele.
   
 
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