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Autore: MaryFangirl    16/11/2019    4 recensioni
Il duo City Hunter si trova di fronte a una nuova prova: devono affrontare i loro sentimenti...e se una notte potesse sconvolgere le loro vite...i risvolti sarebbero migliori o peggiori?
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba, Umibozu/Falco
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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"Ti ascolto..."

Raccogliendo il coraggio che le rimaneva, Kaori rispose continuando a fissare i bambini che giocavano:

"Devo trovare un posto lontano da Tokyo"

Stupito dalla richiesta, Falcon girò la testa nella sua direzione. Lei continuò:

"Devo andarmene, Falcon, è necessario..."

Le lacrime riapparvero. Falcon, ancora sorpreso, le chiese:

"Vuoi scappare da qualcuno?"

La sweeper, che si aspettava certamente delle domande, rispose il più francamente possibile per passare rapidamente oltre l'imbarazzante ammissione:

"Sì, Falcon, sto scappando...lo ammetto...ma non ho altra scelta!"

 

 

Kaori odiava i silenzi, tipici di Falcon! Parlava il meno possibile per far parlare il suo interlocutore...

Inspirò, cercando di immagazzinare quanto più ossigeno in modo da poter dire:

"Sono incinta, Falcon"

Le lacrime continuavano a zampillare dai suoi occhi. All'annuncio, Falcon si raddrizzò. Era sotto shock. Un pesante silenzio calò sui due.

Dopo cinque lunghi minuti di silenzio, Falcon chiese:

"Ryo è il padre, immagino?"

Alla domanda di Falcon, Kaori rise nervosamente.

"La tua intuizione è giusta, Falcon! La cosa divertente è che non sto con Ryo, né in maniera ufficiale, né in maniera ufficiosa!"

La sweeper fu presa da una folle risata nervosa di fronte alla patetica situazione: era incinta del più grande sweeper del Giappone, ma non stavano insieme...

Falcon, d'altra parte, digeriva le informazioni che Kaori gli aveva fornito. L'annuncio era piombato come una mannaia, la situazione era molto più complessa di quanto potesse immaginare. In quel momento, si pentì di essere intervenuto...ma si concentrò su quanto stava per dire, era molto a disagio. Di natura timida, le storie sentimentali lo turbavano e lo facevano impanicare.

"Kaori...non capisco...perché vuoi andartene così in fretta? Non voglio mischiarmi nelle vostre cose, ma Ryo lo sa?"

Kaori scosse vigorosamente la testa ed esclamò:

"Certo che no, non lo sa! E non deve saperlo, Falcon!"

Sorpreso dalla sua reazione, lui replicò:

"È quantomeno normale che lo sappia! Kaori, è una questione di buon senso"

Lei, scontenta, si innervosì:

"Falcon, conosci Ryo! Andiamo, dannazione! Non sa nemmeno gestire se stesso né la nostra situazione, pensi che si prenderà cura di un bambino? Per di più, un bambino che non era affatto previsto o desiderato...frutto di una relazione inattesa e senza futuro! Ammettiamo che glielo dica. Cosa mi direbbe, Falcon? Lo sweeper numero uno del Giappone, l'incallito stallone di Shinjuku, che diventa padre di famiglia, permettimi di ridere!"

Fece una pausa e continuò:

"Preferisco che non sappia niente! Non cambierà poi molto, comunque! Mi direbbe di abortire o di andarmene. Già lo vedo, a dire che non sono fatta per questo ambiente. Oggi penso che forse aveva ragione. Avrei dovuto ascoltarlo...e non aggrapparmi alla folle speranza che un giorno avrebbe aperto il suo cuore"

Falcon stava per replicare ma Kaori lo interruppe:

"So cosa stai per dire, se sono incinta, significa che ha confessato i suoi sentimenti..." sogghignò, "Sì, in un certo senso, me l'ha detto. So che mi ama. Ma...il mondo in cui vive lo rode e mai, mai uscirà da questo ambiente schifoso, nemmeno per me..."

Ricominciò a piangere, "Sono stata troppo stupida da crederci, Falcon, ed ecco il risultato!"

Falcon si sentiva sempre più a disagio di fronte al flusso di sentimenti che lei disperdeva, rivelando i suoi stati d'animo. Per la prima volta nella sua vita, era perduto. Odiava essere in prima fila in quelle occasioni.

"Per tutti questi motivi, devo andarmene. Non devo più pensare a me stessa e ai dannati sentimenti che provo per quel deficiente! Adesso devo pensare a..." smise di parlare. Non riusciva a pronunciare quella parola, così dolce e così promettente per la maggior parte delle coppie.

Lui, che analizzò la situazione, decise di calmare il tutto:

"Ascolta, Kaori, non prendere mai una decisione per capriccio. Prenditi del tempo per pensare e torna da me, se lo desideri. Voglio essere onesto con te, non è né per te né per Ryo che ti sosterrò, ma per questo bambino che non deve subire i danni della vostra discordia"

Lei volle replicare:

"Ma..."

Falcon la interruppe:

"Vorrei non dover intervenire. Mettiti nei miei panni. Mi metti in una situazione difficile, Kaori! Anche solo con Miki, che si preoccupa per te. Andartene senza lasciare traccia la farebbe soffrire!"

"Falcon, ti prego...cerca di capirmi! Adoro Miki, ma non capirebbe e non sarebbe obiettiva! Solo tu rimani lucido in ogni circostanza...sono perduta, Falcon, completamente perduta, ma so che adesso devo pensare per due, e per la SUA felicità, poco importa la mia..."

Tornò il silenzio.

"La tua gravidanza non è ancora visibile. Rifletti bene. Prenderemo una decisione se sarà necessario" Falcon si alzò, chiudendo la conversazione. Salutò Kaori e proseguì nella direzione opposta. Data l'ora tarda, rimandò le sue compere al giorno dopo.

Dal canto suo, la donna rimase seduta una buona mezz'ora. Il freddo della sera la fece decidere a rientrare, suo malgrado.

Camminò lentamente per le strade, rinviando il dover affrontare nuovamente lo sguardo del suo partner.

 

 

L'uomo aveva riempito la giornata come aveva potuto. Era stato al Cat's Eye e si era stupito di non vedere Kaori nel pomeriggio. Non notando la preoccupazione di Miki, si era detto che dovevano essere d'accordo. Sospirò. Doveva ammetterlo, l'atmosfera era fiacca. Normalmente, avrebbe apprezzato la tregua. La calma in città avrebbe dovuto renderlo felice, ma non lo era, o perlomeno non lo era più.

Incollato al muro, guardando fuori dalla finestra, poteva vedere il sole che scendeva dolcemente. Guardò l'orologio e aggrottò le sopracciglia, Kaori era uscita al mattino e ancora non aveva dato sue notizie. Si concesse un'altra ora prima di uscire a cercarla presso i suoi informatori.

Appena dopo aver preso la sua decisione, sentì la porta d'ingresso aprirsi. La partner era tornata. Sollevato, decise come al solito di indossare la maschera abituale, cioè quella d'indifferenza.

Lei era stanca della giornata, ed entrò in salotto.

"Sera" mormorò appena. Lanciò la giacca sul divano con trascuratezza. Andò in cucina e tornò qualche minuto dopo con una lattina – di succo di frutta – in mano.

Si lasciò cadere su una poltrona e si mise a bere la sua bevanda.

Volendo apparire il più naturale possibile, era assolutamente necessario che lei si comportasse come se nulla fosse accaduto e specialmente...non doveva scappare rifugiandosi nella sua stanza.

Lo sweeper, notando il comportamento calmo di Kaori, si concentrò sulla sua rivista.

Lei lo fissava apertamente, dettagliandolo senza vergogna.

Consapevole dello sguardo insistente di Kaori, Ryo alzò il naso dalla rivista.

"Cosa?" si accontentò di dire, fissandola a sua volta. Lei non si fece smontare.

"Cosa, COSA?" disse, con aria sorpresa.

"Perché mi fissi in quel modo?" chiese con insistenza.

Volendo trovare una parvenza di atmosfera piacevole tra loro per valutare la situazione e agire senza attirare i sospetti del suo partner, doveva rinnovare il dialogo con lui.

"Non ti fisso, ti osservo in tutta la tua stupidità! Per quanto tempo hai intenzione di guardare quelle riviste da malati?"

Ecco che si era lanciata! I battibecchi di un tempo tornavano in quella casa...

Contento dell'osservazione della sua partner, lui rispose come al solito, con osservazioni offensive nei suoi confronti.

Contrariata, Kaori si alzò e girò i tacchi in cucina.

Una volta oltrepassata la porta, si mise a sorridere...lui non poteva fare a meno di abboccare all'amo! Con quell'aria falsamente offesa, si impegnò a preparare da mangiare.

 

  
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