Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: isina4everyoung    01/08/2009    2 recensioni
Prendo la foto dalla mensola e ancora una volta mi immergo nei suoi fantastici occhi marroni. Sono passati anni da quando potevo guardarli e leggerci dentro tutto il mio mondo, ma ancora, guardando la foto, mi illudo di poterlo fare. Faccio passare le dita sulla superficie liscia del vetro e mi ritrovo in quel momento, in quel mondo, in quella vita.
[James Sirius Potter- Dominique Weasley]
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Sirius Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Where I Stood.

                                                                                                                                                     

“I don't know what I've done
Or if I like what I've begun
But something told me to run
And honey you know me it's all or none

There were sounds in my head
LIttle voices whispering
That I should go and this should end
Oh and I found myself listening

'Cos I dont know who I am, who I am without you
All I know is that I should
And I don't know if I could stand another hand upon you
All I know is that I should
'Cos she will love you more than I could
She who dares to stand where I stood”

 

Prendo la foto dalla mensola e ancora una volta mi immergo nei suoi fantastici occhi marroni. Sono passati anni da quando potevo guardarli e leggerci dentro tutto il mio mondo, ma ancora, guardando la foto, mi illudo di poterlo fare. Faccio passare le dita sulla superficie liscia del vetro e mi ritrovo in quel momento, in quel mondo, in quella vita.

È sabato pomeriggio e fa caldo. Io e James siamo nel parco, soli e felici. Ricordo che quello è stato uno degli ultimi momenti felici con lui, prima dei problemi, prima che tutti sapessero...
Posso ancora sentire la sua risata, forte e cristallina mentre si avvicina al lago e mi schizza, felice come solo i bambini posso essere dopo aver fatto una cosa proibita. Come il nostro gesto. Sforzandomi posso sentire la leggera pressione delle sue dita sul mio braccio ogni volta che stava per baciarmi. Il sapore delle sue labbra…
quello lo ricordo perfettamente.

Non importa quanto tempo sia passato, quante altra labbra si siano posate sulle mie dopo le sue, il suo sapore non lo scorderò mai, mai. E non potrebbe essere altrimenti perché il suo bacio era tutto per me, la perfezione, la dolcezza e il desiderio…tutto. Tutto il mio mondo, il mio universo di studentessa racchiuso in quei baci rubati tra i corridoi deserti, le stanze vuote. Le strette di mani fugaci, in mezzo alla folla per far capire all’altro che eravamo insieme, nonostante tutto…
Abbiamo passato intere notti nascosti, fantasticando di un mondo dove noi non eravamo cugini, dove i nostri gesti erano semplici e puri come solo l’amore può essere, ma non è servito a niente. Ci hanno separati. Il risentimento, il disgusto e la delusione impresse negli occhi della nostra famiglia sono stati più devastanti delle parole mai dette, lasciate ad aleggiare nel vuoto, perse per sempre…
Per questo sono andata via, sono fuggita.
Dal mio dolore.
Dal mio amore.
Sono venuta in Francia, dove lontana da James e dal mio cuore, ho cercato di ricostruire una vita che non volevo, che non era mia. Ho passato anni comprando biglietti aerei mai usati, scrivendo lettere mai inviate. Ogni volta che mi decidevo, che ero sul punto di fare quello che il mio cuore implorava i volti della mia famiglia sfilavano dentro di me e sentivo i pezzi del cuore di James che si rompevano, ancora una volta. Avevo saputo, tramite Ted, che James aveva una nuova ragazza, che stavano bene insieme, che lui era felice. Sentivo che c’era qualcosa che mi teneva nascosta, ma ero troppo codarda per cercare di scoprire di cosa si trattasse. Quando infine l’ho scoperto era tardi. James aveva chiesto all’ignota ragazza di sposarlo. L’invito che mi aveva spedito è stata una lama nel mio cuore per molti mesi, fino a quando non ho deciso che anche per me era ora di andare avanti, o, come minimo, di fare finta che fosse così. Un giorno ho accettato l’invito a cena di Rob, un ragazzo che lavorava e lavora tuttora all’ospedale con me. Abbiamo parlato per tutta la sera ed ho scoperto che sotto la facciata da figlio di papà so tutto io c’era un ragazzo dolce e sensibile. Mi era simpatico, è diventato mio marito. Non ho mai pensato alla possibilità di amarlo, il mio cuore, più testardo di me, non potrà mai amare nessun’altro come mio cugino. Ma almeno io sono felice e cerco di fare tutto il possibile per Rob. Il suo amore basta per tutti e due, me l’ha sussurrato una volta mentre credeva che dormissi. Non mi sono guardata allo specchio per settimane, ma alla fine ho capito che aveva ragione, che tutto quello che voleva era starmi vicino. O forse questo è quello che io spero che voglia, l’unica cosa che posso dargli.
Poso la foto e vado in camera a vestirmi. Oggi è un giorno speciale. Il giorno che aspetto da tutta la vita, il giorno che so di dover vivere ma che mi spaventa più della morte. Oggi lo rivedrò. Senza neanche guardare la lettera che mi ha mandato so che il suo treno arriverà alle 10.54.  avrebbe potuto usare una passaporta o smaterializzarsi direttamente da me, ma so perché ha evitato. Ha bisogno di tempo, e anche io. Sono passati ben 15 anni dal nostro ultimo incontro, il giorno della mia partenza. Ho paura di quello che significherà questo incontro. Ho paura che vedendolo, il mio amore se ne andrà in fumo ed ho paura che, al contrario, il mio amore possa rafforzarsi. Ognuna delle ipotesi è sbagliata. Non voglio che succeda niente, perché so che senza il mio amore non potrei vivere. Io, così dannatamente legata al mio amore adolescente.
Quando esco di casa sono così nervosa che non riesco a chiudere la porta. Rob, che non sa niente ma sospetta tutto, mi guarda corrucciato dalla cucina prima di sorridermi e di andare in soggiorno. È il nostro giorno libero. Cammino per le strade della città fermandomi ad osservare vetrine che non vedo neanche, nella segreta speranza di arrivare tardi. Una parte di me lo vuole, mentre l’altra trema solo all’idea di perdersi James, il suo odore, il suo sguardo.
Sento una voce metallica annunciare l’arrivo del treno da Londra. Sono un fascio di nervi, un bel fascio di nervi nel mio vestito grigio ed attillato.
Mi avvicino al binario, ogni uomo mi sembra James, ogni voce la sua, ma è solo nella mia testa. Quando finalmente lo vedo trattengo il respiro. So che lui sta facendo lo stesso.
Rimaniamo ad osservarci in silenzio, da lontano, senza respirare.
Il mio cuore fa le capriole mentre mi immergo nei suoi occhi, gli stessi occhi. Non mi muovo, ma gli occhi si fanno sempre più vicini, lui si sta avvicinando.
“Dominique…” La sua voce vorrebbe sembrare tranquilla, ma non mi inganna. Sorrido e mi prendo tutto il tempo che voglio prima di pronunciare il suo nome.
“James…” sento la mia gola esultare e le mie labbra ringraziarmi per aver detto, finalmente ad alta voce, quel nome che tante volte ho pronunciato nella mia mente, ho scritto e pianto.
Continuiamo ad osservarci in silenzio mentre le persone intorno a noi si muovo e continuano le loro vite normali. Dentro di me i fuochi d’artificio. Potrei vivere dei suoi soli occhi, quel marrone con i riflessi miele. Alla fine è lui a parlare.
“Mi sei mancata, Dom.”
“Anche tu mi sei mancato.” Lo guardo e lui mi guarda.
“Sei sempre bellissima…”
“Tu sei anche meglio…”
Ancora incatenati nei nostri sguardi.
“Come stai?”
“Tu, come stai?”
“Te l’ho chiesto prima io!”
“Paura a rispondere?” Lo guardo e per la prima volta sorrido come a scuola, con il mio sorriso strafottente ed enigmatico, ma questa volta dietro alla facciata c’è del dolore.
“E tu? Paura?”
“Si…”
Sento che James mi prende la mano. Non è una stretta possente, è solo un leggero sfioramento. Lo guardo e non mi sorprendo di vederlo più vicino di quanto dovrebbe.
“Tu sembri felice.” Cerco di fare appello a tutte le mie forze per non avvicinarmi e lo guardo in attesa di una risposta.
“Anche tu.”
“Sai che sono sempre stata un ottima bugiarda…”
“E chi ti dice che io non stia mentendo?”
“I tuoi occhi…”
Prima che possa rendermene conto ci stiamo baciando. Sento il suo sapore e il mio cuore riprendere a battere dopo anni di silenzio. Quando ci stacchiamo l’unica cosa a cui posso pensare sono i suoi occhi e la mano, ancora una volta sul mio braccio.
“Come sta tua moglie?” Mi maledico non appena apro bocca, ma ormai è troppo tardi. Vedo una scintilla balenare nei suoi occhi e il mio cuore smette, ancora una volta di battere. Ma il secondo passa, la sua mano è ancora sul mio braccio.
“Bene.” Sorride e mi fissa in silenzio.

 

 

 

“Non so cosa ho fatto
o se mi piace ciò che sono diventata
ma qualcosa mi dice di correre
e dolcezza tu mi conosci, tutto o niente..

C'erano suoni nella mia testa
piccole voci bisbigliano
che io dovrei andare e che questo dovrebbe finire.
Oh e mi sono ritrovata ad ascoltare

Perché non so chi sono, chi sono senza te
Tutto ciò che so è che dovrei
e non so se potrei appoggiare un altra mano su di te
Tutto ciò che so è che dovrei
Perchè lei ti amerà più di quanto potrei io
Lei che osa stare dove io sono stata.”

 

 

 

Angolo Autore:
Allora cosa dire? Beh ovviamente è una Dominique James e, altrettanto ovviamente è lei a parlare. La storia è ambientata in Francia, dove vive Dom. Come avete capito l’amore che lei prova per James è ancora forte, ma quello che James prova ancora per lei? C’è? È solo desiderio? Io, credo che ci sia ancora, voglio che sia così, ma ognuno di voi è libero di immaginarsi quello che vuole. Anche il finale, per me, è abbastanza libero. Voglio dire, se non avessi messo l’ultima domanda di Dominique la fine più scontata sarebbe stata quella di loro due insieme, ancora, ma così credo di aver lasciato un'altra via. Personalmente so già quello che farà Dominique, ma non lo voglio scrivere per lasciarvi immaginare il finale che volete. Cosa significa quel bagliore negli occhi di James? Che cosa succederà? Se leggerete la mia shot e vorrete commentarla mi farebbe piacere sapere quello che pensate.
Ps: non fatevi influenzare dalla canzone, è qui solo perché la stavo ascoltando a palla quando ho scritto questa Shot. Se voleste saperlo la canzone è
“Where I Stood” di Missy Higgins

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: isina4everyoung