Va un po' come un cubo di Rubik.
Tutto in disordine, scombinato.
Ora, pensiamo a provare come risolverlo: bisogna fare da subito una faccia, facciamo la bianca, proviamo a fare prima quella.

Fatta.

E ora?

Possiamo provare a fare un'altra faccia... Quale?
Proviamo con la rossa.

Fatta.

Però ora la faccia bianca è disfatta. Cazzarola.

Quindi è davvero come un cubo di Rubik?
Ogni volta che si sistema qualcosa si scombina qualcos'altro?
Deve essere per forza una legge, una regola?
Ma se così fosse... il cubo non si risolverebbe mai...

Un metodo deve esistere, per forza.

Sì, la soluzione c'è.
Ed è semplice: fare la prima faccia.
Ma farla con delle regole. Bisogna sapere bene come fare la prima faccia del cubo, perchè fatta bene quella le altre vengono quasi più semplici.

Quasi.

Perchè poi si ha la fretta di sistemare subito anche le altre facce.
Ma no, bisogna andare con calma. Dado per dado.
Fare scelte che scombinano tutto il lavoro già fatto solo per vederlo tornare in ordine subito dopo.

E bisogna farlo per ogni singolo pezzo.

Cambiare mossa.
Cambiare prospettiva.
Girare, guardare da un'altra parte.
Tornare indietro.

E rifare.
Fino a quando ogni faccia non è fatta.

E poi?

Vedi tutto in ordine, perfetto, allineato, colorato, disposto ESATTAMENTE come andrebbe, ESATTAMENTE come speravi di vederlo.
Quanta soddisfazione che, come sempre, dura solo un attimo.

Quindi disfi tutto.

Rimescoli i colori.

Speri di ricordare le mosse giuste.

E ricominci da capo.

Come con il cubo di Rubik.