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Autore: hastingshair    20/11/2019    0 recensioni
Vi è mai capitato di illudervi riguardo ad una storia d'amore? A me sì.
[Nota dell'autrice: qualcuno potrebbe aver letto la FF nel lontano 2016 o prima. L'ho cancellata perché scritta malissimo ed inoltre l'altra parte nel mio hard disk è andata persa. Per cui l'ho riscritta seguendo il filone originario, cambiando però alcuni avvenimenti.]
Genere: Erotico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Damon Salvatore, Klaus | Coppie: Elena/Stefan
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Nei giorni successivi Klaus non si fece vedere. Mi sembrò molto strano, ma decisi di non pensarci troppo. 
Quel giorno Bonnie ci aveva invitato a casa di sua nonna in campagna. Lì c'era una villetta davvero stupenda, fondata dalla stessa famiglia Bennett. C'erano tante foto sparse per la casa di tutti i famigliari Bennett e per un attimo mi venne nostalgia dei miei genitori. 
La nonna di Bonnie non era in casa, quindi avevamo tutta quella giornata per rilassarci.
“Che ne dite se stasera facciamo un’escursione? Qui vicino c’è un bosco con una boscaglia molto fitta, sarà divertente"
“Sì, che idea fantastica!" esclamò Caroline con voce fin troppo alta. “Ehi Sam cos’è quella faccia da funerale?” mi chiese ridacchiando.
“Niente, è solo che … ci sono degli orsi o lupi qui in giro?” la mia faccia tradiva un certo stato di preoccupazione.
I miei amici si misero a ridere all’unisono. “Cioè tu hai per amici dei vampiri e ti preoccupi per queste cose?” mi chiese Stefan.
“In effetti” risi anche io in imbarazzo.
 
Decidemmo di dividerci per rendere la cosa più “interessante”. Almeno questo era ciò che aveva detto Bonnie. In quel momento maledissi la mia amica per aver proposto un’attività del genere. Tuttavia ritirai qualche maledizione quando decidemmo di dividerci e capitai in coppia con Damon. Avevamo usato dei bastoncini e sia io sia lui avevamo pescato quello con la punta arancione. Sarebbe diventato il mio colore preferito.
 
Camminavamo l’uno vicino all’altra. Il mio cuore stava esplodendo. Non riuscivo a trovare un argomento di conversazione decente.
“Ehi tutto bene?" esclamò guardandomi respirare affannata. Ero così agitata che non mi ero resa conto che per seguire il suo passo stavo praticamente correndo. “Mi dispiace, non mi ero accorto di andare così veloce”
“Oh non preoccuparti” dissi riprendendo fiato. Mi sorrise. Avvampai.
Credo che avesse piovuto da poco, perché il bosco era molto umido. L’obiettivo dell’escursione era trovare qualche traccia degli antenati dei Bennett e, magari, avere un incontro ravvicinato con i loro spiriti. Sperai che si sarebbe avverata solo la prima parte.
Nel tragitto Damon mi raccontò di quando stava per essere ucciso da un soldato francese in un bosco simile a quello dove ci trovavamo. Lui e Stefan erano andati in guerra, anche se per poco tempo. In quell’occasione aveva dovuto difendersi e provò a disarmare il nemico. Un colpo di fucile però partì comunque colpendolo in pieno stomaco. Quando Stefan lo aveva trovato stava morendo dissanguato. Per questo pur di salvare suo fratello, aveva deciso di trasformarlo. Mi confessò di aver perdonato Stefan solo da poco. Si era reso conto che l’aveva fatto solo per amore. Aveva anche rivalutato completamente il fatto di essere un vampiro, trovando più pro che contro.
La mia felicità nel conoscere qualcosa in più su di lui mi fece totalmente scordare di guardare per terra davanti a me. Così non vidi una radice e ci scivolai sopra, cadendo miseramente. Caddi sul morbido del mio sedere, ma subito un dolore lancinante mi pervase la schiena. Avevo dato una botta non indifferente.
Quando mi resi conto di aver rovinato il momento più intimo avuto fino a quel momento col ragazzo che mi piaceva mi bloccai arrossendo violentemente.
“Ah ah … sono proprio un disastro” cercai di alzarmi, ma il dolore mi riportò a terra. “Ok credo di dover aspettare un attimo”. Mi venne una risatina innaturale. Perché avevo dovuto rovinare l’atmosfera con la mia goffaggine. Cosa avrebbe pensato di me?
Con mio stupore non si mise a ridere. Invece mi aiutò ad alzarmi, tendendomi la sua mano. Mi tirò su in un attimo e per la troppa spinta atterrai sul suo petto. Rimase in piedi, come se non pesassi un grammo. Poco dopo mi prese i fianchi costringendomi così a guardarlo. I nostri sguardi si conficcarono l'uno nell'altro e arrossii violentemente “tutto bene?", mi chiese dolcemente. Per un attimo non ricordai neanche il mio nome. Quegli occhi! "sì, mi fa solo un po' male il coccige”. Mi sorrise e si allontanò, con mio grande dispiacere. "Beh ci conviene continuare a cercare”. Mi batteva forte il cuore. Così forte che pensavo di morire. 

Tornammo dagli altri che era ormai buio.
“Fatto qualche incontro particolare”? ci chiese Elena canzonando Bonnie. Lei la guardò fintamente offesa. 
“Niente da segnalare” dissi ridendo.

Andammo a dormire verso le due di notte. Bonnie mise a disposizione dei sacchi a pelo e ci sistemammo tutti davanti al camino acceso.  
Prima di dormire cercai Damon con lo sguardo. Dormivano già tutti, mentre lui fissava il soffitto. Chissà a cosa sta pensando mi domandai. Quasi mi avesse sentito si voltò verso di me. Non era mia intenzione farmi beccare accidenti. Con mia sorpresa mi sorrise e si voltò sul lato sinistro dandomi le spalle. Mi rilassai e mi girai dalla parte opposta verso il camino. Mi obbligai a calmare i miei soliti battiti accelerati e mi addormentai.
  
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