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Autore: Juliet8198    22/11/2019    3 recensioni
Dall'incontro con una misteriosa ragazza, le vite e i sogni di ogni componente del gruppo non furono più gli stessi. Quale origine hanno le sue misteriose e fortuite apparizioni? Quale segreto si nasconde dietro la serie di avvenimenti in cui vengono coinvolti?
Ognuno di loro dovrà, volente o nolente, affrontare la verità che si cela dietro il suo mistero e l'ombra dei loro demoni che ha liberato.
Storia presente anche su Wattpad al profilo @GiuliaRossi321
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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25 maggio 2020

H 8:24

 

Fuori dal finestrino, Yoongi poteva osservare le aree urbane sciogliersi velocemente a mano a mano che si avvicinavano alla loro destinazione e la natura divorava sempre di più edifici e asfalto. Dal centro di Seoul non era difficile raggiungere il parco di Bukhansan, benché fosse fra i più grandi della zona. Era sorto in mezzo alla modernità dell'uomo circondato da città come un'enorme cicatrice verde e questo lo rendeva tremendamente attraente agli occhi del ragazzo. Il pensiero di allontanarsi dal caos della capitale ed immergersi nel silenzio e nella quiete rasserenava il suo animo in maniera sorprendente. 

Stare in mezzo alle persone non era mai stato il suo forte. Era sempre stato convinto che il tempo passato da solo fosse molto più fruttuoso e molto meno stressante. Le cose erano un po' cambiate da quando aveva iniziato a vivere con gli altri ragazzi e aveva dovuto rinunciare alla sua privacy. Alla fine si era abituato ad averli sempre intorno e aveva iniziato a pensare che la loro assenza portava un silenzio troppo pesante perfino per lui. 

Nonostante ciò, c'era una parte di sé che ancora faticava a cambiare. Quella parte che in passato aveva divorato la sua mente e il suo cuore con l'ansia e la paura. Quella parte che era terrorizzata dalle persone. Gli impediva di guardarle negli occhi. Gli sussurrava i giudizi crudeli e impietosi nascosti dietro a quelli sguardi scrutatori. Lo risucchiava sempre più nel baratro della depressione. E per quanto lui cercasse di risalire in superficie e di comprimere quella parte di sé nell'angolo più remoto del suo inconscio, essa lo afferrava e lo trascinava sempre più in fondo. 

 

Ebbe un momento di spaesamento quando Hoseok gli toccò la spalla per attirare la sua attenzione. Era rimasto talmente assorto nei suoi pensieri che non si era accorto che erano già arrivati. Uscito dal fuoristrada, si stiracchiò le braccia prendendo una grande boccata d'aria e liberando uno sbadiglio. Insieme ai suoi compagni, fu condotto in un'area che stavano adibendo per farli sedere, in attesa che tutta la troupe di cameramen arrivasse e potesse prepararsi alle riprese di RUN BTS.

Non appena vide una sedia pieghevole, non esitò a sistemarcisi sopra stravaccandosi completamente. Accanto a lui presero posto Hoseok e Jimin, seguiti dal resto del gruppo che chiacchierava sommessamente. 

Fingendo di schiacciare un pisolino, Yoongi diede uno sguardo intorno a sé. Jin stava tormentando Jungkook per l'ennesima volta, il quale fingeva di fare il sostenuto ma poi si ritrovava a sorridere sotto i baffi. Da quando il maknae era tornato dall'ospedale, il più grande gli stava addosso costantemente, come una petulante madre apprensiva. In compenso, forse anche a causa di ciò, il più giovane non appariva più turbato da quello che era successo e sembrava aver ripreso la serenità di un tempo. Questo rasserenava un po' Yoongi. 

Dopo aver studiato per un po' i battibecchi tra Taehyung e Jimin, voltò lo sguardo verso la persona seduta accanto a sé, il cui volto era da un po' di tempo segnato da profonde occhiaie. Il ragazzo dovette ammettere a se stesso che ultimamente Hobi era troppo silenzioso perfino per i suoi gusti. Negli ultimi giorni poi sembrava perfino più carente di sonno. All'inizio non si era fatto tante domande, considerando il periodo stressante che stavano affrontando e dando la colpa alla pressione per le esibizioni che dovevano prepare per il muster. Ma col passare del tempo, iniziava a capire che qualcosa non andava. Considerando ciò, Yoongi si ripropose di cercare di parlare con l'amico non appena avrebbero avuto un momento da soli. A quel punto, decise che provare a dormire per davvero non sarebbe stata una così brutta idea, perciò chiuse gli occhi fino al momento in cui li chiamarono per iniziare le riprese. 

 

H 10:36

Il ragazzo ciondolava in mezzo agli alberi cercando di  scorgere intorno a sé qualche indizio. La caccia al tesoro non era certo fra le cose che adorava di più al mondo, sopratutto perché comportava un certo dispendio di energie fisiche, dettaglio decisamente rilevante per un bradipo come lui. Erano momenti come quelli che gli facevano rimpiangere nuovamente di non essere nato in forma di roccia. 

"Che malinconia."

Si ricordò a malincuore di avere ancora la GoPro in mano puntata verso di sé perciò iniziò a pensare ad alta voce descrivendo quello che aveva intenzione di fare. Il quale possibilmente includeva  trovare un modo per ostacolare Jungkook e impedirgli di vincere. 

Arrivato al centro di un'intersezione di sentieri, si guardò attorno. Notò in mezzo agli alberi una via che portava ad uno strapiombo. Non si trovava poi così in alto, ma la vista sembrava essere niente male. Incuriosito, cercò di avvicinarsi, quando sentì un fruscio accanto a sé. Improvvisamente, si trovò la strada sbarrata da una striscia di sicurezza e una persona con un gilet arancione fluorescente che la legava agli alberi ostruendo il passaggio. 

-Chiedo scusa, purtroppo dobbiamo chiudere questa sezione a causa di rischio di frane. La prego di prendere un'altra strada.- disse inchinandosi profondamente. 

Dalla voce Yoongi aveva potuto intuire che era una ragazza, ma a causa del berretto ben calato in testa che le nascondeva anche i capelli e dalla fretta con cui si era allontanata non era riuscito a scorgere altri dettagli. Un po' deluso, diede un'ultima occhiata oltre il nastro al panorama che faceva capolino dallo strapiombo. 

 

Hoseok era stanco, aveva sonno e sembrava che ogni parte di quella radura fosse progettata per irritarlo, dai fastidiosi insetti che gli volavano addosso ai rami spinosi degli alberi che lo frustavano in continuazione. Mentre la mancanza di riposo e l'irritazione gli irrigidivano i nervi, procedeva in silenzio in mezzo al sentiero dimenticandosi di rendere più intrattenente la ripresa per la telecamera. 

La monotonia del paesaggio lo stava portando in uno stato di ipnosi, quando il suo sguardo fu catturato da un guizzo di colore. Una persona, una ragazza, che indossava un gilet arancione fluorescente attraversò il suo campo visivo marciando velocemente attraverso la natura. Inizialmente Hoseok non vi fece molto caso, fino a quando non intravide i tratti di un viso occidentale e una ciocca di capelli rossi che era sfuggita al cappello che si era ben calata sul viso. Si paralizzò. Non sapeva cosa fare. Le sue gambe rimasero impiantate al suolo mentre una serie di immagini attraversava la sua memoria. La strada, la caffetteria, il magazzino....

Si ritrovò a correre nella direzione in cui si era diretta la ragazza senza rendersene conto. Dopo qualche secondo però, si guardò intorno e si accorse che l'aveva persa di vista. 

 

Il silenzio era talmente sublime da amplificare il paesaggio rendendolo ancora più vivo. La natura davanti a sé creava un mare verde, le cui onde si increspavano e si muovevano sinuosamente al comando del vento fino a infrangersi contro la città. 

La pace che lo aveva avvolto fu rotta da un'improvvisa e terribile sensazione alla bocca dello stomaco molto simile a quella che lo prendeva quando si trovava sulle montagne russe. Quando davanti agli occhi si trovò la roccia e sentì il braccio stritolato da un dolore lancinante realizzò la situazione. Alzando lo sguardo, per quanto riuscisse, vide una ragazza sdraiata sull'orlo dello strapiombo, con una mano ancorata alla roccia e l'altra protesa ad afferrarlo. I capelli rossi le erano caduti davanti al viso ma, nonostante ciò, Yoongi riuscì a scorgere un'espressione di angoscia nei suoi occhi, mentre tentava con tutte le sue forze di tenere la sua mano gridando a pieni polmoni per chiedere aiuto. 

Con un immenso sforzo, il ragazzo protese l'altra mano verso uno spuntone di roccia che però si era rivelato troppo lontano. Allora disperato agitò i piedi nel tentativo vano di trovare un appiglio. 

Sentiva la mano sudare e scivolare sempre di più dalla presa della ragazza, che gridava ancora più forte e conficcava le unghie nella sua carne nel tentativo di trattenerlo. Un centimetro alla volta, la loro pelle si allontanava lentamente ma inesorabilmente. 

Infine, la gravità lo attirò  a sé e il vuoto lo circondò con il suo angoscioso abbraccio. La caduta sembrò infinita. Quando arrivò l'impatto, aveva già chiuso gli occhi. Ci fu il dolore. E poi più nulla. 

 

 

 

DEAR FUTURE ARMY, 

Si, parlo ancora a voi che mi guardate dal futuro. Ho inventato questa ambientazione pensando ad un fantomatico episodio di RUN BTS e per questo vale lo stesso discorso che avevamo fatto nel primo capitolo. Ho ideato questo episodio perché mi serviva questa ambientazione perciò non ne abbiate a male se non rispecchia la realtà. Detto ciò, grazie della vostra pazienza e spero che la lettura vi piaccia. Tra poco si giungerà ad una svolta perciò tenetevi stretti ai sedili e allacciate le cinture di sicurezza.

Ps: l'immagine del capitolo non è del parco di Bukhansan, però mi piaceva perché rendeva abbastanza la scena.

   
 
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