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Autore: Juliet8198    29/11/2019    2 recensioni
Dall'incontro con una misteriosa ragazza, le vite e i sogni di ogni componente del gruppo non furono più gli stessi. Quale origine hanno le sue misteriose e fortuite apparizioni? Quale segreto si nasconde dietro la serie di avvenimenti in cui vengono coinvolti?
Ognuno di loro dovrà, volente o nolente, affrontare la verità che si cela dietro il suo mistero e l'ombra dei loro demoni che ha liberato.
Storia presente anche su Wattpad al profilo @GiuliaRossi321
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I rami degli alberi gli graffiavano le gambe mentre correva con tutte le sue forze. Il terreno cosparso di radici, sassi e arbusti rendeva la sua corsa incerta e zoppicante a tratti, ma non si fermò. Seguiva quella voce che urlava disperatamente aiuto. Ogni istante che perdeva guardandosi attorno in cerca della fonte accresceva l'apprensione nel suo cuore e l'adrenalina nelle sue vene, perciò ricominciava a correre. 

Le grida di aiuto si erano trasformate in un lungo e disperato urlo. Dopo di esso, ci fu il silenzio assoluto. 

Arrivato al centro di una radura, Hoseok vide da lontano una ragazza inginocchiata sul bordo di uno strapiombo. Corse verso di lei maldestramente, con le gambe stanche e i muscoli che bruciavano come carboni ardenti. 

La ragazza si voltò e ad ogni passo che lui faceva poteva notare sempre di più le lacrime che le rigavano il viso. 

-Che cosa è successo? Hai bisogno di aiuto?- le chiese continuando ad avvicinarsi. 

Lei non rispose. Rivolse gli occhi arrossati lontano dai suoi, riportandoli di fronte a sé. Allora fu la voce di Hoseok che iniziò a gridare vedendo il corpo della ragazza scivolare nello strapiombo, come se esso stesso l'avesse attirata a sé. 

Si protese in avanti, ma era troppo tardi. 

Afferrò soltanto l'aria.

 

Ingoiato nel baratro degli incubi che lo perseguitavano, il corpo di Hoseok ebbe uno spasmo facendolo contorcere nel letto, prima che la sua mente lo trascinasse in un nuovo scenario. 

 

Entrando nel magazzino dove si sarebbe tenuto il photoshoot, Hoseok sentì la voce di una ragazza.

-Voi non capite! Fatemi spiegare per favore! Sono in pericolo!-

Fece appena in tempo a voltare l'angolo del corridoio che stava percorrendo e vederla dibattersi stretta fra due guardie, che un suono di vetri rotti attirò la sua attenzione. 

La ragazza aveva smesso di muoversi e fissava qualcosa di fronte a sé con le pupille dilatate e la bocca contratta in un urlo mancato. Quando seguì i suoi occhi fino a ciò che stava osservando, una scossa elettrica gli percorse il corpo. 

C'era tanto sangue. Jimin piangeva e Jungkook gridava. E Taehyung stava affogando in un mare di sangue.

 

Hoseok voleva svegliarsi. Voleva disperatamente aprire gli occhi, ma il suo inconscio prese di nuovo il sopravvento, dissolvendo i volti dei suoi amici e trasformando l'ambiente. 

 

Cercando di tenersi vicino ai suoi compagni, venne condotto un po' dalla folla e un po' dalle guardie ad uscire velocemente dalla caffetteria. Da quando era suonato l'allarme antincendio la gente non faceva che spingere ed essere spinta, perché a quanto pare non si trattava della solita esercitazione. 

In mezzo a quella marea in concitazione, vide una ragazza avvolta in una giacca bordeaux risaltare come un'isola deserta in un immenso oceano a causa della sua immobilità. Se ne stava lì, ferma, a fissare ogni persona che le passava davanti e a scrutare in lungo e in largo con aria apprensiva. Quando posò gli occhi su Hoseok, si mise finalmente in movimento, ma non seguì la corrente. Invece, si diresse proprio da lui, contrastando la folla con lunghe falcate.

-Dov'è Jimin?- gli chiese improvvisamente lei. 

Il ragazzo fu inizialmente spiazzato dalla stranezza della domanda, posta da una completa estranea in una situazione così assurda. Poi realizzò effettivamente che il suo amico non era con loro in caffetteria. E  non era con loro neanche in quel momento. 

-Non lo so, penso che sia ancora in sala prove.- rispose allora, sentendo salire un moto di panico allo stomaco. 

La ragazza sembrò provare gli stessi sentimenti e ricominciò a scrutare la folla, prima di imboccare le scale che portavano ai piani superiori. 

-Ehi, ma dove vai?!- urlò vedendola salire due gradini alla volta.

Il panico gli salì alla gola e Hoseok tentò di ricacciarlo in giù deglutendo più volte. Poi, senza riflettere, seguì le gambe che lo portarono a sua volta verso le scale. Sentendo Jungkook che lo chiamava, gli disse di andare avanti e tornò a nuotare nel mare di persone fino a che non raggiunse la ringhiera, a cui si aggrappò come un salvagente. 

Ogni gradino era accompagnato da un battito del suo cuore, che risuonava nella sua gabbia toracica vuoto e funesto come un gigantesco gong.

 

Arrivato in cima si voltò in direzione della sala prove e vide la ragazza di prima attaccata alla maniglia della porta. Con un grido frustrato puntava i piedi a terra e tirava con tutte le sue forze. Quando si accorse delle urla che venivano dall'altro lato, Hoseok si trovò in un attimo accanto a lei. 

-Jimin! Jimin, mi senti?- 

Il ragazzo non fu in grado di capire la risposta ma riconobbe la voce del suo amico. Così si ritrovò a tirare con tutte le sue forze insieme alla ragazza. Lei aveva iniziato a tossire e le lacrime avevano preso a scendere sulle sue guance contratte. Anche lui si ritrovò in breve con gli occhi e la gola in fiamme, il petto scosso dagli spasmi della tosse. 

Quando sentirono il rumore metallico della maniglia che si rompeva, rimasero immobili. Lei infine si accasciò contro la porta, cercando di amalgamarsi con essa. Lui si ritrovò a fare lo stesso, stanco, impotente e disperato. 

Le grida di Jimin dall'altro lato della porta si erano interrotte. Hoseok si ritrovò il volto rigato di lacrime. Non poteva salvare il suo amico. Aveva sentito le sue grida e non riusciva a salvarlo. 

Guardando di fronte a sé vide le fiamme iniziare a divorare il corridoio come una bestia  affamata. La ragazza accanto a sé era svenuta a causa del fumo, stretta contro la porta con le mani piagate e sanguinanti avvolte attorno alle ginocchia. 

Hoseok valutò che avrebbe potuto ancora dare un senso alla sua esistenza, salvando almeno quella ragazza. Provò a prenderla fra le braccia e sollevarla ma, indebolito dallo sforzo e dal fumo, fu tradito dalle gambe tremanti che lo mandarono in ginocchio. Afferrò nuovamente il corpo inerme stringendolo di più a sé e fece un passo cercando di sollevarsi ma si ritrovò nuovamente a terra. 

Il fuoco avanzava inarrestabile, tagliandogli l'accesso alle scale e all'uscita d'emergenza. Non era riuscito a salvare il suo amico. Non era riuscito a salvare quella ragazza. Non era riuscito a salvare neppure se stesso. 

Osservando i capelli rossi della persona fra le sue braccia illuminarsi come le fiamme che li stavano accerchiando, Hoseok appoggiò la testa su quella di lei, scivolando in un dolce oblio che profumava di vaniglia.

 

 

26 maggio 2020

H 6:58

 

Hoseok si strofinò il viso fradicio di sudore e scalciò via il lenzuolo con le gambe doloranti. Una volta seduto, dovette aspettare qualche secondo che la testa smettesse di girare. Sentendo le tempie martellare ancora impietosamente, si diresse in bagno e si diede una rinfrescata. Per due volte immerse la faccia nell'acqua gelida strofinando poi energicamente con l'asciugamano per cancellare i segni residui del sonno tormentato. La sua vista fu invasa da tanti puntini bianchi ma la sua mente era tornata lucida e riesaminava freneticamente il viaggio che aveva percorso quella notte, ricordando solo alcuni dettagli. 

Una cosa però rimaneva ormai indelebile nella sua memoria. Il volto che lo perseguitava ogni notte da settimane. 

 

-Hai una faccia che fa paura.- 

-Che?- 

Hoseok aveva risposto d'istinto al "delicato" complimento di Yoongi con un tono irritato. Subito dopo, si rese conto che lo hyung stava cercando a modo suo di capire come stava e cercò di rilassarsi.

-Scusa, non ho dormito molto bene.- disse tornando a mangiare la sua colazione. 

-È dall'inizio del mese che ti svegli in queste condizioni e dici di non aver dormito bene.-

Il più grande fece una pausa facendo schioccare la lingua. 

-Se c'è qualcosa che non va, sappi che ti ascolto.- aggiunse infine senza distogliere lo sguardo dal piatto. 

Hoseok rimase un po' sorpreso da quell'improvvisa apertura. Solitamente Yoongi non iniziava spontaneamente quel genere di conversazioni, perciò il ragazzo apprezzò lo sforzo con un sorriso. 

-Grazie hyung.-

 

L'idea di Yoongi per aiutarlo a dormire meglio sarebbe stata fondamentalmente buona, se non gli fosse un po' sfuggita di mano la situazione. Iniziarono entrambi a rimpiangere di aver chiesto al resto del gruppo di unirsi alla serata soju quando si erano ritrovati Jungkook sul tavolo intento a twerkare energicamente, Namjoon che cantava a squarciagola una canzone strappalacrime con tutto il sentimento e il falsetto di cui era capace e Jimin che piangeva in un angolo appeso a Taehyung mentre continuava a ripetere piagnucolando "Vi voglio bene ragazzi!". 

Taehyung però rideva e guardava la stanza come se non fosse in mezzo ad un vero e proprio manicomio, ma fosse invece nel posto più bello sulla faccia della terra. Quando ebbe realizzato ciò, Hoseok si ritrovò a pensare che anche per lui forse non era così male. Allora, riscuotendosi dallo stato di silenziosa ipnosi in cui l'alcol normalmente lo trascinava, si alzò in piedi incurvando la bocca in un sorriso vero, come non ne faceva da tempo, e salì sul tavolo iniziando a ballare insieme a Jungkook. 

 

 

HELLO, IT'S ME

Scusate, l'unico motivo per cui scrivo questo spazio è che il capitolo è venuto diverso da come l'avevano studiato e non sono sicura che mi soddisfi pienamente. Sono contenta però della scena finale, volevo staccare un po' da tutta l'atmosfera pesante e divertirmi un po'. Se stavate pensando a quel bellissimo episodio di RUN BTS in vestiti vintage quando avete letto di Jungkook che twerkava beh... devo ammettere che ho pensato proprio a quello.

   
 
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