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Autore: TeamFreeWill    25/11/2019    5 recensioni
Prequel della mia long Perfect.
L'inizio dell'amore tra il principe Jared e il cameriere Jensen. Un amore talmente forte che nemmeno le differenze sociali può impedire di sbocciare. :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il principe e il cameriere: il filo rosso del destino'
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Stare lontani era sempre più difficile per i due amanti dopo quelle dolcissime coccole.
I due sentivano un vuoto e un peso al petto che veniva in parte lenito dai messaggi o dalle chiamate che si scambiavano ogni giorno e ad ogni ora, ormai.

“Buongiorno piccolo! Sai?, stanotte ti ho….sognato” fu il buongiorno che svegliò il moro quel sabato mattina.

“Buondì anche a te! Che coincidenza, pure io ti ho sognato Jensen!” digitò sorridendo di un sorriso ebete, il battito accelerato, le guance arrossate al ricordo dei sogni che aveva fatto anche lui, un desiderio incontrollato di fondersi con il suo ragazzo sempre più presente.

“Oddio! Ho voglia di vederti…pensi di farcela stasera? ”

“Si, Jensen. In serata abbiamo un cocktail dai Cortese ma non durerà molto...Comunque, sai che giorno è oggi?” chiese improvvisamente Jared, tirandosi su a sedere, i cuscini dietro la schiena.

Jensen sorrise, il cuore a mille, le mani tremanti, gli occhi chiusi così da essere investito dai ricordi.

“Certo! Come potrei scordare il giorno in cui ti ho conosciuto? Impossibile! Dio! Sono stati i mesi più belli della mia vita!” digitò in fretta.

Il biondo voleva baciarlo in quel momento e…Sì! Anche amarlo.

“Anche per me ,Jensen. Anche per me!....Oddio no! Devo lasciarti…mia madre mi sta ordinando letteralmente di alzarmi dal letto: giornata piena! Ciao Jensen!”

“Ciao, Jared” fu la risposta di Jensen a quel messaggio. Gli mancava di già il suo piccolo principe.

Stava per sdraiarsi sperando di sognarlo di nuovo quando sentì suonare il campanello alla porta.

“Arrivo!!” disse alzandosi e raggiungendo la porta d’ingresso in men che non si dica e rimanendo piacevolmente sconvolto dalla visita a sorpresa che i suoi zii e la sua cuginetta di dieci anni gli avevano fatto. Sarebbero rimasti li fino al pomeriggio poi sarebbero andati a trovare i genitori di Jensen.

Jensen non si annoiò per niente quel giorno. Anzi! Ebbe un bel da fare, specialmente con la sua dolcissima cuginetta!

Tutto al contrario di Jared , purtroppo.

Le ore, per lui, passavano lente, davvero lente e più di una volta fu richiamato dalla madre perché era troppo distratto. Il cipiglio severo rivolto al figlio ad ogni discreto richiamo.

“Jared! Concentrati! Non farmi fare figure con i giornalisti!” continuava a sibilare la regina Mary.

“Mamma…sono stanco….. per favore” mentì il figlio, la voglia di vedere Jensen incontrollabile.

“Zitto e fa’ le foto per la rivista. Poi c’è una riunione con l’ambasciatrice McNiven. Siamo in ritardo per colpa tua Jared!” lo sgridò la madre mentre Re John la guardava severo e poi , più amabile, posava lo sguardo sul figlio.

Lo osservò guardare l'orologio e poi il cellulare, un sorriso impercettibile e negli occhi una strana luce mentre rileggeva alcuni sms scambiati tra lui e il compagno.

In John la crescente curiosità di sapere da chi o da che cosa erano dovuti quei sorrisi accennati.
La madre, allontanatasi un attimo, non parve accorgersene mentre parlava con il fotografo.

Quel sospetto che aveva John da un po' di giorni divenne una certezza, una bellissima certezza all’ennesimo sorriso luminoso dell’amato figlio.

Verso le 18 finalmente Jared fu libero di ritornare nella sua stanza e quando riguardò il cellulare il suo cuore accelerò di colpo al messaggio dolcissimo che il suo compagno gli aveva inviato qualche secondo prima, un sorriso radioso sul viso.

“Piccolo…. Come è proceduta la tua giornata?”

“E' stata una lunga giornata d’incontri, riunioni, e incontri e riunioni. Dio! Insopportabili! Non finivano più! Tra tutte quelle facce e quelle voci, l'unico che volevo vedere eri tu. L'unica voce che volevo sentire era la tua voce…Ora devo sopportare ancora il cocktail con i Cortese…ma già so che sarà una tortura!” digitò sospirando.

“Jared! Tranquillo... poche ore ancora e poi staremo insieme di nuovo” fu la risposta che mandò al moro.

“Non vedo l’ora…Ma tu invece come l’hai passata?” chiese sorridendo.

“Molto bene! Sai? oggi sono venuti a trovarmi i miei zii e la mia cuginetta di 10 che mi ha costretto a vedere uno di quei film della Disney con principi e principesse. Il film era Rapunzel! Mi sei venuto in mente immediatamente!!”

“Perché sono il tuo principe?" digitò arrossendo.

“Certo che no! Per i capelli lunghi della protagonista!!!” e rise alla reazione del suo ragazzo.

“Scemo!” ma poi ne seguì un altro immediatamente, più serio. Frustrato. “O no che palle!...”
“Che succede?!”
Sua Maestà la Gran Madre..” ironizzò Jared. “…mi sta di nuovo chiamando…A stasera Jensen” e detto ciò corse verso il bagno per farsi una doccia veloce e prepararsi per quell’incontro voluto fortemente dalla madre.

Nessun scorta però li avrebbe accompagnati. Solo l’autista che sostituiva Jim che era dalla sorella.

Inutile dire che il tutto fu un’agonia. Ogni due per tre, il moro guardava l’orologio a pendolo appeso nella sala da pranzo, le lancette che si muovevano lente a scandire i minuti.

Non ce la faceva più. Più di una volta avrebbe voluto scappare da lì, ma non poteva. Guai ad andare contro le regole del galateo. Così sopportò stringendo i denti fin quando non tornarono a palazzo.

Il moro, non appena rientrarono a palazzo, disse che si ritirava nella sua stanza perché era stanco e aveva mal di testa e certo che non lo stessero osservando, corse su per le scale alla velocità della luce.
Finalmente avrebbe rivisto Jensen! Doveva solo aspettare che i genitori andassero a letto e ci fosse il cambio della guardia.

-In cucina intanto...-

"John mi sembra strano che abbia sempre mal di testa e che voglia sempre andare nella sua stanza. Ormai lo fa sempre più spesso e poi è sempre distratto. Non mi piace questa cosa, ci fa fare brutte figure. Come oggi, per esempio. Ho dovuto rimetterlo in riga un sacco di volte." disse la madre, bevendo un bicchiere di vino rosso.

"Mary, tu vedi sempre il lato negativo. Ma non hai notato che è anche felice ed euforico come non lo è mai stato?"

Mary negò. "Cosa credi che abbia?", lo sguardo impassibile, indifferente alla domanda che lei stessa aveva posto.

"E' innamorato, Mary. Non lo hai capito?”
“Cosa??!!”
“Già! Guarda spesso l’orologio, controlla i suoi messaggi, sorride quando li legge. Credo si veda con qualcuna di nascosto… E poi, a volte, quando sono sveglio, di sera tardi, sento dei passi in corridoio… "

“Oddio! Se fa queste cose allora lo è sul serio!!!" fece sorridendo soddisfatta, improvvisamente attenta e felice. "Credi che sia Ruby la fortunata?" volle azzardare, Mary, esultando mentalmente per quella notizia.

Nella sua mente si convinse che quell’indifferenza che il figlio aveva mostrato per la ragazza era invece un modo per non rendere il suo “innamoramento” già pubblico. Se così era, tutto procedeva perfettamente!

"Non ho visto molta sintonia tra loro stasera , però!” le fece notare John. “Comunque scoprirò chi è la fortunata perché voglio fare parte della felicità di mio figlio." fu la risposta del marito. Risposta che la spiazzò.

Mary tremò a quella prospettiva che non fosse Ruby. C’era troppo in ballo, ma doveva calmarsi. Sospirò mordendosi le labbra.

"Sciocchezze John. Sciocchezze e lo sai anche tu! Questa non è una favola dove esiste l’amore....In ogni caso se scopri chi è la..” il tono della voce irritato ”...fortunata, dopo che hai finito di giocare all'investigatore privato, fammi la cortesia di mettermi al corrente!" e andò verso la camera da letto.

John rimase in cucina per un po’, pensieroso, la birra stretta in mano, appoggiato al bancone.

Scosse la testa e si ritrovò a sorridere di cuore, poi finse di andare a dormire e non appena fu in camera, le sue luci spente, la porta socchiusa, sentì la porta del figlio aprirsi e poi vide Jared passare davanti alla camera da letto.

Nei movimenti del figlio attenzione e cautela. Il passo attento ed esperto di chi ormai sapeva come muoversi per non farsi scoprire.

John, a debita distanza lo seguì senza farsi scoprire.

Vide come il figlio aspettasse il cambio della guardia e poi, con un sorriso radioso e soddisfatto in viso, salisse sulla sua auto e poi sfrecciasse verso le campagne di Austin.

“Ma cosa .... ? Che ci fa in questa zona?” sussurrò confuso vedendo, alcuni metri più in là , Jared, parcheggiare davanti a quella che era una casa semplice, isolata, non lussuosa.

Un attimo dopo, Jared scese dall'auto e bussò frenetico alla porta di quella stessa casa, la porta che si apriva lasciandolo senza parole.

John, protetto dall'oscurità, strabuzzò gli occhi quando scorse la persona che stava facendo battere il cuore al suo amato figlio.

Dio! Era un ragazzo quello???!!

John lo riconobbe immediatamente. Era quel cameriere che li servì alla cena di gala e con cui, anche se non lo aveva mai detto, lo aveva visto parlare sulla grande balconata poco prima del discorso. Jared era rientrato dentro più sollevato e sicuro ed era per quel motivo che John aveva fissato con attenzione chi aveva causato quel cambiamento nel suo amato figlio.

“Oddio!” disse decisamente sorpreso.

Per un folle secondo ebbe l’istinto di scendere dall'auto e chiedere giustificazioni, ma poi...beh!!! poi non lo fece. Non poteva farlo e la più che giustificata sorpresa venne presto sopraffatta dalla felicità che sentì nascergli dentro.

Vide un tenero abbraccio tra i due ragazzi, vide il modo in cui il figlio veniva coccolato con un semplice tocco della mano, vide lo sguardo innamorato di chi amava suo figlio. Vide l'amore sul volto del figlio.

Capì di essere di fronte all'amore. Non a una cotta passeggera, ma all'amore vero. Quello che lui non aveva mai provato con Mary. E come poteva provarlo con un matrimonio combinato?

Sorrise, gli occhi lucidi verso i due giovani amanti che stavano entrando in casa, ignari di essere stati scoperti e quando fu certo che non potessero sentirlo , fece marcia indietro verso il palazzo reale per parlarne con Mary.





Note autrice
Grazie Lilyy per avermi segnalato gli errori di battitura che non avevo notato ^^
  
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