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Autore: Juliaw    25/11/2019    1 recensioni
Questa storia è una ripubblicazione di una delle mie vecchie fan fiction pubblicate nell'ormai lontano 2011. Chiamatela una seconda edizione se vi va lol. Con l'approccio imminente dell'ultima serie di questo meraviglioso show, ho pensato di editarla e ripubblicarla, magari ridandomi così l'ispirazione per un continuo! Basata sulla bellissima e leggendaria Season 5, questa FanFic contiene 19 capitoli, il piano è di pubblicarne uno o due se la storia è di vostro gradimento!
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Vidi l’alba, il chiarore del cielo portò con sé colori del tutto innaturali, come innaturale era quello che stava accadendo, sembrava che tutto si coordinava alla perfezione tranne io.
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Lucifero, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quinta stagione
Capitoli:
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Chapter 18 - Sam's Thoughts

                Come ci si dovrebbe sentire un uomo quando sa che la propria vita sta per volgere al termine? Suppongo che il mondo dovrebbe assumere un aspetto diverso, la vita un altro significato e possibilmente capirne il senso.
Per me la vita era la stessa, incasinata e stressante come sempre, non vedevo nulla di diverso, anche adesso che la morte bussava alla mia porta, però chissà, magari l’Inferno mi avrebbe schiarito le idee, mi avrebbe fatto vedere chiaro e allora inevitabilmente mi chiesi come sarebbe stato laggiù. Non volevo morire, insomma, chi è che desidera la propria morte? Ma dovevo farlo, farlo per un bene superiore, per salvare il mondo e la sua umanità, era più o meno quello che facevo ogni giorno, solo che questa volta il prezzo da pagare era la vita, la mia.
Il sangue demoniaco era ormai in me e circolava nelle mie vene facendomi sentire potente, potente come non mi sentivo da tempo, troppo tempo. Ero pronto a tutto, ma in realtà non sapevo se sarei riuscito a sopraffare Lucifero, una volta che avrebbe preso possesso del mio corpo, però dovevo almeno provarci. Non volevo ricaderci, non volevo che il sangue demoniaco diventasse nuovamente una parte indispensabile della mia vita, però non posso negare che il piacere che provavo nel berlo era indescrivibile, mi donava forza e seppure mi facesse sembrare un mostro, uno scherzo della natura agli occhi di molti, era bello potersi sentire pronto ad affrontare qualunque cosa, era bello scappare da me stesso, dal debole che ero, non ero il migliore dei cacciatori, non lo ero mai stato, ma ero tutto quello che avevamo.
Mentre cercavo di non pensare e concentrarmi solo ed unicamente su quel bastardo figlio di puttana che avrebbe posseduto il mio corpo, una cosa mi balenò in mente: Dean.
Sarebbe stato possibile sentire la sua mancanza laggiù? Sarebbe stato possibile vederlo felice? Sarebbe mai stato felice? Le mie supposizioni sull’Inferno erano assurde, ma avrei potuto non chiedermi come sarebbe stato?

Dean era mio fratello maggiore e seppure non sarei stato in grado di pensare a lui quando sarei caduto in quella maledetta gabbia, sentivo la sua mancanza adesso. Non volevo che mi guardasse con quegli occhi colmi di rabbia e frustrazione, non volevo farlo soffrire per me, ma non sapevo cos’altro fare, ero impotente davanti a così tanto potere, non potevo far altro che inginocchiarmi e accogliere quello che il destino aveva in serbo per me. Già, il destino, questa probabilmente era la prova che il destino non poteva essere cambiato, se era stato scritto che la mia vita doveva terminare nella gabbia di Lucifero come molti angeli e arcangeli sostenevano, allora i bastardi avevano ragione. Gli sforzi compiuti nel cercare di trovare un’altra soluzione erano stati, prevedibilmente, inutili. Se solo l’avessimo saputo. Se solo non fossimo stati così stupidi a credere alle macchiavelliche supposizioni sul destino e sul suo corso, forse avremo potuto evitare molte cose come la morte di Jo e Ellen per iniziare, ovviamente morte per mano nostra e nell’invano tentativo di cambiare il destino.
Che ingenui che siamo stati.

In realtà ero attaccato alla mia vita, non volevo morire e non potete certo biasimarmi per averci provato, insomma non volevo che finisse. Non volevo lasciare quello che rimaneva della mia famiglia, davvero, cosa sarebbe stato di Dean? Speravo che avrebbe intrapreso una vita normale come gli avevo detto, speravo che si sarebbe buttato tutta la storia del cacciatore alle spalle e che sarebbe riuscito a scappare da quella vita fatta di sofferenze.
Una volta Dean mi riferì che c’era effettivamente gente che bramava il nostro stile di vita, maledetti arcangeli che avevano reso la nostra vita pubblica al mondo, ah e dannazione a Chuck che aveva accolto la loro proposta e aveva iniziato a scrivere libri sulla vita dei Winchester in modo che il mondo sapesse, Supernatural li aveva intitolati, già, peccato che sarebbero rimasti semplicemente libri.
Era inutile, la vita di un cacciatore non può essere spiegata al mondo della normalità, anche se avessimo sventato l’Apocalisse, era tra di noi che rimanevamo eroi, non per il resto del mondo. Nessuno avrebbe saputo del mio sacrificio per salvare l’umanità, Chuck avrebbe potuto anche scriverlo, ma nessuno avrebbe mai pensato che quella fosse la realtà.
La nostra era una vita che aveva luogo in un mondo parallelo a quello della normalità, a quella normalità a cui ero tanto attaccato e che ormai avevo perso ogni speranza di farne parte.
E allora mi chiesi come sarebbe stato, se fossi diventato un avvocato e se avessi sposato Jessica, avrei davvero avuto quella vita normale che ero arrivato a desiderare tanto tormentosamente? Forse sì, forse no. Forse Jessica sarebbe morta comunque, il fottuto destino non potevo cambiarlo. Se solo Azazel non avesse fatto nessun tipo di patto con mia madre, se solo non fossi nato…
Allora mio padre sarebbe morto, e mia madre probabilmente destinata a cacciare mostri al posto dei suoi genitori, e allora no. Ero contento che almeno per un po’ i miei genitori avessero vissuto il Sogno Americano, avevano condotto un’esistenza normale ed erano perfino riusciti a far nascere due bambini, ovviamente però c’era comunque la fregatura, nella vita di un cacciatore c’è sempre la fregatura, ed è anche per questo che mi chiedevo se Dean fosse mai stato felice.
Non avevo mai conosciuto mia madre, e crederci o meno l’avevo vista solamente quando era poco più di una ragazzina nel passato, quando per un altro tentativo futile di fermare l’Apocalisse, Castiel ci aveva rimandati indietro per fermare Anna, l’angelo che voleva evitare la mia nascita in modo che non ci fosse stato più nessun tramite per Lucifero nel futuro. Insomma, era come sentirsi un danno per l’intera umanità ad un certo punto e forse fare quel sacrificio aveva dopotutto un senso.

Sapete quando si dice che quando si è sul punto di morire, si è capaci di vedere la propria vita scorrere davanti gli occhi? Bhe, anche se non ero proprio sull’orlo della mia vita, a me successe. E diavolo, non c’era un granché di bello da rivivere, però forse il solo avere la fortuna di avere mio fratello al mio fianco era abbastanza, e allora rividi i momenti passati con lui, quei momenti passati a guardare le stelle e quelli passati a litigare anche solo per quale musica dovevamo ascoltare in macchina, sarebbero stati quei momenti che mi sarebbero mancati, se fosse stato possibile.
Forse se solo mi fossi aggrappato a quei ricordi sarei riuscito a prendere di nuovo il controllo del mio corpo una volta che Lucifero l’avrebbe posseduto. I miei sentimenti e il mio forte legame con mio fratello sarebbero stati abbastanza forti da sopraffare il Diavolo? Probabilmente no, insomma chi è che crede a quelle stronzate?
Però la verità è che non avevo nient’altro in cui credere, quindi probabilmente c’avrei provato.



Talvolta è difficile da credere, ma anche un cacciatore era in fondo un essere umano e come tale, anche io ero programmato per provare emozioni e sentimenti, nonostante volessi reprimerli per sembrare forte, un duro, alla fine trovano sempre il modo di venire a galla e se non lo facevano, era come se un nodo attanagliasse la mia gola, impedendoti di parlare e pensare cose sensate, fin quando non permetti a quelle emozioni di liberarsi. Ma la verità era che non ero portato per fare il fidanzato, per prendermi cura di qualcuno al di fuori di me stesso, non ero tagliato per queste cose, non più almeno, però perché provavo un senso di pace e tranquillità quando quella ragazza mi era intorno? Anche quando ormai lei non era più il mio filo conduttore con il mondo esterno, perché dopotutto Julia non era molto diversa da me, per niente, appartenevamo allo stesso mondo di merda, anche adesso era per me quel rifugio sicuro in cui scappare quando proprio mi sentivo distrutto, a pezzi e senza speranze, lei c’era. E allora i rimorsi iniziarono a farsi strada in me.

Non era stato certo un modo molto carino di dirle addio, non era stato per niente un addio, non era stato nulla, ma non avrei mai potuto girarmi e andarle incontro per rimediare ai miei errori, non l’avrei rivista mai più e avrei portato i miei rimorsi all’Inferno, era questa la realtà. Chissà se c’era un girone dedicato a quelli come me, ma l’avrei scoperto presto.
Fu allora che mi chiesi per la prima volta come risultavo agli occhi di Julia.

Se mi vedeva come un mostro non la biasimavo, avevo bevuto il suo sangue, ero stato avvinghiato al suo braccio come un maledetto vampiro, quale persona normale fa una cosa del genere? Ma forse avrei dovuto semplicemente accettare il fatto che la parola normale non fa parte della mia vita o di qualunque altro cacciatore, allora forse sarebbe stato più facile. Se quello che provavo dentro di me era amore, non lo sapevo, non avevo provato nulla del genere con nessuna delle mie storie da una notte e via, nessuna di quelle donne con cui ero stato aveva la capacità di strapparmi dalla realtà e trasportarmi in un mondo migliore, farmi sentire bene…farmi sentire un uomo, anche se solo per una notte, una mezz’ora o un minuto, le ero riconoscente. Forse era un modo egoistico di pensare, ma non avrei saputo spiegarlo altrimenti.
Una parte di me voleva voltare la testa e scambiare con lei un ultimo sguardo, tentare di farle capire che per me lei non era una qualunque, solo una vittima da portare in salvo, era molto di più. Forse non l’avrebbe mai saputo perché il mio ego mi impediva di tornare da lei, la mia missione per il bene superiore aveva la precedenza. Mi chiesi allora se un uomo davvero innamorato l’avrebbe mai fatto se fosse stato nella mia stessa situazione, ma maledizione, non ricordavo cosa voleva dire essere innamorato, l’unica ragazza che mi aveva fatto sentire in quel modo era Jessica, ma quello fu molto tempo fa, la mia vita era cambiata radicalmente dalla sua morte, i mostri erano diventati il centro di essa e salvare il mondo lo scopo principale, il destino era stato crudele con me, ma probabilmente se fosse stato diverso, neanche mi sarebbe piaciuto, dopotutto un uomo è anche programmato per non accontentarsi mai, volere sempre il meglio e volere sempre di più erano più o meno alla base di qualunque essere umano.
Per un momento desiderai di essere freddo come la pietra, in quel modo non avrei provato nulla, la paura della morte e i miei sentimenti confusi, sarebbero scivolati giù sulla mia pelle come la pioggia fa con le pietre, ma ovviamente quella fantasia non si sarebbe avverata mai.

Era arrivato il momento di andare, il sangue demoniaco stava facendo il suo corso nelle mie vene e il potere era dentro di me e pronto per essere sprigionato, pronto per accogliere quel figlio di puttana.
Mi avviai, con al mio fianco Dean, verso il grande edificio che c’era di fronte per sfidare chiunque ci fosse al suo interno, per annunciarci insomma, quando improvvisamente la voce di Julia che risuonò forte nel silenzio tanto da vibrare lungo la mia spina dorsale, mi scosse, chiamava il mio nome, così mi voltai e fui in grado di colmare quel mio desiderio di guardare il suo viso ancora una volta, l’ultima.
   
 
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