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Autore: _Almach_    25/11/2019    3 recensioni
{WangXian - Au Mulan}
Yueling cade sotto l'attacco dei burattini d'ombra, il cui mandante risulta sconosciuto. L'Imperatore manda a chiamare i figli delle nobili famiglie dei Clan più importanti affinché vengano addestrati per sventare la comune minaccia.
Wei Wuxian è di umili origini, non può prendere parte alla spedizione, ma non può accettare che Jiang Cheng rischi la vita.
Riuscirà ad infiltrarsi al campo d'addestramento per tenere d'occhio il fratello adottivo?
Soprattutto... riuscirà a mantenere la sua identità celata senza farsi scoprire?
Genere: Angst, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jiang Wanyin/Jiang Cheng, Lan Wangji/Lan Zhan, Lan XiChen/Lan Huan, Wei Ying/Wei WuXian
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Violenza
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Liyang

Una sensazione di benessere avvolse le membra di Wei Wuxian nel momento in cui mise piede a Liyang. Senso di vittoria, un fargli capire che ce l’aveva fatta ad arrivare fino a lì e doveva fare il possibile per non farsi scoprire e portare il suo obiettivo fino alla fine. In particolare, doveva fare attenzione a non perdere mai la concentrazione sugli incantesimi che aveva lanciato su sé stesso; erano delle piccolezze ma, non essendo abituato a tenerli attivi per un periodo di tempo imprecisato, non sapeva fin dove si sarebbe potuto spingere anche durante gli allenamenti veri e propri. Per Wei Wuxian tutto questo rappresentava un’incognita non indifferente da gestire, ma l’idea era stata solo e unicamente sua e di conseguenza non aveva proprio il diritto di lamentarsi in merito. Prima di partire aveva fatto una lunga chiacchierata con Mo Xuanyu in cui si era fatto spiegare alla perfezione ogni minima sfumatura del suo carattere in modo da sapere come recitare. Era veritiero il fatto che con i suoi fratelli, o fratellastri, non si era frequentato poi chissà quanto prima dell’attacco e della successiva convocazione, ma stava già rischiando abbastanza e voleva evitare di far nascere anche solo il minimo sospetto. Mancava solamente meno di mezz'ora all'ora prefissata per il ritrovo al campo di addestramento e Wei Ying era talmente vicino che già poteva sentire una certa ansia attanagliargli lo stomaco. Liyang non era tanto grande, sapeva di doversi recare nei pressi della sua foresta con un grande lago a fare da cornice e, alzando lo sguardo poteva giù notare dei fumi alzarsi verso il cielo chiaro ma grigio al tempo stesso. Qualcuno era già lì, probabilmente mancava solo lui è questo lo portò automaticamente ad accelerare il passo. Eppure, strano che nessuno del nobile Clan di Lanling si era messo sulle tracce di Mo Xuanyu, contava davvero così poco per loro? Oppure era stato talmente bravo da non rendere nota la sua assenza? Qualunque fosse la spiegazione l’avrebbe capito a breve. Per il momento, bisognava semplicemente avanzare.

Bastò far vedere la lettera di convocazione a uno dei due soldati posti all’ingresso per poter entrare all’interno del campo. L’area utilizzata era decisamente molto grande, e nella parte destra si potevano intravedere una serie di tende messe su di più fila tutte del medesimo colore, nonostante fossero presenti delle piccole bandierine che emergevano dal terreno con sopra disegnato i vari simboli dei clan che erano stati chiamati a prendere parte a questa sorta di guerra con un nemico alquanto ignoto e di cui non si conoscevano le reali fattezze. Wei Wuxian si lasciò sfuggire un sospiro mentre camminava verso un punto imprecisato del terreno ma tenendo un passo dritto e senza variazioni particolari. Il suo sguardo si spostava da destra a sinistra come se stesse cercando qualcosa, o per meglio dire qualcuno, anche se in modo circospetto per non far sorgere possibili domande negli altri uomini per essere si stavano facendo i fatti loro senza pensare alla sua presenza. All’interno del suo petto il cuore mancò un mezzo battito quando, non molto lontano da sé vide la figura che tanto bramava di vedere: Jiang Cheng!
Stava parlando con un ragazzo dall’aria spaventata, la cui divisa variava dal grigio e dal verde e che stringeva tra le mani un fan1 con un nervosismo piuttosto evidente. Il tenere lo sguardo fisso sul fratello adottivo fu un errore abbastanza grossolano, ma non perché lui se ne accorse ma perché per finì per sbattere contro qualcuno. La botta lo sbalzò di qualche passo indietro e lo fece destare dal suo momento di distrazione anche grazie all’espressione piuttosto colorita e un rumore di un qualcosa che rimbalzò sul terreno impolverato. Abbassando lo sguardo, Wei Wuxian si accorse che era un panino al vapore ripieno di carne con il segno evidente di un morso.

«Idiota! Dove cazzo stavi guardando eh!?»

Nel sentire questa espressione a dir poco sboccata, Wei Wuxian alzò finalmente lo sguardo sul suo misterioso interlocutore. A livello anagrafico doveva essere più grande di lui di qualche anno, complice anche il fatto che lo superasse di qualche testa in altezza. Il suo volto era caratterizzato da uno sguardo scuro e tagliente; i capelli prevalentemente corti sul castano chiaro, forse un po' unti, ad eccezione di due ciuffi più lunghi che partivano dall'attaccatura delle orecchie. Le sue vesti erano prevalentemente bianche con dei dettagli rossi su più punti che richiamavano delle fiamme, aperte sul davanti per mostrare, con un certo orgoglio, il tatuaggio a forma di sole. Accanto a lui c’era probabilmente il fratello maggiore a cui Wei Wuxian non prestò eccessivamente attenzione, ma notò semplicemente gli occhi scuri come il primo e i capelli un po' più lunghi. Ecco, il finto Mo Xuanyu voleva evitare fin da subito una situazione del genere, sperava di rimanere in una sorta di limbo anonimo per i primi giorni e invece… probabilmente la stella che aveva guidato la sua nascita era molto pigra, non disponeva di molta fortuna ultimamente. Buona parte degli occhi dei presenti erano puntati su di loro, compresi quelli di Jiang Cheng, doveva fare qualcosa per togliersi questo impiccio di torno quanto prima, consapevole anche che non poteva rispondere a tono come solo lui sapeva fare.

«Ah… mi dispiace, mi dispiace eheh. Ma perché mangiare in mezzo alla strada con tutto lo spazio a disposizione?»

«Come!? Dovrei dare conto a te di dove cazzo voglio mangiare!?»

«Eh? Nono, figurati. Ecco, mi dispiace.»

Wei Wuxian sapeva di star rischiando ma fece la prima cosa che gli passò per la testa ovvero, abbassarsi quanto bastasse per prendere il panino da terra, soffiarci sopra con fare sbrigativo e porgerlo al suo vecchio proprietario il quale, gli rivolse uno sguardo furioso accompagnato da uno schiaffo abbastanza violento contro la mano di Wei Ying che fece volare il panino a qualche metro di distanza. Sentì i muscoli del braccio intorpidirsi per qualche secondo, oltre che la mancina pulsare dal dolore. Era stata veramente una delle botte più forti mai ricevute negli ultimi anni.

«Sei stupido!? Credi davvero che io possa mangiare un qualcosa caduto per terra? Hai idea di chi io sia!?»

«Ecco, veramente… no!»

«Tu! Brutto piccolo figlio di put…»

«Su Wen Chao, vedi di darti una calmata!»

Prima ancora che tale Wen Chao potesse finire la sua frase, il cui contenuto era abbastanza intuibile, e afferrare la veste di Wei Wuxian per strattonarlo, una voce calma e tranquilla lo fece desistere. Probabilmente era la calma prima di un nuovo scoppio di tempesta. Fatto sta che, Wei Ying voltò lo sguardo verso la direzione da dove era giunta la voce notando solo in quel momento una figura in avvicinamento, una figura che aveva addosso la sua stessa divisa gialla e bianca con il simbolo della peonia che si intravedeva sul petto tramite una fessura lasciata scoperta dalla veste, oltre che una un po' più grande cucita proprio al centro del vestiario. Lo sguardo era piuttosto gentile e gli occhi di un bellissimo colore verde ambrato, e al centro, tra le sopracciglia, spiccava il tipico marchio vermiglio che caratterizzava tutti gli appartenenti al nobile clan di Lanling. I capelli sul castano chiaro erano piuttosto lunghi e lisci, ad una prima occhiata sembravano anche piuttosto morbidi e setosi e, sopra la capigliatura svettava la presenza di un cappello marrone con dei dettagli dorati. A giudicare dall'aspetto, e seguendo anche le descrizioni fatte da Mo Xuanyu, doveva trattarsi di Jin Guangyao.

«Xuanyu, stai bene?»

Mentre lo chiedeva, Jin Guangyao si affiancò a lui posando una mano sulla sua testa accarezzandola in modo amorevole. Nonostante la differenza di altezza, si comportava come un perfetto fratello maggiore giunto a protezione di quello più piccolo e fragile.

«Yao-gege… si, sto bene, grazie a te.»

Wei Wuxian gli rivolse un sorriso, non considerando più Wen Chao che stava ancora fumando dalla rabbia, probabilmente nella sua setta erano abituati a trattarlo con il massimo riguardo e con tutti gli onori del caso e di conseguenza non aveva ancora finito con loro. Tutto questo, sotto il vigile sguardo del fratello che, da quando era iniziata questa sorta di discussione, non aveva ancora proferito parola limitandosi a stare immobile e con le braccia incrociate al petto.

«Ho capito! Mo Xuanyu e Meng Yao. Jin Guangshan deve essere proprio disperato per riconoscere due sporchi figli di prostitute di basso borgo.»

Nel sentire queste parole, le sopracciglia di Wei Wuxian si aggrottarono in maniera nervosa e il sangue cominciò a ribollirli nelle vene. Se c’era una cosa che proprio non sopportava era proprio questo tipo di atteggiamento dalle cosiddette classe agiata nei confronti di chi ritenevano più debole. Lui lo sapeva bene essendo figlio di un servo e avendo sentito questo genere di discriminazione per buona parte di vita da Madam Yu. Eppure, non poteva passarci sopra, perché se l’onore per la famiglia era importante, quello per sé stessi lo era ancora di più. Abbandonò il fianco di Jin Guangyao per incamminarsi in avanti e fermarsi a qualche centimetro di distanza dal corpo di Wen Chao.

«Per te siamo Jin Guangyao e Jin Xuanyu! E dell’origine delle nostri madri, direi che non sono cazzi tuoi!»

Questa sua affermazione provocò sguaiate risate nella figura di Wen Chao il quale, tinse ancora di più il suo sguardo di pura e semplice cattiveria. Era il tipico sguardo del predatore che aveva appena trovato la preda perfetta con cui giocare, o uccidere subito per soddisfare il senso di fame.

«Ohoh, il gattino ha tirato fuori gli artigli. Avrete anche acquisito un nuovo cognome, ma rimanete degli scarti di basso rango, delle pedine sacrificabili di cui nessuno importa.»

«A me sembra di vedere un altro tipo di scarto, e non siamo di certo noi.»

Quella risposta così sgarbata, ma al tempo stesso veritiera, fece scattare qualcosa nella mente di Wen Chao il quale mise in automatico la mano sull’elsa della spada, ma prima che fosse in grado di tirarla fuori per metà, un'altra lama entrò nel suo campo visivo dividendo i protagonisti di quella discussione piuttosto accesa. Wei Wuxian sussultò, era stata una cosa talmente repentina che non aveva avuto il tempo nemmeno di accorgersene. Voltò lo sguardo sul proprietario della spada, notando come prima cosa la divisa bianca e il tatuaggio di un motivo a nuvola visibile in una parte del petto. Una lunga cascata d'ebano ad incorniciargli il volto e un pallido sguardo di giada li stava osservando con rigida severità. Sembrava una sorta di angelo etereo sceso sulla terra appositamente per punire i due peccatori, un muoversi talmente silenzioso da non essere udito.

«Torna al tuo posto!»

Freddo era il tono che rivolse a Wen Chao, ma che sortì l'effetto desiderato: rinfoderò quel poco di spada che aveva tirato fuori per poi allontanarsi con un ringhio sommesso insieme al fratello. Con un gesto elegante del polso anche l'uomo vestito di bianco rinfoderò la sua spada, e Wei Wuxian poté giurare di aver sentito una sorta di brezza gelida provenire da quell’arma. Alzò il volto notando solo in quel momento che il più alto lo stava osservando, uno specchiarsi nello sguardo dell'altro.

«Anche voi!»

Queste fredde parole giunsero dopo qualche istante e fecero rimestare Wei Wuxian dalla sorta di tepore in cui era entrato nell'osservare quegli occhi ambrati. Si limitò ad annuire tornando indietro di qualche passo per affiancare Jin Guangyao il quale si inchinò verso l'uomo in bianco come in segno di scuse. Picchiettò sulla spalla di Wei Ying come per invitarlo a seguirlo verso le tende destinate al Clan Jin di Lanling.

Mancavano pochi minuti alla prima riunione collettiva eppure, si sentì già sfinito. Non aveva idea se era per la discussione o per quello sguardo tanto freddo quanto penetrante.



Angolo Autrice

Fan: ventaglio

Ohh eccomi tornata con un nuovo aggiornamento. Sono particolarmente felice di pubblicare oggi, sapete perchè? Mulan compie ben 21 anni e considerando che è il cartone da cui è tratta questa ff lo considero come una sorta di regalo di compleanno ** <3
Ma torniamo al capitolo... è particolare questo arrivo al campo per Wei Wuxian, e direi molto faticoso sotto molti punti di vista (e ancora non siamo ancora entrati nel vivo della storia). Prima di iniziare la stesura della ff mi sono ritrovata a pensare chi abbinare dei personaggi di MDZS con quelli di Mulan, cosa che sono riuscita per qualcuno mentre per altri no. Poi ho iniziato questo capitolo e ho pensato che parte del carattere di Yao si sposasse con Wen Chao, e detto fatto.
Sinceramente? Non volevo inserirlo, ne lui e ne il fratello e del Clan Wen volevo tenere solo Wen Ning, che vedremo più avanti in un ruolo diverso da quello di tutti gli altri (spoiler xD) ma oh mi chiamava e spero di ucciederlo male *coff*
Spero di essere riuscita a entrare bene nel suo livello di cattiveria... a me Wen Chao non piace proprio ed è stato sfiancante usare determinate parole, ma al tempo stesso anche divertente.
Inoltre, qui abbiamo anche la comparsa di Jin GuangYao (tesoro mio <3 ) e alla fine ha fatto la sua magica apparizione Lan Wangji.
Non si sono parlati, si sono detti poco e niente ma quello sguardo mi ha fatto fremere abbastabza *ç*
Bon, credo di aver parlato abbastanza. Vi lascio qui <3 Al prossimo capitolo :3
   
 
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