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Autore: Aqua Keta    28/11/2019    5 recensioni
Forse il destino è già scritto ma con ostinazione e coraggio lo si può cambiare e tornare a vita nuova. Esiste un tempo per soffrire ma esiste anche un tempo per la ricompensa della gioia
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Marie Beatrice era ferma di fronte a lui, una mano appoggiata alla porta della stalla, i capelli sciolti scivolavano morbidi sulla vestaglia allacciata sui fianchi.
“Devo uscire!” – rispose passandole accanto tenendo Alexander per le briglie.
Lei non si mosse – “ …ti prego…non farla soffrire…è troppo fragile in questo momento”.
Si voltò guardandola girata di spalle –“ …non potrei mai”
“Eppure lo hai fatto…con lei”- fu pronta a controbattere facendo riferimento a Leah pur non conoscendola ma cosciente della sua esistenza.
“Abbiamo sofferto troppo entrambi…non credi che forse ci meritiamo un po’ di felicità? “
Si girò.  Voleva un gran bene ad André.  Lo aveva da sempre considerato come un fratello.
Lui dal suo canto al cospetto del Genere l’aveva sempre trattata secondo “le regole” ma in quella che poteva definirsi “intimità “ era la sorella mai avuta.
“Le tue parole mi feriscono…non mi conosci forse abbastanza?”
Beatrice gli prese le mani –“ Perdonami…ti ho mancato di rispetto…non ho mai avuto dubbi sulla tua sincerità  e lealtà. ..ma Oscar è mia sorella…”
I suoi occhi lucidi  lo commossero –“ Amo tua sorella…da sempre….se avessi voluto le occasioni non mi sarebbero mancate…”
Sorrise e abbassò  gli occhi - “…certo”.
Montò su Alexander –“Stai serena Beatrice”- e si allontanò. 
Lei rientrò in casa. A metà scala incrociò  Oscar.
“André?” 

“Si, un momento…arrivo”- Diane si asciugò le mani e aprì la porta  -“ André….che bella sorpresa!...avanti, accomodati”
Entrato rimase stupito –“ Pierre..!?”
Lui alzatosi allungò la mano –“ Ciao André “
Guardò una frazione di secondo la ragazza che arrossì leggermente.
In quell’istante Alain si presentò  nella stanza stiracchiandosi e sbadigliando.
“Ehi bel moretto, buongiorno…a che devo la tua visita così  di buon mattino?”- diede un bacio alla sorella e una pacca sulla spalla a Pierre –“…ti sei comportato bene?”
Il giovane rise –“ Devo…o con te rischio di trovarmi braccia e gambe spezzate!”
“Bravo…hai compreso perfettamente le leggi di questa casa”- scoppiò in una fragorosa risata.
“Siedi bel moretto” – invitò André. 
“Perdonami…ma avrei necessità  di parlarti in privato “
Diane verso due tazze di caffè. 
“Vieni  ci mettiamo di là “- si accomodarono nella stanza accanto. Chiuse la porta sorseggiando il caffè.  
“…non sapevo di Pierre …”- André era sbalordito.
“Ha conosciuto mia sorella al mercato rionale e ha cominciato a venirla a trovare tutti i giorni sostando sulla porta. L’ho fatto entrare l’altra sera quando pioveva. ..ma li tengo sottocchio…”- sghignazzò riponendo la tazza –“ Allora? “
André non seppe da che parte cominciare.
“Mi devi forse ….beh…insomma…Leah…”- comprese il disagio dell’amico -“….non devi raccontarmi i particolari di quello che avete fatto…”
“Ieri sera Oscar ha confessato di amarmi…”
Alain rimase esterrefatto. Non poteva credere alle sue orecchie. Colei che riteneva una donna senza sentimenti si era dichiarata.
“..che dire?...amico mio hai la gran fortuna di essere molto ricercato dalle donne!” – cercò  di stemperare la tensione.
Sospirò –“Credimi se ti dico che nonostante fossi quasi certo dei suoi sentimenti…fatico a rendermene conto…” 
Accennò ad un sorriso –“ Quanto sei felice?”
Gli si illuminarono gli occhi –“ Nemmeno puoi immaginare “
Gli posò una mano sulla spalla –“ Sono immensamente contento per voi”- con un ultimo sorso vuoto la tazza –“ …e la bella rossa?”
“Sono venuto giusto per questo”
Alain si fece serio.
“Leah ed io ci siamo chiariti….le voglio molto bene…ora Oscar ed io partiremo per la Bretagna”
“…siamo già sulla soglia di una chiesa?”- ridacchiò’.
“…no Alain…sono certo che sarà lei stasera a dirvelo….preferisco non anticipare nulla”
Comprese che la motivazione doveva essere molto più  seria.
“Vorrei chiederti un favore…”
“Sono tutto orecchie”
“…Leah è  sola….ho paura che possa capitarle qualcosa”
“Ehi amico,  puoi contare su di me. Parti tranquillo. Vorrà  dire che sarà  come controllare due Diane”- scoppiò  in una risata.
André  riuscì finalmente a mettersi il cuore in pace –“ te ne sono infinitamente grato”
“Bel moretto …la lista oramai è  lunga. Ma sei il mio migliore amico e non potrei mai rifiutarmi”- continuò a ridere.
Tornarono nell’altra stanza da Diane e Pierre.
“Voi due…comportatevi bene, soprattutto tu” – puntò il dito verso il giovane.
“Senti André,  Bernard mi ha anticipato che stasera ci sarà gente nuova all’incontro”
“Speriamo a questo punto di riuscire a sederci tutti”
“A Du Bois ho chiesto di tenerci un bel tavolo grande ben in disparte”
“Allora ci si vede stasera…e grazie”
“Figurati”
Salutò anche Diane e Pierre –“ Complimenti ragazzi!”- gli venne naturale dire.
Lei chinò il viso un po’  in imbarazzo mentre lui gli fece un cenno con la mano.

Beatrice prese sottobraccio Oscar.
“Buongiorno mia cara sorella, ben alzata”
“Hai visto André? “- le era dispiaciuto svegliarsi e non trovarlo più  accanto.
“Sarà sicuramente alle scuderie ad accudire i cavalli” – la distrasse –“ tu ed io questa mattina abbiamo diverse cosette di cui occuparci “- la spinse forzatamente su per le scale.
“Ma devo ancora fare colazione! “- si lamentò frastornata.
“Nanny sarà così  gentile di portarla di sopra”- disse ad alta voce affinché la donna sentisse.
“Certo bambine,  provvedo subito”- rispose dalla cucina.
Raggiunta la camera di Oscar, Beatrice sbirciò nell’armadio della sorella.
“Non ci siamo” – Scosse la testa “- Credo che qui ci sia bisogno di dare una svecchiatina al guardaroba”
La prese per mano e la condusse nella sua stanza.
“Domani sera sarà il caso di indossare qualcosa di femminile”
Lei sgranò  gli occhi –“ Non se ne parla assolutamente. Ma stiamo scherzando?!” – e fece per andarsene.
Ma Beatrice prontamente la tirò per la camicia –“ Ferma qui…brutto maschiaccio che non sei altro…adesso ti sistemo io”.
Prendendola energicamente le sfilò camicia e pantaloni mentre lei si dimenava disperatamente.
La sedette con la forza sulla poltroncina e tra spazzola e fermagli le acconciò i capelli.
Le fece indossare della raffinatissima biancheria intima, poi prese dal suo guardaroba un abito grigio con ricami argentati dritto, le spalline sottili. Nessun antipatico corpetto.
Al termine, esausta ma soddisfatta per il lavoro si lasciò  cadere sul letto.
“…e adesso dimmi se non è tutta un’altra cosa” – fece un lungo sospiro.
Oscar apri l’anta dell’armadio e si guardò allo specchio. 
Rimase senza parole: l’immagine riflessa era quella di una splendida donna di un’eleganza sorprendente ma semplice.
L’abito scendeva morbido sui fianchi mettendo in risalto tutta la sua grazia.
Nemmeno quella sera in cui Nanny l’aveva obbligata a sofferenza con il bustino e quant’altro per il fatidico ballo eguagliava quello che con fatica era riuscita a fare Beatrice. 
“Che ne dici? “
Oscar aveva gli occhi lucidi : quella era lei!
“E ora qualche nozione di femminilità…poi…beh si aprirà un mondo fantastico…che ti sta solo aspettando”- le si accostò con malizia –“ Immagina André. ..”
Ascoltò in silenzio le fantasie di sua sorella.
“…le sue mani sulle tue spalle…”- l’accarezzò –“ …scendono lungo le braccia…sui fianchi…”
Un brivido l’attraversò pensando a lui.
“…scendono , lente. ..ti desiderano…”
“Beatrice, ti prego!”- avvampò imbarazzata. Sedette nuovamente sulla poltroncina.
Pensò  che in fondo non si sentiva goffa come in precedenza.
Beatrice si avvicinò con la bocca al suo orecchio mentre con una mano le dava un leggero velo di colore alle labbra –“ Più  una donna è  femminile…più farà impazzire il suo uomo. ..”
Sua sorella era indubbiamente incredibile nel riuscire con le parole ad ammaliarla. 
“…guarda quanto sei bella…prima o poi sarai alla resa dei conti…perderai la testa….ed anche il tuo candore…ma con l’uomo giusto…gli regalerai la tua purezza …ed lui ti porterà oltre le porte del piacere più intenso…poi non ne potrai più fare a meno...”
Lei fece un lungo sospiro.
“…non avere paura...lui saprà come guidarti…seguì l’istinto del tuo cuore…non provare imbarazzo…qualsiasi cosa farai non potrai che compiacerlo …”
“Beatrice….ma….la prima volta? “
Lei sorrise con malizia –“ Mi saprai dire…anche se io te lo leggerò negli occhi prima “- le diede un’ultima sistemata ai capelli -“…e se vorrai saperne di più su cosa si può fare ad un uomo o ottenere da lui sotto le lenzuola sarò ben lieta di …illuminare il tuo cammino”- le sorrise stuzzicandola.
Lei arrossì  terribilmente per l’ennesima volta. Si chiese se fosse capitato….se mai André ….come sarebbe stato…..
Qualcuno bussò alla porta. 
Beatrice aprì facendo attenzione che non si potesse vedere all’interno della camera.
“La colazione”- Nanny tentò  di entrare.
“Grazie, ci penso io”- le prese il vassoio e fece per richiudere.
“Volevo comunicarvi che è arrivata la ragazza ma… “
“Avvisa nostra madre e falla accomodare. Scendiamo fra qualche minuto “
“…si…ma volevo dire che…”
“…Nanny….arriviamo….lasciaci qualche minuto”
Nanny si arrese e fece come le aveva detto la giovane.
Beatrice richiuse la porta e si volse a guardare sua sorella per l’ennesima volta.
“Quanto sei bella…..non vedo l’ora sia domani sera….”
Oscar rimise gli abiti soliti tralasciando le bende che le fasciavano normalmente il seno e dopo aver sciacquato il viso si diede una spazzolata veloce.
Madame Emilie era già in salotto  assieme a Nanny e colloquiava con tono famigliare con la ragazza.
Le due sorelle fecero il loro ingresso e rimasero di stucco –“ Rosalie!” esclamò  Oscar.
“Madamigella Oscar, Madame Beatrice “- fece un leggero inchino.
“Avete visto figlie mie che sorpresa…ma Beatrice, non ti aveva detto niente Madame Elisabeth?”- chiese Emilie.
“Solo che si trattava di una bravissima ragazza. ..e che dire?...lo sappiamo bene” – abbracciò  calorosamente Rosalie –“ …non potevamo cadere in mani migliori”
“Che bella sorpresa!”- Oscar le sorrise e l’accarezzò su una guancia.
“Vi ringrazio. Sono molto felice di essere nuovamente qua”
Rimasero a lungo a chiacchierare del più e del meno fino ad affrontare il discorso viaggio e permanenza a Le Conquet.
“Da quello che ho capito hai dato la tua disponibilità per qualche mese”- osservò Emilie.
“Bernard mio marito dovrebbe recarsi a Londra per alcuni impegni…e be, sapere innanzitutto che sarò con voi lo rasserena moltissimo. ..piuttosto che rimanere a casa da sola”
“Due piccioni con una fava!”- esclamò  Beatrice.
Il gruppetto rise allegramente.
“Ma hai già portato il tuo bagaglio?”- Nanny era in fibrillazione per la gioia.
“No, Bernard me lo consegnerà domani”
“Quindi significa che sei già operativa?”- Oscar le strinse una mano.
“…se siete d’accordo…”
“Assolutamente si”- Nanny non stava nella pelle. In passato con Rosalie si era sempre trovata benissimo. Era una giovane adorabile, posata, senza tanti grilli per la testa, semplice…e poi in pratica era una di casa.
Palazzo Jarjayes si era come d’incanto risvegliato, rianimato dalla presenza dei nipoti, di Beatrice ed infine di Rosalie.
“Adesso se volete scusarmi….dovrei dedicarmi un po’ ai miei figli”- Marie Beatrice uscì dal salottino e raggiunse Christophe e Jaqueline.
Madame Emilie tornò agli ultimi preparativi per il viaggio.
“Noi potremmo anche vedere di organizzare i pasti di oggi “- Nanny si rivolse a Rosalie.
“…vi spiace se scambio due parole con Oscar?”
“No cara, fai con comodo. Io ti aspetto in cucina”- e le lasciò sole.
“Non  puoi immaginare quanto sia felice di averti ancora qui a palazzo”
“Madamigella voi siete sempre troppo buona”- arrossì abbassando lo sguardo.
L’accarezzò  tra i capelli –“ Di cosa mi volevi parlare? “
Cercò  di nascondere l’imbarazzo…il suo timore era che le rispondesse magari seccata…
“…ecco,  vedete…volevo domandarvi….”- era veramente difficile mettere insieme le parole.
“E’ un qualcosa così difficile?”
“….voi. ..voi non state bene…già da quando André….insomma…io volevo chiederlo allora…ma poi siete tornata a casa…magari non sono cose che mi devono riguardare…ma io ….sono preoccupata per voi..”- si portò le mani al viso piangendo –“ …io vi voglio bene…non…non posso pensare che ….”
Lei le prese le mani –“ Tranquilla…e non piangere”- le porse un fazzoletto.
Asciugò gli occhi e sollevò il viso.
“…una promessa però…”- lo sguardo si fece severo –“ mia madre e mio padre non lo devono sapere….sia chiaro?”
Rosalie annuì e comprese che doveva essere qualcosa di grave.
“…se ho deciso di andare in Bretagna e per curarmi….ho un principio di tisi…”- quasi le sussurrò.
Lei sgranò gli occhi e sentì un nodo alla gola soffocarle ogni parola.
“…non voglio vedere lacrime. ..d’accordo?”- il tono era risoluto.
“…si, d’accordo!” – la voce tremolante.
Oscar le sorrise –“ Ora vai, Nanny ti sta aspettando. Avremo occasione di parlarne in seguito ”.
Rosalie le volse le spalle e si diresse verso le cucine girandosi un’ultima volta per guardarla quando si scontrò con André. 
“Ehi….che ci fai qui?” - le  sorrise.
“È la ragazza indicata a Beatrice da Madame Elisabeth”- rise Oscar.
“Fantastico….mi sembra di essere tornato indietro nel tempo”- la guardò con i suoi bellissimi occhi verdi.
“Grazie André. ..vedo che ti sei ripreso benissimo”- ricambiò il sorriso –“ Ora è  meglio che vada”- e li lasciò soli.
Il volto di Oscar si illuminò di gioia vedendolo –“ Non ti ho trovato stamattina”
Si avvicinò ma prima diede un occhiata in giro. Nessuno nei paraggi.
Accostò il suo viso a quello di lei e le sfiorò le labbra con un bacio dolcissimo. 
Lei rimase con gli occhi chiusi, la bocca pronunciata verso di lui. Il suo profumo l’avvolse.
“Buongiorno”- le disse. La tentazione fu quella di prenderla per la vita e stringerla a sé ma dovette trattenersi per paura che improvvisamente comparisse qualcuno.
Oscar lo accarezzò su una guancia –“ Eri alle stalle?”
“No, sono passato da Alain”
“Ma lo vediamo questa sera con gli altri…”
Non poteva mentire ma non voleva nemmeno tirare in ballo l’argomento Leah per non ferirla. 
Cambiò  discorso –“ Sai chi c’era?”
Lo fissò con sguardo interrogativo.
“Pierre”
“Cosa?”
“Si…Alain mi ha detto che si sono conosciuti al mercato e lui ha iniziato a farle una corte spietata”
“Immagino Alain….”- rise sotto i baffi.
Quanto era bella. Quando era felice le ridevano anche gli occhi. E l’amava terribilmente. Voleva, si voleva abbracciarla…quella notte non gli era bastata…si, era stato il primo passo per stare insieme….ma dentro era come se gli ardesse un fuoco inestinguibile …la desiderava …da morire. 
Fece un azzardo.  L’afferrò per una mano e la condusse sotto le scale, nell’armeria.
“Ma…cosa…!”- Oscar non capì.
Facendola entrare la spinse con le spalle verso la porta chiudendola a chiave.
Lei non seppe cosa fare.
Appoggiò una mano allo stipite mentre con l’altra prese ad accarezzarle il viso. Con le dita le sfiorò le labbra giocando con quest’ultime,  socchiudendole la bocca. Poi scesero lungo il collo insinuandosi lentamente oltre l’apertura della camicia. Immaginò di trovarsi di fronte le bende che quotidianamente metteva invece rimase stupito sentendola libera. Proseguì accarezzando con un po’ di timore le rotondità di un seno soffermandosi poi sfacciatamente a stuzzicarle un capezzolo.
Chiuse gli occhi. Un gemito leggero.
Li riaprì quando la bocca di André si posò sulla sua. La sua lingua la cercò dolcemente perché rispondesse a quel morbido e lento abbraccio.
Si lasciò travolgere. Perse come il senso dell’equilibrio  le cedettero le gambe ma lui la prese per un fianco e la trattenne.
I baci di André erano paradisiaci. 
“Ti desidero Oscar….”
Lei come inebetita cercò di riaversi da quel turbinio di emozioni e sensazioni. Il cuore pulsava a mille.
“…André. ..”- sussurrò.
Ricadde con la fronte sulla spalla di lei. Diventava difficile riuscire a trattenersi.
Lo accarezzò tra i capelli: sentì di desiderarlo terribilmente….ma non era né il luogo ne il momento.
André fece un lungo respiro. Le prese il volto tra le mani e la baciò dolcemente. 
Avrebbe voluto dirle mille e più  cose ma rimase semplicemente a fissare i suoi occhi celesti.
Girò la chiave alle sue spalle e fece per aprire –“ Meglio tornare di là “ – le disse.
Me lei spingendo la porta con il bacino gli buttò le braccia al collo –“ …un bacio ancora…Grandier..”
La cinse per la vita e la strinse forte –“ Comandante Jarjayes…voi mi volete circuire? “
“Tacete soldato…e obbedite agli ordini”
 


   
 
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