Anime & Manga > Candy Candy
Segui la storia  |       
Autore: Gatto1967    29/11/2019    2 recensioni
Questa è una storia cross-over, che fa incontrare Lady Oscar e Candy Candy.
Uhm... ma "come" le fa incontrare?
I loro rispettivi universi narrativi sono ben lontani nel tempo e nello spazio, quindi una delle due non sarà proprio il personaggio originale, ma chi?
Che razza di avventure vivranno due personaggi così lontani fra di loro?
Lo scoprirete leggendo questa breve ff.
Buona lettura!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Candice White Andrew (Candy)
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Una lunga storia

 

Miss Giddins stava tornando a casa sua dopo aver partecipato alla messa domenicale che si era appena tenuto al convento delle suore del convento poco fuori Ponysville.

La sua casa sorgeva al limite del paese, proprio sulla strada che portava al convento e proseguendo arrivava al mare.

Era giusto a metà del percorso che dal convento arrivava a casa sua, quando udì un rumore. Sì, quello era proprio il pianto di un bambino, anzi di due bambini.

Si affacciò poco oltre un cespuglio e vide due ceste con due bambini che piangevano.

 

-Da quel giorno io e Annie abbiamo vissuto un po’ nel convento delle suore e un po’ nella casa di miss Giddins. La nostra è stata un’infanzia felice, nonostante fossimo orfane. Gli abitanti di Ponysville erano gente povera ma buona. Ci volevano bene e a turno si prendevano cura di noi, e noi siamo cresciute come se fossimo le figlie di tutta la gente di Ponysville. Le suore ci insegnarono a leggere, scrivere e far di conto, e miss Giddins ci insegnò anche materie come la Storia, la geografia e le lingue inglese e francese. Diceva sempre che l’istruzione è importante nella vita, che parlando solo il gaelico non saremmo andate da nessuna parte.-

Candy guardò dritto davanti a sé, con lo sguardo perso nel vuoto. Non era difficile immaginare a cosa stesse pensando.

-Poi un giorno…-

-Un giorno?!?-

-Un giorno tutto finì.-

 

Annie e Candy andavano spesso a giocare su quella collina poco fuori da Ponysville. Da lì si vedeva tutto il paese in un unico colpo d’occhio. Candy poi, adorava arrampicarsi sul grande albero della collina, e da lì nelle giornate di sole, guardando verso Sud, poteva arrivare a intravedere il mare. 

Quando poi il vento soffiava proprio da quella direzione le sembrava quasi di sentirne l’odore.

Viceversa Annie era molto meno avventurosa, e aspettava sempre ai piedi del grande albero tremando di paura.

 

Quel giorno Annie stava aspettando che la sua bionda sorellina scendesse dall’albero. Guardava in alto cercando di scorgere la sagoma di Candy confusa fra i rami, quando lo scalpiccio degli zoccoli di alcuni cavalli dietro di lei la fece voltare.

-B-Buongiorno si-signori…-

Davanti a lei c’erano tre uomini a cavallo, indossavano la divisa rossa dell’esercito inglese. Annie e Candy avevano già visto delle “giubbe rosse”, diverse volte erano capitati dei drappelli di soldati inglesi al villaggio.

Generalmente tenevano un atteggiamento distaccato, rispettoso. Tendevano a ignorare gli abitanti che pure non li avevano certo in simpatia.

Ma quei tre giovani soldati erano diversi.

-Ciao bella bambina!- disse con tono beffardo quello di loro che sembrava un ufficiale.

-S-s-signore…- rispose lei abbassando gli occhi. Il tono di voce di quel giovane ufficiale non ispirava fiducia.

L’uomo scese da cavallo.

-Lo sai che sei una bella bambina?- le disse afferrandole il mento con una mano.

-Andiamo tenente! Lasciamola stare, non abbiamo molto tempo!-

Il giovane tenente sembrava infastidito e stava per replicare, ma all’improvviso qualcosa o qualcuno gli piombò addosso dall’alto. In men che non si dica il giovane tenente si trovò scaraventato a terra e un piccolo uragano biondo lo tempestava di pugni in faccia.

-Lascia stare mia sorella inglese!-

Passato il primo attimo di sbigottimento i due soldati si precipitarono sulla bambina e la afferrarono per le braccia staccandola dal loro superiore.

 

-Piccola vipera.- sibilò la “giubba rossa” mentre si rialzava.

-Tutto bene tenente Legan?-

-Si certo tutto bene…- rispose squadrando la bambina bionda che ancora si divincolava.

-Lasciamole andare tenente! Abbiamo altro da fare che perdere tempo con due piccole irlandesi.-

-Sì abbiamo da fare… ma queste due bastarde verranno con noi!-

-Tenente ma… non possiamo!-

-Vuoi discutere i miei ordini Donovan?-

L’espressione del tenente Legan era quella di chi non ammetteva di essere contraddetto.

-Legatele e imbavagliatele: verranno con noi!-

 

-Dove vi portarono quegli uomini?-

-Cavalcammo fino quasi al tramonto e arrivammo al mare.-

-Perché vi portarono lì? Cosa ci andavano a fare loro?-

-Dovevano incontrare delle persone.-

-Che persone?-

 

Il sole era già tramontato da un pezzo quando quella scialuppa toccò terra. Due uomini in divisa da marinaio scesero e la tirarono in secca, poi aiutarono due uomini in abiti ben più vistosi.

Uno dei due uomini si fece avanti in direzione del tenente Legan.

-Duca di Germain…- lo salutò ossequiosamente quest’ultimo.

-Si era detto niente testimoni, tenente.-

-I miei uomini sono fidati, lo sapete bene.-

-Non parlo dei suoi uomini.-

-Ah quelle?- disse il giovane ufficiale con fare beffardo. –Quelle sono per voi, un gentile omaggio per la nostra trattativa, senza alcun sovrapprezzo duca.-

Il duca di Germain ebbe un sorriso truce che ben rivelava le sue intenzioni.

-Un omaggio molto gradito tenente, ho sempre bisogno di domestici per le mie numerose residenze in Francia e fuori di essa. 

Portatele sulla scialuppa!-

Le due bambine, per quanto legate e imbavagliate si divincolavano cercando di sfuggire a quel terribile destino, ma invano.

-Adesso possiamo parlare di affari duca.-

-Dove sono le informazioni che mi avete promesso tenente?-

Legan estrasse dall’interno della sua giacca una voluminosa busta da lettera e la porse al duca francese.

-E dove sono le monete d’oro che mi avete promesso?-

-Come farete a spenderle tenente? Quelle monete recano l’effigie del re di Francia.-

-Oh non preoccupatevi! La mia famiglia ha molti agganci, in particolare mia sorella è molto abile in queste trattative.-

Il duca aprì la busta e ne esaminò il contenuto.

-Molto bene tenente, siete stato di parola. Queste informazioni saranno molto utili al mio governo e ai coloni americani di oltre Oceano. Ma non avete scrupoli nel tradire il vostro paese?-

-Sua maestà potrà anche fare a meno di qualche possedimento in Terra d’America, sempre ammesso che i vostri amici coloni riescano a battere le nostre truppe s’intende…-

Il nobile fece un cenno ai suoi uomini, e questi estrassero delle pistole e spararono ai due soldati che accompagnavano lo spregevole tenente Legan.

-Cosa… cosa… avevamo un accordo maledetto traditore!-

-Fra traditori ci si intende tenente…- disse il duca estraendo una pistola e sparando a sua volta alla spia inglese.

Candy e Annie avevano assistito inorridite alla scena.

-Che ne facciamo di queste bambine signor duca? Hanno visto tutto, non è prudente lasciarle in vita.-

-Portiamole con noi. Non torneranno mai più in Irlanda e in Francia cosa potrebbero raccontare, che mi hanno visto uccidere una spia inglese?-

Un’oscena risata seguì la frase del duca mentre lui saliva sulla scialuppa davanti agli sguardi terrorizzati di Candy e Annie

 

Oscar e Andrè non avevano parole. Quella bambina aveva vissuto esperienze terribili.

-E poi… cosa accade?-

-Fummo portate in Francia, quegli uomini avevano una nave che li aspettava al largo, e quell’uomo ci portò nella sua villa poco fuori Parigi. La carrozza si fermò fuori dal cancello della villa, e io e Annie saltammo giù di corsa e scappammo via. Quegli uomini non se lo aspettavano e noi riuscimmo a far perdere le nostre tracce. 

Fra di loro avevano sempre parlato in francese ignorando che noi capivamo le loro parole, o almeno una buona parte. Così fra di noi concordammo un piano per scappare. 

Qualunque cosa era meglio che fare le schiave per quell’uomo!- 

 

Ci volle un po’ perché Oscar riuscisse a vincere l’emozione che la stringeva.

-Ascolta Candy… mi dispiace per quello che hai passato.. ma adesso…-

-Adesso voglio solo una cosa: la vendetta!-

-Cosa?!!!-

-Voglio uccidere l’uomo che ha ucciso mia sorella! Vi prego madamigella aiutatemi!-

Oscar non riuscì a trattenere le lacrime: quella bambina le stava chiedendo di aiutarla a uccidere un uomo?-

-Insegnatemi a usare le armi, voi potete farlo!- 

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Candy Candy / Vai alla pagina dell'autore: Gatto1967