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Autore: Will Darklighter    30/11/2019    8 recensioni
"Unisciti a me, e insieme potremo governare la galassia, come padre e figlio!". Questa celeberrima frase racchiude in se tutto il desidero di un padre di ricongiungersi alla propria discendenza e al contempo la volontà di un apprendista di voler mettere fine una volta per tutte al legame che lo vincola al proprio Maestro. E se questa duplice intenzione avesse avuto una possibilità di realizzarsi? E se al padre fosse riuscito quantomeno di porre il seme del dubbio nel cuore del proprio emotivo figlio? A questo e ad altri interrogativi, come un possibile approfondirsi della relazione sentimentale tra gli inconsapevoli gemelli Skywalker e un miglior trattamento di alcuni comprimari sin troppo maltrattati nei film, provo a rispondere in questa storia.
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anakin Skywalker/Darth Vader, Luke Skywalker, Nuovo personaggio, Principessa Leia Organa
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest
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Capitolo 30 – L’inizio della fine

LEIA
 

Immersa nel manto stellato infinito che era la Forza, Leia Organa provava per l’ennesima volta l’esercizio affidatole dal Maestro Cin Drallig: dopo aver padroneggiato appieno la pratica della meditazione personale, ora restava la parte più difficile, ossia fare in modo di concedere ad un altro individuo una parte della sua possanza nella Grande Energia affinché ne risultasse potenziato fisicamente e mentalmente.
Stando alle spiegazioni dell’anziano mentore, alcuni Jedi erano così versati nell’arte della Meditazione da Battaglia da poter influenzare intere armate, sia nel bene che nel male. Esisteva infatti una versione distorta di quel potere che faceva leva sulle paure dei propri avversari per indurli a combattere meno efficacemente ed i Sith, i più antichi avversari degli Jedi, erano i veri maestri di questa seconda variante.
Tuttavia la giovane donna era ben lungi da essere una Jedi a pieno titolo e dati i tempi estremamente ristretti a loro disposizione, si sarebbe servita dell’abilità in fase di apprendimento per essere d’ausilio ad un unico individuo: il suo fratello gemello. Il destino di Luke era di combattere contro l’Imperatore e contro Darth Vader, che un tempo era Anakin Skywalker, e lei avrebbe fatto di tutto per sostenerlo, anche apprendere una capacità tutt’altro che semplice da acquisire.
Leia faceva davvero moltissima fatica a pensare realmente all’uomo in armatura come suo padre e continuava a domandarsi come Luke invece ci riuscisse tanto semplicemente; questa parentela così difficile da digerire, le aveva causato uno screzio non di poco conto con Han. L’uomo che amava si era allontanato da lei subito dopo che gli aveva fatto quella tremenda rivelazione e se ne era andato dal luogo nel quale la principessa si stava addestrando. Con la morte nel cuore, Leia credeva di averlo perso, maledicendosi per essere stata troppo frettolosa nel volergli raccontare la verità ma lui l’aveva stupita tornando dopo poco tempo, rammaricato per averla ferita e con una proposta molto importante da farle.

“La più importante che si possa ricevere, in verità … - e ne portava un segno chiaro, che indossava sul suo anulare sinistro.  Un anello con un significato molto preciso e quando il suo pensare indugiò su chi gliel'aveva donato, sorrise.

“Ti stai distraendo ancora una volta, ragazza ? – sentì la voce dell’ologramma rimbeccarla tanto per cambiare – concentrati ed escludi qualunque altra cosa. Dovete essere soltanto tu, la Forza e il tuo obiettivo.”
E l’obiettivo in quel frangente era uno dei possenti Berserker Wookie che Han le aveva mandato per incrementare la sua scorta personale, cosicché adesso aveva ben quattro guardie del corpo. Contrariamente a tutti coloro che avrebbero difeso la nuova libertà recentemente conquistata dal popolo di Kashyyyk, non si era ritirata con loro nel cuore della ancestrale giungla del pianeta, ma era rimasta lì, nascosta, in una zona che si augurava sarebbe stata non coinvolta direttamente nella imminente battaglia con il suo esiguo codazzo di protettori e … C3PO, a bordo naturalmente del Falcon, nascosto poco lontano dalla loro posizione. Era stato necessario tenersi lontana da tutti perché l’apprendimento della Meditazione da Battaglia richiedeva molto silenzio e l’assenza della minima distrazione. Aveva promesso a Han che se le cose si fossero messe male, avrebbe valutato la possibilità di prendere la sua adorata nave e fuggire.
“E’ importante che almeno tu sopravviva, l’Alleanza continuerà ad avere bisogno di te! – cosi le aveva detto.
O in alternativa, dopo tante insistenze da parte della giovane donna, avrebbe potuto prendere uno speeder bike nascosto anch’esso poco distante ed unirsi al fulcro della battaglia. Le aveva lasciato una scelta, non obbligandola ad andare via, rispettando il suo volere. E per quello lo aveva amato ancora di più.
“Continui a distrarti, ragazza ? – il tono dell’anziano si era fatto ancora più duro – ci tieni così poco a migliorarti ?”
Era una provocazione, l’ennesima, non doveva perdere la concentrazione ed entrare in perfetta sintonia con la mente del giovane Wookie, il suo nome era Rriassho ed era fratello onorario dell’altro Berserker mandato in difesa di Leia, il cui nome era Takook. Dei due, quest’ultimo era il più forte e questo era fonte di costante frustrazione per il suo più inesperto commilitone.
Per quanto Rriassho si sforzasse, non riusciva mai ad uguagliare il suo rivale e la Meditazione da Battaglia avrebbe potuto essere un valido sistema per riuscirci: ancora una volta la giovane donna entrò in sintonia con il guerriero di Kashyyyk, ne sentì il desiderio e la voglia di vincere, i muscoli tesi allo spasimo, la mente concentrata al massimo.
I due Wookie erano uno di fronte all’altro, toccava a Rriassho cominciare la lotta; fino a quel momento, nonostante i tentativi di aiutarlo da parte di Leia, il giovane Berserker aveva continuato a perdere, il che oltre a far giustamente spazientire il guerriero meno capace, aveva quasi finito per far scoraggiare Leia.
Quasi appunto, forse aveva capito dove stava sbagliando. Questa volta, anziché provare a sostenerlo silente nei suoi movimenti, avrebbe parlato con lui per incoraggiarlo. Il Maestro Drallig le aveva detto che tutto partiva dalla mente e dalla concentrazione e probabilmente si riferiva tanto a lei quanto all’obiettivo del suo potere.
“Io e la Forza siamo con te, so che puoi farcela – gli disse e sentì la sua voce risuonare attraverso la Grande Energia. Anche lo Wookie dovette averla sentita perché percepì con chiarezza la sua voglia di combattere aumentare, nonostante credesse fosse già ai massimi livelli.
Senza alcun preavviso, Rriassho balzò all’attacco con una velocità che non aveva dimostrato nei precedenti confronti. Riuscì, seppure a fatica, a buttare a terra il suo avversario, cosa che non gli era mai riuscita prima. Si rimise in piedi e cominciò a ruggire, estremamente soddisfatto.
“Finalmente hai compreso – disse con tono meno severo Drallig – tutto parte dalla volontà. Devi trasmettere la tua determinazione a colui o colei che desideri sostenere e tutto il resto ne risulterà migliorato di conseguenza.”
La ragazza riaprì gli occhi con un sorriso e parlò con voce colma di entusiasmo
“Ce l’ho fatta! Grazie, M…”
La sua voce venne sovrastata dalle urla di Jakarro e Florral, gli altri due Wookie, marito e moglie, a sua difesa: mentre lei si addestrava, loro due avevano i loro macrobinocoli potenziati puntati verso il cielo. Tutti i presenti si girarono verso di loro. Quanto avevano detto era sin troppo chiaro.
La flotta imperiale era arrivata, la battaglia che avrebbe deciso le sorti della galassia era cominciata.
 
 
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HAN
 

Organizzare le difese di un pianeta come Kashyyyk, obbligando a far collaborare tra loro forze tanto diverse tra loro come possenti guerrieri Wookie, militari dell’Alleanza e improvvisati volontari nell’arco di poche settimane poteva sembrare un incarico insormontabile e in effetti non era un’apparenza che si allontanasse molto dalla realtà dei fatti.
Fortunatamente, la decisione dell’Ammiraglio Ackbar di affidarsi completamente alla strategia ideata da Tarfull, il Grande Unificatore del popolo dei Wrooshyr, aveva semplificato di molte le cose al Generale Solo. E quest’ultimo le aveva rese ancora più semplici e meno complicate per lui, affidando il comando delle forze di terra unificate allo stesso potente Wookie, divenendo né più né meno che il suo secondo in comando però con la piena responsabilità dei militi Ribelli e di tutti gli improvvisati aspiranti eroi giunti alla spicciolata che pochi giorni di addestramento non avevano potuto cambiare radicalmente in senso positivo ma che almeno gli avrebbe messi nelle condizioni di difendere quale ultima linea di difesa la città di Rwookrrorro: lì infatti, in quell’insediamento ben protetto dall’alto dagli alberi più antichi di tutto il pianeta, il condottiero autoctono aveva stabilito che venissero concentrati tutti i suoi compatrioti troppo vecchi o troppo giovani per combattere, dopo aver fatto evacuare tutti gli altri villaggi.
 
Alla base degli alberi sui cui robusti rami sorgeva il baluardo della resistenza di Kashyyyk, vi erano le cosiddette Terre dell’Ombra, nominate in quel modo perché il fogliame degli alberi sovrastanti era così spesso da non far passare quasi nessun raggio solare. In quel luogo buio ed estremamente pericoloso data la fitta presenza di predatori ben più grossi di uno Wookie, Han aveva ben pensato di far installare un generatore di scudi planetario molto simile a quello utilizzato dall’Alleanza nella battaglia di Hoth, capace di impedire o nel peggiore dei casi di limitare fortemente qualunque forma di bombardamento che arrivasse dallo spazio oppure da parte dei caccia imperiali. L’ammiraglio Ackbar aveva ben pensato di trasportarne uno assieme a tutta il resto, sicuro che gli Wookie avrebbero gradito; non si era sbagliato.
Non era neanche necessario sorvegliarlo in numeri elevati; la stessa natura di Kashyyyk sarebbe stata un deterrente formidabile a chiunque cercasse di avvicinarsi ad esso. In questo modo, quasi tutti le forze a disposizione potevano essere impiegate altrimenti.

Tarfull aveva ideato una strategia semplice ma efficace: una difesa a cerchi concentrici di raggio man mano minore lungo linee di ripiegamento prefissate fino, se quella fosse stata malauguratamente l’evenienza, al centro del cerchio più piccolo fissato appunto nella grande città nascosta. Tutti i trinceramenti erano stato costruiti in posizioni sopraelevate, ben nascosti al riparo della foresta e anche i camminatori AT AT e AT ST rubati durante l’insurrezione erano stati camuffati e trasformati in postazioni di difesa semoventi. La conoscenza pressoché perfetta del terreno che gli Wookie avevano del loro suolo patrio sarebbe stata la carta vincente del piano elaborato dall’Unificatore dato che i numeri non erano certamente dalla loro.
Stando alle stime fatte dalla rete Bothan, il rapporto di forze sarebbe stato approssimativamente di 5 a 1 , a favore dell’Impero. A dirla tutta, il corelliano si sarebbe aspettato anche un dispiegamento di forze superiore da parte del nemico ma evidentemente quel vecchio bastardo dell’Imperatore desiderava, per qualche imperscrutabile motivo, una battaglia che non fosse troppo facile per i suoi servi. Forse voleva semplicemente divertirsi o forse dimostrare qualcosa alla galassia tutta: quali che fossero le sue intenzioni, ogni singolo difensore di Kashyyyk avrebbe venduto cara la pelle.
Han, assieme a Tarfull, si trovava in posizione centrale lungo il perimetro più esterno voluto ed ideato dal condottiero autoctono; era un luogo ideale per una resistenza anche ad oltranza, costruito sui resti di un vecchio villaggio abbandonato da tempo, rigorosamente al di sotto degli alberi in quanto niente e nessuno avrebbe dovuto sorprenderli dall’alto. Potevano solo attaccarli da terra e da quella parte erano più che pronti a ricevere qualsivoglia nemico.

I Bothan erano stati di parola: erano riusciti nel loro intento di dare un preavviso di 48 ore e mancava meno di un’ora all’inizio della battaglia, se i calcoli dell’efficiente servizio dell’intelligence alleata erano stati corretti.
Oltre a quello e a tutto il supporto che avrebbero continuato a dare per tutto il proseguimento dello scontro, le spie dalla lingua verace e dall’animo orgoglioso avevano fatto uno scoperta che non aveva mancato di far impensierire Han e di fare irritare notevolmente Tarfull: era stata fatta una comunicazione dalla città di Rwookrrorro con l’utilizzo di codici imperiali, il che significava che almeno un infiltrato si nascondeva tra le file dei volontari proprio come il generale Solo e altri ufficiali Ribelli avevano ritenuto potesse accadere.
Non era stato possibile intercettare quanto detto dal destinatario della conversazione ma invece le parole del mittente erano stato tutte registrate; purtroppo quest’ultimo aveva utilizzato un disturbatore di frequenze e quindi le parole salvate su supporto rigido al momento della riproduzione avevano un suono metallico, che non permettevano quindi di comprendere se ad aver fatto la comunicazione fosse stato un lui o una lei o a quale specie senziente appartenesse.
Incrociando però i vari dati a disposizione e scoprendo da quale luogo fosse partita la chiamata, era stato possibile circoscrivere notevolmente la lista dei sospettati a tre individui che si trovavano nelle vicinanze al momento dell’esecuzione della stessa. 
Seduto sulla sua sedia, all’interno della tenda da campo che occupava, Han Solo stava aspettando che le tre potenziali spie venissero condotte alla sua presenza, Lando Carlissian era al suo fianco. Gli aveva chiesto di restare con lui durante l’interrogatorio, come giocatore d’azzardo di esperienza era abbastanza esperto nel saper fiutare trappole … sempre che non ci fossero belle donne di mezzo. Una volta terminato quello sgradevole compito, si sarebbe imbarcato a bordo della nave appartenuta al cacciatore di taglie Boba Fett, la Slave One da poco ribattezzata in maniera non molto originale Lucky One dallo stesso ex amministratore di Cloud City e avrebbe assunto il comando della squadriglia Rogue, come unica forza di caccia a difesa dell’atmosfera interna di Kashyyyk.
“Ma quanto ci mettono ? – disse spazientito il corelliano, visivamente innervosito
“Eccoli che arrivano – gli rispose il suo vice, decisamente più tranquillo.
 
 
   
 
 
I tre sospettati entrarono nella tenda, accompagnati da altrettanti Wookie: un Nikto Rosso mezzo matto di nome Frax, dal volto sfregiato e che combatteva con un coppia di vibro asce affilatissime, un serafico e flemmatico medico Caamasi chiamato Elegos Volette e una ex prostituta twi-lek dalla pelle verde conosciuta come Malia che utilizzava per combattere una coppia di blaster tascabili. Quando la vide, Han si ricordò di averla incontrata un paio di settimane prima nella rimessa delle speeder bike poco prima di recarsi da Leia.
Il Nikto era visivamente nervoso e adirato, la ragazza preoccupata e il caamasi tranquillo come se veramente nulla riuscisse a scalfirlo.
“Siete stati condotti qui – parlò Han andando subito al sodo – perché tra uno di voi si nasconde un traditore.” Le reazioni precedentemente dimostrate si esacerbarono. Lando gli disse qualcosa avvicinandosi al suo orecchio.
“Tutti e tre potrebbero essere colpevoli o innocenti da quel che vedo. Fa portare qui i loro oggetti personali.”
“Ottima idea – gli sussurrò il generale.
“Nessuno ha nulla da dire ? – continuò a parlare Solo mentre fece un cenno ad uno degli Wookie che prontamente uscì dalla tenda – se la spia viene fuori subito, non sarà messa a morte ma resterà in attesa di processo fino alla fine della battaglia. Altrimenti, sarò costretto a consegnare il responsabile ai nostri amici che adorano staccare le braccia dei loro avversari.”
Questa volta anche il Caamasi sembrò avere una reazione impaurita.
“Sono giunto qui per aiutare coloro che combattono contro l'Impero, Generale – disse con la sua voce sottile il medico – non per tradirli o spiarli. Le ricordo che il mio pianeta ha subito una sorte ben peggiore rispetto a quella di Kashyyyk. Il mio dovere di guaritore mi spingerebbe ad aiutare un soldato imperiale qualora fosse ferito, è vero, ma non farei mai nulla di più per nessuno di loro.”
“Secondo me, non sta mentendo – Lando gli parlò ancora una volta a bassa voce.
“Siamo d’accordo – gli rispose Solo prima di rivolgersi al sospettato che aveva parlato – le chiedo scusa, Mr. Volette. Presto chiariremo questo problema.”
Lo Wookie mandato a recuperare gli oggetti personali dei tre, rientrò nella tenda con altrettanti zaini e svuotò il primo proprio davanti al medico. Non c’era assolutamente nulla di sospetto.
“Può andare – gli disse Han – e ci perdoni per l’inconveniente.”
Senza aggiungere nulla, il caamasi raccolse tutti i suoi effetti personali ed uscì dalla tenda
.
Man-tah yenera!1 – parlò il Nikto in un Huttese piuttosto minaccioso vedendo che era il suo turno.
E il suo interlocutore lo accontentò immediatamente.
“Al tuo reclutatore hai detto di essere una ex-guardia personale, sta a dire uno schiavo armato, di Derba Jaibakti , affiliato del cartello Hutt e signore del crimine del sistema di Onderon. Di essere fuggito dal suo servizio per eccesso di maltrattamenti subiti.”
“Nobata!2  - disse con uno sguardo truce e con un sorriso terribile – dieci combattimenti al giorno, dieci morti e nessun soldo!”
Han fu grato all’alieno di essere passato a parlare Basic.
“Dunque sei qui soltanto per guadagnare qualcosa ? – Solo ne era perfettamente al corrente ma voleva vedere come avrebbe reagito l’esperto di vibro-asce.
“Frax ama combattere, Frax vuole uccidere imperiali perché loro forti!”
“E Frax vuole guadagnare i 10 crediti promessi per imperiale che accoppa – concluse il generale. L’alieno rosso sorrise orribilmente a quelle parole.
Timidamente, senza essere stata interpellata, si fece avanti la twi-lek dalla pelle verde guardando verso il basso.
“Perdonatemi, generale. Posso dire una cosa ? – sembrava molto impaurita.
“Parla pure e non temere, ragazza – parlò Han mentre Lando la guardava con molta attenzione.
“Ecco io … forse non dovrei dirlo … potrei anche sbagliarmi … – lanciava occhiate terrorizzate prima al Nikto e poi ai due ufficiali.
“Non preoccuparti, splendida fanciulla – fu Carlissian questa volta ad intervenire con un largo sorriso – ma non ci siamo già incontrati? Hai un aria molto familiare. Tu vieni da Nar Shaddaa, giusto?”
“Si, signore. Lavoravo al Nal Panwa, ero una proprietà di Gardulla Besadi, prima della mia fuga. Se siete passato da li, è possibile! – aggiunse la ragazza timidamente
“Cona shaga!3 - pronunciò a chiare lettere il Nikto, sputando a terra con disprezzo mentre la giovane twi-lek appena insultata tornò ad abbassare il capo.
“Ora basta – lo rimproverò Han Solo per poi riportare l’attenzione sulla ragazza – non avere timore, qui nessuno ti farà del male se non sei colpevole.
Un velo di lacrime si affacciò sulle iridi verde smeraldo dell’aliena, così simile al colore della sua pelle.
“Ho visto Frax parlare a bassa voce e di nascosto quando era convinto che nessuno lo stesse osservando e assieme al comunicatore, aveva uno strano oggetto dalla forma conica! – le parole le uscirono tutte d’un fiato per poi spostarsi il più lontano possibile dal Nikto mentre quest’ultimo cercò di aggredirla, subito fermato dagli Wookie.
“Cona mursta! Me killia u!4 – l’autoctono di Kashyyyk dovete usate tutto il suo vigore per tenerlo fermo.
Senza attendere ordini, un altro gigante svuoto dinanzi a Frax il suo zaino e in maniera non troppo sorprendente, al suo interno vi erano sia un comunicatore molto elaborato per servirsi clandestinamente delle onde radio per chiamate a lungo raggio sia un disturbatore dalla caratteristica forma conica.
“Abbiamo un vincitore – disse Han severo per rivolgersi ai tre Wookie – una promessa è una promessa! E’ tutto vostro!”
Il Nikto continuava a vomitare minacce di morte mentre veniva condotto all’esterno dai tre guerrieri e la ragazza twi-lek era rannicchiata a terra in lacrime.

“E tutto finito, Malia – il generale parlò con voce comprensiva restando seduto mentre il suo affabile vice si avvicinò alla giovane donna per consolarla – accompagnala alla città, Lando, e poi tu e i Rogue mettetevi in volo. Dovrebbe mancare veramente poco ormai.”
E il suo caro amico fu più che lieto di obbedire.
Una volta che i due furono usciti dalla tenda, Han tornò di filato alla sua posizione.
Non passò che una mezz’ora, prima che tutti gli scout con gli occhi puntati tramite macrobinocoli o olo-cannocchiali verso l’alto cominciassero ad urlare quasi all’unisono.

“Ci siamo finalmente, questa dannata attesa è finalmente terminata!”
 

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LEIA
 
L’erede di Alderaan aveva un solo ed unico obiettivo: rintracciare suo fratello nell’immensa flotta imperiale che si accingeva a dare battaglie alle forze dell’Alleanza. Non le fu difficile riuscire nell’impresa, il legame che c’era tra lei e il suo gemello era molto forte, sin da prima che scoprisse il vincolo di parentela che li univa e fu lieta di scoprire che il suo ragionamento in merito alla possibile ubicazione di Luke si fosse mostrato corretto. Ma prima che potesse avvicinarsi a lui e sostenerlo come aveva da poco fatto con il giovane Berserker Rriassho, percepì con chiarezza una ombra porsi dinanzi a lei: era estremamente potente, larga e scura quanto le profondità di un cielo notturno privo di luna e di stelle.
Lentamente l’ombra assunse una consistenza sempre più solida sino a rivelare … il volto dell’Imperatore! L’uomo delle fattezze deturpate la guardò con i suoi occhi gialli meravigliato e al contempo divertito, sorridendo malignamente.

“Così intensamente potente e né io né Vader siamo stati in grado di comprenderlo, fino ad ora. Perché scrutavi la flotta, principessa di un pianeta distrutto? Volevi vedere se ero veramente qui ? O forse il tuo obiettivo era un altro ?”
Aveva messo in conto che Palpatine potesse intuire qualcosa ma non credeva ci sarebbe riuscito tanto rapidamente. Purtroppo Cin Drallig non aveva potuto darle alcun consiglio su come affrontare il Lato Oscuro, l’ologramma sembrava andare in stand by quando gli rivolgeva domande in materia.
“Non parli, ragazza? Io invece ho molto da dirti!”

La potenza emanata da quell’essere era insostenibile pertanto Leia, quasi istintivamente, si ritrasse, risvegliandosi dalla meditazione. Se il suo intuito non la ingannava, l’Imperatore non doveva essere al corrente della presenza di Luke all’interno della flotta e di certo lei non avrebbe fatto nulla per farlo scoprire.

Ad essere scoperta era stata lei però anche se non credeva che il nemico conoscesse la sua esatta posizione quindi ora restavano due alternative: restare lì per tentare in un secondo momento di sostenere suo fratello, come si era promessa di fare, oppure unirsi alla battaglia, raggiungendo Han e lasciare che lo Jedi più esperto di lei affrontasse da solo la situazione.
Accarezzò l’anello di legno bianco trattato che Han le aveva regalato un paio di settimane prima e non stette a pensarci troppo a lungo; aveva già preso la sua decisione tempo addietro e non lo avrebbe cambiata. Quel mostro non lo avrebbe fatta fuggire!



Note

1: Parla, generale!
2: No!
3: Schiava inferiore!

4: Bugiarda inferiore! Ti ucciderò!
   
 
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