Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: Star_of_vespers    01/12/2019    3 recensioni
L'umanità è stata decimata da un nuovo pericolo. Near ha centotre anni, ormai vecchio si ritrova a lasciare il comando ad una giovane ed inesperta ragazza, nonché una scienziata molto abile. Quest'ultima grazie ad un patto segreto stipulato con il re degli Shinigami, è riuscita a riportare in vita Mello e Ryuzaki nonché il vecchio L.
La ragazza è mossa da una questione personale, anche se ormai intenta a riportare l'umanità sulla terra, bloccata su Marte da ormai troppo tempo.
Dal testo:
-Porgo ad entrambi, i miei più distinti e affettuosi saluti- il suo sguardo determinato scivolò tra gli occhi azzurrissimi di Mello che impassibile l’ascoltava, poi si spostò sul vecchio L e debolmente gli sorrise.
-Conosco già tutte le vostre domande …- seguitò determinata, continuando a parlare sostenuta dallo sguardo fiducioso di Near che la fissava nella penombra.
-Conosco quelle che un tempo erano le vostre certezze. Ma siete ritornati, dalla morte- sentenziò infine.
Vi assicuro che vi farò rimanere con il fiato sospeso! sarà una storia piena di azione, mistero, amore, e tantissimi colpi di scena.
Genere: Fantasy, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Mello, Nuovo personaggio, Shinigami
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Colpo di scena:

 

 

 

 

 

 

Mello impassibile puntò il suo sguardo deciso sulla donna, osservando bene il suo volto pacato. Cosa credeva di fare quella ragazzina? Come poteva identificarsi con quel nome?. Strinse maggiormente l’impugnatura della sua revolver, poi con strafottenza staccò un pezzo della sua cioccolata.

-Cerchi di prenderti gioco di me … ragazzina?!- con gli occhi ridotti a fessura le si avvicinò, curvando di poco il capo per guardarla bene in viso. Incrociando gli occhi turchesi di lei,  ricordò velocemente il volto del suo amico, di Matt, di quando aveva sentito la notizia della sua morte. Poi quell’immagine sfocata scomparse totalmente, riportandolo sugli occhi luminosi di quella donna che dubbiosa lo fissava in silenzio.

-Matt è un’abbreviazione … del mio nome, anche se non è proprio coretto- abbassò i suoi grandi occhi chiari, ed osservò turbata il pavimento dell’ascensore, persa in chissà quale pensiero.

-Che intendi?-

-Matryel Aliev - Pronunciò quel nome impassibilmente, sotto gli occhi del ragazzo che la stava scrutando. Lei al momento anche se parecchio in soggezione, pareva essersi staccata da quella realtà, lontana ormai dallo sguardo di Mello che precedentemente l’aveva inquietata. Il ragazzo accortosi di questo suo improvviso smarrimento la scrutò ancora più confuso.

- E tu … ragazzina saresti … L?. Penso che sia abbastanza stupido da parte tua rivelare il tuo intero nome con Kira in giro … ti facevo più scaltra!- sollevò con la punta della sua pistola il mento di lei, per guardarla meglio.

-Io …- gli occhi della donna improvvisamente divennero cupi, tristi, spenti, tanto vicini a quelli di Mello che la fissava, ma altrettanto lontani, persi in un momento passato, in un pensiero doloroso.

-Mi stai ascoltando?- il detective alzò un sopracciglio, lasciando ancora la canna della revolver vicino al mento di Matryel.

-Si … ma ti sbagli! - asserì riportando l’attenzione al ragazzo.

-Basta non mi interessa, per quel che mi riguarda puoi rivelare il tuo nome a chi ti pare … ma non sviare-

-Mello Kira non mi potrà uccidere così perché...-  Abbassò lo sguardo portandolo sulla pistola che le era stata puntata.

-Io non ho un nome-  concluse tristemente lasciando Mello di stucco.

Il detective non mutò la sua espressione indagatrice, la guardava severamente, con un’occhiata glaciale, ma curiosa. I loro occhi si scontrarono, ed i loro differenti sguardi, in silenzio cercavano delle risposte, degli indizi, anche se introvabili.

-I miei genitori … anzi, i genitori di molti altri ragazzi della mia generazione hanno deciso al momento della nostra nascita di non darci un nome … con Kira all’agguanto le persone erano molto spaventate, ognuno cercava di proteggere i propri figli al meglio.- sospirò tornando a scrutare gli occhi di lui, che la stava ascoltando imperturbabilmente.

-Matt è un nome che mi è stato dato da una persona … lei è l’unica che, in tutta la mia vita mi ha chiamata usando un nome. Ho iniziato a presentarmi così successivamente, anche se il mio nome in realtà non è mai esistito …- Ricordò in un momento mentre spiegava, la manina piccola e fragile di una bambina che le accarezzava il volto, prima di chiudere le palpebre per sempre, prima di morire. I suoi occhi divennero lievemente lucidi ma, Matryel velocemente discostò la sua attenzione da quella scena che le era tornata in mente, in modo da ritornare seria e concisa.

-Spero tu abbia le idee chiare ora … dimmi adesso in che piano vuoi andare- disse infine osservando Mello.

-Portami nella sala dove monitorate l’avvio delle navicelle!- ordinò indifferente abbassando l’arma. La donna svelta digitò i tasti su un piccolo display in vetro, e attese di arrivare insieme al detective nel posto appena scelto.

Appena le porte dell’ascensore si aprirono i due entrarono in quella stanza solitaria. I computer ed i megaschermi erano totalmente operativi, incastrati alle pareti trasmettevano in tempo reale le informazioni sulle diverse stazioni. Mello concentrò la sua attenzione su un’immagine riprodotta da uno schermo gigante: una radura rossa circondava una piccola ma ben equipaggiata città, degli alberi ne designavano il vasto perimetro. Le persone riprodotte in quello schermo erano occupate a smistare del cibo, ed a riparare le abitazioni in legno. Cooperavano tutti in modo preciso, con grande spirito di squadra.

-Sono le persone che abbiamo salvato … si trovano su Marte- Matryel notando l’interessamento di Mello gli si avvicinò maggiormente.

-Quella invece è la terra- indicò all’uomo in un altro schermo, l’immagine riprodotta di una città in rovina, affogata nella sabbia e nella polvere. Gli edifici erano totalmente demoliti, il cielo era nuvoloso, non si vedeva nulla, a parte le rovine di un mondo quasi dimenticato. Mello portò velocemente la sua attenzione su ogni particolare, e notò con grande sorpresa la presenza di alcuni uomini all’interno di un piccolo deposito. Erano molto particolari, vestiti interamente di nero e col volto coperto, stringevano nelle mani dei grossi fucili, una parte di quelle persone circondava quella sottospecie di base, mentre il restante controllava la zona interna.

Il detective impassibile si avvicinò allo schermo. Quegli uomini che stava vedendo attraverso quel monitor, parevano attenti, quasi pronti a difendersi da un attacco, ma se la terra era in rovina da cosa dovevano difendersi? Perché proteggere una zona disabitata?

-Seguimi- Matryel afferrò delicatamente il braccio dell’uomo attirando nuovamente la sua attenzione. Mello osservò l’affusolata mano della ragazza con diffidenza, poi alzò il suo sguardo per incrociare i suoi occhi azzurri.

-Di là … in quel computer abbiamo registrato ogni nostra singola operazione!- si allontanò dalla mano del ragazzo e portò l’attenzione nel grosso e imponente computer al centro della bianca sala. Si avvicinò al dispositivo a passi felpati, cercando di non produrre alcun rumore, afferrò esperta il mouse in mano ed aprì davanti agli occhi di Mello un documento.

-Queste sono tutte le persone che abbiamo salvato- spiegò facendo scorrere lentamente quell’elenco.

Mello piano si avvicinò allo schermo continuando a mangiare imperturbabile la sua cioccolata. Era parecchio serio, più del solito, L lo notò, rimanendo colpita dalla sua espressione. Le parve quasi come un robot, intento a terminare i suoi ragionamenti senza scomporsi un attimo.

-Questo non è quello che ti ho chiesto ragazzina!- staccò impassibile un pezzo della sua cioccolata non distaccando gli occhi dal monitor.

-Non mi ripeterò un’altra volta …- spostò il suo sguardo glaciale sulla donna vicino allo schermo, senza però raggiungerla. Teneva stretta in mano la sua pistola, mentre distrattamente continuava a mangiare la sua cioccolata.

-Dimmi chi è Elrien e cosa centra con tutto questo … non pensare di poter sviare così facilmente l’argomento, L- Matryel sorrise flebilmente osservando da sottecchi il ragazzo alle sue spalle. Aveva subito capito i suoi piani, rimanendo continuamente all’altezza delle sue aspettativa. Come poteva rispondere a quella domanda? Di sicuro non gli avrebbe svelato l’identità della ragazza, ma tenendo conto delle brillanti deduzioni del detective non poteva nemmeno occultare l’intero argomento. L’unica soluzione era una: rispondere in modo generico, sorvolando i particolari che la interessavano e la legavano strettamente ad Elrien.

-Lei è una ragazza di quattordici anni …- voltò di poco il viso per guardarlo da sottecchi, in modo da non perdersi nessuna reazione.

-Ha catturato subito l’attenzione di Kira …  al momento si trova sulla terra. Non ho alcun dato specifico, semplicemente perché non abbiamo mai avuto l’opportunità di registrare nuove informazioni- spiegò insufficientemente al ragazzo che la stava ascoltando in silenzio.

-Near ha cercato di risolvere il problema, ma la minaccia di Kira è divenuta intollerabile. Sotto forma di Dio della morte ha dichiarato guerra all’umanità, minacciando e detenendo coloro che gli si sono opposti. Puoi immaginare che la scelta di abbandonare la terra sia stata forzata, ma … stiamo lavorando sodo, in modo da ritornare e contrastare il nemico. Mello siamo letteralmente in guerra- piano si voltò appoggiando le mani al largo bancone in metallo. Percepì gelido quel contatto, tanto quanto lo sguardo dell’uomo che la stava esaminando, privo di espressione. La luce degli schermi illuminava quella stanza immersa nella penombra, tratteggiando flebilmente i tratti magnetici di Mello, dagli occhi gelidi e taglienti, alla larga e rovinosa cicatrice che lo caratterizzava.

-Ed io ammetto di non essere pronta- i lunghi capelli castani le ricaddero davanti al viso, illuminati dalla luce dello schermo parvero quasi scarlatti i suoi riflessi, accesi dai vividi occhi cerulei.

-Perché hai deciso di resuscitare me ed L?- senza turbamento lui le si avvicinò osservandola dall’alto della sua statura.

-Io vi ho…-

-Aspetta ragazzina- con un movimento fulmineo accostò la sua pistola lateralmente alle labbra di lei. Matryel  stupita dalla mossa sobbalzò, iniziando a tremare impercettibilmente. Il contatto con il metallo freddo dell’arma la invase, producendole brividi lungo tutta la schiena.

-Rispondi alla domanda onestamente.  Senza giri di parole.  Fallo chiaramente. Non voglio ascoltare quello che ti conviene.-

-Ho solo un’unità operativa, ed in caso di estrema urgenza … non saprei su  chi altro fare affidamento-  avvicinò le sue mani afferrando la punta della pistola per poi spostarla con movimenti cauti. L’espressione di Mello era impertinente, lasciò la ragazza abbassare la sua arma, senza ribattere, in cerca di altre spiegazioni all’interno del suo sguardo ora così vicino.

L’uomo quando percepì la mano della ragazza allontanarsi dalla presa, la bloccò, trattenendola dal polso, continuando  contemporaneamente a stringere la sua revolver scura. Non le sarebbe sfuggita stavolta. Intento ad attirare completamente l’attenzione della donna piegò poco il viso inducendola a retrocedere leggermente.

 Matryel sostenne quell’occhiata irriverente, percorrendo con lo sguardo ogni centimetro di quel viso all’apparenza altezzoso, più incline alla guerra che alla pace, anche se, in lui, dentro quegli occhi di ghiaccio, brillava una scintilla amicante, che inspiegabilmente l’affascinava.

-Non ti dirò più di aiutarmi, rispetto la tua scelta e la comprendo … ma, anche se non mi appoggi, seguimi in ogni missione, in ogni udienza, osservami, non ti estraniare- la ragazza si perse a fissare la curva seria delle labbra di lui, incrociando per un momento il suo respiro.

-E’ quello che sto facendo L, non mi è sfuggito nulla finora e non pensare che in futuro possa accadere, perché ti sono col fiato sul collo- curvò il volto verso l’incavo del collo di lei facendole percepire il suo respiro così caldo quanto opprimente. Matryel sospirò trattenendo un gemito, quel contatto improvviso l’aveva mandata in subbuglio, mentre Mello pareva inflessibile, privo di turbamento.

-Ho capito!-

-Bene- si allontanò da lei stringendo tra le mani la revolver scura, lasciandola in uno stato confusionale.

 

 

Matryel doveva agire in fretta, senza destare sospetti e senza dare nell’occhio. Sospirò pesantemente decidendo di raggiungere la sua camera attraverso le larghe scalinate. Continuava incessantemente a ricordare le parole di Mello, il suo sguardo arrogante ma attento. Cavolo, come poteva aver notato la connessione tra Light ed Elrien? Si bloccò sui suoi passi ed innervosita iniziò a mordicchiarsi l’unghia del pollice. Doveva assolutamente evitare di mettere in pericolo la ragazza, altrimenti ogni sua rosea aspettativa sarebbe stata distrutta. Strinse i pungi e appoggiò la mano sulla ringhiera in metallo, per alleggerire il peso che avvertiva lungo la schiena, in seguito evitando di crucciarsi inutilmente continuò a salire le scale. Doveva assolutamente contattare in gran segreto Elrien, in un posto sicuro, isolato, non poteva permettersi il lusso di essere scoperta. Nessuno in realtà l’aveva mai scoperta, nemmeno Risa immaginava che lei avesse stretti contatti con Elrien, ed era un bene, per lei e per tutti.

-Ahhhhh … questa cosa non è normale affatto Risa chan!-  avvertì le parole di Ryuzaki ancor prima di metter piede al quarto piano. Insospettita aggrottò le folte e ben curate sopracciglia, e lentamente si avvicinò al luogo dove aveva udito quelle voci.

-Ma dai ?!- corri più veloce … il premio sarà molto dolce ahahaha-

-Dai su!-

Appena giunta al terzo piano Matryel scioccò osservando Risa in lontananza: la ragazza dai lunghi capelli neri, era occupata a spingere il vecchio L, quest’ultimo seduto su una sedia girevole osservava la donna dubbioso.

-Se superi Ryuk, mangerai quella  torta con panna e fragola … ma non ti preoccupare che se vinco io ti do una fetta- Risa afferrò saldamente la sua presa allo schienale di quella sedia, in seguito con forza spinse lontano da se Ryuzaki, seduto lì sopra nella sua assorda posizione.

-Dai  vediamo dove arrivi- la donna iniziò a correre parallelamente alla sedia che pareva un razzo all’interno di quel corridoio.

Il vecchio L, continuava a tenere salda la sua presa, mentre da sottecchi osservava Risa ridere.

-Devi raggiungere Ryuk lì infondo …. Chi arriva prima si mangia la torta con la panna-

-Questa è una sfida!- l’uomo assottigliò il suo sguardo, mentre fissava Risa correre più velocemente.

-Puoi … dirlo … forteeee!- la donna lo superò, stringendo contemporaneamente la sedia, in modo da roteare  il detective sopra a quell’affare, concedendosi egoisticamente un piccolo vantaggio.

-Non vale … è scorretto!- l’uomo bloccò la sedia rotante con un piede, per poi spingerla energicamente verso il traguardo. Entrambi guardavano Ryuk infondo al corridoio, o meglio osservavano attentamente la torta con panna e fragola che stringeva tra le mani.

-Gli umani sono … interessanti- asserì lo shinigami guardando i due  in lontananza.

-Il fine giustifica i mezzi- Risa sorridente correva, mancava poco e avrebbe afferrato quella gustosissima torta, anche se, era desiderosa di osservare il volto deluso di L più di ogni altra cosa.

-Sono d’accordo Risa chan … ma non te l’ha prendere troppo per questo!- improvvisamente Ryuzaki la superò facendo sgranare gli occhi alla ragazza, senza preavviso puntò il suo piede in mezzo a quello destro di lei, facendole un sorprendete sgambetto.

-Razza di cadavere … sei morto  … due volte - Risa osservò da sottecchi Ryuzaki raggiungere Ryuk e afferrare la torta.

-Ma hai detto tu stessa che il fine giustifica i mezzi !-

-Io … ti ammazzo è sta volta non ti resusciterà nemmeno …-

-Smettetela immediatamente!- Matryel osservò quella scena, e prima che Risa reagisse alle parole di Ryuzaki le si parò davanti incrociando le braccia sotto il seno.

-Basta con questi giochetti- curvò il volto per puntare lo sguardo su L e Ryuk.

-Ascoltatemi bene tutti quanti!- il suo sguardo era profondo, respirò pacata poi si voltò per guardare il vecchio L, seduto sulla sedia girevole, intento a stringere l’agognato premio.

-Non abbiamo tempo per queste cose … cercate di rendervi utili, raggiungete gli altri ed informateli della riunione che si terrà tra tre ore nella sala di partenza!- i tratti del suo viso divennero più morbidi, sciogliendosi sotto lo sguardo del vecchio L, che la stava considerando incuriosito dalle sue parole.

-Risa- si voltò in seguito verso la donna, stringendole morbidamente le mani.

-Ordina a tutti di indossare i dispositivi che ho progettato, tra un po’ ti ridarò il materiale che è stato rotto nella tua ultima missione … mi raccomando assicurati che ognuno sia provvisto di armi … e dell’uniforme-

La ragazza assottigliò il suo sguardo scrutando le mani della compagnia strette alle sue.

-Che stai cercando di dirmi? … perché devo assicurarmi che tutti siano armati? … non penserai di andare sulla terra?- i suoi occhi si illuminarono, mentre senza volerlo Risa strinse eccitata le mani di L.

-Più o meno- la ragazza abbassò lo sguardo per osservare l’espressione di Ryuzaki, che ora molto più concentrato aveva adagiato la torta sulla sedia, portandosi il pollice in bocca.

-Questa è una decisione affrettata!- commentò l’uomo scrutando attentamente L.

-In realtà dovevamo già essere sulla terra ma …-

-Stai zitto cadavere parlante … non vedo l’ora di afferrare il mio fucile per scassare le ossa a quei shinigami schifosi, boom boom- alzò la mano destra, fasciata dal guanto in pelle nero, immaginandosi dentro quella nuova missione.

-Niente boom boom Risa-

-Perché?! … ma dai, sai meglio di me che il mio sport preferito è far schiattare la gente!- asserì corrugando la nivea fronte.

Matryel sorrise flebilmente spostando la sua mano sulla spalla della compagna.

-Ti voglio bene … ricordati che sei la mia assassina preferita- disse tristemente per poi allontanarsi dalla donna, lasciando dietro di sé una scia di profumo dolce e delicato.

Risa si voltò per guardare L , con in testa una confusione incredibile. Non capiva cosa le passasse per la testa, l’ultima frase detta dalla ragazza l’aveva parecchio spiazzata. Più volte le aveva proposto di scendere e combattere sulla terra, e Matryel le aveva sempre detto che non era giunto il momento. Forse la presenza del vecchio L e di Mello indicava l’ora corretta  per agire? E se non fosse stato veramente il momento?. Risa pensosa strinse i pugni, infondo forse era meglio non pensarci più di tanto. Anche se non poteva negare che Matt fosse parecchio strana.

Matryel impegnata a raggiungere camera sua, non considerò  né Risa, né il vecchio L. Semplicemente si avvicinò alle scale e continuò il suo percorso fino a raggiungere il piano desiderato. Quando arrivò davanti alla porta della stanza sospirò con aria nostalgica osservando bene l’entrata, quasi come a voler incidere nella mente quel ricordo. Abbassò in seguito la maniglia ed entrò richiudendosi la porta alle spalle, ignorando completamente l’occhiata di qualcuno che, la stava esaminando con particolar interesse. Mello osservò la donna entrare in camera senza essere notato. Il ragazzo rimase fermo nella sua posizione, continuando a staccare i pezzi della sua cioccolata.

La stanza era avvolta nell’oscurità, la ragazza sorrise beandosi di quell’insolita calma. Matt, si avvicino al monitor vicino al letto afferrandolo fermamente tra le mani. Sospirò e si lasciò cadere malamente sui cuscini, mentre cercava di aprire un collegamento con la terra, in modo da non essere intercettata dal satellite. Dopo lunghi attimi strascorsi a digitare codici sulla tastiera, sullo schermo che stringeva in mano si aprì un audio contraddistinto da una fioca lucina verde.

-Elrien … ci sei?!- attentamente avvicinò il microfono vicino a sé, osservando quella lucina davanti ai suoi occhi.

-Sì … ma non ho tanto tempo a disposizione-

-Stai bene?-

-Si … tu?

-Anche … ma starei meglio se solo fossi qui- spiegò semplicemente, stringendo le coperte sotto di sé.

-Presto … molto presto ci rivedremo, per favore vieni a salvarmi non c’è la faccio più Matt!- la voce della piccola ragazzina giunse alterata alle orecchie di L, tanto da farla preoccupare. Alzò lo sguardo per osservare fuori dalla piccola finestra della sua camera, il pianeta dove si trovava Elrien, poi avvicinò le sue labbra al microfono, osservando la luce dentro il display.

-Elrien, capisco come tu ti senta, ma cerca di attenerti ai piani, perché per quel che mi riguarda farò di tutto per riportarti da me, anche sé, ho bisogno della tua collaborazione … ti prego di non mollare, perché se  dovesse accadere, penso veramente che non ci sarà più un’altra opportunità. Mi hai descritto l’altro giorno una situazione parecchio pericolosa, ed io sono stata attenta a non destare sospetti, ma devi seguirmi Elrien, capisci?!- la voce della ragazza era divenuta ferma, in modo da trasmettere ad Elrien la massima sicurezza.

-Lo so, ma … cerca di stare attenta. Come ti ho detto tra due giorni uscirò con Light dalla cittadella, mi raccomando, ti aspetto al valico della pianura verde. Non mi deludere!- la voce della fanciulla mutò, priva dello sgomento iniziale. Ora più seria e forte.

-Mai Elrien …-

♣♣♣

 

I lunghi capelli castani le ricadevano vertiginosamente dietro le spalle, raccolti in un’alta ed ordinata coda. L camminava imperterrita, sotto lo sguardo sbigottito degli uomini presenti in quei corridoi. Anche lei, come tutti al momento indossava la sua uniforme, contraddistinta a differenza degli altri soldati, da una giacca aderente di pelle rossa. Il suo sguardo era irriverente e saggio. Appena entrò nella sala di partenza scrutò con molta attenzione tutte le persone che aveva richiamato. Incrociò con tenerezza lo sguardo di Risa, osservando la donna seduta su una sedia non molto distante da lei, con le gambe accavallate e gli occhi attenti, fissi sulla compagna. Proseguì  scostando l’attenzione sul vecchio Near, seduto affianco all’amica, poi esaminò Ryuzaki, ed i soldati dietro le sue spalle. Erano tutti presenti, seduti ordinatamente in quella piccola sala bianca. Tutti tranne Mello. Sospirò delusa notando l’assenza del ragazzo, non comprese bene il motivo ma, avrebbe voluto vederlo, anche in lontananza.

La sala era ben chiusa, e lei dopo aver osservato attentamente le luci che illuminavano la camera, assicurandosi che tutte le telecamere presenti fossero state chiuse come aveva ordinato, puntò fermamente i suoi occhi sulle persone che la stavano fissando, ignorando professionalmente gli interrogativi che in molti avevano riferito ai rispettivi compagni.

-Buonasera, colgo l’occasione di salutare tutti i presenti. Scusatemi per l’improvviso avviso, ma urgeva organizzare questa riunione al più presto- osservò uno a uno gli sguardi degli uomini,  che stringevano nelle mani le proprie armi. -Siete tutti molto importanti. Ognuno di voi se deciso a seguirmi potrebbe aiutarmi a cambiare il mondo, a riportare l’umanità sulla terra!. Per troppo tempo siamo rimasti bloccati su questo posto, ma penso che sia giunta la fine!.- Asserì decisa osservando bene i volti sorpresi dei guerrieri che l’ascoltavano.

Risa sorrise furbamente, quando notò la sorpresa all’interno degli occhi azzurri di Matryel. Come le aveva ordinato in precedenza la ragazza, aveva a sua volta chiesto ai guerrieri della diciassettesima unità di indossare le uniformi e le armi. Tutta la squadra stava ascoltando le parole di L, compreso Ryuzaki, che seduto accanto a Near, completamente scalzo, stava esaminando gli atteggiamenti di quella ragazza.

-Io vi devo ringraziare perché senza di voi non sarei in grado di risolvere questo caso. Ma devo rivelarvi che, in realtà sono spinta anche da un’altra faccenda …- Piano indietreggiò, con movimenti lenti, sotto gli occhi dei presenti che incuriositi cercavano di capirla.

-E reputo indecoroso da parte mia trascinarvi senza motivo- incrociò repentinamente lo sguardo di Risa, che stranita la fissava. Cosa avrebbe voluto dire? Perché stava parlando in quel modo? La mora non capendo incrociò le braccia sotto il seno esaminando la donna indietreggiare senza spiegazione.

-Io ho da fare …- concluse lei impensierita, quasi come lontana da quella sala. Risa la seguì con lo sguardo attenta a scrutarla mentre si allontanava. Ryuzaki sorpreso fissò i suoi occhi, il suo  volto, mentre  tentava di capire la sua prossima mossa. Near dal canto suo continuava ad ascoltarla serioso, ignorando i commenti dei guerrieri dietro di lui.

-Ho rimandato troppo a lungo …- Matt piegò il volto per osservare dietro di lei l’unica porta aperta.

Risa istintivamente si alzò dalla sua postazione, indecisa sul da farsi, volenterosa di comprendere le intenzioni della collega.

-Mi duole annunciare che questa è la fine!- guardò intensamente il volto di Risa, senza smettere di indietreggiare. Appoggiò la sua mano sulla porta scorrevole, una volta raggiunta l’entrata dietro le sue spalle.

-Cosa?-

-Ma che significa?-

-Cosa sta succedendo?-

Risa silenziosamente lanciò un’occhiata agli uomini della sua squadra, che si erano di colpo alzati dopo quell’inaspettata affermazione.

Matryel senza badare alle occhiate dentro la sala, oltrepassò il varco chiudendo la porta in vetro grazie ad un sistema che lei stessa aveva progettato.

Risa strinse i pugni, e con i nervi a fior di pelle si avvicinò malamente alla porta per osservare il viso della ragazza dietro quel dannato vetro.

-Che cazzo stai facendo L?- Domandò tirando un sonoro pugno alla porta.

L sospirò ed attivò i microfoni all’interno della stanza, in modo che tutti potessero udire le sue parole. In modo che tutti capissero le sue motivazioni.

Ryuzaki serio in voltò si accostò a Risa sprofondando le mani dentro le tasche dei pantaloni. Fissava Matryel in silenzio, analizzando ogni singolo movimento: Le mani della ragazza abilmente stavano operando all’interno di una tastiera, il suo viso era serio e rigido.

-Io me ne vado … sulla terra Risa- disse semplicemente voltando finalmente il capo verso la ragazza.

-Ma nessuno di voi mi seguirà! Lascio il comando ai nuovi detective. E nomino ufficiale delle guardie, il comandante della diciassettesima unità, Risa- disse infine osservando il volto adirato della ragazza.

-Esci da quella cazzo di stanza!- le parole di L erano riuscite ad innervosire maggiormente Risa, che presa dalla collera aveva estratto la sua revolver sparando alcuni colpi verso quell’uscio.

-E’ inutile Risa-

-Ma cosa cazzo ti passa in quella fottuta testa che ti ritrovi? Vuoi farti ammazzare? Sulla terra sola sei morta!- disse gridando mentre tirava calci alla porta. Se non fosse stata blindata sicuramente l’avrebbe fracassata dalla rabbia, i suoi occhi erano infiammati, si agitava spinta dalla collera.

-Risa, meglio io che voi tutti … rispetta la mia decisione e combatti come hai sempre fatto … questo è un ordine e non accetterò un tuo rifiuto!- Matryel scrutò infine la donna che aveva abbassato lo sguardo per poi lanciare un’occhiata fugace agli uomini in sgomento dentro la sala, ed infine al vecchio L, che la stava fissando serio.

-Questa è probabilmente l’ultima volta che mi vedrai!- L appoggiò la sua mano, proprio su quella di Risa, sull’altra parte della porta in vetro.

-Ti prego di guardarmi, o avrai questo rimorso per tutta la vita Risa-

La donna pareva intenzionata ad ignorarla, senza però perdersi nessuna parola.

 -Risa …-

-Cazzo ! cosa vuoi che ti dica? Buona morte!- i suoi occhi erano divenuti lucidi, finalmente aveva alzato il viso incrociando lo sguardo della collega.

-Io vado a salvare Elrien non è giusto che trascini te e tutti in questa missione, cerca di capire!-

-No, io non ti capisco, perché lo fai? … forse con i tuoi fottuti piani potresti salvarla, ma il costo da pagare è la vita. Fermati immediatamente e apri … questa … CAZZO DÌ PORTA!-  Poteva già immaginare cosa avesse in mente la ragazza, si trattava di una missione senza ritorno, un compito suicida. Una vita per una vita. Ma era veramente disposta a sacrificarsi per salvare l’intera squadra? Perché stava pensando di morire in quel modo? Perché lei era stata sempre così protettiva nei confronti di tutti, senza mettere in repentaglio la vita di nessuno?.

-Risa e tutti voi ascoltatemi bene …- sospirò pesantemente per poi continuare a parlare.

-Appena premerò questo pulsante, la stanza dove mi trovo al momento si distaccherà da questa base e raggiungerà la terra. Ho modificato gli ingranaggi trasformando questa zona in una navicella a tutti gli effetti! Ma nel momento in cui questa parte si separerà, anche voi ve ne andrete!-

-Cosa?-

-Ma dove?-

I soldati avevano raggiunto Risa circondandola completamente, curiosi anche loro di comprendere al meglio le parole di L.

-Ho trasformato l’intero piano in un’astronave. Voi nel momento in cui darò l’ordine, partirete verso Marte, per raggiungere il resto dei civili.-

-Ma quando hai deciso tutto questo?- Sbraitò Risa -Apri la porta e facci entrare, hai bisogno di una squadra sulla terra!-

 

-Lo so ed io ho già la mia squadra al momento … ma non posso portarti con me Risa, non posso perdere nessuno di voi, perché se dovesse accadermi qualcosa ci sarete …-

-Non ti accadrà nulla!- Risa rispose alterata zittendo L.

-Risa ascoltami per favore- Matryel le si avvicinò osservandola da dietro quel vetro.

-Sai benissimo che su Marte non sarà facile, ci sono persone che ci hanno ospitato e vivono lì ancora prima che nascesse questa stazione. Fai in modo che tutti raggiungano il principato dei Losiliel, e poi, con un vero esercito ritorna sulla terra. Ma al momento lasciami andare, come ti ho detto ho dei soldati che mi stanno aspettando-  Spiegò in tono conclusivo Matt prima di avvicinarsi al pulsante in modo da azionare il sistema di partenza.

-Perdonami Risa … Ti voglio troppo bene- Guardò intensamente gli occhi scuri della donna che intristita stava cercando di forzare l’apertura della porta senza successo, si perse ad osservare le labbra, le mani, ed i lunghi capelli scuri. Voleva memorizzare bene quell’immagine per portarsela per sempre dentro il cuore, anche quando lei non ci sarebbe più stata.

Con un gesto molto semplice azionò il sistema, procedendo con la partenza.

* Inizio conto alla rovescia.

La voce del computer echeggiò per tutta la stanza lasciando ancor più sorpresi i presenti, e facendo comprendere solo in quell’istante a Risa, che veramente tutto ciò che temeva stava accadendo.

-No aspetta …-

Matryel osservando il volto frastornato  della compagna, giurò di aver scorto qualche lacrima, proprio nello stesso istante in cui la navicella dove si trovava lei, iniziava  a distaccarsi da quella di Risa, lasciando molto turbata la ragazza. I sistemi di audio vennero bruscamente interrotti, mentre l’unica voce udibile fu quella del computer.

-Lancio previsto tra: dieci … nove … otto … sette … sei … cinque …-

Risa, L, Near e tutti i soldati dentro la sala, caddero turbinosamente a terra, a causa del brusco movimento della navicella che si stava staccando dalla stazione.

-Aggrappatevi alle sbarre lungo i muri della stanza- suggerì Near guardando i compagni.

A Risa le parole di Near giunsero ovattate. Troppo scioccata la ragazza era caduta, osservando la porta in vetro, per guardare bene il volto di Matryel.

-Anch’io ti voglio bene stupida- disse flebilmente respingendo le lacrime.

Si avvicinò alla porta ed iniziò poi a tirare dei sonori pugni.

-Anch’io ti voglio bene sorellina!- gridò sperando che dall’altra parte, nella navicella opposta alla sua, L potesse comprendere le sue parole, non voleva lasciarla in quel modo.

*Quattro … tre … due …. uno*

Risa ormai in preda al panico era rimasta immobile, si voltò solo quando percepì qualcuno dietro di lei stringere le sue spalle.

-Risa afferra le sbarre nel muro-

Era stato Ryuzaki, che accortosi dello stato di shock della ragazza le si era avvicinato per consigliarle di afferrarsi a qualcosa.

Matryel dall’altra parte della stanza stava osservando la donna, mentre la porta in vetro piano si chiudeva lasciando spazio ad una parete metallica. Si appoggiò alla leva in alluminio vicino all’uscio, e piano si lasciò cadere a terra. I sensi di colpa presto iniziarono a tormentarla, e mentre stringeva forte le palpebre, vedeva in quell’oscurità il corpo di Risa agitarsi tristemente.

-Cos’ho fatto?- disse tra sé e sé.

La navicella tremò ripetutamente, lasciandola nel panico totale. Molti oggetti erano caduti rovinosamente al suolo, altri invece strisciavano da una parte all’altra, producendo striduli ed inquietanti rumori. Rimase ferma a terra, stretta alla leva fin che la situazione tornò stabile, e il forte boato iniziale scomparve completamente, poi si alzò mantenendo salda la presa sull’asta metallica.

Era completamente scossa, avvertì brividi lungo tutto il corpo. Girava tutto dentro la stanza. Chiuse gli occhi e cercò di respirare in modo da respingere il fastidioso fischio che si era acceso alle orecchie. Frastornata rimase immobile per lunghi instanti, poi mosse un passo sostenendosi alla parete, piano, in modo da non precipitare a terra. Mentre camminava strattonando, ancora con quel fischio dentro le orecchie, sobbalzò lasciando fuoruscire un gemito nel momento in cui percepì la mano di qualcuno, stringerle decisamente il braccio sinistro.  Continuava a tenere le palpebre chiuse. Impaurita alzò senza pensarci il braccio sinistro, barcollando pericolosamente. La mano che in precedenza aveva avvertito afferrarla per il braccio, di colpo la percepì nella vita. Qualcuno la stava sostenendo evitandole una brusca caduta. Ma chi? Non c’era nessuno a parte lei? Possibile che quel trambusto le aveva fatto venire le allucinazioni?.

-Chi sei?- domandò cercando di riaprire le palpebre.

-Qualcuno che a tua differenza ha pensato bene di rimanere seduto durante la partenza- sentenziò irriverente colui che chinatosi, la stava sostenendo saldamente dalla vita.

I capelli di Matryel le caddero sul volto, impedendole persino di respirare bene. Scostò malamente una lunga ciocca, poi aprì gli occhi, ma tutto girava dentro la stanza e il suono alle sue orecchie diveniva sempre più forte ad ogni suo sforzo. Non riuscì ad avere un immagine nitida, ma quando scostò il capo incrociò due occhi azzurri, contraddistinsi da una profonda cicatrice.

-Mello … tu?- abbassò il capo ancora frastornata, notando le mani dell’uomo strette energicamente sulla sua vita.

L’uomo era totalmente impassibile, avvolto in quell’aria scettica ed irriverente. I capelli scompigliati gli incorniciavano il volto, mentre lui, abbassatosi per sorreggere la donna, la fissava senza tanti problemi.

-Non sembri molto contenta ragazzina!-

-Non dovresti essere con me … come hai fatto …-

-Questo non ti riguarda … poi ti ho detto che ti avrei tenuta d’occhio ricordi?!- rispose strafottente, tenendo ferma la presa sul busto di lei.

-Non dovevi essere qui!- sentenziò con tono conclusivo.

-Pensavo che volessi il mio aiuto ragazzina … mi chiedo quale sia il problema, tu stessa mi hai chiesto di seguirti ricordi?-

-Tu stai rischiando grosso …- lo guardò cercando con grande sforzo di rimettersi in piedi, ma prima ancora di provarci, all’improvviso divenne tutto scuro, freddo ed indistinguibile. La ragazza si sentì come cadere, e l’unica cosa che la sorreggeva al momento a sua insaputa, furono le mani di Mello che non si erano staccate un momento dal suo corpo stremato.

Era tutto buio, ma in quell’oscurità Matryel poteva giurare di continuare a vedere le iridi azzurre dell’uomo che le aveva impedito di cadere al suolo.

 

 

 


 

Angolo autrice:

Che bello è arrivato Dicembre! Ho voluto aggiornare per aprire così il mese!

Buongiorno a tutti, come va?. Spero tanto che il capitolo sia piaciuto, succedono un sacco di cose, anche se l’ultima parte penso sia la più importante. Stiamo raggiungendo il fulcro della trama, e da adesso vedrete i personaggi agire diversamente, chi su Marte, chi sulla terra. Vi aspettavate questo colpo di scena? Oppure ha fatto schifo da morire? Ahahaha non so, spero solo sia piaciuto, come sempre vi invito a dirmi cosa ne pensate e soprattutto se, secondo voi Risa e Matryel si incontreranno di nuovo.

Poi Mello beh, a lui non sfugge niente, ma nel prossimo capitolo comprenderete bene il motivo per cui si trovava nella stanza, e come è riuscito a ricongiungere ogni singola informazione.

Ringrazio tantissimo le persone che hanno recensito e aggiunto la storia nelle caselle, siete il massimo, vi adoro e vi sono grata. Spero che riesca a ricevere le impressioni di tutti i lettori, soprattutto del pubblico che segue silenziosamente.

Vi mando un grosso bacione, ci sentiamo nelle recensioni se vi va, a me farebbe troppo piacere!

Alla prossima

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: Star_of_vespers