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Autore: AngelCruelty    01/12/2019    1 recensioni
Storia partecipante alla "Challenge delle sei coppie" indetta da GiuniaPalma/LadyPalma sul forum di EFP
Raccolta di sei song-fic, ognuna dedicata a un tipo di coppia da Grey's Anatomy, tutte sulle note di canzoni di P!nk.
Ogni storia sarà ambientata in momenti diversi, per cui preciserò il contesto in un angolo autrice posto prima del testo.
Buona lettura e buon ascolto!
Genere: Angst, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: April Kepner, Arizona Robbins, Callie Torres, Jackson Avery
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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NA: Questa è la parte più difficile della challenge delle sei coppie di Giuna Palma sul forum di EFP: NOPT. Ho scelto quindi due personaggi che non mi piacciono affatto insieme: ecco una TeddyxOwen. Questa OS si ambienta ai tempi della prima apparizione di Teddy in Grey's Anatomy. Questa canzone di Pink mi sembrava giusta per raccontare i sentimenti di due ex veterani che provano sentimenti l'uno per l'altra ma non se lo confessano perchè presi dalla guerra. Ho immaginato che la prima parte, flusso di pensiero di Teddy (font: Trebuchet MS), si ambienti al suo ritorno dalla guerra e che lei decida quindi di andare a Seattle perchè si sente persa dopo l'esperienza vissuta. Nella seconda parte 'parla' Owen (font: Tahoma) confuso di vedere la vecchia amica nell'ospedale dove lavora, anche perchè è ormai in una relazione con Cristina Yang ed è andato avanti. Le frasi dette insieme sono con il font Georgia.
 

I HAVE SEEN THE RAIN

I have seen the rain
I have felt the pain
I don't know where I'll be tomorrow
I don't know where I'm going
I don't even know where I've been
But i know I'd like to see them again



Urla. Bombe. Esplosioni. Pianti. Dolore. Ferite. Morte.
Queste immagini sono impresse nella mia memoria come se fossero state marchiate a fuoco. Ancora sento le eco delle grida, a volte. Ricordo il silenzio assordante e ancor più insopportabile, che calava quando il paziente straziato giaceva nella sua brandina, ormai privo di vita.
Ho sentito ogni loro ferita sulla mia pelle, giorno dopo giorno. Ho sognato di rimanere senza arti, o addirittura senza testa, durante quelle notti infinite.
Ho sentito il loro dolore. Quel dolore era il mio…
Durante quell’inferno, c’era una sola certezza: tu ci saresti stato.
Tu saresti stato lì al mio fianco a combattere come un soldato, ma senza mai fare del male, senza mai alzare il pugno. No, tu intervenivi solo per proteggere, e lasciavi che io potessi curare tutti coloro che potevo, perché ti fidavi di me. Insieme, abbiamo salvato tante vite.
Ma che ne sarà delle nostre? Questo non ci è dato saperlo perché, ora che tutto questo per noi è finito, è crollata anche la mia unica certezza: tu.
Dove sei finito, Owen? Dove vai?
Io?
Io non so dove sto andando. Non ricordo nemmeno da dove provengo, ormai.
C’è un ‘prima’? io ricordo solo il ‘mentre’.
E ora, Owen? Cosa farò?
Te e le tue fossette… si, vorrei rivederle.
 
Spend my days just searching
Spend my nights in dreams
Stop looking over my shoulder baby
I've stopped wonderin' what it means
Drop out, burn out, sold your home they've said I should've been more
Probably so if i hadn't of been in that crazy damn Vietnam war



Le giornate scorrono, e io guardo fuori la finestra. Persino il caos della città mi sembra un paradiso quieto in confronto alla vita a cui mi ero abituata. Non posso dire che mi manchi la situazione, non posso mancare così di rispetto alla povera gente che non può tornare indietro come ho fatto io, a coloro che sono intrappolati. Ma nei miei sogni ora, non ci sono solo morte e distruzione, certe volte ci sono anche bei ricordi: quelli dei momenti passati con te, Megan e Nathan.
A ripensarci ora, che non ti sento da un po’, mi sembra tutto sbagliato. Forse avrei dovuto respingerti, allontanare quel tuo fare così gentile. Ero pronta al peggio, addestrata per sopravvivere, e invece tu mi hai regalato momenti così teneri da farmi abbassare la guardia. E adesso mi ritrovo qui, pateticamente sola, a pensare a te. Ogni tuo abbraccio, ogni tuo gesto eroico nei miei confronti, ogni piccola accortezza… dal semplice caffè con cui mi svegliavi la mattina al modo in cui mi trascinavi via dai campi in pericolo, ogni cosa che hai fatto per me mi poneva di fronte a una domanda: che significa?
L’avresti fatto se fossi stata un’altra? Lo facevi per gentilezza da collega a collega? Era perché mi consideravi un’amica? Oppure…
Forse ero solo ingenua, forse lo sono ancora. Ma tua sorella… persino Riggs! Loro hanno alimentato questi miei pensieri con le loro battute incaute. E chissà, forse avrebbero avuto ragione, forse sarebbe nato qualcosa tra di noi, se non fosse stato per la guerra.
Non potevamo essere felici, quando il terreno stava crollando sotto i nostri piedi.
Non potevamo pensare a frivolezze come l’amore, mentre fuori dalla nostra tenda la gente stava morendo.
E adesso… adesso niente ci lega più. Siamo lontani. Ma forse ti potrei raggiungere. Magari potremmo lavorare insieme, ricominciare daccapo in un posto meno pericoloso, meno tetro, io e te…

I have seen the rain
I've survived the pain
Oh I've been home 30 years or so
And I'm just stepping off of the plane


Urla. Bombe. Esplosioni. Pianti. Dolore. Ferite. Morte.
Non potrò mai dimenticare. Non soffrire più stress post-traumatico non vuol dire aver scordato cosa significa. Non vuol dire non pensarci ogni singolo giorno della mia vita, e non vuol dire non voler tornare indietro e aiutare ancora qualcuno in più.
Ho visto tanto. Ho sentito, tanto. E non solo per quelle ferite cicatrizzate che mi sono state inferte nel cercare di tirare fuori dalle macerie la gente mezza viva e mezza morta, no. Ci sono ferite e dolori molto più profonde, che non possono scomparire.
Eppure adesso, dopo tanto tempo, inizio a sentirmi una persona normale che vive una vita normale. Io e lei, io e i miei nuovi amici.

Spend my days just searching
Spend my nights in dreams
Stop looking over my shoulder baby
I've stopped wonderin' what it means
Drop out, burn out, sold your home they've said I should've been more
Probably so if i hadn't of been in that crazy damn Vietnam war.


Ho passato giorni e giorni a chiedermi come uscirne. Ma non c’è scampo.
Dalla guerra non si torna mai davvero indietro, o si accetta e si volta pagina onorando le vite perdute, oppure non si può sopravvivere.
No, non merito lo sconforto, non merito di crollare. Devo portare rispetto a coloro che non ce l’hanno fatta, e quelli che ho dovuto lasciare nelle grinfie di un nemico che nemmeno conoscono.
Però ricordo anche altro. Ricordo che i momenti di struggimento erano alternati alle riunioni di quattro scellerati che tornavano ragazzini intorno a un fuoco malandato. Le nostre tazze di caffè erano l’unico lusso, ma non da poco, perché sapevamo che in molti non potevano permetterselo da quelle parti. E ricordo te, Teddy.
Ora ti vedo qui, al Seattle Grace, e mi chiedo cosa ci fai ancora dietro di me, a guardarmi le spalle. Ora non ci saranno più esplosioni e mitragliatrici, siamo liberi: puoi andare.
Hai lasciato tutto, compresa la tua casa, la tua famiglia, per venire a lavorare qui.
Io lo ammetto, sono confuso.
Lo so, loro dicevano che avremmo dovuto essere più che amici. Forse… forse lo saremmo stati se non fosse stato per la guerra.
Non potevamo essere tanto fortunati in un mondo tanto ingiusto, Teddy. Noi avevamo già delle tazze di caffè.


We have seen the rain, together
We have survived the pain, forever


Abbiamo visto di tutto, insieme.
Siamo sopravvissuti al dolore, per sempre.


Oh it's good to home again
Its good to be with my friends
Oh it's good to be home again
It's good to feel that rain

 
Owen: È bello essere di nuovo a casa. È bello stare con i miei amici.
Teddy: Ti guardo negli occhi e sono finalmente al mio posto. È bello essere di nuovo a casa, insieme a te.
  Ma poi... ti guardo negli occhi e capisco che tu hai trovato un posto diverso, che non è al mio fianco. Guardo il cielo con il     cuore colmo di tristezza e incertezza. Dopotutto questa tremenda sensazione mi ricorda che sono viva: in fondo è bello sentire     la pioggia scendere.
  
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