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Autore: lmpaoli94    01/12/2019    0 recensioni
Due fratelli, Akito e Sana, fanno un viaggio in Inghilterra per visitare un castello.
Quando vagano lontano dal loro gruppo nella camera di tortura, vengono inseguiti per tutto il castello da un carnefice.
Riusciti a fuggire, ben presto cominciano a perdere i ricordi della loro famiglia e di se stessi.
Dopodiché s’imbatteranno in un uomo e verranno trasportati nel Medio Evo dove i fratelli scopriranno chi sono veramente.
Akito e Sana dovranno guardarsi bene le spalle e proteggersi da un uomo di nome Charles Lons che li trasporterà nel Medioevo e gli rivelerà che loro sono il principe e la principessa mancanti di un re malvagio che li voleva morti.
P.S.: Questa è una trasposizione del racconto di L. R. Stine di Piccoli Brividi con i personaggi di Rossana
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Naozumi Kamura/Charles Lones, Rei Sagami/Robby, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Emisi un lungo gemito, sconfitta. Sapevo che non ce l’avrei fatta a correre ancora. L’uomo col mantello mi avrebbe catturata in un attimo. La donna si strinse più forte il bambino al petto e si girò di nuovo a guardare l’uomo correre verso di noi. 
- Io… posso pagarla! - buttai là senza riflettere, in un ultimo, disperato tentativo di convincerla ad aiutarmi. Poi, all’improvviso, mi vennero in mente le monete che avevo in tasca. Quelle che il tassista aveva rifiutato. Chissà se la donna le avrebbe accettate? Infilai una mando in tasca e le tirai fuori, mostrandole alla donna.  - Ecco! - gridai. - Le prenda! Le prenda tutte! Ma la prego… mi nasconda! 
Gliele cacciai a forza nella mano libera. La donna alzò la mano per esaminarle, poi strabuzzò gli occhi e le fissò a bocca aperta.  “Non le vorrà nemmeno lei” mi dissi, ormai scoraggiata. “Me le tirerà dietro come il tassista.”  Ma mi sbagliavo.  
- Sovrane d’oro! - esclamò invece in un sussurro. - Sovrane d’oro… ricordo di averne vista una, da bambina… 
- Affare fatto, allora? - le feci fretta. - Accetta di nascondermi? 
Intascò il denaro, poi mi spinse oltre la porta aperta della sua misera casupola. Dentro c’era odore di pesce. Vidi tre giacigli sul pavimento accanto a un focolare spento. 
- Presto… nella cesta della legna - mi esortò la donna. - E’ vuota. 
Con un’altra spinta, mi mandò verso una grande cesta di paglia col coperchio. Col cuore che mi batteva forte, sollevai il coperchio e mi infilai dentro. Il coperchio si abbassò rapidamente su di me, sprofondandomi nell’oscurità.  Accucciata in fondo alla cesta, con le mani e le ginocchia sulla paglia ruvida, mi sforzai di smettere di ansimare, di far rallentare i battiti del mio cuore. La donna aveva accettato con gioia le mie monete, riflettei. Non pensava che fossero buone soltanto per giocare, come il tassista. Dovevano essere monete antiche…  Poi, un brivido gelido corse lungo il mio corpo tremante. A un tratto mi era chiaro perché tutto sembrasse così diverso… così all’antica. Eravamo veramente tornati indietro nel tempo! Quella era sì Londra, ma la Londra di centinaia di anni prima. L’uomo col mantello ci aveva trasportati in un’altra epoca con quelle pietre bianche, intuii. Ci aveva confusi con qualcun altro, era evidente. Era per questo che ci dava la caccia.  Ma come fare a chiarire l’equivoco? E come rifare a ritroso il salto nel tempo, tornando all’epoca a cui appartenevo?  Scacciai quelle domande dalla mia mente e tesi le orecchie. Dall’esterno della casupola mi giunsero delle voci. Riconobbi quella della donna, poi quella profonda, tonante dell’uomo col mantello nero. 
- E’ proprio qui, signore - stava dicendo la donna. 
Sentii dei passi. E poi le voci divennero più forti. Sempre più vicine. Adesso i due stavano proprio accanto alla cesta in cui ero nascosta. 
- Dov’è? - chiese l’uomo col mantello in tono perentorio. 
- Qui dentro, signore - rispose in tono mellifluo la donna. - Ve l’ho impacchettata per bene, pronta da portar via.
   
 
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