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Autore: Hana_Weasley    02/12/2019    1 recensioni
Jeongguk, stressato a causa del lavoro, viene mandato al Magic Shop, una villa nella quale chi pernotta può partecipare a diverse attività al fine di combattere lo stress e l'ansia.
Seppure, in partenza, Jeongguk si dimostri scettico, non può fare a meno di cominciare successivamente a provare interesse per i sei strambi ragazzi che ci lavorano e per il particolare rapporto che sembrano condividere tra di loro.
E forse non può fare a meno neppure di innamorarsi velocemente di ognuno di loro.
Ispirata al VCR del 5th Muster.
OT7 / Jeongguk x BTS
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La mattina di Jeongguk passa in modo rilassante.

Portandosi dietro il suo blocco dei disegni e le cuffie, il ragazzo si siede sulla solita panchina e comincia a fare qualche schizzo mentre ascolta la sua playlist preferita.

Passa delle ore così, in silenzio a disegnare, immerso nel suo piccolo mondo, un mondo dove vi è solo lui e la sua mente ed il suo cuore.

E se all'inizio Jeongguk disegna solo ciò che vede, gli alberi, il paesaggio, il gatto che passa ogni mattina per farsi fare qualche carezza; presto le pagine del suo quaderno si riempiono di mani, di occhi, di labbra. Jeongguk va spedito, disegna senza fermarsi un attimo, disegna senza chiedersi cosa stia facendo, senza razionalizzare quello che sta davvero riproducendo su quelle pagine.

È solo alla fine che Jeongguk si rende conto di aver disegnato parti del corpo. Parti di Jimin, di Namjoon, di Yoongi e di Seokjin.

Vede le labbra perfette di Jimin e di Seokjin, vede gli occhi felini di Yoongi, la curvatura del naso di Namjoon.

Si chiede quanto debba averli guardati in questi giorni per riuscire a memorizzare i tratti del loro volto, si chiede se non sia un comportamento strano ed un po' ossessivo, si chiede cosa penserebbero i diretti interessati se vedessero tutti i suoi disegni.

Forse si limiterebbero a riderci su e a complimentarsi per il suo talento.

Forse si accorgerebbero dell'attrazione che Jeongguk sta iniziando a provare nei loro confronti. Un'attrazione che neppure riesce a descrivere a parole o a darle una forma.

Jeongguk sa solo di essere attratto da quei ragazzi. Dalla loro persona, dal rapporto che condividono l'uno con l'altro. Non sa a cosa porterà questa attrazione o se non sia solo qualcosa dovuto alla novità e la curiosità.

Jeongguk non sa nulla.

E quindi non fa nulla a riguardo.

Quello stesso pomeriggio, ad accoglierlo nell'atrio c'è nuovamente Jimin.

"Pronto per l'attività di oggi?" gli chiede mettendogli un braccio intorno al collo.

Jeongguk annuisce ed i due raggiungono una delle porte più lontane del corridoio. Jimin gli sorride e poi torna alla sua postazione mentre Jeongguk, ancora una volta, si fa forza ed entra curioso e anche un po' spaventato pensando a chi incontrerà oggi e a cosa gli farà fare.

"Ciao!" ad accoglierlo c'è un ragazzo dai capelli verdi.

È bello, è la prima cosa che registra Jeongguk.

È alto quanto lui ma ciò che colpisce, un po' come per Seokjin, è il suo volto. Il suo volto sembra combinare perfettamente tratti fanciulleschi e tratti del viso più maturi.

"Sono Taehyung, piacere di conoscerti." Gli porge la mano e Jeongguk si presenta, non riuscendo però a mascherare il leggero imbarazzo ed il nervosismo.

"Che carino!" squittisce Taehyung. "Sei davvero carino, te lo hanno mai detto che somigli ad un grosso e soffice coniglietto?"

Jeongguk arrossisce immediatamente. In tutta onestà, quando era un bambino, sua madre era solita prenderlo scherzosamente in giro paragonandolo ad un coniglio. Gli diceva che la sua espressione e soprattutto quando sorrideva gliene ricordava inevitabilmente uno.

Ma una volta cresciuto, non ha più tirato fuori quella storia e, escludendo lei, nessun'altro lo ha mai paragonato ad un animale.

"Sei perfetto per il servizio fotografico che avevo in mente oggi. La tua aria sbarazzina ma al tempo stesso innocente e timida sono semplicemente perfette!"

"S-servizio fotografico?" Ora Jeongguk è spaventato.

Non ha mai pensato di essere particolarmente brutto d'aspetto, ma Jeongguk è sempre stato convinto di non essere per nulla fotogenico. Non sa perché ma ogni volta che prova a fare una foto, Jeongguk vede emergere solo i suoi difetti. Il suo naso è troppo grosso, le sue labbra sono troppo sottili, il suo volto è troppo tondo.

Per questo Jeongguk cerca sempre di evitare di fare e farsi scattare foto.

Ma ora questo Taehyung vuole addirittura fargli un servizio fotografico e Jeongguk non pensa di essere pronto. Vuole rifiutarsi, vuole fermarlo, vuole spiegare.

Ma Taehyung, inspiegabilmente, sembra già sapere quello che gli passa per la testa perché posa una mano sulla sua spalla e la stringe lievemente.

"Sai, quando un fotografo mette anima e cuore in ogni singola foto che fa, inevitabilmente questa foto sarà un'opera d'arte. Per ogni persona che la vedrà potrebbe rappresentare qualcosa di diverso, ma sempre opera d'arte rimarrà. Perché i sentimenti del fotografo al momento dello scatto sono ciò che arricchiscono il soggetto della foto. E per questo non c'è bisogno di essere un fotografo professionista, se sei bravo anche un fotografo in erba riesce a produrre capolavori."

"Uh..."

"Quello che voglio dire è che non devi avere paura di uscire male in una foto quando il fotografo riesce a mettere parte di se stesso nella foto. In questo caso nessun soggetto potrà mai apparire brutto. E si da il caso che io sia un eccezionale fotografo. Quindi ti prego di non essere nervoso, sii te stesso e lasciati guidare da me, va bene?"

Jeongguk si rilassa un po' a quelle parole. È ancora insicuro sulla cosa, ma Taehyung sembra essere davvero sincero e professionale e Jeongguk vuole fidarsi di lui.

"E poi, se può tranquillizzarti, queste foto verranno viste solo da me e nessun'altro. Neppure gli altri ragazzi se non vuoi."

Questo definitivamente tranquillizza il ragazzo. Con la conferma che quelle foto non saranno mostrate nessuno a meno che non lo desideri lui stesso, Jeongguk prende posto sullo sgabello posto al centro della stanza.

"Iniziamo con qualcosa di semplice per sciogliere il ghiaccio, okay? Sorridi."

Taehyung così inizia a scattare e scattare e ancora scattare, cambiando posizione, chiedendo a Jeongguk di sporgersi un po' di più o di guardare dall'altra parte o dritto in camera.

Taehyung lo guida senza esitazione, lo sprona e gli fa complimenti nel mezzo.

Gli dice che sta andando bene, che è bellissimo e che le foto verranno benissimo. Gli dice di osare un po' di più, di lasciarsi andare se riesce, di essere più provocante perché tanto quelle foto non le vedrà nessuno e forse il pensiero che solo Taehyung possa vedere quella parte di lui, che tenta timidamente di uscire, lo intriga oltre che imbarazza al tempo stesso.

E così le ore per Jeongguk passano in un vortice di confusione ed imbarazzo e insicurezza ma anche tentazione e divertimento.

Jeongguk non è sicuro che possa funzionare come antistress, la sua mente è troppo confusa per potersi dire davvero calma, ma non può neppure negare di starsi divertendo e di starsi lasciando andare lentamente.

"Fantastico! Ora, per l'ultima parte del servizio useremo un po' di frutta. Anzi, ancora meglio delle carote." Gli dice Taehyung e Jeongguk è abbastanza sicuro di essere diventato completamente rosso in volto.

Taehyung si avvicina al mobile poggiato al muro e da una ciotola prende una carota che poi porge a Jeongguk.

"Fai ciò che preferisci, quello che ti fa sentire più a tuo agio. Sorridi, rimani serio, fai aegyo. Hai completa libertà."

Nonostante in questo caso Jeongguk si senta un po' più in imbarazzo, anche questa parte del servizio fotografico scorre liscia. Dopo i primi scatti un po' imbarazzati, titubante tenta di essere un po' più sicuro di se stesso e si lascia andare abbastanza da rendere nel modo giusto il concept scelto da Taehyung, o almeno ha questa impressione.

Il fotografo gli sorride gioioso e poi gli dice che hanno finito per oggi.

"Sei stato bravissimo, Bun." Gli dice ammiccando.

Jeongguk però non ha modo di arrossire questa volta perché la porta si spalanca e Seokjin fa il suo ingresso nella stanza, interrompendoli.

"Taehyung-ah! Hai rubato del cibo dalla cucina vero?"

Taehyung si guarda intorno fischiettando e fingendo indifferenza.

"Taehyung-ah!"

Il ragazzo scoppia a ridere. "Hyung, mi serviva per creare arte! Arte!"

"La tua arte può fare a meno del cibo che usiamo per cucinare."

Taehyung allora sfoggia un adorabile broncio che Jeongguk è abbastanza sicuro abbia affinato con il tempo per permettergli di raggiungere la sua massima efficacia.

"Ma hyung, ho fatto delle foto a Jeongguk con delle carote. Non hai notato come sembri un adorabile coniglietto?"

Seokjin gli rivolge immediatamente l'attenzione e lo squadra per qualche lungo istante. Poi sul suo volto compare un sorriso entusiasta.

"Oh mio dio hai ragione, come ho fatto a non accorgermene prima!"

"Lo so hyung, guardalo, quando sorride è proprio uguale!"

"Perché vogliamo parlare del suo nasino?!"

I due cominciano a parlare in modo concitato della sua somiglianza all'animale e Jeongguk, onestamente, non sa come reagire.

Cosa fai quando due bei ragazzi iniziano a parlare tra di loro di quanto somigli ad un coniglio? Qual è la prassi? Come ti devi comportare? Jeongguk non lo sa.

E non sa neppure come comportarsi quando vede lo sguardo di Seokjin farsi più scuro, avvicinarsi pericolosamente a Taehyung finché le loro fronti non sono poggiate l'una all'altra e sussurrare con tono roco "Sai vero che dovrò ugualmente punirti?"

Non sa come comportarsi quando vede Taehyung rabbrividire e sorridere malandrino all'altro ragazzo per poi portare la mano sulla sua guancia, accarezzandola. "Non aspetto altro."

Jeongguk è abbastanza sicuro di uscire ancora più confuso dalla stanza quella sera.

Confuso su quei ragazzi e confuso su se stesso, per quanto gli costi ammetterlo. 

  
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