Anime & Manga > Lupin III
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Autore: lmpaoli94    02/12/2019    0 recensioni
Castello di Egeskov
Fujiko, giovane ragazza di nobili origini, spreca le sue giornate nel lusso sfrenato senza pensare agli impegni del Regno ereditato dopo la morte dei genitori.
Fregandosene minimamente dei suoi doveri, la giovane ragazza ricerca ogni modo per divertirsi a spese degli altri.
Ma cosa sarebbe successo se un giovane ladro sarebbe piombato nel suo castello cercando di rubargli tutta la sua collezione più importante di gioielli?
Come avrebbe potuto reagire?
Una sorpresa sconvolgerà la vita del giovane ladro, venendo ammaliato irrimediabilmente da una donna tanto bella quanto letale.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Lupin non riusciva a staccarsi dal corpo di quella giovane donna.
Si sentiva come ossessionato e ammaliato da lei.
Non gli era mai accaduto una cosa simile prima d’ora nella sua vita e assaporarla in quel momento che per lui era tanto speciale significava molto.
Tutto era successo in due soli giorni e mentre i due amanti erano completamente rinchiusi nella stanza della donna in un castello talmente bello quanto oscurato, Lupin stava dimenticando piano piano la sua amata Rebecca.
Con lei il suo modo di vivere era cambiato anche se non aveva mai smesso di fare il ladro.
Rubare è una cosa che lo aveva sempre affascinato e sapere che la sua voglia di rubare l’aveva fatto finire in un vortice di erotismo, non ne sarebbe uscito fuori molto facilmente.
< Continuami a spingere. Ho bisogno di sentirti dentro di me. >
La giovane donna non aveva mai goduto così tanto prima d’ora.
Se prima pensava che la sua era solo una scommessa, quella vicinanza che aveva Lupin verso di lei solo per i soldi gli faceva annebbiare la mente.
“Perché si sta impegnando così tanto? Gli piace davvero?”
< Fujiko, io sono quasi al culmine. >
< Allora vieni dentro di me. Non aspetto altro. >
Mentre il giovane ladro stava esplodendo dentro il corpo della ragazza, alla fine cadde a terra stramazzato sul suo bel corpo liscio e le sue tette scoperte.
< Lupin… non avrei mai creduto che questo momento con te potesse trasformarsi in indimenticabile. >
< Già. Nemmeno io. >
Mentre erano tutti e due accaldati, fu Lupin ad alzarsi dal pavimento freddo e umido e a rivestirsi immediatamente.
< Hai bisogno di qualcosa? >
< Sì. Vado un attimo in bagno. >
< Sai dove trovarlo? >
< Ieri notte ho visto dove sta > rispose il ladro con sguardo provocatorio.
< Hai controllato bene il mio castello… >
< Altrimenti che razza di ladro sarei, scusa? >
< Ahahah ma adesso non lo farai mai più. Andate pure in bagno e al vostro ritorn0o ci sarà una bella sorpresa confortante per voi. >
Immaginando cosa potesse essere, alla fine Lupin non ci pensò più di tanto.
Mentre si stava ripulendo, non poteva non pensare a Rebecca e a quanto stava soffredo.
“Spero che abbia trovato un riparo insieme a quel samurai. Non potrei mai perdonarmi se dovesse succedergli qualcosa di male.”
In quel momento Lupin non avrebbe voluto ritornare da quella donna assetata di sangue e di sesso, rimanendo a contemplare i suoi pensieri in completa solitudine.
“Devo andare. Non posso farla attendere per molto.”
Sentendo un gran freddo invadergli il corpo, Lupin non ci fece molto caso e tornò nel salone grande del castello.
La padrona di casa aveva indosso un vestito di pizzo bianco che risaltava il suo bel corpo snello mentre si stava riscaldando dianzi ad un bel fuoco caldo.
< L’avete acceso voi? >
< Sì. Fortuna che mio padre me l’abbia insegnato ancora quando ero molto piccola altrimenti ci saremmo dovuti riscaldare con gli abbracci. Cosa che non mi dispiaceva affatto, però… >
< Siete una donna dalle mille sorprese. >
< Vi ringrazio, Lupin. È bello sentirvelo dire. >
Rimanendo alcuni secondi a contemplare quel fuoco e quel calore che li stava ristabilendo, alla fine Fujiko consegnò una valigia piena di soldi a Lupin.
< Ecco. Questo è per voi. >
< Ma come? Non sapete ancora se siete rimasta incinta oppure no. >
< Non m’interessa. Ho passato una bella serata con voi e sono estremamente felice. Prendete questo denaro. Ve lo siete meritato. >
In quel momento Lupin non sapeva cosa fare.
Andarsene con il malloppo e lasciarla completamente da sola oppure rimanere accanto a lei anche per il resto di tutta la sua vita.
< Che cosa succederà secondo voi se io prendessi tutti questi soldi? >
< Farete una bella vita come la mia. Con la differenza che voi sarete più felice di me, Lupin. >
< E questo che cosa ve lo fa pensare? >
< In questo regno c’è molta gente che desidererebbe farmi fuori per come mi sono comportata con loro dopo la morte dei miei genitori… Li farei felici, sapete? Ma in questo momento non è la cosa che mi preoccupa molto. La cosa che mi dispiace e che mi intristirebbe è rimanere da sola. >
< Lo immaginavo. La solitudine è una brutta bestia per tutti. >
< Ma in fondo me lo sono meritato, no? Ho cacciato via i miei servitori per paura di subire un attentato da parte loro e non ho voluto ascoltare il mio fedele consigliere solo perché pensava che voi foste un volgare ladro… E quando voi ve ne andrete davvero, io rimarrò tutta sola in questo castello dimenticato da Dio a crogiolarmi nella mia più grande disperazione. >
< E se io non volessi mai più andarmene? >
< Che cosa? >
Nel sentire quella richiesta, Fujiko spalancò gli occhi alquanto sorpresa.
< Avete capito bene… Adesso che Rebecca se né andata chissà dove, non ho nessun’altro tipo di impegni e posso rimanere qui con voi per tutto il tempo che voglio o che vorrete voi. >
< Lupin, se fosse per me voi rimarreste per sempre in questo castello… Ma c’è un grande segreto che oscura la mia vita già maledetta. >
< Di quale segreto state parlando? >
Ma Fujiko non riusciva a trovare le parole giuste da dire al suo fedele ladro nonché amante.
< Sono solo una sciocca. Come ho potuto pensare che il nostro momento d’amore potesse far passare tutti i miei problemi? È impossibile. >
< Perché adesso dite questo? Che cosa vi affligge? >
< Io veramente… >
Ma prima che Fujiko potesse confessare il suo segreto, Goemon irruppe nel castello con le guardie reali che non lo perdevano di vista.
< Mia Signora! >
< Goemon, che cosa diavolo ci fai nel mio castello? >
< Mia Signora, dobbiamo sbatterlo fuori? >
< Certo che sì. Non è più il benvenuto ad Egeskov. >
< Vi prego, siate clemente con una povera donna che sta morendo perché non è abituata a questo freddo… >
< Di quale donna state parlando, Goemon? >
< Della tua ormai vecchi fiamma Rebecca. Sta per andare in ipotermia se non la porto in un luogo caldo. >
Sentendo quelle fredde parole, Lupin andò contro il volere della padrona del castello e ordinò a Gomeon e alle guardie di far passare la sua amata in quella stanza per riscaldarsi.
< Adagiatela su questo tappeto. >
Vedendo in quale stato la povera donna si stava riversando, Lupin ebbe un colpo alcuore.
< Preparategli una bevanda calda. Deve essere riscaldata all’istante. >
< Noi non lavoriamo in cucina > fece una delle guardie.
< Ci penso io a lei > replicò invece Goemon prima di sparire improvvisamente.
< Mia Signora, che cosa dobbiamo fare? >
Rimanendo in silenzio per alcuni secondi, alla fine la giovane donna obiettò per far rimanere la giovane ragazza.
< Andatevene pure. Non c’è più bisogno di voi qui. >
< Come volete voi, mia Signora. >
Nel vedere come Lupin stava cercando di curare la sua Rebecca e come stava soffrendo, Fujiko aveva pensato che lei e Lupin non erano fatti per stare assieme.
“Lei ama ancora quella donna. Una notte d’amore non può cancellare il suo passato. Anche se stava facendo di tutto per farlo…”
< Eccomi di ritorno > fece Goemon con una brodaglia calda < Questa la ristabilirà in poco tempo. >
< Vi ringrazio. >
Mentre Rebecca la bevette tutta d’un fiato, Goemon non smise di guardare la sua Signora.
< E’ maleducazione fissarmi > fece Fujiko con tono dirompente < Non te l’hanno mai insegnato, Goemon? >
< Scusate, mia Signora. È solo che sono molto felice di rivedervi. >
< Lo stesso vale per me. >
< Davvero? >
< Certo. Non dico parole solo per dare aria alla mia bocca. >
< Mia Signora, sono onorato… >
< Hai fatto bene a ribellarti a me poco prima. Avevo assolutamente bisogno che qualcuno mi potesse tenere testa. E tu sei stato il primo. >
< Signora, non volevo arrivare a tanto… >
< Non ti preoccupare. Tu non hai nessuna colpa. >
Mentre Lupin stava vedendo quella scena toccante e veritiera, non poteva credere che la giovane padrona del castello era cambiata in così poco tempo.
< Mi perdoni per tutti i torti subiti? >
< Certo che sì, mia Signora. Voi non avete bisogno di nessun perdono da parte mia… Non l’avete ancora detto a Lupin? >
< Non ne ho avuto l’occasione… >
< Di cosa state parlando? >
< E’ il segreto che volevo rivelarvi prima e che attanaglia il mio corpo, Lupin: io non posso avere figli. >
La rivelazione di Fujiko colpì il giovane ladro come un fulmine a ciel sereno.
< Non è possibile… Voi mi volevate offrire quell’immensa cifra di denaro ben sapendo che non sareste mai rimasta incinta? >
< Inizialmente ho pensato che fosse impossibile non rimanere incinta. Volevo credere che nel mio futuro avrei avuto un bambino tutto mio, ma poi mi sono detta che vivrò gli anni che mi restano cercando di essere felice con me stessa e una persona migliore con le persone che se lo meritano. >
< Mia Signora, mi dispiace davvero tanto… >
< Purtroppo questo è un segno del destino che nessuno potrà mai cambiare. >
Mentre Fujiko si stava crogiolando nella tristezza, Rebecca finalmente riaprì gli occhi.
< Rebecca! Ti sei svegliata! >
Vedendo dinanzi a lui un Lupin fiero e bello come non mai, Rebecca non poté fare altro che saltargli addosso malgrado le poche energie che aveva in corpo.
< Lupin, sei stato tu a salvarmi? >
< In verità è stato Goemon > gli confesso il ladro < Ma sono molto felice di rivederti. >
< La stessa cosa vale per me, Lupin. >
Mentre Rebecca non ne voleva sapere di staccarsi da Lupin, il giovane ladro gentiluomo gli confessò quello che aveva fatto e gli chiese immediatamente scusa.
< Lupin, anche se non siamo legati come una volta, non posso essere arrabbiata con te… So che l’hai fatto per il nostro futuro pensando a me e di questo ti ringrazio… >
< Rebecca, voglio che tu capisca che io ti amo più di prima e la tua lontananza mi è servita a molto. Da questo momento non voglio separarmi mai più da te. >
< E la signora di questo castello? Che cosa ne sarà di lei? >
< Non posso far altro che benedire la vostra riappacificazione con una nuova proposta che vi soddisferà molto: potete rimanere in questo castello per tutto il tempon che vorrete, aiutandomi a guidare un Regno che senza il vostro aiuto andrebbe in rovina. >
< Mia Signora, io e Rebecca che cosa mai potremmo fare? >
< Lupin, sapete quanto odio la solitudine… Con voi accanto mi sentirei una persona migliore. >
< La nostra signora ha ragione, Lupin. >
Vedendo con quale sguardo sincero lo stava fissando, alla fine Lupin accettò di buon grado la richiesta di Fujiko anche con la complicità di Rebecca.
< Rebecca, abbiamo cominciato con il piede sbagliato > fece Fujiko avvicinandosi alla giovane donna < Ma spero che in un futuro molto vicino voi possiate perdonarmi. >
< L’ho già fatto > fece Rebecca piombando addosso a Fujiko < Ricominciamo da capo. Come due alleate e due amiche. >
< Sono molto contenta di sentirvelo dire > replicò Fujiko ricevendo un amore incondizionato da Goemon, Lupin e dalla sua ritrovata fidanzata come non gli era mai accaduto prima nella sua vita dopo la morte dei suoi genitori
   
 
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