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Autore: This_is_how_i_disappear    03/12/2019    0 recensioni
Immagino che adesso dovrei dire chi è la mia famosa crush. Si chiama Frank Iero e ho una cotta per lui da ben tre anni, da quando lui aveva appena iniziato il liceo e io ero in secondo. Lui non sa neppure che esisto, ma in questa scuola sono invisibile, quindi non dovrei sorprendermi più di tanto.
Nemmeno Frank è popolare, anche Frank viene preso in giro dagli stessi bulli che prendono di mira me, ma io e Frank non ci siamo mai parlati. Darei qualsiasi cosa anche solo per poter scambiare una parola, anche solo una con lui, andrebbe bene anche un semplice ciao.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Nuovo personaggio, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Questa mattina sta andando peggio delle altre. Ora sto correndo a perdifiato verso il carcere che comunemente viene chiamato scuola, sto ignorando ogni tipo di semaforo o segnale stradale perciò sto rischiando di morire stirato come una sottiletta "fila e fondi" perchè qualche mezzo potrebbe investirmi. Ovviamente io sono un incosciente e la strada quando devo attraversare non la guardo mai, figuriamoci ora che sono pure in ritardo.

Ma iniziamo a raccontare la mia mattinata di merda, così sarà tutto più chiaro.

Dormo tranquillamente nel mio letto quando alle sei e mezza suona la sveglia. Inizialmente la ignoro seppellendo la faccia sotto il cuscino, ma poi inizia ad essere insopportabile così, a tentoni, prendo il cellulare che di solito sta sul comodino e lo lancio in una parte indefinita della stanza. Solo dopo realizzo che io non possiedo una vera e propria sveglia ma imposto sempre quella del cellulare e quindi ho lanciato quello da qualche parte nella mia camera. Ha smesso di suonare però, quindi è un buon segno e mi rimetto a dormire. Mi sveglio alle sette e venticinque grazie a mio fratello che mi sta educatamente tirando in faccia un cuscino o non so cosa e mi urla qualcosa che il mio cervello all'inizio non riesce a captare. Solo quando Mikey dice: "c'è Frank" io scatto subito e mi siedo sul letto. Ovviamente Frank non c'è, mio fratello ha usato quella frase per farmi svegliare e ci è riuscito benissimo. Il mio carissimo fratellino mi avvisa che il pullman è proprio sotto casa e che, se non scendo nel giro di 0.002 secondi, lo perdo, lui logicamente è già vestito e pronto per andare a scuola e io invece sono ancora in pigiama e mezzo addormentato. Entrambi sappiamo che non riuscirei mai a prepararmi prima che il pullman riparta perciò Mikey, da bravo fratello, invece di aspettarmi, mi abbandona fiondandosi fuori dalla porta.

Ho perso il pullman quindi devo farmi tutta la strada a piedi e anche correndo. Inizio a cercare qualche indumento per vestirmi che non puzzi troppo di cadavere in putrefazione (insomma, sembro uno che fa il bucato tutti i giorni?) e ci impiego dieci minuti buoni perchè la mia parte di camera sembra una discarica a cielo aperto per quanto disordine c'è.

Vado in cucina per farmi il caffè e, proprio mentre aspetto, mi accorgo di avere la felpa al contrario. Il tempo di metterla nel verso giusto, torno in cucina e vedo tutto il caffè che fuoriesce a spruzzi dalla macchinetta, spengo il fornello e verso nella tazza ciò che è rimasto del mio caffè e lo bevo mentre, con un panno, cerco di asciugare lo schifo che ho fatto sul piano cottura onde evitare che mia madre, al suo ritorno dal lavoro, mi picchi con un manico di scopa per averle sporcato la cucina. Torno in camera per prendere lo zaino e calpesto qualcosa. Mi guardo ai piedi e noto che è la batteria del mio cellulare che avevo precedentemente lanciato. Vicino mi accorgo che ci sono altri pezzi, quali la cover e la scheda sim. Fortunatamente, non so grazie a quale miracolo, lo schermo è ancora intatto, quindi rimetto insieme tutti i pezzi e lo riaccendo. Vedo che sono le otto in punto perciò devo muovere le chiappe, prendo lo zaino e inizio a correre.

Ecco spiegato perchè ora corro da più di mezz'ora.

Sono quasi arrivato, ma mi accorgo che ho dimenticato i soldi per il pranzo, ovviamente quest'oggi ne farò a meno, di sicuro non torno indietro proprio ora e poi, chissà quante altre cose avrò dimenticato per la fretta.

Arrivo finalmente a scuola proprio quando suona la campanella che segna la fine della prima ora. La prima l'ho saltata, ma almeno alle altre lezioni sarò presente e forse nessuno si accorgerà che sono stato assente.

Mentre cammino verso il mio armadietto noto che tutti mi guardano e ridono. Onestamente non capisco perchè, la felpa l'avevo rimessa nel modo corretto... ma ormai non dovrei sorprenderemi se la gente ride di me visto che lo fa da quando ho messo piede in questa scuola.

"Ciao Ger." Chris mi saluta, ricordandomi che il prossimo corso lo abbiamo in comune.

"Ehm, Ger..."

"Cosa?"

"Hai il negozio aperto..." dice guardando verso il basso. Non capisco cosa voglia dire, io non ho alcun negozio...

"Eh?"

"Ehm... lì in basso!"

"Ah," mi guardo il cavallo dei pantaloni e tiro immediatamente su la zip. Ecco, ora capisco perchè la gente mi guardava e rideva. Questa va aggiunta alla mia lunga lista di figure di merda.

Andiamo entrambi in classe e ci sediamo negli ultimi banchi.

Sento vibrare il cellulare nella tasca e mi maledico mentalmente per non aver inserito il silenzioso, lo prendo discretamente cercando di non farmi vedere dal prof, metto il silenzioso e noto che il messaggio mi è stato mandato da Chris.

Vai domani sera alla festa di Tyler?

Uhm no, non sono stato invitato.

E allora? Che male c'è nel fare l'imbucato?

Non mi piacciono le feste, Chris, dovresti saperlo.

E se ci fosse Frank?

Mh... non so se è stato invitato...

Ha invitato tutta la scuola, ci sarà di sicuro.

Sì, tutta la scuola tranne me... come sempre...

Fai l'imbucato ti ho detto! Non se ne accorgerà nessuno!

Ma io non ci voglio andare.

Fottiti.

anche tu.

Comunque tu alla festa ci vai?

No.

E allora perchè cavolo io dovrei andarci?

Perchè sicuramente ci sarà la tua cotta.

E se non ci fosse?

Ci sarà.
.

Ma non voglio andarci. Non conosco nessuno e nessuno mi rivolgerà la parola.

Ray andrà sicuramente, e se chiedi, sarà stato invitato anche tuo fratello.

Ti ho detto che non mi va. Non sono il tipo da feste.

Daiii Gee! E' la tua occasione per dichiararti!

Fanculo, ti ho detto che non glielo dirò mai. E' etero!

Secondo me è gay.

No.

Bisessuale.

No.

Etero.

Vaffanculo.

Chiudo la chat, ripongo il cellulare in tasca e inizio a... no, okay, sicuramente non a stare attento e prendere appunti, a momenti nemmeno so quale materia sto facendo, quindi prendo dal mio zaino un quaderno qualsiasi e inizio a disegnare.

*

Finalmente arriva l'ultima ora, davvero non ce la facevo più, tra Chris che continuava a dirmi di andare alla festa perchè ci sarà Frank e bla bla bla e le lezioni di oggi che sono state particolarmente noiose. Insomma, provate voi a farvi un'ora di scienze, due di matematica, una di educazione fisica e una di geografia. Io queste materie le odio tutte, e indovinate? Me le hanno messe tutte nello stesso giorno. Oggi avrei dovuto fare anche inglese alla prima ora, ma l'ho saltato perchè, come ben sapete, ho fatto ritardo. Ad educazione fisica io cerco di giustificarmi quasi sempre, una volta invento il mal di testa, una volta l'indigestione, un'altra male alla schiena e così via, sento che sto diventando un attore professionista a furia di fingere di star male. Ora che sono quattro anni che vado avanti così, il professore si è insospettito e non poco, ma finchè porto una giustifica firmata da uno dei miei genitori non può dirmi nulla.

Ovviamente i miei genitori non mi firmerebbero mai una giustificazione per non fare educazione fisica perchè dicono che sto sempre sdraiato sul letto o sul divano a non fare nulla e devo mettermi in movimento perchè altrimenti diventerò una palla di lardo e non troverò mai una ragazza, quindi faccio da me e falsifico la firma. Poi, per quanto riguarda la ragazza, non mi importa, io devo trovarmi un ragazzo, però per il resto credo abbiano ragione i miei, effettivamente vengo preso in giro anche perchè non ho i bicipiti e i pettorali come gli altri ragazzi dell'ultimo anno e so che se facessi movimento li avrei anche io. Però sapete che vi dico? Che io sono pigro e il letto è caldo e comodo e fanculo se non mi farà spuntare gli addominali a tartaruga.

A volte però mi tocca farla, educazione fisica, perchè già ho insufficente e poi ad un certo punto le scuse le finisco e se non do una motivazione valida finisco in punizione, e non ci tengo proprio. Certo, se fossi una ragazza potrei benissimo utilizzare la scusa del ciclo e nessuno oserebbe dirmi nulla, ma non lo sono (non so se sia fortuna o sfortuna) e quindi devo arrangiarmi diversamente. Oggi proprio non la volevo fare perchè già stamattina ho corso abbastanza e vi assicuro che ero davvero stanco appena arrivato a scuola e mi ero detto che non mi sarei mosso dal divano almeno per tre giorni, ma mi sono dovuto ricredere visto che, sempre per colpa del mio ritardo di stamattina, ho scordato la giustifica falsa e ho dovuto svolgere attività fisica.

Adesso sono praticamente stanco morto e inoltre non ho visto Frank neanche una volta, nemmeno di sfuggita nei corridoi. Quindi stasera col cazzo che ci vado alla festa, metterò un paio di pantaloni comodi della tuta, una felpa e poi letto, cibo, fumetti e tv.

Sto aspettando che la campanella dell'ultima ora suoni, guardo l'orologio appeso alla parete, mancano tre minuti esatti, quindi inizio a riporre il mio materiale scolastico nello zaino e mi preparo a correre un'altra mezza maratona. Sì, purtoppo. Il fatto è che devo prendere il pullman anche al ritorno e al ritorno è ancora più pieno di quanto non lo sia già all'andata. Poi al ritorno c'è un autista del cazzo che non ti aspetta neanche per un minuto. E' un gran bastardo, sapete? Una volta ero lì che correvo verso il pullman, lo avevo quasi raggiunto e l'autista che fa? Chiude gli sportelli e riparte. Lui mi aveva visto benissimo, ero ad un metro di distanza, stavo per raggiungere quel dannato sportello e lui me lo aveva chiuso in faccia.

Il fatto è che ci lascia a piedi anche se il mezzo è pieno, e credetemi quando dico che ci sono sempre troppe persone che devono prendere quel pullman e, il più delle volte, ne lascia a piedi metà.

Io non ci tengo a rimanere a piedi pure al ritorno e non voglio aspettare due ore e mezza il prossimo pullman che passa, quindi, appena sento il primo suono della campanella, mi alzo e mi fiondo verso la porta. Quando metà degli studenti è in procinto di uscire, quella fottuta
str... ehm... bravissima professoressa di geografia, dice che non ha ancora finito di assegnare i compiti per casa e ci trattiene qualche minuto in più. E' inutile dire che bestemmio in tutte le lingue che conosco e non conosco perchè io ho un fottuto pullman da prendere e non mi interessa dei compiti di geografia che tanto non farò mai.

Esco finalmente da quell'inferno e trovo il pulman ancora nel parcheggio, sospiro, per fortuna forse sono ancora in tempo. Mi faccio strada sgomitando e tirando manate in faccia a tutti i ragazzini che, come me, cercano di entrare nel bus per ottenere un posto. Ce l'ho quasi fatta, ma ora mi trovo davanti Jackob e la sua banda che come hobby hanno quello di prendermi in giro. Di certo non posso superarli, perchè altrimenti mi ritroverei all'ospedale.

Aspetto il mio turno, dopotutto il pullman non mi sembra poi così pieno, un posto libero dovrei riuscire a trovarlo.

Ron, l'ultimo del gruppetto degli scemi trogloditi, sale e io sono il prossimo. Quando sto per mettere il piede sullo scalino del pullman l'autista bastardo chiude lo sportello (per poco non mi prende il mio povero piede) e riparte.

Ora, a quell'autista, un sonoro vaffanculo non glielo leva nessuno.

Fantastico. Sono di nuovo a piedi. La mia giornata poteva andare peggio di così?

Decido di chiamare mio fratello per vedere se lui è riuscito a prendere il bus o è rimasto fottuto come me. Compongo il numero e aspetto che risponda.

"Ehi Gee, cosa c'è?"

"Miks, hai preso il pullman?"

"In realtà no..."

Faccio un sospiro di sollievo, almeno siamo in due.

"Mi sta accompagnando a casa la madre di Pete..." prosegue lui.

Ecco, ho cantato vittoria troppo presto.

"Chi cazzo è questo Pete?"

"Un mio compagno, abbiamo quasi tutti i corsi in comune."

"La madre del tuo amico ti da un passaggio e tu non dici nulla a tuo fratello? Michael James Way, guarda che non ci si comporta così."

"Mi dispiace Gee ma la macchina era già piena, altrimenti te lo avrei detto."

"Fottiti. Tu, e il tuo amico anche."

"Non dirmi che hai di nuovo perso il pullman?"

"Va bene, se vuoi non te lo dico, ma è proprio ciò che è successo."

"Ger, sei un fottuto disastro."

"Grazie."

"Bene allora ci vediamo a casa tra quanto... uhm... tre ore?"

"Sì, d'accordo. A dopo."

Se ora sono arrabbiato con Mikey? Certo che lo sono, ma che posso farci non è stata mica colpa sua. Invio un messaggio a Ray e nel frattempo chiamo anche Chris.

"Pronto,"

"Chris, sono io."

"Ciao Ger, che succede?"

"Ehm... sei sul pullman?"

"Sì, perchè? Non ci sei anche tu?"

"Mi vedi lì per caso?"

"No, ma ti ho visto fuori, pensavo fossi salito."

"Purtroppo non ce l'ho fatta."

"Allora, alla festa ci vai stasera?"

"Ti ripeto per la trentaduesima volta che no, non ci vado. Ora che ho perso il pullman a maggior ragione."

"Sprecherai una grande opportunità..."

"E allora lasciamela sprecare. Non mi piacciono le feste, c'è troppa gente, ubriaca per giunta, musica di merda e..."

Mi blocco subito appena avvisto Frank. Forse anche lui ha perso il pullman... Oh dio, sta venendo nella mia direzione! Tranquillo Gerard, respira, ti stai comportando da ragazzina arrapata.

"Gerard, cazzo! Ma sei vivo?"

"Ehm.. sì... sì, ci sono... stavi dicendo?"

"Io niente, eri tu che mi stavi raccontando il perchè non ti piacciono le feste per la sessantesima volta."

"I-io devo andare ora..."

"Gerard Arthur Way, dimmi immediatamente che è successo."

"Non ti sfugge niente vedo."

"No. Racconta, muoviti."

Lancio un'occhiata fugace a Frank e poi mi allontano quanto basta da non farmi sentire dagli studenti che hanno perso il pullman come me e, soprattutto, da Frank.

"C'è. Frank. Qui. Credo abbia perso anche lui il bus."

"Ottimo! Chiedigli di uscire."

"Sei matta?"

"No, ma almeno vai a parlare con lui."

"E che dovrei dirgli, non ci conosciamo nemmeno!"

"Appunto, fate conoscenza!"

"Ti ricordo che stai parlando con Mr. Asocialità."

"Socializza per una volta! E' la tua crush e questa è una buona occasione."

"Se socializzassi facilmente ti pare che i miei unici amici sareste tu, Ray e mio fratello?"

"Come sei difficile! Porta il tuo culo nella sua direzione e fa' colpo su di lui!"

"Ti ho dett... Chris? Chris! 'Fanculo!" Mi accorgo che ha riattaccato e rimetto il telefono in tasca.

Lei la fa facile, probabilmente non ha mai avuto una cotta...

Okay Gerard, che ci sarà di poi così difficile? Basta andare lì e intrattenere una conversazione, la gente lo fa sempre, è così facile, giusto?

Torno indietro e cerco Frank con gli occhi, ora si è seduto su una panchina, basta andare lì e chiedere se posso sedermi, non è difficile, ce la posso fare, giusto?

Mentre mi avvicino non riesco ad evitare di pensare a tutte le cose che potrebbero andare storte, tipo: e se inciampassi e cadessi? E se mi dicesse che non posso sedermi? E se dicessi qualcosa di sbagliato? E se in realtà gli stessi antipatico e iniziasse anche lui a fare battute su di me? E se cadesse un meteorite proprio... no, Gerard basta paranoie. Vai da Frank, deciso e sicuro di te.

Ma io non sono deciso e sicuro di me...

 

   
 
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