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Autore: Princess Kurenai    02/08/2009    3 recensioni
{FrUK} Inghilterra, agli occhi di Francia, era sempre stato splendidamente piccolo e sempre sarebbe rimasto tale, nonostante tutto.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Il Mondo più Dolce

Fandom: Axis Power Hetalia

Personaggio/Coppia: Francia, Inghilterra (Francis Bonnefoy, Arthur Kirkland)

Rating: Verde

Avvertimenti: Oneshot, Shonen-ai

Note: 1. Partecipante al concorso MultiFandom - Inno alla Bellezza indetto sul forum di EFP da Iria.

2. Il verso della poesia appartiene a Charles Baudelaire e non a me.

3. Prima di augurarvi una buona lettura voglio ringraziare le cavie che hanno letto in anteprima la fic rassicurandomi ^_^ Grazie a tutte *O* vi adoro!

 

 

 

{ Il Mondo più Dolce ~

 

De Satan ou de Dieu, qu'importe? Ange ou Sirène,
Qu'importe, si tu rends, – fée aux yeux de velours,
Rythme, parfum, lueur, ô mon unique reine ! –
L'univers moins hideux et les instants moins lourds?

(Arcangelo o Sirena, da Satana o da Dio,
che importa, se tu, o fata dagli occhi di velluto,
luce, profumo, musica, unico bene mio,
rendi più dolce il mondo, meno triste il minuto?)

 

Inghilterra, agli occhi di Francia, era sempre stato splendidamente piccolo e sempre sarebbe rimasto tale, nonostante tutto. Poteva crescere, ingaggiare battaglie e guerre contro di lui e poteva anche diventare un suo alleato così come un suo nemico, ma Francia non avrebbe mai smesso di vederlo come quel bambino solitario che sognava di diventare grande. E che, sempre in cerca di amici e di compagnia, era solito circondarsi di compagni immaginari.  Quel bambino che aveva un dolce visino chiaro e liscio, capelli color dell’oro e dalle verdi iridi; con assurde e bizzarre sopracciglione, che avevano un qualcosa di adorabile, ed un sorriso che passava fin troppo velocemente dallo scherno alla malinconia.

Inghilterra era tutto quello.

Inghilterra era tutto per Francia. E, buffamente e ironicamente, lo stesso inglese provava per l’altro un morboso, quanto irrazionale, affetto.

Sin da piccolo era troppo orgoglioso per accettare l’evidente e non avrebbe mai ammesso, neanche sotto tortura, che la presenza di Francia fosse piacevole.

Proprio quel Francia che lo abbracciava scoccandogli baci a tradimento, invadente e con atteggiamenti quasi tipicamente femminili e maniaci.

Quel francese dagli occhi del vellutato cielo primaverile, dai lunghi e curati capelli biondi che brillavano ad ogni suo leggiadro movimento che lo attraeva con il suo strano profumo, dolce ma mascolino al tempo stesso e che, suo malgrado, ammaliandolo con quel suo modo di parlare assolutamente incomprensibile ma quasi musicale.

Introverso, Inghilterra, rimaneva sempre nascosto nella sua isola, dicendosi felice della sua vita e dei suoi amici fatati che solo lui era in grado di vedere. Eppure ogni qualvolta che il francese superava quel breve canale che li separava, tutto il resto scompariva.

Non c’erano più compagnie immaginarie fatte di unicorni e fate. C’era Francia.

Non c’erano più passeggiate solitarie. C’era Francia.

Non c’era più il bambino triste che, guardandosi nello specchio d’acqua limpida di un torrente, sognava angeli e sirene, grifoni e chimere, avventure e canti d’eroi. C’era Francia che era solito schernirlo e strapparlo dal suo isolamento e che, talvolta, lo trascinava addirittura in stupide avventure che, con un pizzico di razionalità in più, non avrebbe mai intrapreso.

Non esisteva più la pace nella nebbiosa campagna inglese perché c’era sempre Francia, con la sua invadenza, la parlantina e i suoi gesti stupidamente affettuosi che erano in grado di dissipare quelle umide coltri bianche. E improvvisamente tutto sembrava più bello e dolce, e anche il tempo con i suoi interminabili minuti, pareva scorrere più veloce.
Anche se litigavano e si stuzzicavano non erano soli. Erano insieme, solo quello.

Perché nonostante tutto, a dispetto dell’odio che diceva di provare da secoli, la presenza del francese nella vita di Inghilterra era sempre stata necessaria e vitale. Come la luce e il buio. Come il bene e il male. E come Dio e Satana, necessari per mantenere l’equilibrio nell’esistenza di ogni essere vivente. Ma tutto quello avrebbe continuato a negarlo, scuotendo forte la testa e minacciando chiunque osasse anche solo insinuare qualcosa.

Quello era il suo segreto. Quello era anche il segreto di Francia.

Un’inconfessata verità che, in un tacito accordo, avrebbero nascosto per l’eternità continuando a inseguirsi e a cercarsi. Facendosi dispetti come i più stupidi degli adulti e la guerra come ogni normale bambino. Scoprendo quanto bella fosse la vita se divisa con qualcuno di importante... anche se in modo particolarmente originale.

 

 

 

 

   
 
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