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Autore: camillavaamare    05/12/2019    0 recensioni
Chi è Lorenzo Il Magnifico? Un politico ipocrita? L'artista distrutto dall'amore che non viene corrisposto? O non lo sa neanche lui?
La Firenze Rinascimentale è ambigua e stupenda. Lorenzo De' Medici nasce proprio qui. Sarà lui a fondare la Repubblica basandosi sull'idea dell'Umanesimo. In un mondo ideale potrebbe farcela, ma nella realtà no... Lorenzo dovrà vivere tra intrighi, lotte e delitti per il potere; sarà costretto a prendere delle decisioni immorali e ogni volta che lo farà la sua anima si spezzerà. Vuole una Repubblica unita, ma oltre alle lotte esterne ci sono anche quelle dentro di lui. E fanno molto male. Per sfuggire al dolore si rifugia nell'arte. Perché la bellezza proviene da Dio.
Genere: Drammatico, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Medioevo, Rinascimento
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14.TANTO CRUDEL FU LA PRIMA...

Lucrezia è arrabbiata con Lorenzo perché ha capiti... in realtà sospetta che l'abbia fatta rapire lui; per evitare che rimanesse uccisa dai soldati nel Sacco Di Volterra. Non aveva mai usato la forza con lei. Capisce che l'aveva fatto per paura di perderla, ma è comunque furiosa! Non doveva costringerla, ma rispettre la sua decisione... quando ha deciso di restare a Volterra sapeva cosa sarebbe successo. Ma lui non poteva permettere che venisse uccisa, stuprata od entrambe.

Lucrezia sta andando al Duomo, mentre cammina vede Lorenzo insieme alla moglie. E diventa gelosa. Mi penserai quando ti sentirai solo, un giorno guarderai avanti a te e capirai che il meglio lo hai lasciato indietro... hai sprecato la tua vita dietro ad un sogno. Riflette osservando la donna. Sembra sia a disagio vicino al marito.

Lucrezia triste entra nel Duomo e siede sulla panca vicino a Gugliemo.

"Buongiorno, madonna Ardinghelli. Questo posto è occupato da Medici. Dovrebbe arrivare tra poco. Potete spostarvi, per favore?"spiega calmo Guglielmo girandosi verso il portone. Lei annuisce e siede sulla panca dietro a Jacopo. Guarda Francesco. Èvestito di nero quindi immagina che sia morto qualcuno della famiglia Maffei nella guerra contro Volterra.

"Condoglianze, messere. Mi dispiace per vostra moglie. Sono sicuro che sarà in Paradiso."dice triste uno sconosciuto a Francesco, lui lo inora.

"Dove vuoi sederti? Va bene qua? O preferisci un psto lontano dal portone?"domanda ansioso Lorenzo alla moglie. E Lucrezia li guarda invidiosa.

"Grazie. Va bene. Non preoccupatevi. Decidete voi. Io, qui sto bene."

"Ecco la moglie straniera. Clarice Orsini... non ti ricorda quanto sono ipocriti i Medici?"aggiunge irritato Jacopo a Francesco. Con le voci che rimbombano Lorenzo non sente la sua frase, Lucrezia conosce l'amico: quando è arrabbiato o si sente in copa per qualcosa diventa irascibile. Ti tornerò in mente quando il tuo cuore avrà freddo e un corpo qualunque non basterà a scaldarlo. Ci proverai perché so che lo farai... probabilmente in quell'istante sentirai caldo, ma è solo la tua idea. Noi non siamo fatti per restare con chiunque. Pensa depressa Lucrezia vedendo la differenza di come si comporta con lei e sua moglie. Clarice fa parte della famiglia e Lorenzo ha una lealt assoluta verso il suo sangue.

Appena la messa finisce Lucrezia esce subito dalla chiesa per andare a casa. È difficile vederlo insieme ala moglie... vorrebbe che lui la guardasse nello stesso modo. Non può... traloro c'è Clarice. Sono perfetti... Lorenzo è bello e lei ha un titolo nobiliare. Invece Lucrezia non c'entra niente tra di loro. Si sente fuori posto nella perfezione che trsmettono.

Lucrezia siede sul balcone e si mette a ricamare una piccola coperta per suo figlio, nel frattempo osserva la strada.

"Messer Medici, potete venire al Palazzo Della Signoria? C'è una riunione fatta dal Consiglio Dei Cento sul Sacco Di Volterra."

"Certamente. Messer Garzoni, di cosa dovremmo parlare? Non capisco. L'esercito ha massacrato tutta la città. In questo momento possiamo solo piangere."

"Avete ragione. Ma se i Priori vogliono parlarci, un motivo ci sarà."aggiunge consolandolo e Lorenzo segue il ragazzo. Mentre parlava Lucrezia resta copita dallo sguardo tormentato dell'amante.

Lucrezia sudata torna in casa e si mette a suonare il clavicembalo, quando dal riflesso del calice vede Lorenzo che la fissa sonsolato.

"Cosa c fai in casa mia? Torna da tua moglie. Parla dei tuoi problemi con lei."

"Non posso... voglio spiegarti il motivo del perché ti ho fatta rapie..."

"Ho capito il motivo, ma avresti dovuto rispettare la mia decisione."

"Non mi pento di averlo fatto. Quando sono andato per dire ai mercenari che dovevano fermarsi era troppo tardi. Hanno impiccato e mutilato i cadaveri."

"Quindi hai pnsato di farmi rapire. E degli innocenti che sono morti chissene frega. Giusto?"

"Gardami. Non vedi che il rimorso mi sta mangiando l'anima? Ho fallito. Sono tutti morti."

"Posso solo dirti che mi dispiace. Sì. Hai fallito. E adesso devi accettare il rimorso. Né io o altri possiamo aiutarti. Devi imparare a conviverci."

"E volevo anche dirti... che mi dispiace di non averti detto la verità su Orsini."

"Dovevo immaginarlo. Hai sposata una che ha quasi tutti i parenti nel Vaticano. Il suo è un cognome importante ed antico."

"Sì. Non potevo rifiutarmi. È stata mia madre a combinare il nostro matrimonio. Io contierò ad amarti. Finché vivrò. Per questo vorrei..."

"Se vuoi chiedermi di vedermi ancora, non subito. Prima fammi passare l'arrabbiatura."

"D'acordo. Quando vuoi vedermi sai cosa fare. Vado. Spero che ci vedremo presto..."dice incerto Lorenzo mettendo la mano sul braccio della ragazza. E se ne va, Lucrezia guarda Firenze dal finestrone.

I giorni per Lucrezia passano lenti ed identici finché Nicclò non torna dalla Francia.

Niccolò viene fatto entrare nella Signoria, perché è Lorenzo a volerlo.

Lucrezia resta incinta del marito. E non vuole più vedere l'amante. Ha già partorito. Sono trascorsi 10 mesi dal loro ultimo incontro. Lorenzo le manca ma si rifiuta di scrivergli. Non vuole dirglielo.

Lucrezia sta passeggiando con suo figlio Carlo, spinge il passeggino; siede sulla panca davanti al parapetto di Ponte Vecchio vicino ad una donna che legge.

"Posso chiedervi cosa state leggendo? Non ricordo il titolo. Spero che mi rispondete."

"Non lo so. L'avevo preso dallo scaffale a casa. Sono Gemma Calandri."

"Lucrezia Donati Ardinghelli. Ah... capito. Non importa. Ero solo curiosa... vivete a Firenze?"

"No. Vivo a Ferrara. Sono venuta per passarci qualche giorno. Invece, voi? È vostro figlio?"

"Vivo qua. Sì. Si chiama Carlo. Oh. Sono stata solo una volta a Ferrara."

"E' l'ora della messa. Non posso arrivare in ritardo. Vale, madonna Ardinghelli. Spero di rivedervi."aggiunge agitatissima Gemma sentendo le campane rintoccare cinque volte. Si alza dalla panca senza ascoltare la risposta di Lucrezia alla propria domanda.

Niccolò da quando è nei Priori e sua moglie ha partorito non lascia più la Toscana, perciò se un giorno volesse incontrare Lorenzo deve cercare una buona bugia.

Lucrezia ha capito che lui la amerà lo stesso, anche con Clarice in mezzo. Ma non per questo accetta volentieri di avere un triangolo tra: lei, Clarice e Lornzo.

Lucrezia pensa ce rivederlo dopo quasi un anno dalla loro ultima discussione sia una cosa intelligente... ma non sa quanto sbaglia. Invece.

Lucrezia segue Lorenzo e suo fratello al mercato.

"Sandro mi ha detto della tua folle idea. Come ti vengono in mente?"

"Vai che è meglio. Ti sta aspettando. Non puoi fare attendere le madonne."

"D'accordo. Ho capito. Me ne vado. A casa però rispondi..."aggiunge allegro Giuliano, mentre suo fratello lo spinge. È solo ma aspetta. Lucrezia segue l'amante sotto al portico, appena si siede lo raggiunge.

"Grazie di aver rispettato la mia scelta. Ci ho messo un po' a farmela passare."

"Non volevo farti ancora arrabbiare. Sono stato malissimo in questi mesi."spiega triste prendendole la mano, intanto fissa Carlo ansioso.

"E' di Ardinghelli. Gazie per aver chiesto ai nobili se poteva diventare un Priore."

"E' tardi. Deo tornare da mia moglie. Ci vediamo in un altro momento."mormora tenero Lorenzo lasciando la mano dell'amante, fa una carezza a Carlo che nel frattempo si addormentato... Lucrezia lo bacia sulla guancia.

Lucrezia si allontana spingendo il passeggino, tornata a casa i domestici mettono Carlo nella culla; intanto lei si cambia per la cena.

A Lucrezia è passata l'arrabbiatura, dunque ora vuole tornare ad essere l'amante di Lorenzo. Significa che deve anche accettare il triangolo. E sar sempre meno importante della moglie, quando avr bisogno lui correrà da Clarice. Non importa cosa farà o dove sarà... Lorenzo per la madre dei suoi figli ci sarà sempre. Lei partorirà un maschio e il nome dei Medici non si estinguerà con la morte di Lorenzo.

Lucrezia piuttosto che perderlo accetta pure il triangolo; in quanto lui le ha promesso che avrebbe sempre avuto un posto speciale ne suo cuore. L'amore per Lucrezia è diverso: romantico. Invece con sua moglie fa solo il gentilee l'indifferente.

Ma Lucrezia continua a non capire; che Lorenzo quasi sempre fa le cose con uno scopo ben preciso in testa. C' è un motivo se ha sfidato l'ira dei nobili, per riuscire a far entrare Niccolò nella Signoria.

Lucrezia solo dopo la Congiura Dei Pazzi vedrà veramente di che brutta persona è innamorata. Lorenzo sacrificherà qualsiasi per la vendetta.

Lucezia adesso vede Lorenzo con gli occhi dell'amore, non riese a vederlo fredda. Senza sentimenti. In modo lucido. Crede che sia carino e gentile... non vendicativo od ambizioso... anzi esattamente l'opposto.

Lorenzo crede che sia possibile controllare tutto, ma i sentimenti non possono venire controllati e calcolati... come se fossero dei freddi numeri. Fanno quello che vogliono. A loro interessa solo la persona. Non quanti soldi hanno o chi sono. Per questo Lucrezia è un po' spaventata dall'amore ni suoi confrnti. Farebbe qualsiasi cosa per Lorenzo. È innamorata cotta. Persa. Stracotta. Lo ama tanto. In modo esagerato.


   
 
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