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Autore: vanessie    06/12/2019    1 recensioni
La storia sviluppa alcuni personaggi di mia invenzione presentati nella fanfiction "Sunlight's Ray".
Una vicenda ricca d'amicizia, amore e problemi della vita quotidiana con cui ogni adolescente si trova a fare i conti...narrati da una prospettiva femminile e maschile. Non mancherà un pizzico di fantasy e un richiamo ai personaggi originali della Meyer!
Per avere una migliore visione delle cose sarebbe meglio aver letto Sunlight's Ray 1-2-3, in caso contrario potete comunque avventurarvi in Following a Star!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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FOLLOWING A STAR

 

Capitolo 191

“Sardegna”

 

 

POV Kevin

L’estate era arrivata e avevamo deciso di trascorrere due settimane al mare sia perché ai bimbi piccoli faceva bene, sia perché avevo bisogno di rilassarmi dal mio lavoro. Evelyn era ancora in maternità, avrebbe ricominciato a lavorare solo dopo il primo compleanno di Jenny. Avevamo optato per l’Italia, con precisione un’isola chiamata Sardegna, della quale ci avevano parlato benissimo alcuni amici e dalle foto su internet non era per niente male. La raggiungemmo in aereo e da lì prendemmo in affitto un’auto per spostarci comodamente, visto che avevamo una bambina piccola. Invece dell’hotel avevamo preso una casa vicina al mare per poter fare i nostri comodi con gli orari dei pasti di Jennifer e i suoi riposini pomeridiani. Per proteggerla dall’eccesso di calore andavamo in spiaggia la mattina e poi ci tornavamo solo nel tardo pomeriggio. Il posto era fantastico: le spiagge, l’acqua cristallina, le onde, l’aria ventilata…un paradiso! Eravamo sulla spiaggia quella mattina, giocavamo con nostra figlia, facendo le formine sulla sabbia e i castelli con il secchiello. Lei era ancora troppo piccina per riuscirci, però amava distruggere ciò che noi facevamo, scoppiando a ridere ogni volta. “Voglio fare una foto da quegli scogli laggiù, c’è uno scorcio sul mare bellissimo!” esclamò mia moglie. Presi in braccio Jen e andai con lei sugli scogli. Con il telefono tentai di scattare una foto, ma Jennifer metteva continuamente le mani sullo schermo, impedendomi di mettere a fuoco l’immagine. “Dai solo una foto amore, poi torniamo a giocare” le dissi. Parve capire, tanto che si calmò e così riuscii a fotografare Evelyn.

 

cap-191

 

Tornammo a giocare in riva al mare e nostra figlia si divertì a sgambettare all’arrivo dell’onda sulla battigia. Le facemmo miliardi di foto, era bellissima e noi volevamo avere dei ricordi da poter riguardare quando sarebbe cresciuta. Decisi di andare a fare il bagno con la bambina, mentre Evelyn venne con noi per continuare le foto. A Jennifer l’acqua piaceva tantissimo, era proprio figlia di Evelyn, anche lei aveva sempre sognato di vivere come la Sirenetta degli oceani. “Ma una camminata romantica sulla spiaggia tu ed io è impensabile farcela?” le proposi mentre lei fotografava “E la bambina a chi la lasciamo?” “Beh non lo so. Ho voglia di stare un po’ con te” confessai “Lo so amore e lo voglio anch’io, ma come facciamo?” “Ok sarà per un’altra volta! Stasera però usciamo a cena fuori!” “Va bene” rispose.

“Quanto siete belli insieme…Jennifer ti assomiglia tanto, sempre di più” disse mentre stavamo facendo il bagno. “Assomiglia anche a te, ha i miei colori, è vero, ma si notano anche i tuoi tratti” la consolai “Diventerà una bella signorina un giorno, ora che è piccola mi sembra così impossibile e lontano il momento in cui sarà grande, ma il tempo scorrerà molto velocemnte, lo so” affermò.

 

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Come promesso quella sera ci vestimmo carini e uscimmo a cena fuori. Trovammo un ristorante di solo pesce vicino a casa e ci accomodammo all’esterno. Il ristorante aveva una terrazza dalla quale poter ammirare il mare ed era stupenda quella vista, anche se la cosa più bella era in realtà Evelyn. Si era messa un vestito bianco corto, molto corto, con un gilet di jeans. I sandali con tacco alto rendevano le sue gambe ancor più lunghe e attraenti.

 

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Ci sedemmo al nostro tavolo e parlammo di varie cose, mentre la bambina osservava tutto intorno a sé e ci chiamava spesso. Il pesce fresco era ben cucinato, leggero ed appetitoso. “Prendiamo anche un altro po’ di vino?” le proposi “Tu vuoi che sballi vero? Da quando sono rimasta incinta avrò bevuto al massimo un bicchiere ogni secolo!” “Siamo in vacanza” “Credi che riuscirai a portarmi a letto?” scherzò “Forse” risposi “Ah sì? Quanta convinzione!” “Ci riesco anche senza farti bere” affermai “Tu dici?” “Sì basta toccare i punti giusti” “E miei dove sarebbero?” mi provocò “Se vieni a sedere qui sulle mie gambe te lo dico” la sfidai. “Con la bambina presente?” “Tu fidati di me” affermai “Ammettiamo che ne avrei anche voglia, ma…Jen penserà seriamente che sua mamma è una depravata!” esclamò ridendo.

 

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Le tesi una mano, lei la afferrò e venne sulle mie ginocchia. Le diedi un bacio accarezzandole le cosce, poi le presi la testa con la mano e la tenni a pochissimi centimetri da me “Sai che ti amo?” bisbigliai “Uhm sì” “Sai che avevo bisogno di questa vacanza solo per noi? E che mi sto di nuovo rendendo conto di quanto sia bello stare con te lontano da tutto il resto?” aggiunsi “Vorrei stare con te su un’isola deserta” sussurrò “Anch’io e lo sai cosa farei tutto il giorno da solo con te sull’isola deserta?” “No” “Continuerei a ripeterti che sei la cosa più bella che abbia mai visto e avuto e ti preparerei una cena romantica sulla spiaggia. Resterei a baciarti sotto alle stelle e a perdermi nei tuoi occhi azzurri” affermai “Ohhhhhhh non dire così” bisbigliò “Potremo fare l’amore come e quando vuoi, potrei fingere di essere il tuo principe Filippo” “E adesso?” “Cosa?” domandai “Ho voglia di te” affermò “Visto che so toccare i punti giusti?” “Scemo!” esclamò dandomi un buffetto sulla nuca “Credevi che volessi toccarti seriamente davanti alla bambina?” scherzai “No, però non pensavo che usassi queste frasi per…hai capito” “Le cose che ho detto le penso davvero, se vuoi possiamo comunque attuarle, anche se non siamo su un’isola deserta!” esclamai. Lei si alzò, mi prese per mano e spinse il passeggino fino a casa.   

 

NOTE:

Buon pomeriggio a tutte voi. Le vacanze estive sono un'occasione per godersi un po' di relax e staccare dalla routine quotidiana, inoltre dopo tutti i lavaggi di cervello che Evelyn subisce da Esther, una vacanza lontana è pure un modo per allontanarsi da quei discorsi e rinsaldare i legami familiari. So che a dicembre sentir parlare di mare, Sardegna e cose simili fa un po' invidia :D però mi piaceva includere nella storia qualcosa che si riferisse al nostro paese, quindi ho pensato ad una vacanza estiva.

Vi aspetto il prossimo venerdì, baci,

Vanessie

   
 
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