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Autore: alessandroago_94    06/12/2019    5 recensioni
Altra raccolta di componimenti poetici molto semplici.
Genere: Generale, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il cimitero degli addii

IL CIMITERO DEGLI ADDII

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La mia poesia

è come una camera stagna;

io ci urlo dentro,

può ascoltarmi solo chi legge.

 

Le feste, certe feste

che si avvicinano,

fastidiose e leste;

altri giorni da trascorrere solo,

perché tutti in fondo hanno chi vuol loro bene,

io sono solo;

eppure il Natale non mi spaventa più come un tempo,

non mi fa più impressione, né mi dona imbarazzo.

 

Ecco che ricado in questo limbo

dove ho sepolto tutti coloro che ho perduto,

falsi amici che non sono rimasti,

chi mi ha detto ti voglio bene, poi è sparito,

e le mie gioie.

 

Osservo le mie delusioni

dalla giusta distanza,

e alla fine mi sembrano tanto piccole.

Nel complesso,

piccole.

Anche il mio cuore ormai

non avverte più nulla, pugnalata dopo pugnalata

non avverte più niente.

 

Penso ora a me stesso;

alla mia recente fissa,

ovvero quella di farmi un regalo.

Per farmi stare bene;

che sia anche sono scrivere due righe,

o una poesia,

le mie cure fai da te.

 

Mi regalerò una poesia

e in essa lascerò un altro segno di me,

che quando tutto sarà finito

non restino solo lapidi in un cimitero di addii

ma anche qualche seme pronto a germinare.

 

Tu non mi fai più stare bene,

ciò che provavo per te adesso è un fiore appassito

e non posso metterlo in acqua per rinfrescarlo;

anche tu, che tanto mi hai illuso, adesso sei

 componente del cimitero degli addii.

Adesso tremo al solo pensiero di rivederti,

ma tu devi starmi alla larga,

tu non mi farai più male.

 

Sì, più ci penso e più ci credo,

mi convinco che mi farò un regalo,

e lo farò per me stesso;

un’intenzione,

un seme di bontà vale molto più

delle vuote passioni umane

in un mondo dove l’amore

è il vuoto riflesso di un passato

dalle fondamenta di sabbia giallastra.

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTA DELL’AUTORE

 

 

Scrivere una poesia è per me sempre una lieta novella. Questa la dedico a me, alle mie paure, ai sogni infranti. Tutto ciò però sento che si sta modificando, che si sta evolvendo. Dalla fine, un nuovo inizio; non materiale, anche solo di puro pensiero.

   
 
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