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Autore: CKS    07/12/2019    8 recensioni
Continuano le reazioni dei personaggi di Captain Tsubasa alle storie scritte su di loro!
La prenderanno bene? Oppure vorrebbero tanto non essere mai incappati nei racconti su di loro?
[I personaggi presenti nella storia sono molti di più rispetto a quelli indicati nello specchietto].
Buon divertimento e buone risate! (Spero).
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Azumi Hayakawa, Maki, Yayoi Aoba/Amy, Yoshiko Fujisawa/Jenny, Yukari Nishimoto/Evelyne Davidson
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Azumi Hayakawa
-Maestra!-.
Uno dei miei allievi mi riscuote dai pensieri ingombranti che negli ultimi giorni hanno preso piede nella mia testa. Accidenti, perché proprio adesso?!
Gli sorrido e lui mi porge il foglio su cui ho chiesto di ritrarre una persona a loro cara.
Ma rimango stupita quando vedo che sulla carta, in modo molto ingenuo, ovviamente, il soggetto sono io.
-Adrien, grazie!- e gli faccio una piccola carezza.
-Ti piace?- mi chiede timidamente. Sin dal primo giorno di scuola ho messo in chiaro che non volevo essere eccessivamente formale con i miei alunni.
-Sì, ti sei impegnato molto per farlo! Penso che tocchi a te, questa settimana, il premio per l'impegno!*-.
Ho comprato dei libri, e per ogni settimana l'alunno che ha dimostrato maggior impegno potrà sceglierne uno. 
-Davvero?! Che bello!-
-Sì, ma adesso torna al posto. Puoi fare quello che vuoi, a patto di non disturbare i tuoi compagni che stanno terminando l'attività-.
Lui annuisce e ritorna silenziosamente al banco. Riordina le sue cose e ne mette alcune in cartella.
Distolgo lo sguardo e mi concentro sul foglio bianco davanti a me, lo prendo in mano.
La mia personalità, nelle storie che ho letto, ha lo stesso spessore di questa carta.
Per la carità, io e Sanae condividiamo dei tratti, ma per il resto siamo come il giorno e la notte!
Forse l'unico lato positivo è che, avendo lo stesso spessore di un foglio di carta, non vengo citata così spesso nelle fanfic.
Ma mio marito sì...
Faccio un bel respiro profondo.
Calma, Azumi, calma. Sei in classe, non fare scenate, gli allievi devono avere un buon esempio da seguire...
Stai calma.
Matita in mano, tracciò delle linee sottili sul foglio.
Il disegno in questi casi è fondamentale, un po' come Yoshiko che nel tempo libero si dedica al giardinaggio.
Ora che ci penso... Mi potrebbe passare qualche tisana particolarmente efficace per distendere i nervi...
Continuo a disegnare, non badando al tempo che scorre.
-Maestra...-.
Uh?
-Ah, Adrien, cosa succede?-
-È già da cinque minuti che la campanella è suonata, perché non ci accompagni sotto? Di solito sei sempre molto precisa con gli orari!-.
Arrossisco per essere stata presa in contropiede.
Quando i miei allievi fanno qualcosa di sbagliato non esito a rimporoverarli, quindi adesso è il mio turno scusarmi.
-Mi dispiace, ora vi accompagno!-.
Getto un'occhiata al materiale, lo tornerò a prendere più tardi.
Un sorriso distende le mie labbra quando vedo il volto di mio marito sul foglio.
Non mi poteva capitare soggetto migliore!
-Va bene, ora usciamo, mi raccomando, fate una fila ordinata. Quando saremo fuori partirà il gioco dello zero*-
-Va bene!- annuiscono tutti e li porto finalmente fuori. Nella prossima assemblea mi scuserò con i genitori di questo ritardo.
(*) Molti anni fa, quando ho frequentato le elementari, la mia maestra d'Italiano era solita a regalare dei libri a chi s'impegnava con lo studio.
Inoltre faceva anche questo 'Gioco dello zero', così da farci stare zitti (chi parlava prendeva un punto).
Scusate se non ho ancora risposto alle recensioni, tra un impegno e l'altro sono riuscita a scrivere questa piccola flashfic.
Ne avrò ancora per un po' ma confido di riuscire ad aggiornare per Natale!
CKS 

                                       Azumi Hayakawa

 

-Maestra!-.

Uno dei miei allievi mi riscuote dai pensieri ingombranti che negli ultimi giorni hanno preso piede nella mia testa. Accidenti, perché proprio adesso?!

Gli sorrido e lui mi porge il foglio su cui ho chiesto di ritrarre una persona a loro cara.

Ma rimango stupita quando vedo che sulla carta, in modo molto ingenuo, ovviamente, il soggetto sono io.

-Adrien, grazie!- e gli faccio una piccola carezza.

-Ti piace?- mi chiede timidamente. Sin dal primo giorno di scuola ho messo in chiaro che non volevo essere eccessivamente formale con i miei alunni.

-Sì, ti sei impegnato molto per farlo! Penso che tocchi a te, questa settimana, il premio per l'impegno!*-.

Ho comprato dei libri, e per ogni settimana l'alunno che ha dimostrato maggior impegno potrà sceglierne uno.

-Davvero?! Che bello!-

-Sì, ma adesso torna al posto. Puoi fare quello che vuoi, a patto di non disturbare i tuoi compagni che stanno terminando l'attività-.

Lui annuisce e ritorna silenziosamente al banco. Riordina le sue cose e ne mette alcune in cartella.

Distolgo lo sguardo e mi concentro sul foglio bianco davanti a me, lo prendo in mano.

La mia personalità, nelle storie che ho letto, ha lo stesso spessore di questa carta.

Per la carità, io e Sanae condividiamo dei tratti, ma per il resto siamo come il giorno e la notte!

Forse l'unico lato positivo è che, avendo lo stesso spessore di un foglio di carta, non vengo citata così spesso nelle fanfic.

Ma mio marito sì...

Faccio un bel respiro profondo.

Calma, Azumi, calma. Sei in classe, non fare scenate, gli allievi devono avere un buon esempio da seguire...

Stai calma.

Matita in mano, traccio delle linee sottili sul foglio.

Il disegno in questi casi è fondamentale, un po' come Yoshiko che nel tempo libero si dedica al giardinaggio.

Ora che ci penso... Mi potrebbe passare qualche tisana particolarmente efficace per distendere i nervi...

Continuo a disegnare, non badando al tempo che scorre.

-Maestra...-.

Uh?

-Ah, Adrien, cosa succede?-

-È già da cinque minuti che la campanella è suonata, perché non ci accompagni sotto? Di solito sei sempre molto precisa con gli orari!-.

Arrossisco per essere stata presa in contropiede.

Quando i miei allievi fanno qualcosa di sbagliato non esito a rimporoverarli, quindi adesso è il mio turno scusarmi.

-Mi dispiace, ora vi accompagno!-.

Getto un'occhiata al materiale, lo tornerò a prendere più tardi.

Un sorriso distende le mie labbra quando vedo il volto di mio marito sul foglio.

Non mi poteva capitare soggetto migliore!

-Va bene, ora usciamo, mi raccomando, fate una fila ordinata. Quando saremo fuori partirà il gioco dello zero*-

-Va bene!- annuiscono tutti e li porto finalmente fuori. Nella prossima assemblea mi scuserò con i genitori di questo ritardo.




(*) Molti anni fa, quando ho frequentato le elementari, la mia maestra d'Italiano era solita a regalare dei libri a chi s'impegnava con lo studio.

Inoltre faceva anche questo 'Gioco dello zero', così da farci stare zitti (chi parlava prendeva un punto).

Scusate se non ho ancora risposto alle recensioni, tra un impegno e l'altro sono riuscita a scrivere questa piccola flashfic.

Ne avrò ancora per un po' ma confido di riuscire ad aggiornare per Natale!

CKS 









   
 
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