Film > Alice nel paese delle meraviglie
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Autore: AleDic    08/12/2019    2 recensioni
[Raccolta di Drabbles ǀ mostly Alice/Hatter ǀ in parte nonsense perché che cosa potreste mai aspettarvi se non follie?]
#1. ~ «Non far sapere a lui che a lei piacciono loro…» inizia a canticchiare Alice nel mezzo della folla.
#2. ~ Non ci sono confini a limitare il suo cammino e l’orizzonte che le si apre davanti è vasto, infinito, folle.
#3. ~ La risata di Alice è come una tana piena di meraviglie.
#4. ~ È così folle quanto spazio possa occupare qualcosa che non c’è.
#5. ~ È un coro buffo – buffissimo – quello della Lepre Marzolina, il Ghiro e il Cappellaio.
#6. ~ E all’improvviso è lì, chissà come, da dove, quando, ma è lì.
#7. ~ «Sogni?» gli chiede. «Ma sei nel mio sogno.»
#8. ~ Dovrebbe sorprendersi, ma sta imparando che in quel luogo il “normale” non esiste.
{Storia partecipante alla challenge “Drabbles e Drabbles e ancora Drabbles” indetto da HerrietStrimell sul forum di Efp}
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Liddell, Cappellaio Matto, Gatto del Cheshire
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Raccolta Mania'
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Disclaimer: non sono miei, ovviamente.
Generi: Introspettivo, Angst
Avvertimenti: What if?, il nonsense è sempre onnipresente in qualche modo.
Rating: Verde
Prompt: 11. «Mi sento così solo…»
Contesto: post Alice in Wonderland di Tim Burton
Personaggi: Tarrant Hightopp
Pairings: Alice/Hatter

 



 

 

 

IV

 

{ 120 parole }

 

 

 

“Mi sento così solo…”

Tarrant cerca di non pensare – è diventato il suo nuovo passatempo preferito, alzarsi al mattino e andare a letto la sera e scoprire per quanto quel giorno è riuscito a non pensare. È più difficile di quanto si possa immaginare e si ritrova sfinito a ogni accenno di cedimento – ogni volta che la mente torna a sfiorare l’assenza che riempie il suo cuore.
     (È così folle quanto spazio possa occupare qualcosa che non c’è).
Tarrant scivola tra i giorni e cerca di non pensare – ed è impossibile anche se si esercita ogni volta prima di colazione (almeno sei cose impossibili) – ma quello spazio vuoto non svanisce mai.

“Se solo tu fossi qui…”

   
 
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