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Autore: Lucy_susan    09/12/2019    1 recensioni
Una serie di flashfic senza pretese che catturano pensieri di un momento. Sono solo riflessioni davanti a spettacoli o eventi che hanno catturato il mio interesse.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un campo di grano

Un campo di grano

Entriamo nel campo. Un vento caldo accarezza la mia pelle scura, il sole rosso della sera mi colpisce il viso e le punte delle spighe di grano mi pungono i palmi mentre cammino lento.
Lei si ferma e apre le braccia alla bellezza del momento.
Rido.
"Che fai?"
Apre gli occhi, azzurri come il cielo in questo momento e li punta nei miei. Il suo sguardo profondo e sincero mi fa venire la pelle d'oca e devo smettere di guardarla perché mi passi.
"Cercavo di abbronzarmi" mente. "Sono bianca come un foglio di carta."
Rido di nuovo e lei si avvicina.
"Non ci credi? Guarda!"
Avvicina il suo braccio al mio. La sua pelle è più chiara della mia, ma a me piace così.
"Hai visto? Ci sono almeno altre cento gradazioni tra il mio colore e il tuo" spiega.
"Ma sì, ma non ti puoi abbronzare stando qui in piedi cinque minuti" dico scostandomi. Non sono a mio agio vicino a lei, ma cerco sempre un occasione per parlarle. Probabilmente mi voglio male e basta.
Alza il naso per aria fingendosi offesa e questo mi fa ridere ancora più forte.
"Perché ridi? Mi stai prendendo in giro?"
Non riesco a smettere e a spiegarle che rido perché sono innamorato di lei e non ho altro modo per dimostrarglielo. Non possiamo stare insieme, troppe cose ci allontanano. Troppo amici per essere fidanzati e troppo sconosciuti per poter parlare di cose serie. Odio tutto di me e amo tutto di lei. E non so spiegarglielo se non ridendo ed evitando il suo sguardo.
"Smettila, perché fai così?"
"Così come?" Evito la domanda.
"Lascia perdere" sbuffa voltandosi. Si dirige verso la sua casa, lontano da me.
In un moto di eroismo faccio un passo verso di lei e le afferro il polso.
"Aspetta."
Questo è l'atto più coraggioso che io abbia mai fatto nella mia breve vita di sedicenne. Mi guarda aspettandosi qualcosa: una frase, una parola, un'azione. Cosa dico adesso? Cosa faccio?
Un alito di vento le gonfia il vestito e le spettina i capelli. È così bella che mi toglie il fiato.
"Non volevo offenderti, mi dispiace" riesco a dire mascherando l'emozione.
Qualcosa che aveva acceso i suoi occhi si spegne, ma sempre mantenendo il sorriso mi risponde: "Ma cosa dici? Io facevo solo finta."
Abbassa lo sguardo liberandosi dalla mia presa e fissa i semi della pianta dorata. Chissà cosa sta pensando. Quanto la vorrei. Vorrei poterle accarezzare il viso con la delicatezza di un’alito di vento, vorrei poterle afferrare la vita per stringerla a me come un pitone con la sua preda, vorrei guardarla negli occhi senza paura di annegare nel mare in burrasca che sono le sue iridi, vorrei morderle quelle soffici labbra rosse come i petali di una rosa.
Tante cose vorrei fare eppure non faccio niente e non sento più il sapore del suo bacio, non sto più navigando nel mare inesplorato dei suoi occhi, scivola via dalla mia presa non più stritolante e non posso più nemmeno accarezzarle leggero la pelle.

  
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