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Autore: occhiverdi1972    12/12/2019    2 recensioni
"Perchè lui l' amava perdutamente, al di sopra di tutto, contro ogni umana comprensione, nessuna barriera o ceto sociale avrebbe oscurato tale sentimento, perchè solo lei era l' amore."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Sogno capitolo 110🌹
 
 
Andrè vegliò tutta la notte la sua Oscar.
La febbre purtroppo non accennava ad abbassarsi.
Un instinto omicida lo pervadeva quando pensava che era solo colpa di Fersen.
 La notte fu lunga ed estenuante,  le tenne la mano tutto il tempo, le sussurrò di non lasciarlo, poi si addormentò su quella sedia accanto il suo letto, con la mano della sua donna sul materasso e sotto la sua guancia.
 
IL sole con i suoi timidi raggi entrò a rischiarare la stanza,Andrè alzò la testa, guardò la sua Oscar immobile, bianca e cerea, si alzò, le tastò la fronte , non era piu' calda ma al contrario fredda ...Troppo fredda! 
 
Girò, le tasto' l'altra mano , anch'essa era gelida.
 
Boccheggiò sconvolto.
 
Proprio in quel momento Lassone entrò in stanza con una tazza colma di caffè che porse ad Andrè. Il giovane lo ringraziò ma lo abbandonò sul comodino.
 
- Dottore...Oscar è...è strana!
 
Lassone sgranò gli occhi , si avvicinò.
 
- La febbre sembra essere calata ma...ma è fredda..troppo...se non vedessi con i miei occhi che respira penserei che...
 
Lassone la tastò a sua volta , controllò i polsi, poi i palmi, storse la bocca:
 
- Maledizione!
 
Andrè cadde nell'angoscia piu' nera.
 
- Il veleno è ancora in circolo Grandier...
 
- Quindi significa che...? 
 
- Significa che dobbiamo prepararci al peggio!
 
- No! No...non è possibile!- sbotto lui .
 
- Mi dispiace ragazzo...Noi...noi abbiamo fatto tutto quello che c'era da fare...
 
- Bene...allora farmo l'impossibile dottore! - urlò lui - Questa donna è tutta la mia vita dottore...Lei è mia moglie ...Mia moglie ...Lo capite?
 
Lassone si portò una mano sugli occhi angustiato, fissò quel giovane uomo disperato
 
- Io non la perderò cosi...Non la perdero in questo modo! - sbottò Andrè .
 
- Calmatevi!!! Calmatevi Grandier potremmo ...Potremmo tentare un'azione disperata, ma potrebbe non funzionare...
 
- Ma magari si...
 
- Potrei consultarmi con uno speziale..
 
Andrè sapeva che lo Speziale era un medico che si occupava della preparazione di medicine
 
- E'...è uno studioso che potrebbe cercare di formulare un'antidoto. Avete ancora con voi quella sostanza? - chiese infatti Lassone
 
- Si...Si ce l'ho...- sussurrò correndo a prenderla dalla tasca della giacca - con tutto il trambusto ho dimenticato di restituirla al Tenente.
 
- Bene... - sussurrò l'uomo  prendendo il sacchettino fra le mani, poi guardò Oscar, il suo sguardo si posò su Andrè , il ragazzo disperato lo guardava speranzoso.
 
- Vi prego dottore , fate il possibile, la vita della mia Oscar è nelle vostre mani! 
 
Lassone decide di esser sincero :
 
- E' complicato ..Non so nemmeno se sarà efficace e poi...poi mi ci vorranno alcune ore , devo sperare che lo Speziale non sia occupato con altro, che si metta al lavoro subito e non è detto che nel frattempo madamigella non possa...non possa...
 
- Non morirà! - sbottò Andrè - la mia Oscar non morirà...non puo' morire!
 
- Dovrò consultare un altro medico che mi aiuti a somministrarle l'antidoto con una cannula ma...
 
- Ma...?
 
- Ma potremmo provocarle delle lesioni ...Non lo sò  Grandier...ci sono molti punti incerti! 
 
- Lo sò dottore...- sussurrò lui fissandolo con gli occhi lucidi - ma che altro dovremmo fare? Io non mi arrendo...non possiamo farla morire così...
 
Andrè si avvicinò al dottore:
 
- Vi prego...Siamo nelle vostre mani!
 
Lassone afferrò la giacca , apri' la porta , si girò solo un attimo a guardare quel giovane innamorato disperato:
 
- Spero solo che la vostra fiducia in me sia ben riposta Andrè...- sussurrò triste, poi usci.
 
Andrè tornò al capezzale della sua Oscar, toccò quella mano candida e gelida.
 
La baciò, poi vi poggiò su' la guancia.
 
Le lacrime scorrevano dai suoi occhi verdi di uomo, i polmoni sembravano non filtrare più l'aria tanto i singhiozzi erano ravvicinati. Perché la vita era così ingiusta? Il suo sogno si era sgretolato proprio quando era quasi alla sua realizzazione. Cosa ne sarebbe stato della sua vita adesso? Uccidere Fersen sarebbe bastato a placare il suo dolore, il suo rancore?
No... Non sarebbe servito a nulla perché la sua vita stessa non aveva senso ormai senza Oscar..        
 
 
 
 
 
Fersen si rigirò sul letto dell'angusta cella,  maledicendosi  per aver compiuto quell' insano gesto. Adesso che stava li... in attesa della morte, il pensiero di Oscar là fuori, probabilmente già fra le braccia del suo Grandier, lo torturava. 
Ora non poteva piu' far nulla.
Ora era destinato all'oblio eterno... 
Sentìva già il freddo della lama alla base del collo , sarebbe morto si... ma con la misera soddisfazione di aver lottato per amore e l'ultimo pensiero sarebbe stato per lei. 
Lei che aveva amato e non aveva potuto avere.
Un rumore lo destò dai suoi pensieri, 
Alzò gli occhi e rimase sconvolto:
- Voi...Voi qui? - balbettò. 
- Salve Hans...- esclamò Augustin .
 
Una guardia aprì la cella permettendogli di entrare.
 
- Per favore Generale - raccomandò - solo pochi minuti!
 
Augustin annuì, era già tanto se lo avevano fatto passare. 
 
Fersen e Augustin erano soli ...Soli uno di fronte all'altro.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Le labbra rosate indugiarono un pò sul labbro superiore , poi si abbandonarono a quella bocca esigente e dolce.
Charlotte stretta a Maximillian si donava felice ed emozionata per le sensazioni nuove che il suo cuore di giovane donna stava provando.
 
Max si staccò da lei , la fissò dolcemente, poi le tolse la maschera e sciolse il nodo che legava quei fluenti capelli.
I boccoli di Charlotte scesero ad incorniciarle il viso :
 
- Dio...quanto siete bella! - sussurrò.
 
Lei sorrise , ferma davanti a lui col costume nero e la spada al fianco.
 
- Avete fatto un buon bottino stasera? - chiese Max
 
- Abbastanza ! - esclamò lei - raccimolato e già consegnato ad una ragazza perchè curasse la madre.
 
Max la guardò ammaliato :
 
- Il vostro cuore è grande quasi al pari della vostra bellezza...Vi amo Charlotte!
 
Lei lo strinse pogggiando il capo sulla sua spalla.
 
Erano soliti incontrarsi quasi ogni sera ormai, Charlotte usciva per compiere le sue missioni come cavaliere nero ma passava sempre a casa di Max prima di tornare a casa, stavano un pò insieme sdraiati a letto a conversare , poi lei tornava a casa.
 
- Quanto vorrei potervi offrire di piu' ! - sussurrò lui sospirando - vorrei poter venire a casa  vostra, incontrare vostro padre e chiedergli la vostra mano.
 
Lei sorrise :
 
- Vi prometto che parlerò di voi a mio padre...Voglio essere vostra quasi quanto lo volete voi.
 
Max sorrise, Charlotte era giovane e fresca, era una grande sognatrice, ma lui ben sapeva che il loro era un amore senza futuro e appunto per quello non l'aveva mai sfiorata, anche se, a volte stringerla e sentire il suo profumo e non poterla toccare era una atroce tortura .
 
Come in quel momento in cui lei era li, sorridente in tutta la sua bellezza , anche con quel costume nero addosso.
 
Max sognò ad occhi aperti di prenderla fra le braccia e trasportarla sul grande letto, baciarla a lungo e farla sua con dolcezza e con tutto l'amore di cui era capace .
 
- Devo andare! - sussurrò lei baciandolo e staccandolo dai suoi pensieri.
 
- Così presto? - mugugno' lui stringendola e rubandole un bacio.
 
- Purtroppo si! - sussurrò Charlotte carezzandogli la guancia - prometto di rimanere piu' a lungo la prossima volta .
 
Charlotte indossò la maschera, legò i capelli, lo baciò sulla bocca e poi si avviò verso il balcone, le mani si strinsero, gli occhi si guardarono, poi lei allentò la stretta , superò il balconcino e con un salto fu giu' in strada.
 
Max rimase li , a fissare la sua omnbra allontanarsi. Sospirò rimanendo fuori a fissare le stelle...era nuovamente solo.. 
 
 
 
 
 
 
 
Augustin fissò Fersen, aveva ancora addosso i suoi vestiti migliori, i capelli erano scombinati e gli occhi solcati da profondissime occhiaie , il giovane Conte lo fissò , poi alzò lo sguardo:
 
- Perchè siete qui Generale!? 
 
- Per palesarvi tutto il mio disprezzo Hans...Siete un essere meschino e crudele!
 
Fersen sorrise:
 
- Si...è vero...lo ammetto stavolta ho esagerato!
 
Augustin lo afferrò per il bavero della giacca, lo guardò in modo crudele:
 
- Che razza di uomo siete?? Dovrei uccidervi con le mie stesse mani, volevate approfittare di mia figlia con l'inganno? Diamine...con che coraggio Fersen...con quale coraggio?
 
- Con la forza della disperazione ...Con quella dell'amore!!
 
- Mia figlia non vi ama!! Mia figlia deve sposarsi con Grandier!!!- ringhiò sul suo viso
 
- Volete dare vostra figlia ad un servo..? Voi...proprio voi che l'avete educata come un uomo...Voi che avevate grandi progetti per lei  Generale?
 
- Quello era tempo fa...adesso voglio solo che lei sia felice e lei lo è solo con Grandier!
 
- Stupidaggini!
 
- Andrè è un uomo onesto..guardate voi invece,..avete agito da vigliacco usando una sostanza per piegarla al vostro potere, una sostanza pericolosa , come posso credere che potreste farla felice...che potreste amarla?
 
- Ma cosa dite...? - esclamà sgranando gli occhi - l'effetto della droga è solo momentaneo.
 
- Davvero lo credete?
 
- Io...io ne sono totalmente sicuro!
 
- Bene...allora dovete controllare meglio i vostri fornitori,visto che mia figlia è su un letto incoscente e in fin di vita!
Avete trascurato un piccolo particolare ...Oscar è sensibile a qualche componente di quello schifo di sostanza...
 
- Ma...ma cosa vuol dire...
 
- Vuol dire che mia figlia probabilmente morirà...
 
- Cosa..?
 
- Proprio così...per colpa vostra è incosciente, ha la febbre alta, non interagisce! .
 
Fersen cadde a terra disperato:
 
- No...non è possibile , mi avevano assicurato che...
 
- Siete un farabutto Hans...un piccolo farabutto meschino...Sapete che vi dico..? Semmai Oscar si salvasse , io sarò li...in prima fila a godermi lo spettacolo , a vedere la lama scendere e la vostra testa cadere, ma. nel disgraziato caso  morisse.. io vi giuro che verrò qui e vi ammazzero' con queste mani, ma non prima di avervi fatto provare le piu' atroci sofferenze! Comunque vada ..il vostro destino è segnato Hans!- esclamò, poi chiamo' la guardia  che venne ad aprire .
 
Hans pianse disperato, Oscar era in pericolo, rischiava di morire per colpa sua.
 
" Amore perdonatemi!"- pensò angosciato.
 
 
 
 
 
 
 
Andrè rimase li, accanto a quel letto, distrutto, disperato e terribilmente solo.
I secondi passavano durando anni , attendere il ritorno di Lassone con il terrore che Oscar se ne andasse da un momento all'altro era un'angoscia indescrivibile.
 
Si alzò dalla sedia, si avvicinò alla finestra , quello avrebbe dovuto essere il giorno piu' bello della loro vita e invece....
 
- Andrè...
 
Il giovane si girò di scatto, Oscar lo aveva chiamato.
Si avvicinò al letto , la fissò, muoveva un dito , aveva gli occhi chiusi , ma aveva parlato, chiamato il suo nome.... non poteva solo averlo immaginato.
 
- A...Andrè...!
 
Oscar mosse le labbra pronunciando quel nome con un filo di voce.
 
Il giovane le afferrò la mano:
 
- Sono qui amore mio...Sono qui!
 
Poi di nuovo il nulla. Andrè pianse, Oscar lo aveva chiamato, anche se incoscente e priva di sensi era nuovamente la sua Oscar, la Oscar che amava lui , non Fersen.
 
Si avvicinò al suo viso, le depositò un bacio sulla guancia:
 
- Resisti amore mio...Resisti, ti prego! So' che puoi farlo...Conosco la tua forza!Starai bene oscar!! Starai bene e ci sposeremo e saremo nuovamente felici.
 
La porta si aprì, il Generale fece il suo ingresso, fissò L'andrè disperato e la Oscar incosciente.
 
Il giovane gli spiegò delle intenzioni di Lassone.
 
- Resisti figlia mia ...! - sussurrò il generale sedendo anch'egli ad aspettare.
 
Passarono due ore , due ore durante le quali il Generale cercò di convincere Andrè a dormire un pò ma senza successo, finalmente la porta si aprì, lassone fece il suo ingresso seguito da due uomini , uno magro e con gli occhiali, un altro piu' in carne.
 
- Buonasera Generale ! - salutò Lassone.
 
- Buonasera Dottore.
 
- Vorrei presentarvi il dott. Flaubert  medico speziale e il dott. jelest chirurgo - esclamò rivolgendosi ai due.
 
Andrè e il Generale salutarono cortesemente.
 
Lassone si avvicinò ad Augustin:
 
- Grandier vi ha illustrato i rischi a cui andiamo incontro?
 
- Si...Si...Dottore...! - rispose Augustin - ed io sono d'accordo con Andrè...Procedete pure!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
I due medici fecero uscire tutti e visitarono accuratamente Oscar , poi li fecero rientrare .
 
Il chirurgo spiegò che la situazione era disperata.
 
Avrebbero fatto assumere  ad Oscar l'antidoto tramite una cannula fatta , spiegarono che l'uso di quel corpo estraneo nelle vie aeree      avrebbe potuto causare qualche lesione alla gola .
 
- L'avrete...L'avrete fatto altre volte no...? - chiese Andrè
 
- Si...ma ogni caso è soggettivo.
 
- Ci fidiamo di voi! - sussurrò il Generale.
 
- Bene...allora  visto che abbiamo tutte le autorizzazioni del caso direi di procedere senza perdere tempo - sussurrò Lassone - vi preannuncio che veder inserire la cannula non sarà bello, se non ve la sentite di assistere potete spostarvi.
 
- Procedete! - ecslamarno Augustin ed Andrè all'unisono.
 
Ed entrambi, senza saperlo sperarono interiormente che tutto andasse bene.
 
 
 
Andrè guardò la sua Oscar incosciente e abbandonata sul letto, Il chirurgo aprì la borsa ne tirò fuori una cannula in metallo e cuoio abbastanza lunga.
Andrè si sentì quasi mancare al pensiero che avrebbe attraversato la gola della sua donna,, solo il pnsiero che fosse l'ultima possibilità per Oscar lo fece rimanere lucido.
lo Speziale diluì una sostanza in una pompetta, i due si fissarono :
 
- Siamo pronti ! - sussurrarono diretti a Lassone.
 
Poi impartirono alcune azioni l collega:
 
- Sollevate  la paziente!
 
Andrè corse ad aiutare , Oscar fu fatta sedere a letto, Lassone ed Andrè la sorreggevano, guardare il suo capo abbandonato e gli splendidi capelli scompigliati colpì Andrè al cuore, uno dei due medici capì lo stato d'animo del giovane , si rivolse a lui gentilmente.
 
- Dovete trattenere il capo leggermente in avanti ,dobbiamo esser sicuri che il liquido non entri nei polmoni. Vi raccomando , non lasciate la presa e non muovete la paziente per nessuna ragione, un movimento brusco potrebbe lacerarle la trachea !
 
Andrè pianse in silenzio, promise a se stesso che Fersen l'avrebbe pagata .
 
Tratteneva Oscar , la sua Oscar, con tutta l'attenzione possibile , mai e poi mai avrebbe dimenticato quell'immagine, il chirurgo che inseriva quella cannula, lo speziale che pompava l'antidoto dentro, gli spasmi riflessi che il corpo di Oscar mandava nella deglutizione.
Una scena apocalittica.
 Pianse Andrè e sperò, col fiato sospeso che quella cannula non recidesse, che rimanesse ferma come era scesa dalla mano sicura del medico.
 
L'ultima goccia di liquido venne pompata , adesso Andrè sapeva che sarebbe arrivata l'altra parte difficile...Estrarla.
 
L'abile mano del medico la trasse fuori.
 
- Bene...Adagiate il Comandante sul cuscino.
 
Andrè accompagnò la testa della sua Oscar con la mano, mentre calde lacrime solcavano il suo viso da uomo.
 
I tre medici si guardarono soddisfatti.
 
- Signori...Complimenti a tutti! - esclamò il chirurgo,
Andrè commosso scoppio' in un pianto dirotto.
 
 
 
 
Cristine guardò il cielo azzurro, era una bella giornata a Brighton , sperò lo fosse anche in Francia.
 
La voce di Alain la staccò dai suoi pensieri:
 
- A cosa pensi tesoro? - esclamò deciso.
 
Cristine si girò, fissò i profondi occhi scuri:
 
- Ad Andrè...! - confessò
 
Alain si toccò la fronte poi incurvò il labbro in un sorrisetto ironico :
 
- Beh...amore mio...non va' molto bene . Non dovresti pensare ad un altro con me qui accanto! - scherzò
 
Cristine sorrise, gli scompiglio' i capelli:
 
- Che stupido! - lo rimbeccò
 
Il giovane  tornò serio:
 
- Ti dispiace non poter partecipare al suo matrimonio? - chiese
 
- un pò...! - confessò
 
Alain l'abbraccio', la baciò sul capo:
 
- Mi dispiace tesoro ma ho appena trovato lavoro e non posso assentarmi...
 
- Non fa niente! - sussurrò lei baciandolo - ci saranno altre occasioni per congratularsi con gli sposini!
 
- Sicuramente! - sussurrò Alain allacciandole le mani alla vita e attiradola possessivamente a sè
 
Cristine arrossì sentendo l'evidente prova della sua eccitazione.
 
Alain sorrise malizioso:
 
- Uhmmm...ho un'altra oretta di pausa, vuoi stare qui a pensare alla funzione o impiegare il tempo in cose piu'...piacevoli?
 
Cristine sorrise:
 
- Tu che dici...?
 
Alain la prese fra le braccia, la depositò gentilmente sul grande letto, si tolse la camicia in un sol gesto:
 
- E mentre Grandier si sposa...Noi pensiamo alla luna di miele! - esclamò ironico.
 
Cristine sorrise ignara che in quel momento, in Francia non si stava celebrando nessun matrimonio.
 
 
 
 
 
 
 
I due medici erano andati via abbastanza fiduciosi, il Dottore Lassone controllò nuovamente i parametri vitali di Oscar.
 
- Mi sembra meno fredda! - sussurrò diretto ad Andrè
 
Il giovane sorrise debolmente, i suoi occhi cerchiati lasciavano trasparire tutto il tumulto vissuto e quello che stava vivendo.
 
- Andrè...- esclamò il Generale poggiandogli una mano sulla spalla - va a casa a riposare un pò!
 
- No...Non riuscirei a farlo !
Augustin sospirò, poi si allontanò per qualche ora dicendo che sarebbe tornato in serata.
 
Andrè tornò a posare il capo sulla mano di Oscar, chiuse gli occhi e aspettò .
 
Passarono altre tre ore , Lassone andava e veniva dal suo ambulatorio .
 
- E' strano! - sussurrò ad un tratto - l'antidoto avrebbe già dovuto fare effetto!
 
Quella costatazione gettò Andrè nello sconforto, non disse nulla.
 
Era già pomeriggio inoltrato quando era ancora al suo capezzale, da solo.
 
Si era appisolato quando sentì la mano sotto la guancia muoversi.
 
Alzò il capo , fissò Oscar, tentava di aprire gli occhi e si lamentava:
 
- A...Andrè!
 
Il giovane balzò a sedere , le strinse la mano, si avvicinò al suo viso:
 
- Oscar...Amore...aprì gli occhi.
 
Le palpebre si aprirono per un millesimo di secondo, si richiusero, poi si riaprirono mostrando le iridi blu.
 
- A...Amore...! - sussurrò Oscar mettendo a fuoco il viso di Andrè.
 
Il giovane piangeva e sorrideva al contempo, la stringeva a se incredulo, felice, emozionato.
 
- Perchè...Perchè piangi? - sussurròlei lei con voce impastata.
 
Andrè era un fiume in piena .
 
- Dimmelo ancora Oscar!! - sussurrò baciandole la mano - Chiamami ancora amore...
 
- A...Amore..ma..non è la prima volta che te lo dico...No?
 
Ma Oscar non poteva sapere che quella parola aveva un sapore diverso dopo l'amore gridato ai quattro venti per Fersen.
 
- Come ti senti!? - sussurrò lui baciandola sulla fronte.
 
- Bene...ma...ma dove sono? - sussurrò la giovane guardandosi attorno.
 
- Stai tranquilla! Adesso è tutto apposto! - sussurrò Andrè felice.
 
 
 
 
 
 
 
Andrè chiamò Lassone perchè visitasse Oscar
 
- Bene...- sussurrò poi il dottore felice! - mi pare che tutto proceda bene.
 
Oscar guardava i due stordita:
 
- Mi spiegate cosa è successo?
 
- Io...ehm...vi lascio soli! - sussurrò l'uomo uscendo dalla stanza.
 
Oscar si girò versp Andrè, guardò i suoi occhi stanchi, i capelli scompigliati, ma notò la felicità nel suo sorriso.
 
Alzò la testa dal cuscino e rimase seduta malgrado l'opposizione di lui , poi lo fissò:
 
- Mi spieghi cosa succede ?
 
- Non ricordi nulla?  .
 
- Io...no...stavo...- seguì un pensiero lontano - stavo parlando con Fersen e poi...poi c'è il vuoto.
 
- Bene...- sussurrò lui baciandole la mano - respira e tieniti pronta ad ascoltare qualcosa che non ti piacerà...- esclamò serio.
 
 
 
 
 
- Che cosa? - Oscar era sconvolta ed incredula.
 
- io...io non posso crederci! Ha osato tanto??
 
La giovane era agghiacciata dall'orrore.
 
- Si Oscar...! E ti assicuro che vederti così presa da lui e così convinta nel dire di amarlo è stato terribile! Mi hai mandato via dalla stanza e solo aver incontrato Victor ,che mi ha detto che era stato avvisato di interrompersi, mi ha fatto capire che c'era qualcosa di strano.
 
- Oddio...- Oscar tremò - amore...mi dispiace - piagnucolò - sara' stato orribile..io...Mi dispiace!
 
-  tu non hai colpa, era quello schifo che avevi in corpo a parlare ed agire per te. A spingerti morbosamente a lui in maniera focosa !
 
Oscar sgranò gli occhi, fissò Andrè:
 
- Non dirmi che Fersen ed io abbiamo...Oddio Andrè...cosa...Cosa abbiamo fatto?
 
Il giovane lesse in quegli occhi il terrore, avrebbe potuto dire che l'aveva trovata nuda e stretta a lui pelle contro pelle, ma non scordava che Oscar aveva subito già una violenza, no...non doveva dirglielo...non poteva! 
 
- Stai tranquilla , vi.. vi siete baciati , stretti, accarezzati, poi per fortuna sono entrato.
 
- Oddio! meno male ! - sospirò sollevata.
 
- ehh,...menomale un corno! - sbottò lui -se penso che lo hai baciato....
 
Oscar abbassò gli occhi affranta,
 
Poi fissò il suo uomo,soffrì per lui, per  quello che doveva aver passato.
 
- Mi dispiace amore mio! - sussurrò con le lacrime agli occhi, poi si  si toccò la gola che bruciava.
 
Andrè gli spiegò quello che Lassone e i due medici le avevano fatto.
 
Oscar era sempre piu' incredula ed arrabbiata.
 
- Maledetto! lurido bastardo..arrivare a me in quel modo è...è da malati! Voglio strozzarlo con le mie mani, voglio pestarlo per bene e...- poi si fermò, un pensiero le balenò in mente , fissò il suo uomo:
 
- A...Andrè...che giorno è oggi?
 
IL giovane abbassò gli occhi:
 
- Giovedi! - sussurrò.
 
Oscar scatto' , cercò di alzarsi, lui la trattenne.
 
- Noi dobbiamo sposarci , è tardi e...
 
- Calmati!
 
- Lasciami! - sbottò lei - devo vestirmi devo andare in chiesa! - era nervosa cercava di alzarsi dal letto
 
- Calmati!
 
- Lasciami...devo prepararmi..!
 
- Oscar..non ci sarà nessun matrimonio! - sbottò lui stringendo i pugni.
 
Lei lo fissò, le mani strette alle lenzuola, la mimica furiosa..
 
- Cos...Cosa?
 
- Abbiamo disdetto tutto....Capirai che con te in quelle condizioni, era qualcosa di impensabile da fare...
 
- No! no....- pianse
 
Andrè abbassò gli occhi apatico e rassegnato
 
La delusione di Oscar si trasformò in rabbia:
 
- Nooo! NOOO! - urlò scoppiando a piangere - Maledetto...Maledetto fersen!
 
Andrè le strinse le mani :
 
- tesoro...
 
- Io volevo sposarti, io volevo passare il resto della mia vita con te. Era il nostro sogno, il nostro giorno e lui...lui l'ha rovinato! Maledetto! maledetto! - Oscar piangeva a dirotto , Andrè la abbracciò.
 
- Perchè...? Perchè? - si ripeteva lei - Bastardo!
 
Si strinsero forte , Oscar inzuppo' la giacca di Andè di lacrime mentre lui cercava di consolarla :
 
- Sei viva Oscar! E' questo che conta!
 
_ Doveva essere il nostro giorno...il nostro!
 
- Ci rifaremo tesoro!
 
Oscar si portò una mano alla testa, era sudata , furiosa, con gli occhi arrossati ed umidi di pianto.
 
- Ed io che l'ho sempre difeso...che l'ho giustificato...Me la pagherà, lo giuro!
 
- Adesso devi pensare solo a rimetterti in forze-
 
Oscar si strinse a lui:
 
- Non lasciarmi Andrè...- sussurrò teneramente.
 
- Non lo farei mai.
 
- Promettimi che fra qualche giorno sarò tua moglie...Promettimelo!
 
- Te lo giuro amore mio! - sussurrò baciandole il capo
 
- NOOOO! Maledetto!! Che tu sia maledetto Fersen !!! . continuo' a ripetere.
 
 
 
 
 
 
 
Oscar tornò a casa , nel suo letto, sapeva che Fersen era in cella ma Andrè evitò di informarla che fosse condannato a morte.
Tutti si prendevano cura di lei, Andrè tornò al lavoro per poter poi essere libero per la luna di miele.
 
Era una bella giornata, Oscar si alzò sentendosi in forze, guardò fuori, una lacrima scese furtiva pensando che quel giorno se Fersen non avesse messo lo zampino sul suo matrimonio  sarebbe di sicuro stata in Normandia con il suo uomo, con suo marito.
 
Strinse i pugni furiosa, Fersen stavolta aveva esagerato.
 
Si avvio' verso l'armadio e si vestì, poi scese giu'. 
 
- Bambina...ti sei alzata? - sussurrò Nanny
 
Lei la superò:
 
- Sto uscendo! - avvisò
 
- Ma ...non puoi...sei debole...! - urlò la vecchina cercando di dissuaderla - Dove vai Oscar!!!??? Andrè si arrabbierà!
 
Oscar non la sentiva piu', era già su Cesar diretta a Versailles.......
   
 
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