Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    14/12/2019    1 recensioni
SPOILER FROZEN 2
La vita dei due regni prosegue serena. Elsa, finalmente, ha scoperto la sua vera identità ed Anna governa sicura il proprio regno. La loro vita sembra proseguire tranquilla tra risate, gioco del mimo del venerdì sera, dialoghi con Kristoff, Sven ed Olaf, tra matrimonio e ricevimenti. La vita però, risulta spesso spesso cattiva e crudele e i protagonisti dovranno essere pronti a superare ogni ostacolo. Governare un regno non sarà più così semplice, fidarsi e andare d'accordo non sarà scontato ma, soprattutto, reagire al dolore si trasformerà nella missione più difficile.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio, Olaf
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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XIV.
DETERMINAZIONE
 
Ester cammina di soppiatto e, approfittando della distrazione di guardie e servitori, entra nella sala del trono cominciando a rovistare nei cassetti che, questa volta, sono stati lasciati aperti da Anna per colpa delle improvvise doglie.

La zia cerca freneticamente scostando carte e sigilli ma senza trovare molto.

“Lo sapevo, sono state più furbe di me. Hanno nascosto tutto da un’altra parte!” si altera la regina di Winstel sbattendo le mani sulla scrivania per poi tornare tra i cassetti e guardare un’ultima volta.

La donna muove e tenta di non disordinare le carte quando, finalmente, trova un sacchetto di seta contenente un antico medaglione. Ester lo rigira tra le mani e, mentre avverte le lacrime scivolarle sul volto, ricorda il valore di quell’oggetto.

“Agnarr, lo so che tu ora non capisci ma devo fare tutto questo. Ti assicuro che cercherò di sistemare le cose” sussurra lei al medaglione stringendolo a sé e ricordando il giorno in cui lo regalò al fratello come pegno della loro unione.

“Chi c’è qui?” domanda Olaf entrando nello studio di Anna e accorgendosi della zia che, nel frattempo, riuscì a sistemare tutto e mettersi in tasca il medaglione.

“Io, ciao Olaf! Anna mi ha chiesto di prenderle una cosa. Ora arrivo subito. Sei già andato a trovarla?” chiede la donna cercando di non farsi beccare.

“No, giusto! Ci vado subito!” risponde ingenuamente il pupazzo di neve ondeggiando e zampettando contento verso la camera della partoriente.

“Oh ciao Olaf” dice Anna svegliandosi e guardando il pupazzo di neve ai suoi piedi.

“È quello il bambino?” domanda il pupazzo indicando il piccino che dorme nella culla accanto al letto.

Anna fa per alzarsi ma, appena cerca di mettere piede fuori dal letto, una balia la ferma e la immobilizza.

“Ferma Vostra Maestà! Ha partorito solo qualche ora fa, è ancora troppo debole per alzarsi” afferma la donna prendendo in braccio il piccino e porgendolo ad Anna che, ancora perplessa e turbata, non capisce tutta quella pressione su ogni suo gesto.

“Ti piace?” domanda Anna rivolta ad Olaf mentre accarezza le guance del piccolo addormentato.

“È bellissimo! Assomiglia proprio a Sven!” si stupisce Olaf alzandosi la testa con le braccia di legno in segno di stupore. I due rimangono a contemplare il neonato ma, ancora una volta, l’atmosfera viene interrotta dall’arrivo di un’altra balia.

“Vostra Maestà, è il momento dell’allattamento. Mi lasci il principe che ci pensiamo noi” afferma lei prendendo il bambino dalle braccia della regina che, seppur debole e stanca, comincia ad insospettirsi.

“Hanno ragione sai? Se hai avuto un parto traumatico, cosa probabile perché sei tutta bianca e nella tua famiglia non siete molto fortunati, il tuo corpo è stanco e disidratato. L’allattamento al seno potrebbe peggiorare le cose e quindi…” comincia ad insegnare Olaf con il suo solito spirito da scienziato ma viene interrotto da Anna che, una volta accertato l’allontanamento della balia, si rivolge all’amico.

“Olaf, sta succedendo qualcosa di strano me lo sento. Qua mi stanno impedendo di fare le cose perché dicono che sia la prassi del castello. Io non lo so, ma ho un brutto presentimento. Promettimi che terrai d’occhio tutti! Anche mia zia e le guardie!” dice lei implorando l’aiuto del pupazzo.

“La zia prima era nel tuo studio!” spiega lui insospettendosi di tutta la faccenda.

“Che cosa?! Perché era lì?!” chiede Anna ora sempre più sorpresa e perplessa.

“Non lo so, ma era lì” risponde pensieroso il pupazzo di neve grattandosi i tre legnetti sulla testa.

Quell’indizio fu molto importante per permettere ad Anna di capire che cosa stesse succedendo realmente intorno a sé.

Nella foresta…

“Elsa le abbiamo provate tutte” afferma Kristoff interrompendo la regina intenta a scagliare pezzi di ghiaccio ovunque per cercare di tracciare strade.

“Dobbiamo provare ad avvertire qualcuno” sospira Elsa esausta dopo aver provato ad utilizzare in più modi i poteri.

“Tu pensi che possano farle del male?” chiede ancora Kristoff pensando solo alla moglie.

“No, non credo proprio. Sicuramente vogliono solo accedere ai nostri ricordi per poter indebolire il regno. Ora è tutto chiaro! Il regno di Winstel e Portues sono alleati con gli spiriti maligni e lo dimostra il ghiaccio rotto ad Athohallan. Penso di aver collegato un po’ tutto. Quella crepa nel ghiaccio era carica di energia ed io stessa avvertii una scossa toccandola. Questo significa che hanno tentato di accedere al cuore della verità ma non conoscendo i nostri segreti non possono entrare. Kristoff, loro vogliono invadere Arendelle e distruggere i nostri spiriti” commenta Elsa camminando avanti e indietro sotto lo sguardo perplesso del cognato che non comprende i suoi ragionamenti.

“Hai qualche idea dopo questo monologo?” chiede lui con un barlume di speranza. Elsa si immobilizza e, con un sorriso sulle labbra, si illumina grazie a un’idea.

“Provo a chiamare gli spiriti. Loro mi sentono sempre e possono capire di essere in pericolo. Se Nokk mi sente può venire a prenderci” dice lei determinata posizionando le mani agli angoli della bocca ed intonando le note della voce di Athohallan.

Ad Arendelle…

Anna, ormai da sola nella sua camera, non capisce il motivo del silenzio attorno a sé e, seppur ancora distrutta, decide di trovare le forze per mettersi in piedi e dirigersi verso le porte della sua stanza.

La regina cerca di fare un passo ma, anche questa volta, viene bloccata da un’altra balia che la costringe a non alzarsi.

“Che diavolo sta succedendo qui?!” chiede Anna iniziando ad arrabbiarsi per tutta quella tensione e protezione nei suoi confronti.

La balia sta per rispondere quando, improvvisamente, un forte vento si abbatte sulle finestre del castello e, limpida e chiara, riecheggia una voce che Anna conosce perfettamente. La giovane spalanca gli occhi e, spingendo via la serva, si alza in piedi dirigendosi a fatica verso la finestra. Non importano il dolore alle gambe, all’intimità e alla pancia che la piegano in due! Quella voce apparteneva ad Elsa ed Anna ne voleva capire il contenuto. La regina spalanca a fatica la finestra continuando a tenersi una mano sul basso ventre per i dolori e, inaspettatamente, si trova davanti Bruni. La piccola salamandra saltava su sé stessa. Pareva furente ed era infuocata, simbolo di aver appena avvertito un problema.

“Cosa succede Bruni?!” domanda Anna non capendo la reazione dello spirito del fuoco. La giovane continua a sentire la voce di Elsa rimbombare ad Arendelle e, in lontananza, assiste alla partenza di Nokk che sfreccia verso l’orizzonte allarmato da qualcosa.

Anna osserva di nuovo Bruni che, in qualche modo, cerca di comunicarle le sue paure. La regina collega tutto: la zia che improvvisamente cambia umore, dà ordini e si intrufola nel suo studio, la partenza improvvisa di Elsa e il suo richiamo, gli spiriti adirati, l’imposizione delle balie e delle guardie che si rivoltano e, probabilmente intimorite da qualcosa, bloccano Anna e la trattengono a letto. La volevano distrarre da qualcosa!

“Vostra Maestà, ora deve tornare a letto!” si inserisce la balia che non era riuscita a trattenerla. Anna la spinge via di nuovo e, colma d’ira e determinazione, chiama a sé Gerda e gli altri servitori.

Il gruppo accorre spaventato ed Anna, zoppicante, trova le forze per strappare dalle braccia di una delle sue fidate aiutanti, il proprio bambino che non esita a stringere tra le braccia.

“La regina qui sono io! D’ora in avanti nessuno dovrà osare dirmi che cosa devo o non devo fare! Era tutta una trappola, vi hanno messe contro di me e comprendo la vostra paura. Ora bisogna reagire e dovete ascoltarmi! Non so cosa vi abbiano imposto mia zia e il principe Sam, ma vi do ordine di trovarli e scacciarli da questo regno per sempre. Contattate il generale Mattias e aumentate la protezione del castello! Vi prometto che non succederà nulla di male” ordina Anna con forza e potenza mentre i suoi capelli vengono mossi dal vento ribelle.

“Ci scusi Vostra Maestà, ci hanno minacciato con spade e intimidazioni. Non volevamo metterci contro di lei!” afferma una balia scoppiando a piangere per lo stress vissuto in quelle poche ore. Anna comprende il suo dolore e le posa una mano sulla spalla facendo segno a tutte le altre di fare quanto aveva appena ordinato.

“Lo so, non è colpa vostra. Avrei reagito così anche io. Ora però bisogna combattere per Arendelle” risponde Anna cercando di trovare le forze per restare in piedi. La balia avverte la sofferenza della sovrana e, aiutandola, la riaccompagna a letto.

“Vostra Altezza, la vedo troppo affaticata e stanca. Le tengo io il piccolo?” chiede la giovane serva preoccupata per la salute della regina.

“No, tu vai e fa ciò che ho detto. Giacomo deve restare con me…ha bisogno della sua mamma ora più che mai” conclude la regina stringendo ancora di più il neonato che aveva appena cominciato a piangere spaventato da tutto il trambusto.

Nel frattempo, in un’altra ala del castello…

Ester assiste all’ira degli spiriti della natura che colpiscono il castello con forti raffiche di vento, piccoli terremoti e urla.

“Ci hanno scoperti, io non sono riuscita a trovare tutti i segreti di Arendelle per accedere ad Athohallan, ma questo medaglione ha delle proprietà magiche. Sicuramente servirà a qualcosa!” riesce a dire lei mostrando l’oggetto ai suoi servitori di Winstel e al principe di Portues che, nonostante l’ordine di Anna, non ha ancora lasciato il castello.

“Possiamo entrare anche nella sala del trono!” propone Sam facendo segno alla regina di seguirlo. I due, accompagnati da altri tre servitori, approfittano del caos generale al castello provocato dall’ira degli spiriti, per intrufolarsi nella sala del regno.  I nemici cominciano ad aprire cassetti e cercare insenature nelle colonne, convinti di poter scovare luoghi nascosti ricchi di piccoli segreti ma, inaspettatamente, vengono sorpresi da delle voci.

“Cosa ci fate voi qui?!” domanda il generale Mattias seguito da un gruppo di soldati di Arendelle e le balie avvertite da Anna stessa.

“Sono la zia della regina, vista la sua indisposizione, sono io che posso dare ordini!” afferma Ester tremante, consapevole di essere ormai stata scoperta.

“Non mi importa chi siete voi. Avete tradito la fiducia della regina e avete sfruttato la sua debolezza. Siete in arresto!” grida Mattias puntando la spada al collo della regina e facendo segno ai suoi alleati di fare altrettanto con tutti i traditori. Ester avverte il terrore propagarsi dentro di sé, non sa come fuggire da quella situazione ma, un ultimo ragionamento le permette di compiere un gesto essenziale. Stringe con una mano il medaglione del fratello e, con l’altra, tocca due volte una piccola pietra magica dorata che, velocemente, inonda di luce la sala e fa scomparire la regina e tutti i nemici.

Mattias e guardie rimangono impietriti dalla situazione ma, avvertendo gli spiriti placarsi, comprendono che, grazie alla magia, i nemici erano fuggiti e, probabilmente, tornati nei loro rispettivi regni.
 
  
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