Anime & Manga > Boku no Hero Academia
Segui la storia  |       
Autore: Saruwatari_Asuka    15/12/2019    0 recensioni
"L’urlo disumano straccia il silenzio di piombo calato sull’intera sezione A della Yuuei.
Un grido che a sentirlo altrimenti avrebbe fatto accorrere una frotta di Eroi, poliziotti, giornalisti e semplici curiosi.
Bakugō Katsuki serra il pugno.
Prova il bisogno fisico di far andare in frantumi qualcosa. Qualunque cosa.
E la frustrazione devastante di non poterlo fare.
Ma c’è di peggio.
Bakugō Katsuki nel corpo di Yaoyorozu.
Se esiste un Dio, e inizia a dubitarne seriamente a questo punto, sarebbe bene gli tiri addosso un meteorite all’istante.
Perché non potrà garantire delle sue reazioni da qui in avanti."
{Storia a 4 mani. Asuka e Anya_Tara.}
{KiriMina; ShinOji; KamiJirou; TodoMomo; Kacchako; MidoMelissa}
Genere: Comico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

15. Annuncio.

 

 

 

Vorrebbe poter pensare ad uno scherzo di cattivo gusto, ma purtroppo non lo è.

Sono tre giorni che la 2-A si ritrova a fronteggiare quella stranezza più strana del solito.

E non hanno ancora idea di come uscirne.

AllMight, raggiunto telefonicamente poiché è in ferie forzate per motivi di salute, ed è andato a curarsi a Shikoku, ha pensato di contattare il suo amico scienziato ad I-Island, che ha promesso di raggiungerli il prima possibile e vedere se è nelle sue possibilità fare qualcosa per mettere fine a quel dannato casino.

Purtroppo sta lavorando ad un progetto importantissimo e non può piantare tutto a mezzo per correre da loro.

Fino ad allora, possono solo sperare bene.

Ma non se la sente di vederla in questo modo.

Ora che ce li ha tutti davanti, meno che mai.

Jirou, nel corpo di Kaminari, ha due occhiaie da far concorrenza alle sue. E’ tutta un tic, al pari di Midoriya che ha la faccia perennemente accesa e sudata dacché porta un’enorme felpa di pesante pile e l’odore che emana, un miscuglio sospetto di sudore e deodorante, si sente quasi fin dalla cattedra.

Non pensa non si lavi affatto, Aizawa, ma sicuro si butta sotto la doccia per qualche minuto e rimane lì immobile, senza insaponarsi.

E’ stato altre quattro volte in infermeria da quando ha avuto l’attacco di panico in bagno. Se continua così si giocherà un rene, o meglio lo farà giocare ad Ashido.

L’unica che ci sguazza in quella situazione. Senza pudore com’è, si porta in giro il corpo di Bakugō come nulla fosse, incurante di quel povero cristo del suo fidanzato che ha la faccia di chi è sopravvissuto ad una catastrofe nucleare e ora è sempre in allarme per spiare gli eventuali effetti delle radiazioni.

In perenne stato di ansia e shock, in pratica.

Dal canto suo Bakugō è più incazzato che mai. Lui non rischia un blocco renale ma un ictus, la faccia di Yaoyorozu è perennemente ingrugnita e quella poveretta, nel corpo di Midoriya, si dispera perché semmai tornerà in possesso del proprio dovrà iniziare ad usare una crema antirughe prima del tempo.

Non si sente di dar torto a Katsuki, a nessuno farebbe piacere sentir decantare le proprie doti fisiche davanti a tutto il dormitorio; anche se un po’ se lo merita, dacché spesso se la canta e se la suona da solo anche se in altri sensi.

Viene davvero da pensare al karma, in questo caso.

E a proposito di karma Todoroki ha lo sguardo più perso che mai. Per una volta che si dava una svegliata fuori dal campo ecco che finiva puntualmente colpito dalla iella. La sua ragazza ora ha il cervello del suo più agguerrito avversario, anche se sembra abbiano raggiunto una sorta di tregua per riguardo alla situazione.

Dev’essere nato proprio sotto cattiva stella, quel disgraziato. Così fortunato da un lato e così segnato dall’altro: mai una volta che gliene vada bene una.

E come a lui, anche a Hitoshi.

Aizawa non fa realmente preferenze tra i suoi alunni, per lui sono tutti uguali e tiene a loro come fossero tutti figli suoi.

Ma quella di Hitoshi è una situazione un po’ particolare.

E’ entrato al secondo anno, nella sezione Eroi, dopo innumerevoli tentativi e difficoltà. Si è inserito in una classe già compatta, che le vicissitudini del primo anno ha legato a doppio filo malgrado gli attriti presenti, logici date le differenze di personalità – leggi: Bakugō- e che nonostante l’avesse accolto gentilmente, anche con reiterate offerte di amicizia, come quelle avanzate da Kaminari o Midorya, un po’ lo temeva per il suo potere.

Soprattutto da chi ci era venuto a contatto durante il precedente Festival Sportivo, come Ojiro.

Che si manteneva vagamente ostile nei confronti del nuovo arrivato.

Senza contare il fatto che Hitoshi stesso, forse mettendo le mani avanti per non sentirsi tagliato fuori avesse deciso di tenersi neutrale nei confronti dei suoi nuovi compagni in modo scoraggiante.

Per quello non poteva fare un granché, essendo lui stesso un solitario.

Aveva però provveduto a lui diversamente.

Non possedendo Shinsou un quirk fisico, si è sentito in dovere di aiutarlo istruendolo nell’arte di maneggiare le bende, oltre che ad incoraggiarlo a sviluppare il proprio quirk, il brainwash.

Si racconta ch’è perché un potere come il suo è meglio averlo dalla parte dei buoni, piuttosto che da quella sbagliata.

La realtà è che lo considera un po’ come un suo nipote. Gli si è affezionato, lo ha sempre spinto a non farsi limitare dalle sue scarse competenze nella lotta e nell’integrarsi con gli altri.

Se c’era riuscito Todoroki, a socializzare, poteva farlo anche lui.

E con meraviglia di Shouta il ragazzo aveva seguito prontamente quel consiglio. Quando poche settimane dopo la ripresa delle lezioni i suoi onnipresenti robottini avevano catturato l’immagine di lui ed Ojiro Mashirao che si baciavano in un angolo dietro gli spogliatoi, pensando di essere fuori vista, aveva ghignato.

Ma guarda.

Bravo, Shinsou. Bravo.

E’ fierissimo dei suoi progressi, su ogni fronte. Anche del fatto che non si sia vergognato per nulla della sua relazione con Ojiro: non ha messo i manifesti, però appena la voce si è sparsa – ad opera di Ashido e Hagakure, quando mai- non ha fatto una piega. Anche se la loro situazione avrebbe potuto essere un tantino delicata – per gli altri, non certo per Aizawa, che lui a ste cose non fa proprio caso e non gli cambia nulla se una persona ha questo o quell’orientamento, l’unica cosa a cui guarda è la capacità di impegnarsi a sfruttare le proprie capacità- essendo l’unica coppia gay dichiarata della classe e dell’intera scuola, al momento, l’hanno affrontata con grande disinvoltura. Non hanno provato a negare, a nascondersi: l’hanno ammesso subito e se non scambiano effusioni in pubblico è solo perché lui è discreto e Mashirao è timido, tutto qui.

Guarda caso, il fato non ha voluto favorire neppure lui.

Nel corpo di Ojiro adesso c’è Kaminari. E se da un lato Hitoshi lo stava iniziando a considerare un amico, dall’altro è cosa risaputa che Denki non sia certo uno stinco di santo. Non arriva ai livelli di Mineta e le sue sono più chiacchiere che altro, tuttavia è complicato comunque.

Quando il giorno prima, al termine delle lezioni l’ha fatto convocare e se l’è visto arrivare in ufficio con la faccia ancora più distrutta del solito, una palpebra che vibrava paurosamente e le occhiaie ancora più scavate, dopo qualche domanda in generale su come stessero procedendo le cose in dormitorio, non ha potuto esimersi dal chiederglielo. “E tu, come stai, Shinsou?”

“Boh. Non lo so,” ha ammesso semplicemente.

“E’ successo qualcosa in particolare?”

Silenzio. Per nulla rassicurante.

Gli occhi viola si sono richiusi un istante. “Preferirei non parlarne.”

Impossibile non capire che la cosa lo toccasse molto da vicino. “Kaminari sta facendo casino? Vuoi per caso …” e si era bloccato subito.

Cosa? Non poteva fare nulla. Non poteva certo rispedirlo dai suoi genitori col corpo di un altro; e nemmeno mandarlo dagli zii di Ojiro, sennò a quelli sarebbe preso un colpo e avevano già abbastanza gatte da pelare anche senza quell’ulteriore sconvolgimento.

Anche se gli avesse concesso un permesso per assentarsi dalle lezioni – e non soltanto come favore a Hitoshi ma anche a Denki stesso, che si portava dietro l’espressione di un moribondo e la coda penzoloni come non avesse la forza di tenerla su-  comunque avrebbero dovuto avere a che fare in dormitorio. E porca paletta, essendo comunque nel corpo di un ragazzo non poteva neppure andare a rintanarsi in quello delle donne.

Che cazzo di casino. “No. Preferisco averlo davanti, almeno posso…controllarlo…meglio,” aveva soffiato piano Shinsou, chinando il capo per non rialzarlo più.

Aizawa aveva creduto di capire cosa fosse accaduto.

E aveva schioccato la lingua, ma soltanto per vincere l’imbarazzo della faccenda.

Lui è uno molto metodico: ad inizio anno scolastico, notato lo sbocciare di simpatie tra i suoi allievi e la loro età maledetta, in cui gli ormoni la fanno da padrone aveva creduto bene fosse il caso di prendere provvedimenti. Non poteva certo fare come alla Shiketsu e impedire loro di avere relazioni: in primo luogo non appoggiava personalmente quel modo di fare, in secondo per alcuni proibire qualcosa serve solo a spingerli a farla più in fretta e poi la Yuuei era una scuola libera; così, anche se Yaoyorozu quel giorno era assente giustificata per malattia – ma tanto sicuro lei, intelligente e colta com’era era già a parte della faccenda, sicuro - aveva pensato di tener loro un discorsetto educativo, invitandoli alla discrezione e pregandoli, se proprio non potevano fare a meno di … avere contatti ravvicinati quanto meno di proteggersi.

E qui l’intervento di Ashido era stato memorabile.

Come la reazione dell’intera classe, tutti sconcertati ad eccezione di Kirishima che se ne fosse stato in grado si sarebbe scavato una fossa e ci sarebbe saltato dentro.

Aizawa ancora non ci poteva pensare che gli veniva il mal di testa.

Come adesso.                            

Aveva ragione Midnight, poveraccia. Quando l’altro giorno è entrata in sala professori buttando giù una pasticca, Aizawa l’ha guardata stranita.

E si è fatto raccontare tutto.

Non serviva un genio per capire cosa stesse succedendo nella 2-A.

Stava andando tutto come doveva andare.

Cioè, malissimo.

Hitoshi aveva soltanto confermato ciò ch’era stato facile supporre, anche se il sensei sperava che almeno lui la vedesse un po’ più stoicamente…ma non è comunque semplice, essendoci in gioco i suoi sentimenti.

E il corpo di Mashirao.

E ora lui sta per aggiungerci il carico a coppe.

Perché al peggio non c’è mai fine, oh yeah, direbbe PresentMic.

“Allora, professore? Non ci tenga sulle spine.” E’ Momo a parlare, con la vocina timida di Midoriya.

La sua invece, squisitamente femminile, impreca. “Che cazzo, allora, siete arrivati da qualche parte?”

“No, purtroppo. Il dottor Shield non potrà essere qui in tempi brevi, dovremmo…continuare ad arrangiarci come possibile.”

“Dannazione!” Il banco di Bakugō quasi salta per aria, anche se il suo possessore ora si ritrova privato del proprio quirk deflagrante. “Ma come cazzo è possibile? Questa storia non può andare avanti così! Io ho un mal di schiena assurdo, da sopra si è spostato anche a sotto, non dormo più neanche la notte!”

Yaoyorozu sembra farsi piccina piccina, più del corpo che la ospita, nel banco.

E avvampa, come se una fiammata le avesse investito la faccia lentigginosa.

“Lo so che avete i vostri guai, Bakugō,” sentenzia osservando JirouOjiro- che mette silenziosamente in bocca quella che sembra una caramella, ma è una pillola per il mal di testa.

Poveraccio, il quirk di Kyoka non è quel che si definisce un toccasana.

Specie con tutta quella gente che gli urla intorno.

E se Bakugō ha un umore da cane arrabbiato, Shinsou ha una tetraggine cupa da far spavento.

Come anche Kaminari. “Ma noi non possiamo fare miracoli.”

Tsk. E quando mai,” sbotta quello, facendo per svaccarsi nella sedia ma ricordando in tempo la gonna.

Grazie al cielo. Forse non sarà così drammatica, allora.

Quanto meno se lo augura. “E’ che… abbiamo ricevuto un invito per il gala che si terrà domani sera. E’ un evento ufficiale, non potremo accampare alcuna scusa per non presentarci.”

Tutta la classe pietrifica, di colpo.

Ci vuole qualche istante perché mostrino di nuovo segnali di relativa vita.

E come al solito il primo viene dal banco di Ashido.

Waaaaaaaaa! SARA’ FICHISSIMO!” trilla quasi balzando in piedi e battendo le mani di Bakugō.

Tutti indietreggiano di scatto. Per fortuna, anche il quirk di Ashido è nei palmi, per cui quanto meno saprà controllarle quanto basta a reprimere il potere e non far saltare tutto in aria. “Midoriya, ho già il vestito per te! L’ho comprato giusto prima del casino, c’è ancora attaccato il cartellino!” grida ancora senza ritegno, e Ojiro si prende le orecchie nelle mani.

Ma non è l’unica vittima dello sbrocco di Mina: Midoriya si fa invisibile nella felpa, sbiancando come se gli avessero proposto chissà quale indegnità.

Forse è il caso di far parlare Toshinori con lui, appena torna. “MINA!” la rimbrotta Kirishima, ad un passo dal crollo nervoso.

“Oh ma dai! E’ solo un vestito, mica gli ho proposto chissà che! Bakugō, tu ce l’hai qualcosa di carino da mettere?”

“Chiudi il becco, squinternata!” la redarguisce Bakugō-Momo.

Uhm. Forse non sarà così facile.

No, non lo sarà davvero per niente. “Ehm, Todoroki…

“Ah?” Shouto rialza lo sguardo, fin lì puntato nel vuoto.

“Ci sarà… anche tuo padre, ovviamente. Non so se ti avesse già avvisato…” Dalla faccia che ha fatto, più bianca dei capelli dal lato destro, direbbe di no. Sicuro no. “Ma credo sia opportuno… tu prenda le dovute contromisure.”

Ora Todoroki annaspa, come gli mancasse l’aria. Ma solo un attimo, poi si placa.

“Ah,” è tutto quel che commenta infine.

Bakugō, invece, ch’era rimasto di sale ora ritrova la facoltà di parola. Anzi, di urlo. “Che significa, CONTROMISURE, EH?” grida e si gira verso Todoroki. “Ohi bastardo, non ti sognare cose strane sennò ti smonto le ossa!”

Bakugō, cerca di stare calmo,” fa Yaoyorozu alle spalle di Mido-statua di gesso qual è diventato.

I suoi genitori quanto meno non saranno presenti, sono impegnati in una missione fuori città, almeno lei da quel punto di vista è salva.

Da quello soltanto, però. “Calmo un cazzo! Io a questa porcata non mi ci presto, nossignore! FATE IL CAZZO CHE VI PARE MA NON MI COINVOLGETE!”

“E’ così che pretendi di diventare Hero, Bakugō ?” lo folgora Aizawa, e quello resta di sasso neanche lo avesse privato del quirk. “Essere un Eroe non vuol dire solo far saltare in aria e prendere a calci i cattivi, cosa credi? Significa anche fronteggiare qualsiasi situazione d’emergenza possa venire a crearsi. Ora, cosa vogliamo fare? Lo diciamo a tutto il mondo, con le logiche conseguenze, o cerchiamo di mantenere i nervi saldi e ci comportiamo a modo? Tu cosa proponi? Se hai un’idea migliore, sono qui ad ascoltarti.”

Katsuki rimane a fissarlo con gli occhi neri di Momo, sgranati. “No. Fanculo,” conclude con un calcio al tavolino.

Momo sembra sul punto di dire qualcosa, ma alla fine sceglie di tacere.

E’ più saggio, di sicuro. Già Bakugō di solito è intrattabile, da quando è successo il delirio lo è ancora di più e oggi poi sembrava proprio ingestibile, ancora prima di quella notizia.

“Dai, quante storie, Bakugō! Per una festa! Kiri tesoruccio, tu ballerai con me, eh eh? Lo sai che adoro ballare!” esclama Ashido e Kirishima sparisce quasi dietro il libro farfugliando un: “Oddio…

“CAPELLI DI MERDA, FAI STARE ZITTA QUELLA PAZZA!” sbrocca Bakugō rivolto all’amico.

L’unico, amico.

Che sembra pericolosamente in bilico tra il dover scegliere tra l’uno e l’altra.

Aizawa ha già scelto, invece.

Bakugō ha ragione, non può dire di no.

Già è un disastro di per sé, avere da sopportare anche le uscite di Ashido… uhm. Ci vuole fegato.

Persino il suo ragazzo, che se l’è presa a mente lucida, pare si stia quasi pentendo di quella decisione sconsiderata.

“Basta, Ashido, contieniti,” osserva, per compassione di Bakugō o meglio di Yaoyorozu dacché quello sembra sul punto di sferrare una craniata nel muro. “Ricordati in che corpo sei. Niente situazioni imbarazzanti che possano danneggiare la reputazione della scuola.” Detta così pare che il fatto che due uomini che ballano assieme possano essere considerati “ imbarazzanti”.

Merda. “…o i vostri compagni, per cortesia. Cercate di mantenere un contegno adatto alla vera personalità del corpo che vi ospita, come se fosse tutto regolare.”

Okay, così va meglio.

Per averne la certezza ora guarda Shinsou, che ha i pugni serrati sul banco.

Al suo fianco Kaminari ha la faccia ancora più da funerale. Jirou, dietro stringe i denti come se temesse di andare di nuovo in corto circuito.

E Ojiro ha ancora le mani alle tempie, gli occhi chiusi.

Starà pregando che l’analgesico faccia effetto presto.

Già. E’ bello quando basta una pillola a rimettere le cose a posto.

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Boku no Hero Academia / Vai alla pagina dell'autore: Saruwatari_Asuka