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Autore: Evola Who    15/12/2019    0 recensioni
"Eccoti qua, tesoro!"
Una sconosciuta si avvicinò al demone con aria serena, e prendendolo per mano, lasciando stranito il demone e sconcertato l'angelo.
"Credevo di averti smarrito o peggio, che tu fossi scappato per me!"
Crowley era pietrificato da quelle parole, senza riuscire a dire niente. E Azraphale si staccò da lui perplesso e sconvolto da quella scena.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Momenti di dolcezza 
 



"Anche se,” continuò l’angelo “non so se è un bene per loro, che lei l’abbia sempre vinta su tutto; non credo che sia una bella cosa, per una coppia..."

“E’ una donna incinta, angelo." rispose il demone iniziando a camminare insieme "Il suo corpo è pieno di ormoni che la fanno diventare emotivamente instabile e dio sa solo cos’altro. Se lui osa dire di no, è un essere umano morto! Credimi!" ridacchiò.

Aziraphel alzò gli occhi al cielo "Però, sono una bella coppia."

"Sì, devo dire che sono una coppia ben affiatata, però non quanto noi."

"Non credo di assomigliare al quel tipo!"

"Perché? Per me siete identici, a parte i capelli e gli occhi..."

"Perchè io non assomiglio ad un padre esaurito come lui e non lo sarò mai!"  rise insieme al marito.

"Crowley?"

"Sì, angelo?"

"Ti ricordi quando siamo andati ad vedere lo spettacolo di 'RicardoII' con quel simpatico attore dei panni del sovrano, qualche anno fa?"

"Sì...?" rispose il demone un pò confuso.

"E... sai che cosa pensavo quando eravamo lì, seduti al centro dei nostri posti centrali in quarta fila?"

"Che io trovo sempre i posti migliori?" chiese Crowley ironicamente.

Azraphel sorrise rispondendo: "No. Anche se l’ho apprezzato."

Il demone fece un mezzo sorriso ma sapeva che c’era dell’altro.

"In realtà... quando vedevo lo spettacolo, avevo subito notato che quell'attore ti assomiglia davvero tanto, soprattutto da quei lunghi capelli, beh..." le sue parole quasi gli morirono in bocca, con gli occhi bassi e l'aria tesa, cosa che fece un pò preoccupare il suo demone.

"Siccome ti somiglia così tanto.... mi sono ricordato quando avevi i capelli lunghi.
Soprattutto quella chioma rossa quando abbiamo visto 'Amleto' nel 1601." fece una risata pensando a quel look total black con quel ridicolo pizzetto.

"E non so il perchè, ma... per un breve momento, vedendo quel attore così somigliante, ho pensato a te con quei capelli lunghi...ho immaginato che eri tu in quel palco con la tua lunga e luminosa chioma rossa a recitare tutta l'opera solo per me..."

L'angelo prese un lungo sospiro prima di alzare la testa e fissare il demone con un sorriso imbarazzato e con le gote rosse, come se avesse raccontato una fantasia lussuriosa, anche se per lui lo era.

Crowley rimase inizialmente interdetto da quelle parole,non sapeva che cosa dire o pensare. Poi perplesso chiese "Non ho capito, angelo. Ti sei 'eccitato' immaginandomi a recitare Shakespeare e che io abbia i capelli lunghi?" lo guardò confuso.

"Beh... 'eccitato' mi sembra un pò troppo..." rispose l'angelo imbarazzato, cercando di spiegarsi "Diciamo più... emozionato. Sì, emozionato..." sorrise nervoso con il viso sempre più rosso, facendo divertire la creatura demoniaca-

"Ma sì, mi sono emozionato all’idea che tu avessi i capelli lunghi e.... che recitavi con passione per me..."

Al quel punto, Azraphale fece un sorriso pieno di felicità, con le gote rose e gli occhi azzurri che diventarono sempre più luminosi.

Crowley, sotto quello sguardo, perse un respiro e un battito cardiaco accelerò per la sua dolcezza. E questa volta fu lui ad arrossire, emozionandosi.

"E non te l’ho mai detto, perchè mi vergognavo a dirtelo. Ma... mi sono sempre piaciuti i tuoi capelli lunghi. Ogni volta che te li facevi crescere... beh, ti trovavo ancora più affascinate. Dannatamente affascinate." ridacchiò di nuovo.

La coppia si fermò, Corwley sempre impietrito da quelle parole, soprattutto quando Azaraphale gli accarezzò il ciuffo rosso con dolcezza.

"E secondo me saresti un ottimo attore. Infondo hai la stessa faccia da gomma, come lui."
Al quel punto risero insieme divertiti, per poi guardarsi con intensità e amore.

"Quindi… ti piaccio quando ho i capelli lunghi?" chiese il demone imbarazzato.

"Beh, tu mi piaci sempre. Però ho sempre invidiato i tuoi look moderni e le tue acconciature. Mi piacevi un sacco anche quando eri vestito da tata per il piccolo Warlock."
Azaraphale chinò la mano verso alla giacca di Crowley, accarezzandola.

"Ho sempre voluto accarezzarli. Ma... non ho mai avuto il coraggio di farlo."

"Beh... allora possiamo rimediare."
L'angelo rimase sorpreso a quelle parole e spalancò gli occhi, mentre il demone abbassò gli occhi, mostrando lo sguardo ambiguo sotto il suo sorriso e ai suoi occhi gialli.

"Quindi, mi stai dicendo che ti farai crescere i capelli?" chiese l'angelo speranzoso.

Crowley alzò lo sguardo, facendo finta di pensarci "Vedremo...."

Si scambiarono un sorriso di attesa, capendo che l’avrebbe fatto.

"Allora, recita anche Shakespeare solo per me?"

"Anche questo lo vedremo. Basta che non sia 'Amleto' perchè è la più deprimente. E lo farò in una sola stanza."

"Ovvero?"

"Nella nostra camera da letto."

Aziraphale abbassò lo sguardo e la faccia diventò rossa per l’imbarazzo "Crowley!" ma il demone rise, gongolando davanti al suo "pudore", dicendo a bassa voce: "Andiamo angelo, non fare tanto innocente. Ti ricordi la nostra primo notte di nozze?"

I’angelo lo guardò con un piccolo sorriso malizioso, ricambianto molto volentieri dal demone.

"Dai, andiamo."

Crowley prese la mano di suo marito e continuarono la loro passeggiata con spensieratezza.

"Comunque, ora che ho capito, molte cose hanno più senso..." disse il demone tirando su gli occhiali.

"In che senso?" chiese l'angelo confuso.

"Ora ho capito perché molta gente mi guardava da lontano con uno sguardo strano, come se stessero pensando: 'Hey! Ma quello mi sembra di averlo già visto!' Soprattutto, dal il 2007 in poi."

"E perché nessuno non ti si è mai avvicinato prima d'ora?"

"Beh, diciamo che li facevo allontanare con il mio sguardo per non avere noie."

"Crowley!" lo riproverò il marito.

"Beh, c'è di male?" si giustificò" Non volevo avere problemi con queste persone e non mi interessava il perché mi guardavano in quel mondo. Se quella bionda non si fosse avvicinata a me, all’improvviso, non avrei mai scoperto questa grande rivelazione!"

L'angelo lo guardò con pazienza ma non rispose, anzi, sospirò e alzò gli occhi al cielo.

"Anche se non ho capito il perché è così famoso ed a quanto pare amato." si chiese il rosso confuso.

"Bhe, ha recitato in Shakespeare, è già qualcosa." rispose.

"Nah, Shakespeare non centra niente; non è una cosa per tutti. Non l'ho è nemmeno per me." fece una espressione annoiata "No, deve essere qualcos’altro di più popolare tra gli umani. Ma non so che cosa potrà mai essere."

"Beh, il mistero della vita." commentò Azraphel facendo spallucce e continuando a camminare, con quel piccolo mistero intorno a loro.



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Note
Per ultimo capitolo!
Momenti di dolcenzza!
Con qualche piccoli 
rifferimeti alla carriera di David
E l'utimo capitolo,
sarà dedicata alla coppia
umana! ;)
Grazie ancora per
aver letto questa follia!
Vi adoro! <3
Con affetto
Evola 

   
 
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