Iniziativa: Questa storia partecipa al contest "Kaku koto, nante jonetsu" a cura di "Parole tra le dita"
Prompt: [12] Incomprensioni
Prompt: [12] Incomprensioni
Incomprensioni
Arthur avrebbe dovuto intuire di essere nel posto sbagliato già dall’attesa ben oltre il limite della buona educazione. Vedersi comparire davanti Francis col fiatone di chi ha appena attraversato la città di corsa è solo la conferma.
“Sono ore che ti cerco!”
Come se non gli avesse detto lui il luogo dell’incontro; al telefono e con quel suo terribile accento. Inghilterra indica il liceo alle sue spalle. “Il college J. Rosseau” ribadisce.
C’è un attimo di confuso silenzio prima che Francis si schiaffi una mano in faccia.
“Angleterre! Non hai ancora imparato che qui i collège sono le scuole medie?”
Note
Non avevo idee parte n-esima.
Al limite, ma rischiava di sfociare in un’altra lite e poi mi piace l’idea dei “falsi amici”. Siamo in un’epoca pre-smartphone e anche pre-cellulari.
Lingua universale a parte, passatemi che le nazioni abbiano sempre un minimo di accento.