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Autore: fenris    17/12/2019    0 recensioni
Naruto ha perso i suoi genitori la notte della sua nascita a causa della fuga del Kyubi, ma fortunatamente Jiraya e Tsunade hanno deciso di prendersi cura di lui al loro posto. Guardate come la sua vita si sviluppa mentre viene cresciuto dai Sannin, e come questo cambierà non solo la vita di Naruto, ma anche la vita di quelli intorno a lui. Au.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Jiraya, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Tsunade | Coppie: Asuma/Kurenai, Hinata/Naruto, Jiraya/Tsunade, Minato/Kushina, Sasuke/Sakura
Note: OOC, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie, Naruto Shippuuden
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Capitolo 17

 

Prima missione di rango C, parte 2: Il suono del terrore o Il ritorno di un vecchio amico

 

Quando il team Kurenai era arrivato a Sawa Town, il piccolo villaggio era stato sopraffatto dalla tristezza. Le persone appena si parlavano e si concentravano solo sul problema del momento, temendo la morte venisse da un momento all'altro a prendere i loro cari. Niente di inusuale considerata la loro situazione.

 

Ora sembrava un posto completamente diverso. Le persone si salutavano allegramente e rumorosamente. I bambini giocavano per strada. Diavolo, persino il sole sembrava più splendente.

 

I tre genin si trovavavno su un piccolo prato verde davanti un fiume. Hinata e Haku stavano combattendo contro alcuni cloni di Naruto mentre quello vero stava leggendo pergamente di fuinjutsu. Ora era capace di creare sigilli esplosivi o capaci di contenere vari oggetti, ma voleva andare oltre.

 

Fuinjutsu elementale

 

Questo tipo di sigilli sono estremamente legati al ninjutsu elementale, richiedendo una grande padronanza di esso. Permettono di rinchiudere una grande quantità di un certo elemento in una pergamena( quindi estremamente utile per gli utilizzatori di terra ed acqua) per poi rilasciarla quando necessario.

 

Componenti:

 

  1. Un kajii rappresentante l'elemento usato.

 

  1. Una matrice standard.

  2. Un filtratore standard per il chackra.

 

Il kanjii dev'essere infuso con chackra elementale, gli altri componenti anche con energie di diverso tipo.

 

 

Possono anche essere messi su armi per incanalarvi meglio il chackra elementale. Più resistente l'arma, meglio il sigillo terrà. Un filratore di chackra potrebbe essere necessario affinchè i vostri nemici non usino le vostre stesse armi contro di voi.

 

Improvvisamente arrivarono i ricordi dei suoi cloni distrutti, distraendo il biondino dalla lettura. Alzò gli occhi dal libro per guardare i suoi compagni, che ricambiarono impazienti.

 

“ Di già? Voi ragazzi siete tosti., non sono durati neanche cinque minuti- formò i sigilli, creando sei cloni in un colpo solo- forse questi saranno una sfida migliore.”.

 

“ Penso il vero Naruto sarebbe una sfida migliore, non credi?”. , suggerì Haku.

 

“ Sicuri di poter occuparvi del vero me? Va bene, poi non dite che non vi avevo avvertito.”, rise il genin dirigendosi verso i due mentre il suo clone prendeva il suo posto a studiare.

 

“ Tra l'altro Kurenai- sensei mi ha detto di lavorare con alcuni genjutsu di basso livello.”.

 

“ Che sono inutili per la maggior parte contro il Byakugan.”, spiegò Hinata.

 

“ Ok, andiamo.”, disse Naruto scrocchiando il collo e mettendosi in posizione di guardia.

 

Lo scontro cominciò, due verso uno. Mentre tutto era permesso, i tre compagni si stavano trattenendo. Naruto stava usando solo sei cloni, Hinata il suo normale Pugno gentile e Haku si limitava su genjutsu e senbon. La prima illusione fece venire gravi vertigini al biondino. Il secondo gli fece immaginare d'essere avvolto da radici. Nonostante fosse un'illusione non potè muoversi fino a quando non l'annullò.

 

Il combattimento durò qualche altro minuto, durante il quale si avvicinarono sempre più al fiume senza accorgersene. E infine Naruto colpì Hinata nella gola con più forza del necessario, spingendola nell'acqua.

 

“ EEP!”, urlò la Hyuga cadendo nell'acqua gelida, subito soccorsa dai due compagni, saltati nel fiume. Per fortuna non era molto profondo, ma quando l'aiutarono a rialzarsi era tutta zuppa.

 

“ Hinata, mi dispiace.”, disse Naruto aiutandola a rialzarsi.

 

' Le mani di Hinata sono così morbide... ma perchè lo sto pensando?'.

 

“ N- non è un problema, sono cose che capitano- disse l'erede degli Hyuga prima di guardare il proprio vestiario- ma i miei vestit sono tutti umidi.”.

 

“ Posso aiutarti, Hinata, dammi la tua felpa- disse Haku, venendo accontentato. Stese la mano sui vestiti fradici e l'acqua cominciò a raccogliersi sotto forma di gocce tra le sue mani- ci vorrà qualche minuto, stenditi al sole intanto.”.

 

Ascoltando il suo compagno di squadra, Hinata si sedette accanto su un albero caduto.

 

“ Scusa ancora, non volevo buttarti in acqua.”, le disse Naruto posandosi accanto a lei.

 

“ T- tranquillo, non mi hai fatto niente.”.

 

“ Per fortuna. Dovrei trattenermi di più, non voglio far male a nessuno durante i nostri sparring.”. Il biondino non si accorse che Hinata si stava avvicinando lentamente a lui, con la sua figura visibile attraverso la maglietta bagnata. Realizzandolo, arrossì violentemente e si allontanò un po'.

 

“ Naruto- kun?”.

 

“ Ehh, vuoi ti porti una coperta?”, si offrì il ragazzo.

 

“ Sì, grazie.”.

 

' Cosa mi sta succedendo?', si domandò Naruto andando verso il suo zaino.

 

 

 

 

*****

 

Dopo diverse ore di corsa e salti tra infiniti prati d'erba, Kurenai vide una città in lontananza e decise fosse ora di riposarsi prima di continuare il viaggio. Il suo stomaco cominciava a brontolare e le sue gambe si sentivano stanche. Era decisamente ora di una piccola pausa.

 

Ma più si avvicinava, più la specialista d'illusioni capiva che qualcosa non andava. Prima di tutto, non avvertì alcun suono avvicinandosi, il che significava che non c'era nessuno. Supposizione confermata dalla mancanza di contadini a lavorare i campi di riso. Finalmente arrivata, le sue paure vennero confermate.

 

La città era completamente in rovina. Metà delle case erano state bruciate e le altre erano comunque molto danneggiate, c'erano vetri e pezzi di legno sparsi ovunque insieme ad attrezzi agricoli, oltre a pozze di sangue. Ma mancava di qualcosa.

 

Nonostante l'onnipresente distruzione di cui era stata preda la citta, non si vedevano corpi da nessuna parte. Se gli assalitori fossero stati semplici banditi come quelli affrontati giorni prima, Kurenai dubitava si sarebbero occupati dei corpi.

 

Improvvisamente, un rumore la strappò ai suoi pensieri. Prese un kunai e si mise in posizione di guardia.

 

“ Chi c'è qui?”, domandò la Jonin, senza aspettarsi qualcuno così stupido da rispondere. E infatti nessuno rispose. Però chiunque stesse seguendo Kurenai, si lasciò scappare un rumore, più che sufficiente a scoprire la sua posizione. Silente come la brezza notturna, Kurenai si lanciò in una delle case meno danneggiate scardinando la porta.

 

“ Per favore, non mi faccia del male.”. Kurenai si rilassò non appena vide una donna di mezz'età con addosso vestiti abbastanza malconci seduta nell'angolo di fronte a lei. Abbassò la sua arma, ma la tenne in mano nel caso fosse una trappola.

 

“ Si calmi, non ho intenzione di farle del male- disse avvicinandosi alla donna, che continuò a tremare- Mi chiamo Kurenehai Yuki, ninja di Konogakure, chi è lei?”. La povera sopravvissuta finalmente fece contatto visivo con Kurenai e smise di tremare.

 

“ M- mi chiamo Kimi... non mi farà del male, vero?”.

 

“ Penso di aver già risposto- rispose la jonin aiutando l'altra a rialzarsi- lei può dirmi cos'è successo? Si prenda tutto il tempo che le serve.”, aggiunse vedendo quanto Kimi continuava a tremare. Prese una sedia e fece cenno all'altra di sedersi, per poi condividere persino un po' del suo pranzo pensando che uno stomaco soddisfatto avrebbe aiutato. Dopo pochi minuti infatti Kimi fu pronta a spiegare tutto.

 

“ E' cominciato tutto mesi fa... gruppi di banditi che si moltiplicavano come ratti. Inizialmente attaccavano solo le nostre carovane o altri viaggiatori. Poi vennero qui chiedendo cibo e soldi... a volte hanno persino rapito qualcuno dei nostri... il sindaco ne ebbe abbastanza e ci ha convinto a combattere. Fu un errore, quando uscimmo dal nostro rifugio, non c'era nessuno ed era tutto in rovina.”.

 

Kurenai aveva ascoltato con attenzione le parole della donna, la situazione era praticamente identica a quanto avvenuto con Sawa Town. Capì che era più di qualche banda di banditi senza freni, ragione in più per parlare col damyo.

 

“ Come siete sopravvissuti?”.

 

“ M- io marito mi ha nascosto nel ripostiglio coi nostri nipoti. Siamo rimasti lì per due giorni fino a quando non ho avuto il coraggio di uscire per vedere se era sicuro. Temevo fossi venuta a finire il lavoro.”, disse Kimi cominciando a piangere.

 

“ Ascolti, Sawada Town è a pochi chilometri da qui. Può essere pericoloso, ma impacchetti quello che può, prenda i suoi nipoti e si metta in cammino. Se parte subito dovrebbe arrivare prima di sera. I miei studenti difendono quel villaggio, quindi dovrebbe essere al sicuro.”.

 

“ Ma non possiamo viaggire da soli, è troppo pericoloso.”, protestò la donna.

 

“ Nessun bandito sarà più in zona, non c'è più niente per loro. E con così tanto spazi aperti non potranno tendere imboscate. Pensi ai suoi nipoti.”.

 

“ E' vero, ed è troppo pericoloso rimanere qui. Lei è una ninja, giusto, non può accompagnarci?”.

 

“ Sfortunatamente no. Sto andando alla capitale per chiedere al damyo perchè permette che così tanti banditi girino per queste terre senza controllo.”. Kimi quindi si fece forza e ripulì le lacrime dal proprio viso.

 

“ Capisco, immagino dovrò essere coraggiosa per i bambini. Grazie comunque per il tuo aiuto, Kurenai- san.”.

 

“ E' stato un piacere, ma ora devo tornare al lavoro, se non le dispiace.”.

*****

 

Qualche ora dopo

 

Kurenai tirò un sospiro di sollievo quando vide in lontananza le mura della capitale del paese, sperò non ci volesse molto per avere udienza col capo di stato. Ma proprio come con la città precedente, si fermò prima di arrivare realizzando che c'era qualcosa di molto sbagliato. Era la stessa atmosfera silenziosa della città distrutta vista poco fa.

 

Ma non aveva senso. Le piccole citta erano preda facile per i banditi, mancando di una difesa ben organizzata. Ma la capitale aveva enormi mure a difenderla e letteralmente centinaia di guardie. Se anche tutte le bande del paese si fossero unite sotto un unico stendardo, non avrebbero scalfito a malapena le difese.

 

Ma l'evidenza era innegabile. Le porte erano state scardinate completamente. Il suo istinto le disse di andarsene, soltanto la morte l'avrebbe aspettata in quella città. Ma c'erano troppe domande che necessitavano di una risposta. Ed era comunque una jonin, che diamine, non aveva ottenuto quel rango scappando quando la situazione si faceva dura.

 

Entrando, le sue paure furono confermate nuovamente: gli edifici erano ridotti a nient'altro che macerie. Odore di legno bruciato le invase le narici. Vetri rotti e pietre sparse ovunque. Ma stavolta c'erano enormi ammassamenti di corpi lungo le strade.

 

Non potè non ripensare alla notte in cui il Kyubi aveva attaccato. Ma questo era persino peggio, l'altra volta quanto meno delle persone erano sopravvissute. Decise comunque di cercare per possibili superstiti e possibilmente una spiegazione su cosa diavolo stava succedendo in quel paese.

 

' Perchè qualcuno attaccherebbe questo posto? Il Paese del riso è una nazione di contadini. Non è ricca, e possiede pochissimo valore strategico- pensò Kurenai osservando quel disastro- ma il peggio è che qualcuno sia riuscito a realizzare un attacco del genere e tenerlo segreto al resto del mondo. L'Hokage deve sapere di quanto sta succedendo.'

 

Un rumore improvviso la distrasse. Sarebbe potuto essere un sopravvissuto, ma fidandosi dei propri istinti da Jonin Kurenai prese un kunai.

 

“ Guarda chi c'è, qualche merdina di Konoha che si impiccia dei nostri affari.”, disse un'arrogante voce maschile.

 

“ Facciamole vedere cosa succede quando giri troppo lontana da casa.”, aggiunse un'altra voce.

 

“ Sono contento sia apparsa, cercare i rimasugli stava diventando noioso.”, concluse una terza. Kurenai seguì le voci e vide quattro uomini su un tetto, con addosso una divicia grigia e nera. Avevano delle bandane a ricoprir loro la bocca e un coprifronte di cui la donna non riconobbe il simbolo.

 

I quattro ninja saltarono dagli edifici e circondarono Kurenai, che potè finalmente vedere la loro effice: una nota musicale, ma non sapeva di villaggi che usassero quel simbolo.

 

' Una nota? Anko mi aveva detto che Orochumaru stesse creando un villaggio chiamato Otokagure. Potrebbero essere i suoi lacchè.'

 

“ Non sapevo ci fossero villaggi ninja in questo paese. Chi siete?”, domandò cauta.

 

“ Prima di tutto facciamo noi le domande. Ma per quanto hai chiesto... beh, le cose cambiano. Non c'èra un villaggio ninja, ma ora c'è.”, rispose viscido uno dei quattro.

 

“ Siete stati voi a causare tanta distruzione?”.

 

“ Che ti abbiamo detto riguardo il fare domande, puttana di Konoha? Sei nel nostro territorio, quindi verrai con noi. Il nostro boss passerà una bella giornata con te.”, disse uno degli altri ninja afferrandole il braccio. I riflessi di Kurenai si attivarono subito e infilò la mano che l'aveva toccata col proprio kunai. L'assalitore urlò tenendosi il braccio ferito e retrocesse. Gli altri tre si avvicinarono a Kurenai, che cercò di mettere distanza tra sé stessa e i suoi assalitori.

 

“ Che volete fare in queste terre?”, domandò parando i colpi di kunai dei quattro.

 

“I morti non hanno il diritto di parlare.”, gridò uno degli uomini bersagliandola di shuriken.

 

Le armi raggiunsero il loro bersaglio, ma la donna sparì in una nuvola di fumo lasciando al suo posto un tronco. Kurenai riapparve dietro l'avversario che l'aveva attaccata e lo colpì duramente nella schiena.

 

“ E' il simbolo di Oto, vero? Servite Orochimaru.”. Gli ultimi due ninja sussultarono, facendole capire che la sua ipotesi era corretta. Ma non era abbastanza per confermare i suoi dubbi, le servivano più informazioni.

 

“ Avanti, è una sola, dovremmo batterla.”, osservò uno dei ninja rimanenti frustrato.

 

“ Attacchiamola da tutti i lati, non potrà fare molto.”, suggerì il suo compagno.

 

“ Urlare le vostre strategie ai quattro venti non è molto adatto a un ninja- li canzonò Kurenai- chiunque vi abbia addestrato ha fatto un pessimo lavoro. Sempre che lui sia stato addestrato, si intende.”.

 

“ STA ZITTA!”, gridò irato uno dei suoi nemici. Kurenai pensò di creare un paio di cloni ombra, ma decise che non servisse a niente. Pur essendo attaccata da diversi lati, non ebbe problemi a evitare i loro lentissimi fendenti.

 

“ Questo sta diventando fastidioso, sapete. Eppure le mie domande sono molto semplici- commentò Kurenai saltando indietro e formando dei sigilli- se non avete intenzione di parlare, nessun motivo per prolongare questa farsa. Illusione demoniaca: Annegamento.”.

 

I quattro non seppero dire come, ma all'improvviso la città fu trasportata sul fondo dell'oceano. Si strinsero il collo alla disperata ricerca d'aria fino a quando non persero conoscenza per la mancanza d'ossigeno.

 

Nella realtà, Kurenai guardò tranquillamente il proprio genjutsu affliggere iil quartetto fino a quando non svenirono. Decise di inspezionarli per vedere se avessero qualche altro indizio su quanto successo o almeno sul misterioso villaggio da cui provenissero. Fu una ricerca senza risultati, trovò solo armi, un po' di provviste e un kit di pronto soccorso.

 

“ Niente, li porterò al villaggio, forse Anko scoprirà qualcosa prima che diventi un problema troppo grosso. Però... nessun ninjutsu, taijutsu e combattimento armato mediocre, e nessuna abilità nel riconoscere o annullare genjutsu. Se questo è il massimo che Otokagure può creare, non dovremmo preoccuparci troppo.”.

 

“ Non giudicarci tutti solo per la performance di quegli idioti- fece una nuova voce allertando la kunoichi, che si girò trovando un altro ninja dotato di un armatura simile alle divise di Konoha. Dedusse fosse un chunin o un jonin- D'altronde non avrebbero dovuto provare a combattere un jonin. Vero, Kurenai Yuki?”.

 

La donna guardò il nuovo arrivato con cautela.

 

“ Come fai a sapere chi sono?”.

 

“ Chiunque con un bingo riconoscerebbe la dama delle illusioni di Konoha. Quegli occhi cremisi sono un segno di morte.”, rispose lo shinobi indicandole il viso.

 

“ E pensi di potermi affrontare da solo?”, domandò Kurenai rimettendosi in posizione da combattimento. Il suo avversario sorrise maligno.

 

“ Chi ha detto che sono solo?”.

 

La terra cominciò a tremare, inizialmente impercettibile, poi sempre più ogni secondo che passava. Uno degli edifici crollò completamente rivelando un gigantesco serpente grigio che si fondò su Kurenai a fauci aperte. Lei riuscì a liberarsi dallo shock e saltare via prima che cascasse a terra, le sue zanne infilate nel cemento. Non gli diede comunque riposo e riprovò ad attaccare.

 

La jonin saltò all'indietro per atterrare sul suo dorso. Lanciò una manciata di Kurenai e shuriken alla testa dell'animale. Questi sibilò dal dolore, ma non sembrò aver fatto molto danno.

 

Un doloroso calcio alla nuca ricordò a Kurenai che il serpente non era il suo unico avversario. Il ninja di Oto formò numerosi sigilli e diverse lame fatte di chackra apparvero sopra la sua testa.

 

“ Lame volanti taglia teste.”.

 

La tecnica si diresse contro Kurenai, costretta a schivare con una serie di giravolte. Due delle lame riuscirono a fare tagli superficiali. Approfittando di quell'assalto, il serpente provò di nuovo a prenderla in bocca. Sapeva di non poter resistere contro due nemici così forti da sola, né poteva essere in più posti contemporaneamente. Creò un sigillo.

 

“ Tecnica dei cloni ombra!”, disse evocando un solo clone. Questi e l'originale saltarono in direzioni diverse per evitare il serpente. Il mostro si diresse sulla copia, così la vera Kurenai si diresse verso l'uomo formando vari sigilli.

 

“ Arte della terra: Tecnica delle lame di pietra!”, esclamò prima di posare la mano sul terreno. Diverse stalattiti emersero dal terreno, obbligando lo shinobi a saltare diverse volte per salvarsi. Quando gli spuntoni di pietra apparvero anche dietro di lui, saltò sul tetto di un edificio semi distrutto. Nel frattempo Kurenai aveva già creato un'altra serie di sigilli.

 

“ Arte della terra: Tecnica delle lame volanti!”. I pali creati da Kurenai si alzarono in aria minacciosamente, puntando in direzione del nemico, già pronto ad evitarle o bloccarle. La jonin di Konoha fece un altro sigillo... e i suoi proiettili improvvisati si girarono per mirare al serpente.

 

La bestia, ancora intenta a inseguire il clone, non realizzò cosa stava succedendo fino a quando la sua carne non fu perforata dalla roccia. Sibilò dal dolore, e sparì in una nuvola di fumo.

 

' Un serpente evocato... la conferma che Orochimaru sia dietro questo orrore... queste terre sono sotto il suo controllo ora. Devo tornare il più presto possibile a Sawa Town, i ragazzi sono in pericolo.'.

 

“ Ora ho tutte le informazioni che mi servivano. Il tuo villaggio è stato fondato da Orochimaru, proprio come i nostri rapporti dicevano, sebbene non fossimo a conoscenza della sua locazione.”.

 

“ Sei una tipa intelligente, ma non posso farti scappare con informazioni così importanti.”, disse il ninja con una risata.

 

“ Mi avresti mai lasciata andare?”, domandò Kurenai rimettendosi in guardia.

 

“ No, ma ora ho altri motivi per non farlo.”.

 

“ In questo caso buona fortuna nel dire a Orochimaru che hai perso una spia.”, scherzò Kurenai sparendo nel terreno.

 

“ NO- gridò l'uomo prima di preparare un altro jutsu- Lame sotterranee!”. Sbattè la mano sul terreno formando varie lame sottoterra che corsero verso Kurenai tagliando roccia e terra come fossero pinne di squalo che tagliavano l'acqua. Ma la jonin sparì prima che il le spade di chackra potessero tagliarla.

 

“ Scandagliate l'area, non può essere andata lontana. Trovatela e uccidetela!”.

 

Kurenai però si era già lasciata dietro la capitale distrutta e si stava dirigendo verso Sawa Town a tutta velocità. Non si preoccupava dell'essere seguita, sebbene in una terra ostile ninja nemici sarebbe potuti apparire ovunque, ma era troppo preoccupata a pensare cosa sarebbe successa ai propri allievi se non fosse tornata in tempo.

 

“ Naruto, Haku, Hinata... state attenti.”.

 

*****

 

Il giorno dopo, Sawa Town

 

 

“ Ragazzi, spero la sensei torni presto, mi sto annoiando a morte.”, si lamentò Naruto, con le mani poste dietro la nuca. I tre genin avevano già finito il loro addestramento mattutino, e avevano deciso di fare una passeggiata. Avevano speso i primi due giorni esplorando la città e conoscendone gli abitanti, ma era un posto così piccolo che non ci avevano messo molto tempo. E già una città di contadini e agricoltori non era molto interessante per cominciare.-

 

“ Le cose sono state abbastanza... quiete dopo che abbiamo sconfitto i banditi, ma lo preferisco di gran lunga alle missioni di rango D.”, disse Haku.

 

“ Sono comunque certa che Kurenai- sensei tornerà presto, ha detto non sarebbero serviti più di tre giorni per organizzare la difesa contro i banditi.”, aggiunse Hinata.

 

“ Puoi sempre allenarti col tuo fuinjutsu, no?”.

 

“ Eh, ho finito le mie riserve più velocemente di quanto pensassi. E non sono esattamente il tipo che impara solo dalla teoria. Ma sto facendo progressi con i sigilli di vento.”, rispose Naruto mentre camminava.

 

“ Di che si tratta, Naruto- kun?”.

 

“ Assomiglia alle carte esplosive, solo che invece di esplodere, rilascia una sferzata di vento. O almeno dovrebbe, ma devo ancora migliorare il mio fuinjutsu.”.

 

“ Interessante, puoi farlo anche per altri elementi?”, domandò Haku.

 

“ Sì, ma prima dovrei padroneggiare il suddetto elemento. Le esplosioni sono facili, basta un po' di chackra, per gli altri serve il chackra elementale. Mi accontendo del vento per ora.”, spiegò il biondino.

 

“ Forse potremmo aiutare- propose Hinata- io e Hinata usiamo elementi diversi. Potremmo aiutarti a fare sigilli di fulmine e ghiaccio?”. Naruto sorrise alla proposta della compagna.

 

“ Questo è geniale. Potrebbe funzionare. Sì, farò il lavoro manuale, poi vi mostrerò come infondere il chackra nel materiale. Ci penseremo tornati a Konoha.”.

 

Improvvissamente il gruppetto di ninja vide un contadino dall'aria terrorizzata correre verso di loro.

 

“ Ninja- sama, per fortuna vi ho trovati.”, gridò l'uomo cadendo ai loro piedi prima che Haku potesse aiutarlo a rialzarsi.


“ Si calmi e ci dica cos'è successo.”.

 

“ Un trio di punk ci ha attaccato ai campi. Non so cosa sia successo agli altri, ma per favore, aiutateci.”.

 

“ Un trio di punk? Altri banditi?”, gli chiese Naruto.

 

“ No credo fossero ninja, indossavano un coprifronte come il vostro e avevano strani poteri.”. Hinata si incupì.

 

“ Altri ninja? In questo caso questa dovrebbe diventare una missione di rango C. Eravate già stati attaccati da degli shinobi?”.

 

“ No, solo altri banditi come quelli che avete già incontrato.”.

 

“ Avanti, che ci facciamo ancora qui? Quelle persone hanno bisogno del nostro aiuto.”, affermò Naruto.

 

“ Ma non sappiamo quanto sono forti questi ninja! Se fossero più forti di noi, andremo incontro alla nostra fine!”, ribattè Haku, comportandosi come sempre da voce della ragione.

 

“ Non lascerò morire quelle persone!- ripetè Naruto, prima di rivolgersi al contadino- Ci porti dove siete stati attaccati.”.

 

Haku sospirò, non voleva affrontare il nemico senza informazioni, ma non c'era verso di convincere Naruto. Meglio andare tutti insieme a questo punto.

 

“ Va bene, Naruto, sono con te. Hinata?”. La Hyuga si limitò ad annuire, così il gruppo si diresse ai campi di riso. Vi arrivarono pochi minuti dopo, trovando solo tre contadini legati nel mezzo del campo.

 

“ Eccoli,per fortuna sono vivi- esclamò il loro compagno correndo a liberarli, ma fu fermato da Naruto- che stai facendo?”.

 

“ Non corra così, sento odore di trappola. Hinata, vedi niente?”.

 

La mora attivò il suo Byakugan per ispezionare i dintorni.

 

“ Ci sono diversi esplosivi attorno agli ostaggi. Se uno solo si attiva, una reazione a catena li ucciderà..”.

 

 

“ Sembra ci stessero aspettando.”, osservò Naruto prendendosi il mento.

 

“ Ci sono tre ninja nascosti nell'erba.”, aggiunse Hinata.

 

“ Niente male, come c'era da aspettarsi da una Hyuga. Avessimo saputo che c'eri anche tu, avremmo preparato una trappola più elaborata.”, disse una voce maschile mentre i suddetti ninja si rivelavano. Erano due ragazzi e una ragazza. Uno aveva la faccia ricoperta di bende al di là dell'occhio sinistro, vestito con un pesante cappotto e un guanto di metallo sul braccio sul braccio destro.

 

L'altro aveva capelli neri a punta e una camicia beije con strisce su cui era scritto il kanji per morte.

 

La ragazza aveva lunghi capelli neri tenuti da un fiocco violetto con abiti militari.

 

“ Chi diavolo siete?”, domandò Naruto puntandogli contro il dito.

“ Facciamo noi le domande, visto che siete nel nostro territorio.”, rispose il secondo ragazzo.

 

“ Il vostro territorio? Ma il Paese del riso non ha un villaggio ninja.”, osservò Hinata.

 

“ Permettetevi di illuminarvi quindi- disse il tipo bendato- Primo, non c'era un villaggio ninja. Secondo, questo non è più il Paese del riso, ma il Paese del suono, appartiene a Otokagure.”.

 

“ E allora perchè state attaccando queste persone? Se siete ninja di queste terre, dovresti proteggerli.”, gridò indignato Naruto.

 

“ Basta con le vostre stupide domande. Zeku, Dosu, ammaziamo questi novellini!”, sbottò la corvina dell'altro trio.

 

“ Concordo, Kin. Andiamo.”.

 

All'assalto di quei tre misteriosi ninja, i membri della squadra d'assalto si misero subito nella loro solita posizione di combattimento.

 

“ Dobbiamo allontanarci dagli ostaggi, o rischiamo di attivare i sigilli esplosivi.”, affermò Hinata, ricevendo un segno d'assenso dai compagni.

 

“ Creerò un clone per rimuoverli e liberare gli ostaggi.”, sussurrò Naruto. Intanto Zaku si era avvicinato ai tre avversari puntandoli col palmo della mano.

 

“ Fendenti taglia teste!”. Una lama di vento tagliente venne sparata ai genin. In tutta risposta Naruto formò vari sigilli.

 

“ Ah, un altro manipolatore del vento? Facciamo una sfida. Arte del vento: Tecnica della grande tempesta.”. Il jinchuriki creò un potente colpo d'aria che si scontrò con l'attacco nemico.

 

“ Tocca a me- s'intromise Haku- Grazie per avermi dato un campo di battaglia così vantaggioso. Arte del ghiaccio: Tecnica dei mille aghi.”. Utilizzando l'acqua nei campi, il giovane Yuki creò vari aghi di ghiaccio che volarono contro i tre ninja del suono. Sfortunatamente Dosu aveva già preparato un contrattacco.

 

“ Ruggito vibrante!”, gridò dirigendo un'ondata di vibrazioni contro i proiettili di Haku riducendoli in frantumi prima che potessero colpire il bersaglio designato. Dopodichè corse verso Haku col braccio davanti alla propria faccia. Hinata lo intercettò prima che potesse raggiungere il compagno e provò a bloccarlo col Pugno gentile.

 

Se però la risaia offriva un vantaggio ad Haku, era uno svantaggio per la ragazza poiché non poteva usare le sue tecniche di fulmine senza il rischio di urtare gli ostaggi o i compagni di squadra, obbligandola a usare lo stile più classico in cui non era così adeguata.

 

I suoi colpi di palmo vennero schivati o bloccati dal guanto metallico di Dosu, fino a quando non vide un'apertura per dare un pugno alla Hyuga. Questi riuscì a schivare grazie alla sua flessibilità piegandosi all'indietro. Ma conclusa la manovra fu colpita da un senso di nausea e dovette piegarsi sulle ginocchia per vomitare.

 

“ Hinata!”, esclamò Naruto, ancora intento a scambiare colpi di vento con Zaku.

 

“ Cosa, m- ma io...?”.

 

“ Hai schivato il mio attacco? Sì, ma non potevi evitare le onde sonore generate dal mio guanto melodico.”, spiegò Dosu, il suo ghigno nascosto dalla maschera.

 

“ Haku, difendi Hinata!”. Haku annuì all'ordine di Naruto e preparò rapidamente una tecnica.

 

“ Arte dell'acqua: Muro d'acqua!”. L'acqua intorno a Hinata si innalzò fino a nasconderla completamente con un vortice roteante

 

' Quella barriera durerà un minuto, speriamo le basti per guarire.'.

 

Sfortunatamente, impegnato com'era a proteggere la compagna, Haku non vide arrivare il calcio volante di Kin finchè non fu troppo tardi. Il ninja del ghiaccio volò per diversi metri, atterrando di schiena con uno splash.

 

“ Scusa, sorella, non c'è tempo per annusare le rose.”, rise la kunoichi di Oto prendendo alcuni senbon.

 

“ Sono un ragazzo.”, spiegò il moro per la millesima volta rialzandosi.

 

“ Davvero? Non che importi visto che tra poco sarai un cadavere.”.

 

Con Hinata nascosta dietro il suo muro d'acqua, e Kin impegnata con Haku, Dosu decise di dare una mano a Zaku. Naruto lo notò e sapendo che schivare i pugni non sarebbe stato abbastanza, si preparò.

 

“ Tecnica dei cloni ombra.”. Molteplici cloni apparvero di fronte all'originale, ma la maggior parte furono distrutti dalle onde sonore di Dosu.

 

' Diamine, due contro uno... contro attacchi ad area i miei cloni non serviranno a molto... mi servirà qualcosa di più duro.', pensò Naruto mordendosi il pollice e formando altri sigilli.

 

“ Tecnica del richiamo!”. Da una nuvola di fumo apparve un rospo delle dimensioni di un uomo adulto. Aveva la pelle verde con numerose rughe, la pancia gialla e occhi dello stesso colore, oltre che un'armatura da samurai un po' troppo piccola.

 

' Gamazaku è il rospo più forte che posso evocare. Spero basti a occuparsi di questi stronzi.'.

 

Il rospo in armatura si guardò intorno prima di concentrarsi sui nemici del suo evocatore e quindi sullo stesso.

 

“ Naruto?”.

“ Gamakazu, mi serve il tuo aiuto per sbarazzarmi di questi punk. Posso contare su di te?”, chiese supplicante il ragazzo, ricevendo un sorriso dalla sua evocazione.

 

“ Certo, quel buono a nulla di Jiraya a malapena mi chiama ormai, quindi sono più che disposto per un bel combattimento.”. Zaku rise sonoramente.

 

“ Oh, divertente, pensi davvero che evocare una rana cicciona ti aiuterà a combatterci?”. Gamazaku ringhiò.

 

“ Primo, non sono una rana, ma un ROSPO, ricordatevelo bene! E secondo, voglio vedere se riderete tanto quando iavrò staccato le vostre braccia e vi avrò obbligato a mangiarli. Naruto, andiamo- il biondino saltò sul dorso della sua evocazione, prima di discendere sugli avversari- Arte dell'acqua: Tecnica del proiettile d'acqua!”, concluse sparando contro i due shinobi varie boccate d'acqua.

 

Zaku sorrise confidente, non impressionato dall'affermazione del rospo o dalla sua tecnica. Rispose con le sue lame di vento sotto una forma più concentrata che fermò l'acqua. Ma come Naruto sperava, lo lasciò vulnerabile e creò all'istante varie copie che scesero sull'avversario.

 

“ Ruggito vibrante!”, gridò nuovamente Dosu mirando ai cloni. I più furono distrutti, ma per sfortuna del duo di Oto, né Naruto né Gamakazu. Il primo ne approfittò lanciando uno shuriken per poi eseguire una nuova tecnica.

 

 

“ Tecnica della moltiplicazione degli shuriken!”. Quell'unico proiettile si moltiplicò in trenta, obbligando Zaku e Dosu a saltare per evitare quella pioggia di morte. Il bendato usò il guanto per bloccarne alcuni, ma Zaku non fu così fortunato e si ritrovò alcuni shuriken infilati nel braccio.

 

“ Zaku, stai bene?”.

 

“ AARGH! Stronzo, me la pagherai!”, esclamò il suddetto togliendosi le armi dal braccio. Nel frattempo Haku stava ancora combattendo Kin. Senbon volavano in ogni direzione, con alcuni che mancavano il bersaglio, altri che si deflettevano a vicenda e altri che prendevano la parte designata.

 

Il ragazzo di Konoha fu fortunato e prese con tre proiettili King nella spalla destra. Avrebbe dovuto toglierseli se voleva continuare a usare quel braccio. Questo avrebbe dato tempo al ragazzo di formare sigilli, ma appena ci provò le sue mani si fusero l'una con l'altra.

 

“ Cosa sta succedendo?”, si chiese riprovando senza successo. Provò a guardarsi attorno e vide che tutto sembrava stranamente sfocato. Tentò di muoversi e cadde di faccia.

 

“ Siete appena caduti vittima del mio genjutsu. Divertiti a scappare.”, gli ghignò contro Kin. L'avversario provò ad annullare l'illusione, ma ancora le sue mani si fusero, ma in realtà non le stava neanche avvicinando, il suo senso della direzione era sballato tra le altre cose.

 

“ Ultime parole?, bimbo carino”.

 

“ Tecnica delle sessantaquattro chiusure!”. Sentendo quelle parole Kin impallidì e fece appena in tempo a voltarsi per vedere un'Hinata furiosa pronta ad attaccarla. Tentò di parare, ma fu troppo tardi. La scarica di colpì la lasciò senza chackra e obbligandola a cadere sulle ginocchia esausta. Hinata la ignorò e corse verso Haku, annullando l'illusione di cui era prigioniero e attivando il Palmo mistico.

 

“ Stai bene?”, chiese lo Yuki.

 

“ Non dovrei chiederlo io?”, notò Hinata..

 

“ Insomma, ma mi sto riprendendo. Grazie”.

 

“ Dovrei ringraziarti io per avermi dato la copertura necessaria. Aiutiamo Naruto? Sta combattendo contro due nemici da solo. Ma il suo clone ha rilasciato gli ostaggi, nessun bisogno di trattenersi.”. Le labbra di Haku si deformarono in un ghigno molto insolito.

 

“ In questo caso... Arte del ghiaccio: Tecnica delle lance assassine!”. L'acqua attorno Zaku e Dosu si solidificò into enormi stalattiti che si diresse contro i due. Dosu le distrusse con le proprie onde sonore, ma quando ebbe finito Haku e Hinata si erano già riuniti allo scontro, che Kin era svenuta, e che il compagno si era separato da lui.

 

“ Arrendetevi, siete inferiori di numero e i vostri ostaggi sono già scappati!”, gli intimò Naruto pieno di rabbia. Il ninja bendato s'irritò, non poteva che concordare con le sue parole. Ma questa era la prima battaglia del suo team contro altri ninja, non poteva permettere finisse con una sconfitta, a Otokagure non c'era spazio per i deboli. Fu però qualcun altro a fare quella decisione per lui.

 

“ Ho visto abbastanza.”, disse una nuova voce, che precedette l'arrivo di Mizuki con la divisa di Oto accanto ai tre genin.

 

“ Mizuki- sensei?”, esclamarono Naruto e Hinata, stupiti di rivederlo dopo quattro anni.

 

“ Che? No, è il nostro sensei, puttana.”, gridò Zaku alla Hyuga.

 

“ Penso andassero alla scuola in cui Mizuki- sensei insegnava prima di unirsi al nostro villaggio. Quante sono le possibilità che avvenisse?”, commentò Dosu, ancora una volta sorridente sotto le bende.

 

“ Traditore di merda! Non solo hai mollato Konoha, ma hai pure dato loro il rotolo proibito! Aspetta che mio padre lo sappia!”, gridò Naruto, il suo sangue che ribolliva nelle vene. Mizuki gli ghignò contro.

 

“ Perchè avvenga, dovete prima tornare al villaggio e mi assicurerò che non avvvenga, moccioso demone. Voi tre avete fatto abbastanza, andatevene.”, concluse rivolto alla sua squadra.

 

“ Ma...”, protestò Zaku.

 

“ Non discutete i miei ordini, non ho bisogno d'aiuto per questo trio di mocciosi. Anzi, aspettavo da tempo un'opportunità come questa, per collaudare il potere datomi da Orochimaru- sama.”.

 

“ Non so che poteri ti abbia dato, ma non funzionerà.”, lo contraddisse Naruto mentre Dosu prendeva il corpo incosciente di Kin e corse via insieme a Zaku mentre i genin di Konoha si riprepararono al combattimento.

 

“ Una Hyuga senza sigillo, un possessore dell'Arte del ghiaccio e il jinchuriki del Kyubi. Se vi porterò da Orochimaru- sama, la mia ricompensa sarà incredibile.”, disse maligno Mizuki mentre la sua pelle veniva ricoperta da marchi a mezza luna.

                                                                                                                     *****

Salve a tutto il fandom di Naruto, spero il capitolo vi piaccia, avvertitemi se ci sono errori di qualsiasi genere. A presto, buon Natale e felice anno nuovo.

  
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