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Autore: Celtica    20/12/2019    2 recensioni
STORIA GEMELLA DI “APPARTAMENTO 24” SCRITTA DA RELIE DIADAMAT.
Modern!AU | LawLight, Naomi/B | Raccolta di OneShot
Raccolta di One Shots collegate che narrano le vicende di Light e L, inquilini dell’appartamento 25, quinto piano e ascensore rotto.
Tutto cambia un giorno quando Ryuzaki, nonostante gli strambi vicini di casa Beyond e Naomi, riesce a trovare un coinquilino: Light Yagami.
Ma cosa succede quando le vicende di questi quattro tipi strani collidono? Quanto sarà facile questa convivenza, quando nulla sembra lasciato al caso? Quando persino Ryuk, inquilino del sesto piano, non fa altro che ridere nel bel mezzo della notte?
E, soprattutto, quanto dureranno queste accoppiate?
Dal primo capitolo:
Light Yagami si fermò a contemplare il cartello che diceva “ascensore rotto”. Aveva le spalle ricoperte di neve, come il cappello che stringeva in mano.
«L’ascensore è rotto» disse qualcuno alle sue spalle.
«Non l’avevo notato.»
«E allora perché stai lì immobile a fissarlo?»
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Beyond Birthday, L, Light/Raito, Naomi Misora | Coppie: L/Light
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2. La volta in cui L fece infuriare B

QUESTA STORIA È GEMELLATA CON “APPARTAMENTO 24” DI RELIE DIADAMAT IN QUESTO STESSO FANDOM.
Per favore, leggetele entrambe. Fanno parte dello stesso universo, e si completano. Per avere il quadro completo delle vicende che vedono L, Light, B e Naomi protagonisti, serve leggerle tutte e due.
Relie tratterà le vicende dell’Appartamento 24, in cui vivono Beyond e Naomi, mentre io quelle di L e Light, nell’appartamento di fronte. I quattro si incontreranno e interagiranno in ogni capitolo.

 

 n

 

 

Sheldon: Aspetta, aspetta. "Ha piazzato" è giusto?
Leonard: Che vuoi dire?
Sheldon: Che "ha piazzato" è il tempo verbale giusto per qualcosa che è successo nel futuro di un passato influenzato da un evento del futuro?
Leonard: "Avrebbe potuto piazzare"?
Sheldon: Bravo ragazzo.

 

 

 

I.             LA VOLTA IN CUI L FECE INFURIARE B

 

 

 

 

«Più a destra, Light.»
Light sbuffò sulla scala. Si allungò verso destra, sopra la porta dove il numero 25 era affisso a lettere dorate. Poco sotto c’era una campana natalizia.

«Adesso com’è?»

«Ancora un po’ a destra, Light.» L sorrise, riconoscendo una nota d’impazienza nella voce del suo coinquilino. «Ora è troppo a destra, Light.»
«Potresti smetterla di dire il mio nome, per favore?»

La scala traballò ancora. L puntò i piedi contro l’acciaio per tenerla ben ferma.
«Un po’ più a sinistra.»

«Senti, Ryuzaki, perché non sali tu qui sopra e io ti tengo la scala?»

«Ti prego, Light, non essere sciocco.» L seguì la linea delle gambe di Light, puntando lo sguardo poco più in alto. «Ho una vista migliore da qui. E poi non vorrei mai che mi guardassi il sedere…»

Light quasi cadde dalla scala. Gridò, appoggiando i palmi delle mani contro il muro verniciato di bianco, piegandosi appena in avanti.
Una visuale ancora migliore, non c’era dubbio.

«Che succede?»

Naomi sbucò dalla porta di fronte, costringendolo a voltarsi.
«Oh, Naomi Misora. Stiamo mettendo gli addobbi» rispose L. Guardò in alto, dove la ghirlanda era affissa alla cornice. Light era rosso quanto le palline che stava appendendo.

«Ryuzaki» chiamò Naomi. «Non pensi che quella campana sia un po’… troppo?»

«Tu dici?» L lasciò la presa sulla scala per torturarsi un labbro. Diede una spinta per sentirla suonare, mentre Light cercava di restare in equilibrio. «No, io direi che ha davvero un suono piacevole. Pensavo di appenderle un po’ ovunque, nel palazzo.»
«Nel palazzo?» si intromise Ryuk, l’inquilino che abitava proprio sopra il loro appartamento. «Non credi di stare esagerando, ragazzo?»

«Non più di te quando ti metti a suonare la tromba, Ryuk.»
«La mia è arte!» sbottò offeso, scomparendo in fondo alla scalinata.

L scambiò uno sguardo con Naomi.
«Non sta dicendo sul serio. Quando lo sentirai suonare, capirai.»

«Che cosa capirò?» domandò Naomi, con il naso ancora rosso per via del recente raffreddore.
«La differenza tra questo» e diede un’altra spinta alla campana. «E quel baccano che Ryuk osa chiamare musica.»
Naomi scosse la testa, tornò nel suo appartamento, ma dopo pochissimo ne uscì B. Aveva l’indice puntato contro L.

«Non vorrai davvero appendere quella roba? Di nuovo?»

«Trovo che contribuisca a rallegrare l’atmosfera. Light è d’accordo con me, non è vero, Light
«Ti ho detto di smetterla di pronunciare il mio nome. E tieni ferma la scala!»

Beyond gli lanciò uno sguardo di fuoco. «Non anche quest’anno… Non anche quest’anno!»

L lasciò di nuovo la scala. «Ora calmati, B. Tra qualche settimana la toglieremo, non è vero Light?»
Naomi li guardava dalla porta aperta. Poi squillò il telefono e lei si chiuse dentro casa.

«Adesso basta, Ryuzaki. Dimmi solo che vanno bene così. Non farmele spostare ancora.»

L si allontanò un momento – tanto che Light fu costretto di nuovo a piegarsi in avanti per reggersi al muro. Si portò un dito alle labbra, ignorando B. Ma poteva quasi sentire il fumo uscirgli dalle orecchie.
Inclinò appena la testa di lato, giusto per guardare meglio.

«Non c’è male, Light. Non c’è male.»

«Oh, meno male. Posso tornare giù?»

L diede un calcio alla scala quando lo vide intento a scendere il primo scalino.
«Se solo potessi spostare quelle due palle un po’ più a sinistra… penso che sarebbe perfetto, Light.»
Light abbassò la testa per guardarlo. «Che cosa? Ma se sei stato tu a farmele spostare!»

«Ti lamenti come un gattino» si intromise Beyond, guardandoli entrambi. Poi scosse la testa e si avviò verso il suo appartamento. «Come si fa a non capire che ha fatto tutto per guardargli il sedere… come si fa?»

L sgranò gli occhi. «Un gattino… che grande idea.»

 n 

Tre ore e un albero di due metri e mezzo dopo, L si fermò a contemplare l’ascensore rotto. Light era alle sue spalle, ricoperto di aghi, le scarpe ancora bagnate di neve.

«Dovresti andare a cambiarti, Light. Anche se quegli aghi tra i capelli ti donano.»

«Mi donano?» Light era senza fiato. Aveva trascinato l’albero con il suo – ehm – aiuto. Più o meno. «Mi donano?! E poi si può sapere che intenzioni hai con quell’ascensore? Sei fermo lì da dieci minuti!»
«Vorrei saperlo anch’io» esordì Naomi, appoggiandosi allo stipite della porta con uno scialle sulle spalle e una tazza bollente tra le mani. «A proposito… grazie per il caffè, Light.»

«Oh, Naomi Misora, Light è gentile.» L si accovacciò davanti all’ascensore.

«Potresti dirlo senza che suoni come stupido, Ryuzaki?»

Lui sorrise, ripensando a come Light si era offerto di aiutare una donna a caricare l’albero in auto, mentre lui era ancora intento a scegliere il loro.
Loro.
In effetti, non pensava che Light sarebbe durato più di qualche giorno. C’era solo il sei percento di possibilità che accadesse.

«Ancora?» Beyond travolse Naomi per uscire sul pianerottolo, facendole versare il caffè. «Non vorrai metterle anche lì, ancora, come l’anno scorso?»
L non ebbe bisogno di voltarsi per vedere la sua faccia. La conosceva fin troppo bene… quella e tutti i segreti che B si portava dietro.

«In effetti è così. Stavo proprio pensando di mettere dei sensori davanti alla porta dell’ascensore.»

«Di che sensori parli?» si intromise Light.
«Oh, non lo sa! Il ragazzetto non lo sa!» sbottò Beyond. «Sensori… sensori di quelli che quando ci passi davanti sparano musica a tutto volume.»

«Non musica» lo corresse L. «Solo un canto natalizio. Siamo a Natale, dopotutto…»

Naomi starnutì, tanto che Beyond fece una corsetta in avanti. L era convinto che le avrebbe offerto un fazzoletto – o che le avrebbe chiesto di rientrare in casa e portarsi via i suoi germi – invece B puntò un dito contro Light.

«Che ci fai ancora qui?»

«Scusami?» Light parve offeso. «Ci vivo.»

«Già. E non dovresti, non credi? È finito il periodo di prova, direi. Che succede? Ti sta costringendo? Ti ha minacciato? Ha rapito tua sorella?»

«Non ho rapito proprio nessuno, Beyond.»
«Non pensavo saresti durato tanto a lungo…» B continuò a rivolgersi a Light. «Non pensavamo

Al che, gli occhi di tutti i presenti si puntarono su Naomi. Lei abbassò il viso, un tantino imbarazzata.
«Insomma, non è che i tuoi coinquilini durino mai molto, Ryuzaki…»
L si rivolse a B. «Se è per questo, anche Naomi è rimasta. Nonostante i tuoi evidenti problemi.»

«Problemi?»

«Già. Non dev’essere semplice viverti accanto…»

Il volto di Beyond si fece paonazzo.
«Ti propongo una sfida, Ryuzaki.» Digrignò i denti. «Vediamo chi dei nostri coinquilini dura più a lungo.»

«Si chiama “scommessa”, Beyond» lo corresse L con un sorriso. Ci pensò un istante, sollevando gli occhi al cielo, il pollice a torturargli il labbro. «Perché no? Io detesto perdere, e quindi non perderò.»

 
 
n

Vi ricordo di leggere “Appartamento 24” di Relie Diadamat, di cui vi lascio un estratto:

 

«Dov’è il caffè?».

Spostò lo sguardo alla sua destra, restando accovacciato sulla sedia a mangiucchiare cucchiaiate di marmellata. Naomi guardava confusa la dispensa e Beyond non si premurò di trattenere un sorrisetto. Si leccò le labbra, mettendola al corrente: «Temo sia caduto questa mattina… Una scena orribile, sono lieto che tu non abbia dovuto assistere».

Naomi si portò le mani sui fianchi. Era spettinata, la faccia ancora provata dall’influenza. «Vuoi dire che l’hai fatto cadere».

«Oh, no, Misora. Te lo assicuro.» Intinse un dito nel barattolo, girandolo come un mestolo in una zuppa di fagioli. «Io ho solo spinto il bicchiere che stava accanto al barattolo del caffè. Dunque non è colpa mia, ma della Dinamica».  CONTINUA...

 

 n

N.d.A.:

Eccoci con il secondo (i secondi?) capitolo! Noterete che il “disagio” aumenta a ogni episodio. Ma questo ci rende molto allegre, vero, Relie? Nel terzo, i nostri eroi (?) saranno alle prese con il giorno della Vigilia… e di nuovo, ne vedrete delle belle!
Ovviamente, e lo diciamo per evitare incomprensioni, è tutto all’insegna dell’ironia e – perché no? – del fluff. È una commedia.
Grazie mille a chi legge, a chi recensisce e a chi ha aggiunto la raccolta alle seguite! A presto!
Celtica

   
 
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