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Autore: ballerina 89    22/12/2019    2 recensioni
Dopo anni passati alla ricerca di una vita perfetta...o quasi, ecco che i nostri amati beniamini Emma e Killian si ritroveranno a festeggiare, in famiglia, quello che sarà per loro un Natale senza ombra di dubbio da ricordare.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV KILLIAN

Ed eccoci giunti ancora una volta a quella che è considerata dalla maggior parte degli abitanti di questo pianeta la festa dell’anno per eccellenza: il Natale. L’atmosfera che si respira durante il periodo natalizio credo sia la più particolare in assoluto: ci sono valori e tradizioni da rispettare, si abbelliscono le case, le strade e i negozi con addobbi e luci a tema, ci sono mercatini natalizi in ogni angolo della strada e chi più ne ha ne metta. È una festa sentita da tutti, dai più piccini con le loro letterine per il signor Babbo Natale ai più grandi i quali utilizzano la scusa di questa festività per riunire la famiglia e passare del tempo di qualità insieme, senza che il lavoro o i rancori passati influenzino i loro animi. Nessuno è immune al fascino del Natale... nessuno, tantomeno io. Credevo di esserlo in realtà ma da alcuni anni a questa parte ho scoperto di sbagliarmi. 

Inizialmente, come ogni bambino in questo mondo, anche io amavo il Natale. Aspettavo il mese di Dicembre con ansia, era l’unico periodo dell’anno in cui per almeno quindici giorni mio padre non partiva per le sue missioni lavorative e ricordo ancora come se fosse ieri che la cosa che mi divertiva di più in assoluto, oltre alle cene passate in famiglia, era escogitare insieme a mio fratello Liam dei piani, a detta nostra infallibili, per beccare babbo natale in flagrante e smascherare la sua vera identità. Avevo la stoffa del pirata fin da piccino non c’è che dire ma ahimè a quei tempi non ero molto bravo e prontamente ogni volta mi ritrovavo addormentato in qualche angolo strategico della casa ad apprendere di aver fallito miseramente il mio piano. Era tutto incredibilmente bello, sopratutto visto con gli occhi di un bambino, ma poi con il passare degli anni la mia vita subì molti cambiamenti e la magia scomparve. Mia madre morì, mio padre ci abbandonò vendendoci ad un marinaio da strapazzo e mio fratello.. beh anche lui mi lasciò. Non c’era più nulla per cui valesse la pena festeggiare e di conseguenza l’essenza del Natale svanì miseramente dalla mia vita ma sopratutto dal mio cuore. Solo un anno credetti di aver ritrovato nuovamente la voglia di festeggiare, quando entrò a far parte della mia vita Milha, il mio primo grande amore, ma anche lì la cosa svanì drasticamente, visto cosa successe, facendomi addirittura odiare nel profondo questa festa. Con l’odio e la vendetta nel cuore promisi a me stesso di non farmi abbindolare mai più ne dall’amore ne da quella “stupida” festività e in un primo momento credetti sul serio di esserci riuscito ma poi... beh... poi incontrai Emma Swan e lei.. lei ha stravolto la mia esistenza completamente facendomi rivalutare tutte le mie certezze. 

Non è stato per nulla semplice far breccia nel suo cuore, ma con caparbietà e tenacia sono riuscito, agli inizi, quantomeno a farmi notare. Sapevo, anche se faceva la sostenuta e negava l’evidenza, che qualcosa di me l’aveva colpita e questo mi spinse, nonostante cercasse in tutti i modi possibili immaginabili di respingermi, a non arrendermi e a continuare a combattere per lei, per ottenere la sua stima, la sua fiducia... il suo cuore. Ci sono riuscito? Ci sono voluti tre anni, ma si!  Ne è valsa la pena? Si. Lo farei di nuovo? Assolutamente si e sapete perché? Perché grazie a lei so finalmente cosa significa amare. 

Devo tutto alla mia Emma, ha reso la mia vita migliore dal primo momento che i miei occhi si sono posati su di lei e con il passare degli anni le cose non sono  cambiate: ogni giorno mi regala qualcosa per cui vale veramente la pensa vivere. 

Credevo di aver raggiunto il massimo della felicità ottenendo il suo amore ma quello era solamente il primo gradino della scala della felicità. Gradino dopo gradino, in questi anni, ho raggiunto molti  altri traguardi, uno più bello dell’altro e ogni volta ho sempre creduto di essere arrivato in cima. A quanto pare non è così, sto ancora salendo e la domanda che spesso mi pongo è: ma merito davvero tutto questo? 

Non lo so in realtà ma forse, vivendo, un giorno lo scoprirò. 

Come avrete potuto capire la mia visione dell’amore è parecchio cambiata nel corso di questi anni ma non è la sola ad aver subito una mutazione: c’è un’altra cosa che con Emma ha preso una piega diversa ed è proprio il mio atteggiamento nei confronti del Natale.  Dopo la morte di Liam e a seguire quella di Milah sono sempre “scappato”, se così si può dire, da questa festività. Non c’era nulla per me da festeggiare, anzi... questo particolare periodo dell’anno mi metteva addirittura tristezza. Tutte le famiglie si riunivano mentre la mia.. beh la mia non c’era più. Vedere  tutto quel clima di festa mi angosciava, mi riportava alla mente ricordi troppo dolorosi e così prendevo la mia adorata Jolly e scappavo il più possibile lontano. Da quando conosco Emma ho fatto notevoli passi avanti anche su questo e anche se c’è stata ancora qualche volta, soprattutto agli inizi, in cui sono fuggito via, adesso posso ammettere con orgoglio che non fuggo più... non ne ho più bisogno; tutto quello che desidero è qui con me.

Ricordo come se fosse ieri il nostro primo Natale insieme, è stato a dir poco magico... perfetto. Eravamo solamente io e lei, a bordo della jolly roger avvolti in un piumone a guardare il cielo stellato con in sottofondo le onde del mare.  Non avrei mai creduto che un Natale così si sarebbe potuto battere e invece, come al mio solito, sbagliavo. Se il primo Natale come coppia era stato perfetto il secondo, passato insieme anche ad Henry lo è stato ancora di più. Si poteva superare anche quella di perfezione? Si.. il Natale successivo, dopo lunghi battibecchi sopratutto con suo padre, ho avuto finalmente l’onore di essere considerato a tutti gli effetti parte della sua famiglia e poi il quarto... beh il quarto è stato il nostro primo Natale da marito e moglie e quindi... beh diciamo solo che è stato speciale. .. talmente speciale che non avevo grandi pretese per il Natale di quest’anno, credevo fermamente che non si potesse andare più in alto di così e invece la mia Emma ha voluto stupirmi ancora una volta anticipandomi che il Natale per eccellenza non era ancora giunto a destinazione ma che sarebbe arrivato molto presto. Era la notte tra il 6 e il 7 Maggio, non dimenticherò mai quella data, era stata una giornata a dir poco infernale: avevo lavorato per dodici ore di fila al porto e l’unica cosa che volevo fare una volta tornato a casa era stendermi sul letto e dormire come minimo per 24h consecutive. Cenai giusto per non far preoccupare Emma la quale ultimamente era sempre un po’ agitata dopodiché mi andai a coricare. Crollai subito tanta era la stanchezza ma nel bel mezzo della notte venni svegliato proprio da mia moglie la quale non faceva altro che girarsi e rigirarsi nel letto. Credevo stesse avendo un incubo così mi sporsi verso di lei per svegliarla, ma non appena posai una mano sulla sua schiena si voltò subito facendomi capire che in realtà era già sveglia. “ non riesco a dormire” rispose, con aria alquanto scocciata, dopo l’ennesima mia domanda per cercare di capire cosa le stesse in realtà succedendo... era una dormigliona di prima categoria, era in grado di dormire anche quando la città era minacciata da qualche cattivo e di conseguenza era chiaro come il sole che dietro quella sua risposta si nascondesse altro. Provai ad insistere nella speranza di ricavarne qualcosa di utile per aiutarla, ma l’unica cosa che ottenni fu quella di farla innervosire ancora di più. “Non ho nulla, smettila di insistere e torna a dormire!” Non volevo che fosse in collera con me, odiavo quando questo accadeva, così mi scusai per essere stato troppo insistente e le chiesi se aveva voglia di ingannare il tempo guardando un bel film. Mi guardò dubbiosa, sapeva che ero stanco, ma dopo averle confessato che non sarei stato in grado di rimettermi a dormire sapendola sveglia acconsentì alla mia proposta. Lasciai scegliere a lei il film da guardare sperando che nel vedere qualcosa di suo gradimento si sarebbe tranquillizzata ma niente da fare… spiandola con la coda dell’occhio riuscivo ancora a vedere il suo stato d’animo inquieto. Come poco prima pensai di chiederle se fosse tutto ok ma mi trattenni dal farlo, si sarebbe nuovamente arrabbiata ed era l’ultima cosa che volevo. Provai quindi a far finta di nulla e stringendola a me cercai di concentrarmi sullo schermo. Non ero un gran fan dei film o della televisione in generale, preferivo di gran lunga parlare o fare altro quando avevo  lei accanto, ma devo ammettere che aveva scelto proprio un bel film quella sera e già dopo i primi dieci minuti ero completamente immerso nella storia. Luci soffuse, coccole e popcorn... è questo il mix perfetto per una serata all’insegna del relax ma alla mia mogliettina non piacciono molto queste cose così... tradizionali; no... a lei piace stravolgere le carte in tavola ed ecco che in meno di un secondo passammo dal una serata all’insegna del relax ad una serata all’insegna del mio quasi ricovero in ospedale. 

  • sono incinta! - ecco cosa disse di punto in bianco durante la visione del film senza prima introdurre l’argomento o quanto meno girarci un po’ intorno. Due parole, due semplici  parole che messe insieme, una accanto all’altra, mi lasciarono interdetto per buoni venti o trenta secondi. Non sapevo cosa dire, o meglio.. non riuscivo a dire nulla, la comunicazione tra bocca e cervello si era improvvisamente interrotta rendendomi semplicemente un cretino con la bocca spalancata. I suoi enormi occhioni verdi non vedendomi replicare a quella sua affermazione decisero di farsi coraggio e incontrare il mio sguardo, il quale era fisso su di lei già da un bel po. Non so cosa videro in realtà, ma qualsiasi cosa esprimesse il mio viso non sembrò piacerle affatto. Vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime e con uno scatto, che neanche gli atleti alle Olimpiadi, provò a scappare il più lontano possibile da me. Solo a quel gesto il mio corpo decise di riattivare le sue funzioni: l’afferrai per un braccio e senza esitazioni la feci girare verso di me e feci l’unica cosa sensata: la baciai. Il mio cuore mi stava urlando di fare questo non appena la sua bocca aveva finito di pronunciare quella frase ma il mio corpo evidentemente ha avuto bisogno di qualche secondo in più per elaborare la cosa. Non fraintendetemi, non è che non fossi felice della notizia, anzi.. ero emozionantissimo all’idea se proprio dobbiamo dirla tutta ma non era in programma un nuovo arrivo in famiglia in quel momento, non ne avevamo ancora mai espresso il desiderio e forse proprio perché non era nei nostri piani originali ci misi un po’ di più a comprendere cosa effettivamente stesse succedendo. 
  • Ripetilo! - dissi staccando per un secondo le mie labbra dalle sue - Ripetilo ancora!!! - non sembrava ancora pronta a farlo, era terrorizzata ma non capivo se era a causa mia o se era semplicemente spaventata dalla sua stessa notizia. - Ho bisogno di sentirtelo dire ancora! Ti prego amore... 

Prese un profondo respiro e buttando fuori tutta l’aria ripetè quelle due paroline magiche che se prima mi avevano mandato in cortocircuito il cervello adesso mi sciolsero il cuore come un gelato al sole. - Sono incinta! - la baciai di nuovo, non riuscivo a fare altro se non ancorarmi alla sue labbra. Era la notizia più inaspettata ma allo stesso tempo più bella di sempre che non potevo far a meno di dimostrarle quanto ero felice all’idea. 

  • È ... è una notizia pazzesca amore mio! Pazzesca... davvero pazzesca. Tu sei pazzesca.... - ok forse il mio cervello era ancora un po’ sconnesso, lo ammetto,  ma sfiderei voi a trovarvi nei miei panni. - Non posso ancora crederci... sul serio? - annuì ma differenza mia senza il ben che minimo entusiasmo. Scrutai il suo sguardo attentamente alla ricerca di una risposta a quel suo comportamento ma non riuscii a capire poi tanto. Non mi sembrava infelice, mi sembrava più che altro terrorizzata. - Dimmi qualcosa amore, ti prego... - odiavo vederla rifugiarsi nei suoi muri.
  • S... sei... sei davvero felice? - dal modo in cui me lo domandò si capiva perfettamente che aveva paura a chiedermelo e questo mi diede la conferma che a spaventarla ero stato proprio io con il mio silenzio iniziale. L’abbracciai con quanta più forza avessi in corpo e le diedi un ulteriore bacio per poi inginocchiarmi, alzarle la maglia del pigiama e baciare anche il suo ventre che era ancora piatto ma che al tempo stesso nascondeva una nuova piccola vita al suo interno. 
  • No, non sono felice... la parola felice non si avvicina minimamente a quello che sto provando in questo momento... sono più che felice amore mio, sono entusiasta!!!! È la notizia più bella che potessi darmi... davvero! - stava per replicare ma l’anticipai prendendo nuovamente la parola. - Mi hai spiazzato con quelle due parole, non me le aspettavo.. ecco perché ho avuto quella reazione idiota, ma credimi... non c’è nulla che mi renderebbe più felice che avere un figlio con te. - finalmente la vidi sorridere. - Da quanto lo sai? 
  • Una sett... no, due settimane a dire il vero... 
  • due settimane? E perché non me ne hai parlato prima? Ti sei tenuta dentro un segreto così importante per tutto questo tempo? Perché amore? 
  • Avevo paura... non ne abbiamo mai parlato... o meglio, abbiamo detto di aspettare e goderci ancora per un po’ la nostra vita da marito e moglie... io avevo paura che tu non fossi d’accordo... che non lo volessi... io non riuscir... - ancora una volta la zittii baciandola, stava solamente sparando cavolate. Ero felice, felice come non lo ero mai stato in vita mia e il merito era tutto suo che aveva questo potere di sorprendermi sempre. Naturalmente però la mia Emma è una capocciona e per capire a pieno che non scherzavo minimamente sulla mia felicità ha impiegato un mese intero. Ho sudato sette camicie per convincerla che la mia gioia era reale, pensava che volessi semplicemente farla contenta, ma poi durante la prima ecografia è successa una cosa stranissima per me... mi commossi sentendo un cuoricino battere. Piansi come un bambino e questo l’auto a capire finalmente che non stavo scherzando e che ero più felice che mai di diventare papà. 

Immaginare di diventarlo in un futuro non ancora scritto è una cosa meravigliosa ma viverlo sulla propria pelle e sapere che presto una creaturina entrerà a far parte a tutti gli effetti della tua vita, stravolgendotela a pieno, è a dir poco mozzafiato. Dal momento esatto in cui Emma mi ha comunicato questa grande notizia il mio cuore si è ingrandito a dismisura creando un posticino speciale tutto dedicato al mio futuro lui o la mia futura lei. Abbiamo deciso fin da subito di non voler conoscere il sesso, abbiamo pensato che la sorpresa sarebbe stata di gran lunga migliore del sapere e di sicuro questo avrebbe enfatizzato al massimo il momento del nostro primo incontro. Il solo pensare di doverla vedere immersa nel dolore mi metteva parecchio in agitazione, non ero per nulla sicuro di potercela fare senza svenire o morire di crepacuore ma al tempo stesso non avevo la minima intenzione di lasciarla da sola ad affrontare tutto quello e pertanto l’unica soluzione era quella di farmi forza per lei... per loro. 

Mancavano ancora dei mesi al suo arrivo, avevo tutto il tempo quindi per prepararmi psicologicamente al lieto evento ma se dovessi dirvi che ero tranquillo... beh... vi direi una bugia. Avevo paura di non essere all’altezza di tale compito, in fondo non ho mai avuto un buon esempio di figura paterna da cui prendere spunto, cosa avrei fatto se non avessi saputo capire al volo le esigenze di mio figlio? David diceva che era tutta questione di esperienza e che tutto mi sarebbe venuto naturale una volta stretto tra le braccia, ma chi mi assicurava che non lo dicesse solo per tranquillizzarmi? Non avevo risposta a quella domanda, solo il tempo mi avrebbe aiutato a capire se era la pura verità o meno ma come ho detto anche prima di tempo ce n’era ancora un bel po’ quindi potevo ancora non entrare nel panico. 

Il suo arrivo era previsto, secondo i calcoli del suo ginecologo, intorno alla metà di febbraio... il 18 per la precisione sarebbe scaduto il tempo ma siccome non era la sua prima gravidanza il medico le disse chiaramente che molto probabilmente a quella data neanche ci sarebbe arrivata e che di sicuro avrebbe partorito prima. “Il 14 Febbraio! Nascerà il 14 febbraio”  le dicevo almeno una volta al giorno “ il frutto del nostro amore nascerà esattamente il giorno della festa degli innamorati”. Ero convinto di questo, mi sentivo come un sesto senso e non mancavo occasione di ricordarlo. Emma mi diceva che le facevo venire l’ansia in quel modo: “sembra quasi tu sia già  pronto ad un conto alla rovescia... rilassati Killian! mancano ancora dei mesi”, ma era più forte di me, non riuscivo a trattenermi, non vedevo l’ora di poter gridare al mondo intero di essere diventato papà. 

Contavo i giorni che mi separavano dall’incontro più importante della mia vita con impazienza, comprai addirittura un calendario, di cui Emma non sapeva l’esistenza onde evitare che mi prendesse in giro,  per stare al passo con i giorni e per assicurarmi di non sbagliare nulla; sembravo un bambino in attesa di Babbo Natale e a proposito di Natale.... se avevo considerato gli ultimi 4 perfetti avevo sbagliato: quelli erano stati “quasi” perfetti, mancava ancora qualcosa per renderli tali ma a quei tempi ancora non lo sapevo. il Natale perfetto sarebbe arrivato presto... quello stesso dicembre nella famiglia Jones si sarebbe festeggiato un Natale speciale, il primo di molti altri. Un Natale con un ospite d’eccezione... un Natale composto da una moglie, un marito e un meraviglioso pancione.

Note dell'autore: Buongiorno e ben ritrovati a tutti voi... credevate fossi scomparsa vero? E invece no... eccomi qui, ancora una volta,  a torturarvi durante le festività natalizie. Come avrete potuto notare leggendo non ci siamo ancora addentrati nel vivo della storia, Ho preferito partire dalle origini e svelare qualcosina in più sul passato dei nostri protagonisti. In questi capitolo abbiamo conosciuto un pochino meglio i sentimenti contrastanti di Killian e come l'amore lo abbia fatto cambiare , nel prossimo ( che vi ricordo sarà postato oggi stesso) vedremo qualcosina riguardante invece la nostra cara salvatrice... siete pronti a saperne di più? Si? Allora tenetevi sintonizzati 😜
PS. Qualcuno di voi mi ha esplicitamente chiesto di non utilizzare la stessa immagine di copertina  per tutti e cinque i capitoli così, visto che sono buona e che ascolto sempre (o quasi 😝) le vostre richieste ecco a voi un''immagine extra. Spero che vi piaccia. 

 

  
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