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Autore: SimonaMak    22/12/2019    11 recensioni
Ariadna è la principessa del regno di Tahon, destinata a diventare regina. Lei si crede responsabile, matura e pronta per governare come una vera sovrana, ma i suoi genitori, Re Hector e la Regina Clarissa, non sono d'accordo: la vedono come una ragazzina ingenua e debole, che non se la sa cavare da sola né può occuparsi del regno. Il loro scopo è farla sposare per poter assicurare al popolo un degno sovrano, che sappia gestire tutto al posto di Ariadna. Ma lei non può accettarlo. Vuole dimostrare a tutti che è forte e indipendente, che nessun altro potrebbe regnare meglio di lei. Cercando di dimostrarlo, si mette nei guai, e viene salvata dalla stessa persona che l'ha minacciata: Killian. La sua presenza non fa altro che ricordarle quanto in realtà abbia bisogno di qualcuno che la guidi, che le insegni a difendersi e a combattere per sé stessa. Il problema, però, è che il misterioso ragazzo dagli occhi verdi, le nasconde un segreto che cambierà il corso delle loro vite e che svelerà altri misteri, fino ad allora mai scoperti. La principessa è stata incastrata.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 4
OCCHI.
 

-"Ma a cosa dovrebbe servirmi saltare la corda?"- chiedo, più scorbutica che mai e con il fiatone dopo appena cinque salti.
-"Ti serve e basta. Devi fare i muscoli. Devi imparare ad essere scattante e dinamica"- mi risponde meccanicamente Killian.
Dalla prima lezione ad ora sono passate due settimane, durante le quali più che combattimento e difesa, mi sono ritrovata a fare ginnastica estrema. Sento dolore dappertutto e ogni volta desidero stendermi a letto per non rialzarmi mai più. Sono un tipo di persona molto pigra per quanto riguarda il movimento fisico e questo per me è un incubo.
-"Ma potresti alternare anche con qualcosa di più dinamico"- scandisco la parola da lui usata.
-"Bene. Posa quella corda"- mi ordina, sorprendendomi. Non pensavo mi ascoltasse.
-"Adesso metti i pugni all'altezza del petto, quello sinistro più in avanti, già te l'avevo spiegato"-
Seguo alla svelta le sue indicazioni ma mi guarda alzando le sopracciglia. Si avvicina e sistema meglio la posizione e mi distanzia i piedi in modo da avere le gambe larghe quanto le mie spalle. 
-"Colpiscimi"- mi fissa senza battere ciglio, più serio che mai.
Finalmente il momento che aspetto fin dall'inizio. Scaglio il pugno destro verso il suo petto che si trova praticamente alla mia altezza. L'impatto, però, è terribilmente solido, tanto che ritiro la mano di scatto per il dolore che mi ha provocato. 
-"Mi hai fatto male"- mi lamento, soffiando sulle nocche.
-"Io? Hai fatto tutto da sola. Come vedi non sei abbastanza forte nemmeno per darmi un pugno"- mi provoca, nascondendo un sorriso beffardo.
-"Bene. Ma chiunque può diventarlo e posso imparare da sola senza problemi, basta allenarsi"- incrocio le braccia, sbuffando.
-"Secondo te perché ti stavo facendo allenare?"- mi guarda come se fosse scontato.
-"Si ma dovrei esercitarmi con pugni, calci, a schivare i colpi"- 
-"Ci sarei arrivato, ma va bene. Adesso sferra una serie di pugni e cerca di prendermi"- mi sfida.
Faccio una smorfia pensando al dolore di prima ma obbedisco. Non riesco a sfiorarlo a causa dei suoi movimenti immediati e perché riesce a prevedere i miei; a dire il vero nemmeno l'aria si è mossa di un millimetro.
Mi giro a dare un'occhiata alla mia guardia Dimitri, che ha deciso di assistere alle mie lezioni, secondo il suo "piano" di "tenermi d'occhio". Non è serio come sempre, quasi direi che è divertito dai miei tentativi di colpire Killian, ma non appena gli rivolgo il mio sguardo subito ritorna serio. 
Girandomi verso il ragazzo, mi ritrovo i suoi occhi ad una vicinanza esagerata. 
-"E' da un po' che ti sta incollato"- sussurra, essendosi abbassato per poter raggiungere la mia altezza. 
-"Non si fida né di te né dei miei impulsi"- gli rispondo, pentendomi subito di averglielo confidato. 
In fondo non mi fido del tutto nemmeno io, ma perché continuo a mostrare fiducia e consenso? Mi sembra di conoscerlo da sempre, anche dal modo in cui ci rivolgiamo l'una con l'altro, ma questo non toglie il fatto che in realtà sia un totale sconosciuto che inizialmente voleva introdursi a palazzo di nascosto.
-"Fa bene"- bisbiglia, spostando lo sguardo dalla guardia a me e facendomi rabbrividire.




 
***


Oggi è il 14 aprile e mi sento piuttosto elettrizzata all'idea di partecipare al ventesimo compleanno del mio amico, nonché barone Morgan Knollys. Secondo la nostra usanza, quando si compiono vent'anni si raggiunge la maturità vera e propria. E' tipico organizzare una festa memorabile, invitando anche il Re e la Regina del proprio regno, che danno la grazia e l'approvazione. Gli uomini raggiungono l'età richiesta per cercare moglie o presentarsi come pretendenti; possono raggiungere un rango più alto all'accademia militare; far parte del senato reale; guidare; avere la propria indipendenza economica e sociale. Le donne, invece, entrano in società; cominciano ad avere voce in capitolo nella famiglia; scegliere se continuare la propria istruzione o trovare impiego nel regno. Anche noi possiamo guidare, nonostante di rado si veda di buon occhio, sopratutto per me: è opportuno che io impari principalmente a cavalcare.
Io, da principessa quale sono, avrò il diritto di partecipare alla vita politica non appena compirò vent'anni e raggiungerò l'età per regnare. Le ragazze possono essere date in sposa a partire da diciotto anni, quindi per questo aspetto non cambia nulla.  
Morgan, non essendo interessato alla vita militare, probabilmente sarà spinto verso quella politica. 
-"Cosa pensi di indossare? Nonostante sia la festa di compleanno di Morgan, gli occhi ricadranno su voi reali"- mi sta dicendo Sistiana, mentre mi applica una maschera per il viso alla lavanda. 
-"Pensavo a quel vestito rosato con allacciatura al collo, stile impero"- 
-"Oh, quello aperto sul retro? Secondo me è un bel modello, poi il rosa sta bene alle bionde"- risponde con un sorriso che posso solo immaginare, avendo gli occhi chiusi. 
-"E' un peccato che non possa portarti con me"- sbuffo.
-"Te lo immagini? Sarei la dama di compagnia più invidiata del regno, che dico, di tutta la Bretagna!"- scherza. Non mostra mai un minimo di amarezza nell'essere esclusa da questi eventi regali a cui, purtroppo, non possono partecipare le persone del popolo. 
-"Come sono le feste delle persone normali?"- utilizzo la parola normale per intendere qualcuno che conduce una vita nella norma, senza le prassi reali.
-"Ti piacerebbero davvero. Sono movimentate, piene di musica rumorosa, balli scatenati, alcool, giochi interattivi, storielle di una notte"- si mette a ridere, probabilmente al ricordo di qualche esperienza buffa.
-"Come nei film in pratica"- unica mia testimonianza dei suoi racconti.



 
*


Mi preparo con calma quattro ore prima di andare alla festa nella villeggiatura dei baroni Knollys. Con l'aiuto di Gilda, indosso il vestito che avevo previsto; Margareth invece mi procura le scarpe con il tacco di un colore quasi identico, che si allacciano lungo la caviglia, fin dove finisce l'orlo dell'abito. Sistiana mi mette dei bracciali alti, sopra il gomito, e ritiene opportuno indossare un diadema tempestato di diamanti e rodocrosite, gemme direttamente dall'Argentina, di un rosa lucente. I capelli preferirei tenerli lunghi e non acconciati, ma le mie collaboratrici decidono di attaccare i riccioli che ricadono davanti all'indietro, con un fermaglio sempre in tinta. Per il resto li ho lasciati ricadere morbidi e attorcigliati, come al solito.
Mi dirigo verso le scale principali che portano all'ingresso e mentre scendo, incrocio Killian che invece sale. Si accorge di me solo quando ci dividono pochi gradini. 
Alza lo sguardo; per una volta mi guarda dal basso.
-"Dove vai?"- mi chiede, dopo avermi studiata attentamente con gli occhi.
-"Sono invitata ad una festa"- rispondo, fieramente.
-"Immagino si tratti di qualche evento noioso"- sospetta, alzando le sopracciglia.
-"Al contrario, mi divertirò parecchio. E farò conoscenza"- dicendo questo, continuo a scendere, provando a sorpassarlo. Ma si mette davanti, bloccando con un braccio la possibilità di percorrere le scale.
-"Beh, senza di me non sarà poi così divertente"- mi guarda e quasi temo non voglia farmi andare.
-"Sono sicura di sì"- cerco di spingere via il braccio che poggia sulla ringhiera in modo da non farmi passare. Con l'altro, però, mi blocca anche dal lato opposto.
-"Qual è il tuo problema?!"- mi rivolgo a lui, incrociando le braccia e guardandolo truce. 
-"Mi sto solo divertendo. Come farai tu stasera"- risponde, trattenendo una risata amara.
Non mi sta troppo vicino, ma tanto basta da inondarmi le narici del suo profumo di pulito e notare le isolette dorate che decorano le sue iridi verdi. Il cuore comincia a battermi, nonostante voglia fermarlo con tutte le mie forze.
-"Sei agitata"- non lo chiede, semplicemente lo afferma.
-"Sono infastidita. Mi stai importunando"- puntualizzo.
Si avvicina terribilmente al mio viso, e mi sfiora la guancia con la sua, pungendomi con la barba.
-"Non te la spassare troppo, bambolina"- mi sussurra all'orecchio destro, facendomi rabbrividire a causa del suo respiro. 
Detto questo, si stacca dalla ringhiera e sale le scale tranquillamente, come se non si fosse mai fermato durante la salita.  



 
*


Ci scorta una limousine nera opaca, lunga 10 metri, seguita e preceduta da auto piene di guardie. Mio padre è seduto alla mia destra, più entusiasta che mai. A lui piacciono parecchio le feste, può conversare e divertirsi anche lui per una volta. È vestito con un completo elegante color oro e bordeaux, decorato sulle spalle. La corona che porta non è tra quelle più voluminose, impreziosita da rubini e oro, come il diadema di mia madre. Come al solito, è seria e quasi infastidita all'idea di andare ad una festa di compleanno di un barone. Secondo lei è fin troppo in fondo nella scala nobiliare per onorarlo della loro presenza. Indossa un vestito abbinato a quello di mio padre: corpetto oro che va a sfumarsi nel bordeaux della gonna ampia e ricamata. 
-"Ariadna, avresti potuto indossare qualcosa di simile a noi"- mi rimprovera.
-"Mia cara, è splendida lo stesso. Non preoccupatevi"- risponde il Re.
Finalmente siamo arrivati, così non devo sopportare altri commenti sul mio modo di vestire o portare i capelli. Ci aiutano a scendere e ci troviamo di fronte alla tenuta dei Knollys. La loro residenza è uno spettacolo: è circondata da un immenso giardino, illuminato da lampioni, curato nei piccoli dettagli; lo si può vedere dai cespugli, le siepi e il prato nettamente tagliato. Inoltre vi sono alberi da frutto che adornano il perimetro. I tre piani sono retti da due colonne ai lati dell'entrata che ricordano quelle di un tempio; i balconi sono decorati da una ringhiera che sembra un ricamo di pizzo; vi sono ampie vetrate che però dall'esterno non mostrano ciò che vi è dentro. Tutto di colore bianco avorio, elegante e raffinato.
Ci accolgono i baroni Denoel e Rohanna Knollys, vestiti entrambi di azzurro e argento per ricordare sicuramente i colori del regno. La signora indossa un abito con scollo a barca, lungo fino alle caviglie, di raso impreziosito dall'argento delle decorazioni. Morgan ha gli stessi capelli corvini della madre, che porta acconciati in una crocchia morbida e ciò risalta i lunghi orecchini d'argento. Ha un viso così dolce e delicato che ogni qualvolta che la vedo vorrei abbracciarla. Il barone, invece, ha gli stessi occhi color ghiaccio del figlio, che rendono glaciale egli stesso, a differenza di Morgan che, nonostante il freddo colore degli occhi, emana calore da tutti i pori. 
-"Vostra maestà, Re Hector e Regina Clarissa, siamo onorati di ricevervi ancora una volta nella nostra umilissima residenza"- si inchina Denoel, seguito dalla moglie e dal figlio. 
-"Principessa Ariadna, è per noi un estremo piacere avervi qui a festeggiare insieme a nostro figlio"- mi saluta Rohanna con una riverenza. 
Quanto vorrei abbracciare Morgan fino a stritolarlo, ma posso limitarmi a un cenno e ad un sorriso elettrizzato. Per una volta ha i capelli ordinati e più corti, per evitare che gli ricadano sugli occhi. Indossa un completo elegante blu, con dei piccoli dettagli in argento sui polsini e sul colletto.
Ci addentriamo verso il grande atrio principale; niente è cambiato dalla mia ultima visita: dei divani broccati d'oro sono posizionati ai lati di un caminetto e delle librerie; varie statue decorative e soprammobili riempiono l'atrio, tavolini e poltrone, piante esotiche per dare maggiore estetica. Ci dirigiamo verso la sala da ballo, spaziosa ma modesta. Riesco a percepire un profumo inebriante di camelie, che in effetti sono collocate lungo i lati della sala; vi sono immensi tavoli con sopra stuzzichini e bevande per allietare l'evento, uno dedicato ai regali ricevuti dal festeggiato. In fondo vi è l'orchestra, che già suona una melodia adatta ad accompagnare l'entrata degli invitati. Il pavimento è stato appena lucidato, si vede a primo impatto. Le pareti sono adornate simmetricamente da colonne, che riprendono l'ingresso della tenuta e sul soffitto ricadono lampadari sontuosi come quelli a palazzo, scintillanti e decorati da pietre preziose; rendono l'atmosfera calda e avvolgente. 
-"Ora sì che la serata si fa interessante"- attira la mia attenzione Nevena, felice di vedermi. 
Mi abbraccia, sicura di non essere vista e fa una giravolta su sé stessa.
-"Ti piaccio Aria?"- mi chiede, con un luccichìo negli occhi. 
Indossa un abito giallino tenue, il quale ricade morbido senza evidenziare le forme che cerca sempre di nascondere. Ha lasciato i ricci rossi sciolti, come preferisco io.
-"Una meraviglia. Vuoi fare colpo?"- scherzo, ammiccando.
-"Non si sa mai"- mi da corda.
-"Ei, qui sono io la star. Che fate senza di me?"- si avvicina Morgan e finalmente posso abbracciarlo.
-"Ma guardatelo, come si sente figo"- lo prendo in giro.
-"Io sono figo, attenzione"- si scosta i capelli, con fare vanitoso. Entrambe scoppiamo a ridere e lui si unisce a noi. 
Salutiamo Feliksa, arrivata poco dopo con un pomposo abito color porpora. 
-"Sembri una bomboniera"- commenta Nevena, beccandosi un'occhiataccia dalla diretta interessata. 
Molti dei presenti li conosco, più che altro quelli della mia età che vengono invitati a palazzo insieme ai genitori e con cui scambio quattro chiacchiere.
Oltre a Hethel Belting, della sua età ci sono Kida ed Erwan, con i quali ho parlato poco e niente. Noto anche Iv e Stevan, un po' più grandi di me. La prima è una ragazza parecchio strana, si trucca esageratamente di nero e porta i capelli sempre legati, non credo di averla mai vista in diverso modo. Stevan ha degli occhi strabiliati color indaco, peccato che sia terribilmente logorroico. Non riesco mai a fuggire dai suoi discorsi riguardanti lo sport e i racconti su suo fratello maggiore Donovan. È molto più grande di noi, ha ventisette anni e Stevan blatera sempre dei suoi viaggi per il mondo, come se li avesse intrapresi lui personalmente. Ha la fama di dongiovanni, come la maggior parte dei ragazzi qui dentro. Anche lui ha ereditato l'indaco negli occhi, ma al contrario di Stevan, ha una mascella squadrata che lo rende più possente di quanto già sia.
-"Avete visto? E' tornato Donovan Roy dall'Australia, è uno spettacolo!"- farfuglia Feliksa, intenta ad ammirare il ragazzo. 
-"Io in realtà sto guardando Gwenna e il suo abito succinto"- azzarda Morgan. 
Ecco, lei non la conosco. So solamente che ha l'età del mio amico e che è molto ambita tra i ragazzi. Ha i capelli biondi molto lunghi e ondulati, che ricadono sul vestito rosso esageratamente corto. Il suo viso è punteggiato da lentiggini che la rendono adorabile, come il naso all'insù e le labbra rosee.
-"Oh ma piantala"- lo spintona Nevena.
-"Che c'è? Fa girare la testa"- sghignazza lui di rimando.
-"Principessa Ariadna, adoro il tuo vestito"- si avvicina Kida Bettzel. 
-"Sì ha ragione"- commenta Feliksa.
No, non guardatemi. Smettetela, vi prego. Odio stare al centro dell'attenzione. 
-"Dai, andiamo a prendere qualcosa da bere"- mi prende a braccetto Nevena, avendomi letto nel pensiero.
-"Merda, hai visto? Ci sono i tuoi futuri pretendenti Christopher De Vrie e Tristan Herbert"- sussurra entusiasta la mia amica.
Si trovano proprio accanto al tavolo a cui ci stiamo avvicinando. Il primo di un'eleganza stupefacente, con un completo nero che scurisce i suoi occhi blu notte e il biondo cenere dei capelli invece sembra più luminoso. Tristan, al contrario, è più casual, con una camicia verde scuro che risalta l'arancio dei riccioli. Quest'ultimo visibilmente annoiato, l'altro composto più che mai.
-"Principessa Ariadna, posso salutarvi come meritate?"- si rivolge a me Christopher.
-"Per favore, non c'è bisogno di rivolgerti a me con tanta formalità"- gli dico, concedendogli la mano.
-"Senza il tuo permesso, non me lo sarei preso da solo"- mi sorride. Un sorriso di quelli che sono capaci di far sentire male qualsiasi anima in preda alla tachicardia come me in questo momento. 
Dai, chi non sarebbe affascinata da un bel ragazzo? Mi capita con qualsiasi belloccio, è più che naturale!
Anche Tristan mi saluta, senza però deliziarmi con la stessa galanteria. 
-"Sei splendida"- aggiunge, però.
-"Ti ringrazio"- ma mi sarei nascosta sotto al tavolo.
-"Ora ci penso io – mi sussurra Nevena – Tristan, mi accompagneresti da Gwenna, vorrei salutarla"- gli chiede.
-"Certamente, non ne ho avuto l'occasione nemmeno io"- si anima il ragazzo.
Mi ha di proposito lasciata sola con Christopher, è davvero assurda. Lo sa che sono impacciata come un tricheco. 
-"Ariadna, ti andrebbe di ballare con me?"- mi invita mister-occhi-blu. 
Annuisco, incapace di parlare. Svegliati, non fare la cretina. È un uomo intraprendente e raffinato, non puoi fare la figura della ritardata.
Mi porge la mano, accogliente, e mi accompagna delicatamente verso il centro della sala, dove già alcuni stanno danzando. Mi stringe a sé, circondandomi la vita con le braccia. Faccio lo stesso, però incrociando le mani dietro il suo collo. 
Mi sento male. Molte volte ho ballato con dei ragazzi durante queste cerimonie, ma lui mi guarda troppo profondamente e mi mette a disagio. 
-"Quando toccherà a te? Dico, la festa dei vent'anni"- mi chiede. 
-"Il 15 settembre"-
-"Sei pronta a fare la regina?"- mi sorride.
-"Credo di sì. Insomma, è quello che voglio"- affermo.
-"Dicono che tu abbia un carattere molto particolare"- ride di sottecchi, facendomi ancora di più rincretinire. 
-"Beh sì, sono sicura di me per certi versi e determinata a ottenere ciò che voglio"- 
-"Ti fa onore, Ariadna"-
-"Di te dicono parecchie altre cose..."- butto lì, abbassando lo sguardo.
-"Che voglio corteggiarti?"- sussurra, con un tono di voce che mi scioglie letteralmente. Lo guardo, e gli basta come risposta.
-"Ebbene, ancora non posso svelarti tutto"- ridacchia. 
Con una mano avvicina il mio viso al suo petto, e mi lascio cullare dai suoi passi e dalla musica dolce che risuona grazie all'orchestra. Il mio cuore non vuole saperne di fermarsi.  


 
*


Dopo il ballo con Christopher, Nevena ha voluto sapere tutti i dettagli, che ho evitato di raccontare altrimenti mi sarei sentita ancora di più in imbarazzo. Morgan ha concesso un ballo sia a me che a Nevena, durante il quale ha spettegolato degli invitati facendomi ridere un sacco. Feliksa è riuscita a danzare con Donovan, e Christopher stranamente non ha accettato. Solamente me ha condotto sulla pista da ballo, nessun'altra ragazza, e questo mi ha solleticato lo stomaco più del dovuto. Non mi stupisce la mia reazione alle sue attenzioni, è solo questo: non ne sono abituata, a causa del fatto che la maggior parte delle volte mi isolo con Nevena e Morgan e presto poca attenzione ai ragazzi.
I miei genitori sono rimasti tutto il tempo a parlare con i duchi De Vrie e Roy e hanno salutato chi si è inchinato al loro cospetto. Solo mio padre ha scambiato quattro chiacchiere anche con il resto dei nobili e i ragazzi dell'accademia militare.
La cena è stata deliziosa. Ci siamo diretti subito dopo verso la sala da pranzo, imbandita e ricca di cibi ricercati e squisiti. L'atmosfera è stata molto familiare, mi sono sentita a mio agio quasi con tutti coloro i quali ho chiacchierato.
-"Principessa, ditemi, avete sentito parlato del torneo che si terrà quest'estate all'accademia?"- mi ha chiesto ad un tratto Stevan.
-"Emh, credo di sì..."- detto questo, ha cominciato a raccontare di quanto lui si stesse preparando a ciò.



 
*


Morgan finalmente sta aprendo i regali di compleanno. Io ho fatto prendere per lui una chitarra classica, sapendo quanto ami suonare quella del suo maestro. Adesso ne ha una tutta per sé. Non appena scarta il mio regalo, mi corre incontro e mi solleva dall'entusiasmo. Sbircio la reazione dei miei genitori, notando il Re sbellicarsi dalle risate e mia madre, invece, rimanere allibita così come i baroni Knollys. Ma a Morgan non è mai importato nulla, ha sempre dimostrato affetto a chi vuole bene nonostante non sia molto elegante.
-"Se non fossi la mia migliore amica, ti sposerei all'istante"- mi sussurra, in modo da non creare altro scalpore. Scoppio a ridere. È la persona più esilarante, spontanea e fantastica che io conosca. 
-"Mi state escludendo!"- si avvicina Nevena con il broncio. 
Anche il suo regalo è stato apprezzatissimo dal festeggiato. Solo alcuni non sono stati di suo gradimento, come le armi, di cui lui non farà mai uso, o gioielli sfarzosi da uomo. 
Alla fine dell'evento, Denoel fa un discorso di augurio per suo figlio:
-"Adesso sei ufficialmente un barone Knollys. So per certo che renderai fiera la tua famiglia; sei conosciuto da tutti per la tua intelligenza e intraprendenza, e tutti noi ci aspettiamo che onorerai il regno con queste caratteristiche nei migliori rami della nobiltà. E mi raccomando: è tempo di trovare una dama! Auguri figlio mio"- tutti quanti applaudiamo, nonostante Morgan alzi le sopracciglia, immaginando già da prima dove andasse a parare suo padre.


 
*



È molto tardi adesso che siamo tornati a palazzo. Saranno le tre di notte, o qualcosa del genere. Sistiana mi ha aspettata per aiutarmi con il vestito, prepararmi un bagno e infine porgermi la camicia da notte di raso. Alla festa ho bevuto un po' di vino e questo è stato sufficiente per rendermi un po' assonnata, nonostante io sia solita non dormire la notte. Ho mille profumi addosso, che spazzo via non appena mi immergo nell'acqua profumata di bergamotto e sorrido pensando alla serata.
Non pensavo di divertirmi così tanto. Mi sento allegra e stanca allo stesso tempo. Intrigata dal ballo con Christopher De Vrie e allo stesso tempo infastidita. Voglio dire, se lui mi sta corteggiando, magari non è perché gli interesso io, effettivamente nemmeno mi conosce. Gli interessa la corona. Che stupida, è ovvio. Così come il resto dei pretendenti che si presenteranno alla cerimonia. Ma va bene, alla fine mi sono divertita, è stato solo un ballo. Fortunatamente riesco a dare il giusto peso alle cose; ero agitata, certo, però era dettato dal fatto che una bellezza del genere mette in soggezione. La stessa soggezione che provo di fronte a Tristan, per esempio, lo sguardo indaco di Stevan e Donovan o...Killian. Con quest'ultimo forse è diverso. Ogni volta che si avvicina, quegli occhi verdi divorano ogni mio tentativo di acquietare la mia anima, mi fa rabbrividire, innervosire, avvampare. 

Forse ho un problema con gli occhi delle persone.

 
   
 
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